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Come giocheranno i Lakers senza LeBron

Andrea Poggi by Andrea Poggi
25 Marzo, 2021
Reading Time: 10 mins read
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LeBron

Copertina a cura di Nicolò Bedaglia / Getty Images

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A Los Angeles, sponda giallo-viola, dopo un inizio di stagione a dir poco incredibile – 21 vittorie nelle prime 28 gare stagionali, avvenute quasi tutte abbastanza in scioltezza – tutte le certezze sono andate lentamente a crollare. Il 14 Febbraio, nella partita contro i Denver Nuggets, si infortuna Anthony Davis al polpaccio destro: inizialmente il rientro è previsto dopo circa 4 settimane, post All-star break, ma il 13 Marzo, Shams Charania di The Athletic annuncia che la stella dei Lakers verrà rivalutata dopo altre due settimane, che comporta un minimo di altre 8 gare saltate.

.@RealAClifton, @MarkG_Medina & @Mike_Bresnahan with the latest details regarding Anthony Davis’ achilles injury. #Lakers pic.twitter.com/Y5AUbr3j08

— Spectrum SportsNet (@SpectrumSN) February 16, 2021

Le sfortune dei Lakers non si fermano al solo Davis: durante la partita contro gli Atlanta Hawks si ferma anche LeBron James. Nel secondo quarto della gara contro la franchigia della Georgia si verifica un contatto fortuito tra il 23 in maglia Lakers e Solomon Hill, la caviglia si gira compiendo un movimento non naturale. LeBron uscirà dal campo poco più tardi, solo dopo aver segnato la tripla che gli permette di scollinare quota dieci punti.

Here is the injury to LeBron’s ankle. ?

pic.twitter.com/AHxYEnmdzt

— Hoop Central (@TheHoopCentral) March 20, 2021

James non si è slogato la caviglia in modo “tradizionale” ma ha subito un trauma in eversione, evento più raro e pericoloso rispetto al normale infortunio alla caviglia. Al momento sembra che i tempi di recupero siano molti lunghi, si parla addirittura di diverse settimane lontano dai campi di gioco. Una sfortuna per LeBron e per tutti i Lakers, arrivata nel momento peggiore della stagione, con Anthony Davis ancora fuori e 30 gare rimaste da giocare. Che piega prenderà la stagione giallo-viola? E, soprattutto, riusciranno i superstiti a reagire alle assenze delle loro due stelle?

This is expected. Typical return to play with grade 1 injury (which it sounds more and more like) is about 4 weeks. Expedited return to play protocols exist but can come with some risk. LeBron’s elite level of fitness builds an athletic reserve which bodes well for faster return https://t.co/DVAbfNl6v9

— Dr. Rajpal Brar, DPT (@3cbPerformance) March 22, 2021

 

Le chiavi della squadra

Senza le due stelle a far da padroni, questi Lakers dovranno affidarsi completamente ai comprimari. In particolar modo sono tre i giocatori a dover fare un passo avanti e prendere le redini della squadra: Dennis Schröder, Kyle Kuzma e Montrezl Harrell. Sono gli unici che possano avere un minimo di impatto in attacco per sopperire, almeno in parte, all’assenza di creazione del gioco di Davis e LeBron. Queste ultime 28 gare non saranno facili, i tifosi Lakers potranno assistere a partite molto diverse rispetto a come sono stati abituati negli ultimi due anni, anche perché LA si troverà ad affrontare la settima schedule più difficile della lega (secondo tankathon.com): due gare contro Utah, poi Phoenix ed anche un bel viaggio ad est ad affrontare Nets, Bucks e 76ers.

Kyle Kuzma: “This team was constructed playing off LeBron and Anthony Davis.”

That of course resulted in a championship last season, and had LAL off to a strong start this year. Kuz said they have to try to adjust basically everything w/out the 2 stars.

