La notte NBA non ci ha regalato sorprese, solo conferme. Nikola Jokić mette a segno l’ennesima tripla doppia nella vittoria dei Nuggets contro i Magic, e dimostra ancora una volta che la sua pole nella corsa all’MVP è più che meritata. Una prestazione di squadra convincente, che rilancia Denver nelle prime posizioni dell’Ovest, con il mirino puntato sul quarto posto dei Lakers.
In una stagione così altalenante, in molti si erano chiesti quale sarebbe potuto essere il futuro della franchigia del Colorado in ottica playoffs. Queste prime due settimane post All-Star Game stanno aiutando la squadra di Malone a ritrovare il ritmo giusto, con un calendario non insormontabile e un roster quasi al completo. Fin dove potranno spingersi in postseason? La comparsa alle Finali di Conference 2020 si potrà ripetere anche quest’anno?
Tutto facile con Orlando
Nella settimana della trade deadline il basket giocato finisce quasi sempre in secondo piano. Le voci impazzano, e i tifosi sono in attesa di vedere il nome della propria squadra nei tweet di Woj e Shams i giornalisti americani specializzati nelle breaking news di mercato. Anche per questo motivo, la partita di stanotte si preannunciava come molto interessante, avendo tra i suoi protagonisti Aaron Gordon, inseguito, tra le tante pretendenti, proprio dai Nuggets. Il lungo dei Magic ha giocato un’onesta partita, chiudendo con 13 punti, 6 assist, tirando 6-13 dal campo, ma ad aver brillato, ancora una volta, è stato l’uomo che nelle idee di Tim Connelly e Calvin Booth sarebbe il suo compagno di reparto perfetto: Jokić.
Il numero #15 mette a referto 28 punti, 15 rimbalzi e 10 assist, tirando con 11-17 e 2-4 da 3. Inoltre diventa il primo giocatore All-Time a mettere a segno 10 triple doppie con almeno il 60% dal campo in una singola stagione, superando il record di Magic Johnson. La serata parte subito in discesa per gli ospiti, che allungano senza troppe difficoltà già nei primi minuti. Il primo tempo è tutto nelle mani di Jokić, che porta Denver all’intervallo sopra di 22. La difesa di Orlando manca completamente di intensità, e per il serbo è una passeggiata diventare letale a ritmi così bassi, come si nota in questo backdoor di Dozier.
In più, anche Vučević sembra approcciarsi in maniera molto blanda alla partita, apparecchiando la tavola all’attacco avversario. Impensabile lasciare un tiro come quello nella clip sottostante a Jokić quest’anno. La sua candidatura per l’MVP passa anche dalla crescita spaventosa dall’arco, arrivata al 43% su quasi 4 tentativi a partita. Se pensiamo che nelle ultime due stagioni tirava con il 31%, con una mole di tiri molto simile, capiamo come Nikola abbia compiuto un passo fondamentale per diventare ancora più dominante del passato.
Nel secondo tempo Orlando approfitta di una flessione della squadra di Malone per tornare a -6, ma non dà mai l’impressione di potersi giocare la vittoria. La capacità dei Nuggets di controllare partite di questo genere diventerà fondamentale in ottica postseason con avversari di caratura superiore, ed è fondamentale che cali di concentrazione simili non portino a lasciare per strada delle W importanti per il piazzamento in classifica.
Complice una serata non brillante al tiro per Vučević, 8-25 dal campo, la partita si chiude piuttosto velocemente negli ultimi minuti. Quinta vittoria nelle ultime 7 partite per Denver, che inizia a staccare in maniera significativa il gruppo delle squadre in lotta per i play-in.
Murray e Barton ritrovati
Quali sono le chiavi che stanno permettendo a Denver di rimettersi al livello delle grandi dell’Ovest? Certamente il ritorno ad alti livelli di Jamal Murray è il primo della lista. Il prodotto di Kentucky ha finalmente smaltito i problemi fisici che si trascinava da tempo, ed ha raggiunto la forma ideale per approcciarsi alla seconda metà di stagione. In un’annata così compressa e dispendiosa a livello fisico, Murray si è trovato ad avere dei minutaggi molto pesanti fino a questo momento, superando i 35 minuti di media a partita, top-20 nella Lega.
Great cut by JaMychal Green and great play by Jamal Murray. Pelicans defend the drive, trap the handoff. Good job by Murray of hanging on to the play and finding Green cutting. Bonus points for Hartenstein lifting up to pull Zion with him and opening up room for the cut. pic.twitter.com/4pyF0DCOAw
— Steve Jones Jr. (@stevejones20) March 21, 2021
Ad aver giovato sono stati anche i miglioramenti di Will Barton. L’ex giocatore dei Blazers si è ritrovato dopo un inizio complicato, e a marzo sta viaggiando a 18 punti con il 46% dal campo, 38% da 3, 58.4% di True Shooting e un Net Rating di +9.1. Numeri opposti rispetto alla prima metà di stagione, nella quale Barton non sembrava avere un ruolo preciso. Più movimento di palla e meno isolamenti forzati, così Will è tornato ad essere un pezzo di rilievo nella scacchiera di Coach Malone.
Trade deadline, corsa Mvp e playoff
Come per tutte le squadre della Lega, queste sono ore frenetiche anche per i Nuggets. Difficile aspettarsi grandi movimenti in entrata entro domani, ma i rumors su Gordon hanno quantomeno scaldato i tifosi. L’inserimento di un 4 come Aaron aprirebbe prospettive davvero inaspettate alla stagione dei Nuggets, che si troverebbero di colpo un upgrade offensivo enorme rispetto a Millsap e un giocatore capace di cambiare su quasi cinque ruoli nelle metà campo difensiva. Per ora sono solamente voci, e pare che i Celtics siano i favoriti nella corsa, ma rimane una situazione da monitorare.
Con James infortunato è verosimile che i Nuggets sorpassino i Lakers abbastanza velocemente in classifica, rimanendo in scia di Jazz, Suns e Clippers. Difficile dire se possa diventare un vantaggio in ottica playoff, visto che i campioni in carica diventeranno la mina vagante degli accoppiamenti e nessuna delle altre big vorrebbe incontrarli al primo turno, ma con la presenza di così tante contender a Ovest non è ancora il momento di fare questi ragionamenti. Con un futuro MVP tra le proprie fila, e gli stop di LeBron ed Embiid e una squadra in crescita esponenziale potrebbero rivelarsi la tempesta perfetta per il Joker, Denver è pronta a riprendere da dove aveva finito nella bolla di Orlando, per far sì che quella finale di Conference giocata a Orlando sia stata solamente un punto di partenza.