lunedì, 19 Aprile 2021
Newsletter
The Shot
  • NBA
    • Atlanta Hawks
    • Boston Celtics
    • Brooklyn Nets
    • Charlotte Hornets
    • Chicago Bulls
    • Cleveland Cavaliers
    • Dallas Mavericks
    • Denver Nuggets
    • Detroit Pistons
    • Golden State Warriors
    • Houston Rockets
    • Indiana Pacers
    • LA Clippers
    • Los Angeles Lakers
    • Memphis Grizzlies
    • Miami Heat
    • Milwaukee Bucks
    • Minnesota Timberwolves
    • New Orleans Pelicans
    • New York Knicks
    • Oklahoma City Thunder
    • Orlando Magic
    • Philadelphia 76ers
    • Phoenix Suns
    • Portland Trail Blazers
    • Sacramento Kings
    • San Antonio Spurs
    • Toronto Raptors
    • Utah Jazz
    • Washington Wizards
  • Rubriche
    • 7 e mezzo
    • I consigli sul fantabasket
    • Focus
    • Draft 2020
    • Interviste
    • Preview
    • The Answer
  • Podcast
    • NBA Milkshake
  • Dagli USA
  • Altro
    • FIBA
    • NCAA
    • WNBA
  • Community
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
The Shot
  • NBA
    • Atlanta Hawks
    • Boston Celtics
    • Brooklyn Nets
    • Charlotte Hornets
    • Chicago Bulls
    • Cleveland Cavaliers
    • Dallas Mavericks
    • Denver Nuggets
    • Detroit Pistons
    • Golden State Warriors
    • Houston Rockets
    • Indiana Pacers
    • LA Clippers
    • Los Angeles Lakers
    • Memphis Grizzlies
    • Miami Heat
    • Milwaukee Bucks
    • Minnesota Timberwolves
    • New Orleans Pelicans
    • New York Knicks
    • Oklahoma City Thunder
    • Orlando Magic
    • Philadelphia 76ers
    • Phoenix Suns
    • Portland Trail Blazers
    • Sacramento Kings
    • San Antonio Spurs
    • Toronto Raptors
    • Utah Jazz
    • Washington Wizards
  • Rubriche
    • 7 e mezzo
    • I consigli sul fantabasket
    • Focus
    • Draft 2020
    • Interviste
    • Preview
    • The Answer
  • Podcast
    • NBA Milkshake
  • Dagli USA
  • Altro
    • FIBA
    • NCAA
    • WNBA
  • Community
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
The Shot
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Zion ha finalmente svoltato
Palla in mano è inarrestabile

Andrea Poggi di Andrea Poggi
23 Marzo, 2021
Tempo di lettura: 10 minuti
0
Zion Williamson

Copertina a cura di Alessandro Cardona / Getty Images

Condividi su FacebookCondividi su Twitter

Abbiamo passato il giro di boa della stagione 2020-21, l’All-Star Weekend è alle nostre spalle e la stagione dei Pelicans sembra procedere con i soliti alti e bassi. A New Orleans, però, non tutto è perduto e, in una stagione tutto sommato deludente, ci sono state alcune note positive: ad esempio Ingram che sta confermando i progressi fatti la passata stagione e Lonzo che sta iniziando ad ingranare.

Tra tutti, però, spicca Zion, il vero volto della franchigia. La giovane star dei Pelicans è stata convocata per la prima volta in carriera all’All-Star Game dimostrando di poter incidere almeno in attacco. Come? La risposta può sembrare banale, ma, in realtà, c’è tanto da approfondire.

 

Point-Zion, la nuova faccia dei Pelicans

La risposta, come detto poc’anzi, è tanto semplice quanto complessa; i motivi degli alti dei Pelicans si devono ricercare, infatti, nella scelta di voler affidare per più possessi la palla nelle mani di Zion Williamson, andando a sgravare i compiti offensivi dei compagni. Vediamo ora nel dettaglio come è cambiato l’approccio sul campo dei Pelicans, soprattutto nei meccanismi di gioco.

