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Walker si prende la sua New York
Natale magico tra sogno e rivincite

Jacopo Bianchi by Jacopo Bianchi
26 Dicembre, 2021
Reading Time: 4 mins read
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Ad aprire il Christmas Day più strano di sempre ci ha pensato la sfida tra New York Knicks e Atlanta Hawks, o almeno quello che è rimasto delle due avversarie al primo turno di playoffs della scorsa stagione. Partita di Natale numero 46 al Madison Square Garden (la sede più utilizzata della storia NBA) e gara numero 54 per i Knicks che hanno inaugurato la tradizione nel 1947 (89-75 contro i Providence Streamroller).

La ritrovata credibilità dei blu-arancio ha permesso ad Adam Silver di riportare per la prima volta dal 2018 il market più importante della Lega sul massimo palcoscenico nazionale, mentre per gli Hawks si trattava soltanto della 21esima apparizione in assoluto. Le tante assenze da una parte e dall’altra, legate alla nuova massiccia ondata di contagi Covid che sta investendo gli States, non hanno tolto nulla alla magica atmosfera di chi ha potuto vivere la gara al Garden, ma hanno condizionato e non poco il livello tecnico della sfida. La squadra di Thibodeau è riuscita a recuperare in tempo Barrett, Grimes e Toppin, ma ha dovuto fare a meno di Quickley, Noel e Knox, oltre che dell’infortunato Derrick Rose (fuori causa 8 settimane dopo l’operazione alla caviglia del 22-12). Ancora meno fortunata la franchigia della Georgia che si è presentata al Garden senza il suo all-star Trae Young, a cui si sono aggiunte altre 7 assenze tra cui Gallinari, Williams e Huerter. Entrambe le squadre hanno dovuto ricorrere ad alcuni giocatori della propria affiliata di G-League e ad altrettanti 10-day contract per presentarsi almeno con un organico decente.


Il Commissioner aveva stilato il calendario pensando di servire ai tifosi un nuovo capitolo della fresca rivalità tra due squadre in ascesa ad Est, e invece si è ritrovato con la sfida tra le due principali delusioni della Eastern Conference. La gara è durata meno di 5 minuti, con i padroni di casa che hanno aperto le danze con un eloquente 19-3 e si sono limitati poi a controllare la gara fino alla sirena finale con il prezioso aiuto di una spaesata versione degli Hawks. Per la squadra di McMillan si tratta della terza sconfitta nelle ultime 4 gare, la settima nelle ultime 10, senza dare l’impressione di poter uscire dalla crisi, soprattutto senza il proprio faro Trae Young. Giornata nera anche per Cam Reddish che era stato l’unica nota lieta delle ultime uscite. Il prodotto di Duke, dopo aver piazzato 34 punti contro Orlando e 18 a Philadelphia tocca a malapena la doppia cifra tirando 4 su 15 dal campo, compreso un rivedibile 1 su 8 dall’arco.

Dall’altra parte New York porta a casa una vittoria che serviva e non poco in questo momento, soprattutto dopo il brutto il secondo tempo giocato a Washington. Julius Randle non si fa sfuggire la chance di rispondere alle critiche in diretta nazionale piazzando 26 punti conditi da 12 rimbalzi, mentre le giocate più spettacolari del matineè le regala Obi Toppin con un paio di notevoli escursioni sopra il ferro. Sfrutta bene i minuti a disposizione il rookie Quentin Grimes che si fa trovare pronto sui due lati del campo.

Il disegno divino secondo Kemba

Ma il grande protagonista è ancora una volta Kemba Walker. Il nativo del Bronx, nonostante la brutta serata al tiro (3-12) e i soli 2 punti segnati nel secondo tempo, esce del campo con la standing ovation del Garden che ha scelto senza mezzi termini da che parte stare. Dopo essere stato escluso dalle rotazioni per buona parte del mese di novembre Walker sigla la prima tripla doppia della storia dei Knicks al Christmas Day (10p 12a 10r).

Nella conferenza post gara il 4 volte all-star, visibilmente emozionato, ha parlato di un sogno che si è realizzato: ‘ E’ stato incredibile, questi sono momenti che sogni. Difficile descriverli con le parole, ma è stato speciale. Essere a casa, con New York scritto sulla maglia, sono un ragazzo di New York, nato e cresciuto qui, è stato incredibile”. Ha parlato anche della singolare situazione di esclusione dalle rotazioni e del suo ritorno in quintetto: ‘Situazione superata. Non conta più ormai. La considero una benedizione semmai, Dio lavora in modo misterioso, io sono messo fuori rotazione, passa il tempo, alcuni giocatori finiscono fuori causa, e io torno così. Forse era tutto parte di un progetto (divino)”.

L’infortunio di Rose, fuori causa per almeno 6/7 settimane, non lascia molti dubbi sul fatto che Walker continuerà ad essere la point guard titolare dei Knicks, anche dopo il ritorno di Quickley e McBride. Soprattutto perché il prodotto di UConn si sta ampiamente meritando una seconda chance dopo una prima parte di stagione piuttosto deludent. Come ha sottolineato anche Coach Thibodeau in conferenza stampa: ‘Kemba ha controllato la partita, ci ha messi in ritmo, così diventa più facile trovare l’equilibrio”.

L’allenatore dei Knicks ha speso parole al miele anche per la sua star, Randle: ‘Julius ha fatto grandi giocate, l’hanno raddoppiato e questo ci ha permetto si prenderci ottimi tiri aperti”, e per il rookie Grimes: ‘Ci ha dato ottimi minuti, porta energia, prende i tiri <giusti> e difende”.

Le prospettive dei Knicks


Il matineè del Grande non è stato di certo la gara più bella della giornata dal punto di vista tecnico, ma qualche tema interessante lo ha regalato, in particolare sulla sponda arancio-blu. Atlanta per poter almeno pensare ad un modo per raddrizzare la stagione deve prima riuscire a recuperare il più velocemente possibile Trae Young, l’epicentro dell’attacco degli Hawks, per poi cercare un modo efficace per coinvolgere su entrambe le metà campo un organico piuttosto talentuoso.

Per quanto riguarda New York di certo non è questo successo a salvare la stagione, ma sicuramente una prova di questo tipo aiuta, soprattutto dopo gli ampiamente discussi problemi di rotazioni e di scelte in quintetto. Ora resta soltanto da vedere se davvero tutto è successo per una ragione come dichiarato da Kemba Walker che pare intenzionato a non farsi sfuggire la chance di giocare i playoff con la squadra della sua città. Per i Knicks, e per il numero 8, saranno fondamentali le prossime 13 gare, tutte contro avversari attualmente sotto al .500, per vedere se New York riuscirà a trovare la continuità tanto agognata.

Tags: KnicksNatalewalker
Jacopo Bianchi

Jacopo Bianchi

Professional Journalist - Columnist @TheShotIT - Host of "Basket Time" @ https://teletutto.it

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