La stagione dei Sacramento Kings è appena iniziata, ma gli spunti di riflessione sono già tantissimi. L’inizio della stagione con tre vittorie e una sola sconfitta è stata la migliore partenza della storia recente dei Kings e per qualche giorno i tifosi hanno potuto sognare, ma subito dopo sono arrivate quattro sconfitte nelle ultime cinque che hanno costretto Sacramento a tornare con i piedi saldi per terra.
Le rotazioni e la difesa
Cosa è cambiato tra le prime quattro e le ultime cinque partite? Innanzitutto bisogna dire che il calendario non ha certo aiutato, non solo per la qualità degli avversari, ma anche per l’elevato numero di partite ravvicinate (già due back-to-back); i Kings non hanno un roster lunghissimo e Walton raramente inserisce più di 9 giocatori in rotazione e la stanchezza alla lunga si fa sentire.
In generale però, pesa un atteggiamento difensivo sempre più disastroso. In fase difensiva, I Kings sono senza alcun dubbio tra le peggiori squadre in NBA, concedendo oltre 120 punti a partita…
Il rookie Haliburton
Una delle ragioni, quantomeno di due delle ultime quattro sconfitte dei Kings, è stata l’assenza di un giocatore, il rookie Tyrese Haliburton. Nella preview stagionale avevo definito il rookie come un giocatore dal grande potenziale ma che difficilmente avrebbe avuto un impatto immediato in NBA, Mi sbagliavo, e di molto. L’impatto di Tyrese è stato semplicemente impressionante su entrambi i lati del campo.
Le sue statistiche ci parlano di 12 punti, 5,5 assist e quasi 3 rimbalzi in circa 29 minuti a partita, ma l’apporto che sta dando ai Kings va ben oltre le stats. Porta un’energia che risulta spesso contagiosa per i suoi compagni ed è l’unico ball handler affidabile in squadra oltre a Fox. Il suo assist to turnover ratio è tra i migliori di tutta la lega e gioca con una freddezza e lucidità assolutamente inusuali per la sua età.
Il rilascio di tiro che faceva storcere al naso a molti, si sta rivelando tremendamente efficace, con un percentuale dall’arco che supera il 50% (con un campione di riferimento ancora molto piccolo). Il suo ritorno in campo con i Chicago Bulls ha coinciso con il ritorno alla vittoria dei Kings, e non per caso. L’infortunio a inizio partita di Fox ha costretto Haliburton a prendersi più responsabilità e lui ha risposto alla grande con 17 punti (di cui 15 nel 4Q), 7 rimbalzi, 6 assist, 3 rubate e 0 palle perse sigillando il successo Kings con una tripla nel finale.
I papà di Bagley e Fox
Il rookie è senz’altro una nota lieta di questa stagione dei Kings, ma ci sono state anche diverse note stonate fino ad ora. In primis la vicenda del padre di Bagley, che ha catturato l’attenzione dei media americani e che di certo ha creato delle distrazioni in squadra. Per chi non lo sapesse papà Bagley, successivamente alle due sfide con Houston, non soddisfatto del minutaggio concesso a suo figlio ha twittato richiedendo una trade per suo figlio.
Come se non bastasse, è intervenuto il padre di De’Aaron Fox twittando anche lui “trade him”, riferito proprio a Marvin Bagley. Una vicenda grottesca e imbarazzante, e mi stupisco come due genitori che hanno figli che giocano ai massimi livelli ormai da qualche anno, non riescano a capire come un semplice tweet possa avere conseguenze importanti sui propri figli e sugli equilibri di squadra. Detto questo, spero davvero che nonostante la giovane età, sia Bagley che Fox siano abbastanza maturi da archiviare questo episodio al più presto.
Il caso Bagley va oltre i tweet del padre. Marvin, infatti, in questo inizio di stagione sta faticando parecchio. In attacco sta sbagliando molto nei pressi del ferro (cosa inusuale per lui) e in difesa è spesso distratto e/o svogliato. È chiaro che, dopo quasi un anno intero lontano dai campi, un po’ di ruggine era preventivabile, ma è altrettanto chiaro come il giocatore draftato alla #2 da Vlade Divac abbia delle falle importanti nel suo gioco, che difficilmente lo faranno diventare una superstar.
La delusione Buddy Hield
Un altro giocatore che sta deludendo è senz’altro Buddy Hield. Dopo l’ottimo debutto con buzzer beater contro Denver, Buddy ha inanellato una serie di prestazioni negative sia in fase difensiva (non è una novità) ma soprattutto al tiro. Il giocatore bahamense che in carriera tira con oltre il 40% da 3, ha iniziato questa stagione tirando con il 32% da 3 e in generale con un disastroso 35% dal campo.
Se i Kings vogliono avere anche solo una piccola speranza di andare ai playoffs hanno bisogno di un Hield diverso. Gli altri tre giocatori del quintetto (Fox, Holmes e Barnes) stanno offrendo ottime prestazioni con continuità; Fox è il leader della squadra e si sta confermando tale, Holmes è un centro incredibilmente efficiente e Barnes sta giocando con un atteggiamento aggressivo e determinato che raramente aveva mostrato in maglia Kings.
Che succede ora?
La stagione è ancora lunga ed è impossibile pronosticare un obiettivo realistico per questi Kings. Giudicando la competitività di quasi ogni singola squadra ad Ovest (la stessa Okc che si pensava potesse tankare è partita alla grande) credo che difficilmente Sacramento raggiungerà i playoffs. Quantomeno il rookie Haliburton ha portato una buona dose di entusiasmo e di speranza per il futuro di questi Sacramento Kings, e sarà interessante vedere se Fox riuscirà a fare l’ultimo step che gli manca per diventare un all-star in questa lega.
Ludovico Arnaboldi per Sacramento Kings Italy