Se non ricordate come era l’attacco dei Pelicans ad inizio stagione potete vedere qui sotto.

 

Una macchina da canestri

La prima cosa che risalta all’occhio guardando Zion è la sua capacità di segnare nei pressi del ferro – in questo momento guida l’intera NBA con circa 19 punti nel pitturato-, un treno inarrestabile che corre ad una velocità incredibile; ovviamente non è solo una questione di fisico, ma anche di tecnica. Durante la sua brevissima carriera, Williamson è stato oggetto di critiche – come per gli altri giocatori simili a lui – per quanto riguarda la sua mono-dimensionalità; ecco, se prima ci potevano essere dei dubbi, dopo questa stagione sono quasi tutti spariti, con Zion che ha dimostrato anche di saper giocare palla in mano efficacemente.

Una situazione che è stata proposta abbastanza spesso da Van Gundy è il pick and roll inverso, ovvero la guardia (Lonzo) che blocca il lungo (Zion). Williamson gioca circa 2.3 possessi a partita come portatore di palla sul pick and roll (secondo NBA.com/stats), segnando 1.06 punti per possesso con il 57.6% dal campo, dati che lo posizionano nell’86esimo percentile della lega. Questo genere di giocata è, quasi sempre, vincente poiché permette di avere un mismatch sia in fatto di stazza che di rapidità; nel caso in cui la guardia decida di cambiare, il numero 1 può andare di fisico, in tutti gli altri casi il lungo è costretto a rimanere un passo indietro a causa della velocità dello stesso Zion.

Inverted pick and roll thread:
Zo screens for Zion, the defense is not ready and Williamson takes flight.
During the RS this is almost unstoppable, but what about PO? It'll be interesting. pic.twitter.com/p0FatNW89r

— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) February 18, 2021

Un ulteriore modo che Zion ha di creare e segnare è il semplice uno contro uno in situazione di isolamento. Il finale del secondo quarto della gara tra Clippers e Pelicans è emblematico con Stan Van Gundy a bordo campo che chiama l’isolamento per la sua stella, mimando con la mano a tutti di spostarsi. In questo caso l’ex Duke si trova di fronte Patterson, preda facile, che batte con estrema semplicità dopo un sotto gamba. A quel punto segnare con un layup è solo formalità.

 

La capacità con cui Zion arriva al ferro dal palleggio in situazione statica è disarmante. Cosa succede se lo mettiamo nel suo habitat naturale, ovvero il contropiede? In queste situazioni la belva esce allo scoperto e mostra unghie e denti affilati. Williamson, infatti, è semplicemente mostruoso quando si trova in campo aperto, capace di segnare 1.24 punti per possesso con quasi il 69% dal campo, un dato che lo piazza nell’olimpo della lega.

Qui, appena ricevuta la rimessa, attacca senza esitazione la difesa di Detroit mal schierata: euro-step nel traffico come se fosse una guardia e canestro.

 

Un giocatore altruista

L’ala dei Pelicans non è solo una macchina da punti, ma è anche un giocatore volenteroso e capace di passare la palla. Proprio questo suo lato rende la scelta di volerlo utilizzare come creatore principale comprensibile e giustificata. È la gara contro i Milwaukee Bucks del 29 gennaio a segnare un cambio di rotta nel modo di giocare di Williamson: a fine partita saranno 7 gli assist sul tabellino ed innumerevoli le occasioni generate per gli altri suoi compagni. Da quel momento point-Zion si è affermato, registrando una media di 4.5 assist nelle successive 23 gare a fronte di sole 2.5 palle perse.

