Claudio: Comunque dai: 10 giorni o più di regular season e sti benedetti ragazzi che vanno ancora a singhiozzo nonostante KAT, Dunn e e tutto l’hype possibile e immaginabile.
Pietro: Il nemico numero uno si chiama terzo quarto. Contro i Nuggets hanno chiuso all’intervallo lungo sul +13 con percentuali astrali da 3. Poi blackout, 0/7 dalla lunga distanza e 5/20 da campo. Il quintetto grosso con Gallinari, Jokic e Nurkic ha influito, ma nell’opener con Memphis e contro i Kings è capitata la stessa cosa: vantaggi di +10 andati in polvere. È come vedere una macchinina radiocomandata lanciatissima rallentare di colpo, inspiegabilmente. Però in difesa ci sono segnali di ripresa, quanto si nota la mano di Thibs ((Coach Tom Thibodeau)) da 1 a 10?
Claudio: Rispetto agli sfaceli (difensivi) dello scorso anno anche 11. Però non posso fare a meno di chiedermi se un altro anno di KG non avrebbe potuto aiutare i ragazzi anche da quel punto di vista. La quantità di talento sui due lati del campo è incredibile ma è come se non riuscissero a canalizzarla nella maniera giusta. I blackout di cui parlavi sono normali per una squadra così giovane: il problema è che stiamo aspettando da anni che facciano il definitivo salto di qualità. Ma Thibs va lasciato lavorare perché con lui in panca è come ripartire da 0 seppur con un progetto che aveva già basi ottime.
Pietro: Thibs ha ereditato a pieni poteri il piano tecnico avviato da Flip((Flip Saunders, l’ex-coach dei T’Wolves venuto meno nell’Ottobre dello scorso anno)). L’impianto difensivo che sta costruendo è qualcosa di strepitoso, per ora si vedono solo i flash di un Dunn che azzera in single coverage ((marcatura individuale)) Mudiay o che forza alla palla persa tuffandosi sulle linee di passaggio. Ma nell’insieme, i frutti si vedranno verso gennaio. Intanto mi accontento dei brevi lampi (come sui pick and roll avversari, che ogni tanto riescono a far arenare sulla linea di fondo). KG sarebbe stato una seconda voce perfetta, dopo Thibs, in campo. E magari avrebbe aiutato ad assimilare “ice” ((contenere il pick and roll, oscurando la corsia centrale ai penetratori)) e altri principi dell’ex coach dei Bulls più rapidamente. Ma non è da escludere che venga coinvolto in futuro come assistant per i lunghi. Vado di domanda scomoda: Rubio fuori a tempo indeterminato per un infortunio al gomito, dentro Dunn nello starting 5. Se funziona, quante possibilità ha lo spagnolo di essere scambiato a febbraio? Quando i T-Wolves con un paio di trade ben assestate, potrebbero sul serio pensare ai PO (dopo 12 anni di magra)
Claudio: La copertura di Dunn su Mudiay l’ho dovuto rivedere un paio di volte in più per capire quello che aveva fatto. Un unicum, anche a questi livelli. Su Rubio non saprei davvero che dirti. Quando arrivò nella Nba credevo avrebbe inciso molto più che in Europa per uno stile di gioco particolarmente adatto a quella parte dell’Atlantico. Quattro stagioni e mezzo dopo siamo ancora fermi a quel che potrebbe essere e ancora non è, per tutta una serie di ragioni che sarebbe troppo lungo (ri)elencare. Se Dunn funziona (e ha tutto perché funzioni) anche a me lo scambio non sembra così peregrino. Il problema é. chi prendere per quel salto di qualità in chiave PO di cui sopra?
Pietro: Ai Timberwolves serve tiro da tre come aria. Uno come Millsap sarebbe oro, ma anche un Jae Crowder non stonerebbe per nulla. Anche qui si hanno progressi, Lavine sta tirando sopra il 50% da tre e Bjelica fa il suo allargando il campo (contro i Nuggets ha messo 7 punti cruciali per mantenere a galla Minnesota fino alla fine), ma non è ancora sufficiente. Wiggo si basa ancora tanto sui jumper ((tiro in sospensione)) dal gomito o dopo aver eseguito una virata che non porta a niente, Dieng non ha quel range di tiro, KAT ce l’ha ma è ancora lavori in corso. Ecco, la second unit (con Bjelica, Rush e Shabazz), secondo te può fornire qualcosa in tal senso?