— Mike Trudell (@LakersReporter) March 24, 2021

 

Dennis Schröder deve cambiare marcia

Schröder è il primo che dovrebbe prendersi la squadra sulle spalle in assenza delle due superstar. Dennis, in arrivo dall’Oklahoma, ha dichiarato di essere a Los Angeles per partire in quintetto ed è stato accontentato da Coach Vogel, passato da un sistema quasi eliocentrico dove LeBron era la pointguard de facto dei Lakers ad un sistema con playmaking più diffuso e diversi giocatori in grado di palleggiare e creare. In stagione il playmaker tedesco sta viaggiando a a 15 punti e 4.7 assist di media con il 43% dal campo ed il 31% dalla lunga distanza, efficienza non delle migliori ma se sei la terza opzione della squadra tutto sommato va bene. Ora è però necessario scalare marcia ed incrementare la produzione.

Dennis Schroder makes his case to start: “I did this off the bench stuff already the last two years in OKC … I think with LeBron and AD I can be helpful as a starter in the PG position.”

— Bill Oram (@billoram) November 30, 2020

Nella restricted area Dennis tira con il 55.6%, dato buono, soprattutto tenendo in considerazione che il 63.5% dei canestri avvenuti in questo modo sono non assistiti. Non è raro vedere Schröder attaccare il canestro, indipendentemente dal fatto che sia su pick and roll, dopo un ribaltamento di lato, su un taglio o anche in semplice 1 contro 1. In questo caso prima riceve da Morris ed immediatamente attacca lo spazio, sfruttando la mancata comunicazione difensiva tra Bridges e Ayton.

 

Grazie alla sua eccellente rapidità è capace di seminare facilmente il difensore: qui vediamo prima una situazione di contropiede, dove una “semplice” esitazione, con conseguente cambio di direzione e velocità, apre la strada per il ferro. Anche nel secondo caso il discorso è simile, con aggiunta di furbizia da parte del tedesco: Fox è visibilmente preoccupato del doppio blocco in arrivo e ciò lo costringe ad aprirsi verso il centro – probabilmente si aspettava l’aiuto del lungo -, Schröder quindi cambia immediatamente velocità e beffa De’Aaron.

 

Vedremo, quindi, molte più azioni del genere e non sempre daranno i risultati sperati. In questo caso il tedesco viene fermato al ferro, complice una buona rotazione di Phoenix.

 

Difensivamente parlando Schröder si è dimostrato un buon difensore sulla palla, con una buona capacità di navigare sui blocchi e di eseguire closeout. Con l’aumento del carico offensivo non è detto che questa tendenza positiva continui, non ci sarà dunque da sorprendersi se le pointguard avversarie dovessero approfittarne.

La difesa POA di schroeder mi sta piacendo moltissimo, non è uno Smart o un Simmons, ma il suo lavoro lo fa discretamente bene. Qui riesce a passare bene sul blocco e grazie al contenimento di Harrell torna davanti per contestare.

1/4 pic.twitter.com/tbeXx8R3bA

— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) January 26, 2021

 

Aspettando Kyle Kuzma

Nella famosissima opera teatrale di Samuel Beckett i protagonisti aspettano Godot, i Lakers, invece, aspettano Kuzma, di fatto terzo violino da anni ma che ancora si fa attendere. Ora è il momento di Kyle, in assenza delle due stelle il palcoscenico è tutto suo e, come Dennis, anche lui deve fare un passo in avanti. Nonostante tutto, la stagione di Kuzma è forse tra le migliori che abbia mai disputato in carriera, non tanto per le cifre – dove risalta un più che buono 37.5% da 3 su 5.2 tentativi – quanto negli atteggiamenti in campo.

Il nativo di Flint sta segnando quasi sempre su assist, soprattutto da 3, dove il 96.3% delle sue conclusioni sono assistite; per quanto riguarda i tiri nel pitturato segna il 58% delle volte su assist, dato che andrà a calare in questo finale di stagione (prima dell’assenza di LeBron era intorno al 65% nella restricted area). Qui lo vediamo ricevere da Schröder e sparare subito la tripla in faccia a Jae Crowder.

 

Questa nuova versione di Kuzma la si deve soprattutto alla grande quantità di creatori di gioco palla in mano in casa Lakers, ma ora che due sono fuori per infortunio e Gasol non può stare in campo per troppo tempo rimane solo la pointguard tedesca. È probabile quindi un ritorno al passato di Kyle, almeno per queste ultime 30 partite, dove andrà a prendersi anche tiri difficili in palleggio che non sono assolutamente nelle sue corde. In questo caso il numero 0 gioca da portatore di palla su di un pick and roll con Harrell, Nader però gli sta incollato rendendo il tiro estremamente complesso.