This is good pass by Zion pic.twitter.com/KfvF1U26yU

— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) February 1, 2021

Le attenzioni che Zion attira su di sé, grazie alla sua pericolosità al ferro, sono tali da lasciare chilometri di strada liberi ai compagni. Nella clip seguente vediamo proprio la classica point guard portare palla in semi transizione: tre avversari sono costretti a collassare su di lui lasciando il lato debole semi sguarnito; un dovero plauso va comunque fatto alla difesa dei Clippers (specie Batum) per arrivare a contestare comunque il tiro.

Point Zion turns defense (lol) into offense; definition of gravity here, three on Zion. pic.twitter.com/uqDJX9GvT0

— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) March 15, 2021

Anche statisticamente abbiamo la riprova di quanto Zion attiri le difese e migliori i compagni attorno, specialmente quelli che non hanno una buona capacità di creazione del tiro. Nel grafico sottostante viene riportata la percentuale reale al tiro (la True Shooting% misura l’efficienza al tiro tenendo in considerazione tutti i tipi di tiro) di squadra dei Pelicans, evidenziando come cambi in base a quando Zion è in gioco o in panchina.

Per esempio, quando Hayes è in campo senza Williamson la True Shooting% della squadra cala al 51.7%, mentre aumenta del 6% quando il numero 1 torna sul parquet con Hayes. Riuscire ad alzare così nettamente le percentuali non è cosa da tutti e, sicuramente, è ulteriore prova di quanto attacco sia in grado di generare Zion.

So this is my first ever chart folks, please be kind to me ahahah.

Anyway the idea is to show Team TS% differences when Zion is paired w/ player Y (Y axis) and whether he’s on or off the floor. pic.twitter.com/N5cvdI0MMf

— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) March 17, 2021

 

La “trappola Giannis”

C’è un piccolo “MA” in tutto ciò, una piccola incrinatura che potrebbe far crollare questo solido muro. Una possibile preoccupazione, infatti, è che Zion possa incorrere negli stessi problemi di Giannis – soprattutto durante la postseason -, ovvero di avere problemi nel creare a metà campo, ma non tanto perché a lui non riesce, quanto più perché le difese potrebbero essere in grado di fermarlo.

Importante quindi non cadere nella “trappola Giannis” e cercare sempre di variare il modo di attaccare: una volta palla in mano su di un pick and roll, poi con un taglio e, perché no, anche proprio da rollante. La parola chiave per Zion, nei prossimi anni, dovrà essere imprevedibilità. Non ha bisogno di un tiro per segnare, ma ha bisogno di varietà di soluzioni.

Quando dico che "pointZion" va bene, ma non è la risposta a tutti i mali del creato che affliggono questa squadra è perché poi ti becchi gli Ayton (per non dire i Davis) di turno che 1. si staccano da te e non danno spazio per la penetrazione e… ➡️

1/2 pic.twitter.com/ZbGPeszmCj

— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) February 20, 2021

 

La convivenza con i lunghi dei Pelicans

Un punto che va analizzato è la convivenza e l’adattabilità di Zion con il resto del roster e viceversa, soprattutto per quanto riguarda lo spot di centro. In questo momento i Pelicans hanno una rotazione estremamente lunga e, sotto canestro, hanno quattro lunghi a contendersi il posto vicino a Zion: Adams, Hernangómez, Hayes e Melli. Già dando una rapida occhiata si capisce come tre di questi siano un fit offensivo pessimo con la super stella della squadra, tutti, tranne Melli.

In quasi la totalità dei minuti passati sul parquet, Zion è stato accoppiato ad un lungo tradizionale, un qualcuno capace di fare la voce grossa a rimbalzo e stare nel dunker spot (la porzione di campo laterale al canestro) a raccogliere le briciole, un po’ quello che facevano McGee e Howard ai Lakers; Williamson, in questi casi, ha tirato con il 66% dal campo, dato impressionante, ma con Melli che è un lungo “atipico”(messo tra virgolette, perché giocatori con queste caratteristiche stanno andando a moltiplicarsi)? Il dato sale al 68%, seppur su un campione ridotto di tentativi. Con il “nostro” Nicolò non solo aumenta la FG% in area, ma anche la percentuale di punti segnati da Zion nel pitturato che passa dal 74.8% all’81.8%.