Claudio: Shabazz è un mio pupillo dai tempi di UConn vittoriosa in finale NCAA e spero che abbia superato i problemi fisici che l’hanno limitato a Miami. Bjelica mi colpì a Euro 2015 e credevo francamente che a questo punto sarebbe stato un minimo più avanti nella comprensione dei sistemi di gioco NBA, ma con Thibs mai dire mai. Brandon Rush andava bene uscendo dalla panchina dei Warriors, con il compitino che il più delle volte bastava e avanzava. Non credo sia una situazione replicabile anche qui. Ecco nemmeno a farlo apposto forse abbiamo trovato il problema: quintetto base ottimo e futuribilissimo, panchina non troppo lunga e coach che deve fare i salti mortali per far quadrare le rotazioni in ogni singola partita.
Pietro: BINGO! Oltre ad avere tutti e 5 il plus minus negativo, ci sono un paio di elementi di questa second unit che hanno zero margini di miglioramento. Cala il ritmo con Rush e Aldrich dentro, anche se per 12/15 minuti. C’è da dire che Thibs ha delle rotazioni abbastanza pre-configurate: tende a mettere tutto il secondo quintetto per i primi 3/4 minuti dei quarti. Forse servono line up più eterogenee.
Claudio: Probabile. Comunque se c’è qualcuno in grado di far bene con quello che ha è proprio Thibodeau. Se poi quello che ha è anche (se non soprattutto) KAT e Wiggins allora io continuo ad essere fiducioso che questa squadra prima o poi diventi quel che dovrebbe già essere. La seconda rompipalle a Ovest dopo i Grizzlies. Per questo dai basta con la negatività. Parliamo di quanto cazzo è forte Towns.
Pietro: Parliamo del 48.3% di voti che ha ricevuto dai general manager NBA sul sondaggio: “chi firmeresti per primo se dovessi costruire una franchigia da zero?”. Dietro soltanto ad Anthony Davis (73%) in questa votazione. Nelle prime tre uscite non è stato stellare, contro Denver ha segnato 31 punti mostrando quanto può incidere anche in difesa. Non esistono molti altri big man che hanno il suo impatto su entrambi i lati del campo. L’anno scorso ha chiuso con 112 di offensive rating e 105 di defensive rating, il secondo miglior differenziale dopo Anthony Davis (again) Una cosa super positiva: sta imparando a leggere i raddoppi, se attaccarli o aspettare per lo scarico fuori. Una(delle poche) cose negative: è fantastico a proteggere il ferro ma fatica a seguire 4 o 5 atletici che sanno mettere palla per terra in 1on1, arrivando spesso a dover rincorrere il suo uomo con mezzo passo di ritardo. Ok, appurato che Towns è il faro di Minnesota: playoff alla portata o si guardano ancora col binocolo?
Claudio: Un mese fa ti avrei detto playoff senza nemmeno pensarci troppo. Queste prime uscite mi stanno facendo ripensare ad alcune mie convinzioni, al di là dell’appiattimento del livello medio anche a Ovest. Di base, però, credo che se trovano la quadra entro Natale li rivediamo anche ad aprile inoltrato.
Pietro: 42 W, KAT viaggia sopra i 30 di media nel mese di marzo, Dunn prende le sembianze di John Wall sul finale di stagione e i Timberwolves ottengono un stretch 4 cedendo Rubio. Ottavo posto. 30 W, KAT domina ma in maniera altalenante, Rubio resta, Dunn si infrange sul rookie wall. Ma credo che sia più nel mezzo la verità, o nella direzione da te espressa. Mentre non oso immaginare chi non vorrà seguire LA SUA, di direzione, che fine potrebbe fare.
Claudio: Quindi diciamo sulle 40 e speriamo che nessuno degli altri faccia l’exploit?
Pietro: Dove devo firmare?
Claudio: Qui, con il sangue.