 

Bisogna ammettere che difensivamente Kyle sta facendo progressi, è ancora lontano da essere un uomo in più in ottica playoff ma sta facendo vedere il duro lavoro. In questo caso Young chiama il blocco di Gallinari proprio per cercare Kuzma, anello debole della difesa Lakers, ma il numero 0 tiene invece molto bene su Young e ruba palla.

Even better. https://t.co/sSCUlLbWbH pic.twitter.com/IHqUEcaFEp

— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) February 2, 2021

 

Montrezl Harrell, energia dalla panchina

L’ultimo che in teoria dovrebbe aiutare almeno offensivamente la squadra è il lungo ex-clippers. Dal 15 febbraio, data in cui Davis si è infortunato, Harrell ha incrementato notevolmente la sua produzione in termini di punti, passando da 13.7 a 17.6 di media. Cosa accadrà ora senza LeBron James a passargli la palla? Com’è ovvio pensare, le percentuali si abbasseranno: la TS% di Trezz senza LeBron cala del 2.8%, un dato abbastanza preoccupante ed indicatore di quanto LeBron riesca a migliorare i propri compagni.

Una delle situazioni in cui Harrell viene cavalcato di più è quella spalle a canestro: gioca 2.8 post-up di media a partita e segna 0.94 punti per possesso con il 48.4% di percentuale dal campo, statistiche che andranno ad aumentare in termini volume ma che, al contrario, caleranno in quanto ad efficienza.

 

In pick and roll la situazione migliora, l’energia che Montrezl mette sul campo si fa sentire di più: nei pochi possessi da rollante, secondo NBA.com/stats, ha segnato con il 76.5% dal campo, dato che lo posiziona nel 95esimo percentile della lega. Sfortunatamente anche qui si applica lo stesso discorso fatto poco fa, cambia molto passare dall’avere LeBron come assist man ad avere Horton-Tucker o anche il solo Schröder.

Nonostante i cali di percentuale, abbastanza comprensibili, i Lakers hanno bisogno di tutta l’energia possibile sul campo ed anche il minimo giocatore in grado di tenere la barca a galla in assenza delle due stelle è benvenuto. Montrezl quindi dovrà continuare a fare quel che finora gli è sempre riuscito bene: dare energia e punti in uscita dalla panchina.

 

Difensivamente non c’è da aspettarsi troppo, se i Lakers avevano trovato un minimo di quadra in difesa grazie alle indicazioni in campo di LeBron, ora è tutto da rifare e l’ex Clippers dietro è una tassa continua: in stagione Trezz concede il 65.7% al ferro su 14 tentativi, percentuale troppo alta e ben lontana dall’olimpo della lega. Quando si trova a difendere contro centri veri e propri la stazza “ridotta” di Harrell diventa un problema: in questo caso è Karl Anthony-Towns a banchettare in testa a Montrezl.

 

Un finale in salita

I Lakers dovranno necessariamente appoggiarsi a questi tre giocatori per cercare di sopravvivere a questo ultimo sprint prima dei playoff. Non aspettatevi grandi cose, le delusioni potrebbero arrivare una dietro l’altra. Questa squadra è stata modellata intorno a LeBron e Davis ed il loro infortunio si sentirà tantissimo. È importante cercare di non scendere a livello dei play-in per scansare fatiche inutili e, se possibile, evitare anche un eventuale accoppiamento al primo turno con i Clippers. In tutto ciò la priorità dei Lakers è non accelerare nel rientro di Davis e LeBron, conservandoli come pezzi pregiati, in modo da arrivare nella miglior forma possibile ai playoff.

Tags: Anthony DavisDennis SchroederKyle KuzmaLeBron JamesLos Angeles Lakersmarc gasolMontrezl Harrelltalen horton-tucker
Andrea Poggi

Andrea Poggi

Nasce tifoso Lakers per fare un torto al padre (ahimè, tifoso dei Celtics). Dopo anni da giocatore in UISP, trova anche il tempo di allenare al minibasket. Sognare di vincere un campionato da allenatore dite che è troppo?

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