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Esponente della bassa reggiana. Ama il basket, i numeri che dicono sempre la verità, e le storie belle da raccontare. Giocatore delle minors emiliane, rigorosamente con il numero 13, perché la 31 di Miller ai tempi non era disponibile.

Tifoso Thunder e irriducibile Westbrookiano, anti-nostalgico ma sognatore. Odia l’esagerazione narrativa dilagante nel mondo della pallacanestro. Stats addicted, Stat padders friendly.

Appassionato di sport e di tecnologia, nasce a Rimini nel 1999. Gioca a basket fin da piccolo e ora studia ingegneria meccanica.
Tifoso dei Miami Heat, si interessa ben presto al mondo del Draft e della NCAA.
Lo caratterizza un certo feticismo per i giovani e, soprattutto, per il progresso.

“Aggrappato” alla NBA dal 1990, quando lo “small ball” equivaleva a una bestemmia. Ex playmaker di Serie C, palleggio veloce e tiro da tre di Shaquille O’Neal. Mai tifato per nessuna squadra, ma il pensiero degli Orlando Magic di Penny lo destabilizza sempre.

Tanto appassionato di basket da essere giocatore, ma in CSI a soli 20 anni, essere stato arbitro, ma scarso e bistrattato, e ora avere la presunzione di parlare di NBA con il tono nobile e saccente di uno juventino gialloviola.

Nato a Brindisi, ci ha messo appena sette anni a capire che il basket fosse lo sport più bello del mondo. Lo ha praticato per circa i vent’anni successivi, arrivando a buon livello, e lo ha guardato dal divano fino al più alto livello possibile. Il suo primo amore in NBA è Tracy McGrady, e sta ancora aspettando di trovare il secondo. Oltre al basket, ama la cultura nerd ed è un gamer incallito.

Amante dello sport nelle sue diverse sfaccettature. Sogna di diventare un medico e prega ogni giorno affinché Zion non si spacchi il ginocchio.