Durante il finale di partita contro i Boston Celtics Stan Van Gundy ha deciso di dare fiducia al lungo italiano e questo ha portato a una sorprendente vittoria in rimonta. Come si vede dalla seguente clip, in attacco un campo più spaziato ha messo in seria difficoltà la difesa: prima Boston cerca di raddoppiare su Williamson in post, ma quest’ultimo vede Melli libero sul perimetro e lo serve per la tripla; in seguito, sempre grazie ad un campo ben spaziato, Zion è libero di prendere posizione sotto canestro per un appoggio al vetro.

 

Viene da chiedersi come mai Melli non sia utilizzato di più dunque e la risposta è abbastanza scontata: Stan Van Gundy preferisce avere un lungo in grado di coprire al ferro Zion, giocare più sul contenimento rispetto ad una difesa più aggressiva – come fatto vedere con Melli contro i Celtics – e, non dimentichiamolo, Williamson riesce ad essere tremendamente efficiente anche con un lungo classico.

 

A che punto è la difesa?

Se in attacco si possono spendere solo belle parole per Williamson, non si può dire lo stesso della difesa. Ad ora Zion in questa metà campo è quello che in America definiscono liability, ovvero un peso, cosa abbastanza inaccettabile se sei un ibrido ala-lungo in NBA. L’ex Duke ha un potenziale difensivo molto alto: grazie ai kg può reggere sia ali che centri e, in teoria, l’esplosività dovrebbe aiutarlo sia per quanto riguarda la protezione del ferro che sugli scivolamenti. Tutto questo, molto spesso, viene reso vano da distrazioni o ritardi nelle uscite.

Ad inizio anno Zion era, senza giri di parole, impresentabile dal punto di vista difensivo. Nella seguente sequenza possiamo vedere di tutto: prima Keldon Johnson riesce a battere con estrema facilità il numero 1, poi quest’ultimo si addormenta sotto canestro non ruotando in tempo e concedendo così una tripla aperta a Murray.

 

Il più grande problema lo ha, probabilmente, nei closeout – quando deve contestare il tiratore – dove esce quasi sempre in modo scoordinato, permettendo all’avversario di attaccare lo spazio senza troppi problemi. Nelle ultime partite si è visto un piccolo miglioramento, ma è una debolezza troppo grande, soprattutto ai playoff, dove anche un minimo sbaglio viene punito da chi sa allenare (e attaccare).

?NOLA film room alert!
Siamo arrivati al triste momento di dover analizzare la difesa di Williamson Zion. Quello che vedrete non sarà, generalmente, bello, ma le potenzialità per fare bene ci sono, eccome se ci sono. Iniziamo con il primo problema: i closeout, qui vs Turner. pic.twitter.com/LoU5JATpda

— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) February 1, 2021

Zion rimane un giocatore misterioso, di difficile comprensione. Nessuno sa con certezza quali siano i suoi limiti, e proprio per questo affascina come pochi altri nella storia della lega. Il materiale per vedere qualcosa di unico nei prossimi anni c’è, senza alcun dubbio, e giocate e numeri testimoniano a suo favore. Come ci riuscirà, però, non ci è ancora dato saperlo.

Tags: New Orleans PelicansPelicansWilliamsonZionZion Williamson
Andrea Poggi

Andrea Poggi

Nasce tifoso Lakers per fare un torto al padre (ahimè, tifoso dei Celtics). Dopo anni da giocatore in UISP, trova anche il tempo di allenare al minibasket. Sognare di vincere un campionato da allenatore dite che è troppo?

Letture consigliate:

Copertina a cura di Sebastiano Barban
NBA

Scambi: Boston, che combini?
Denver e Dallas da applausi

26 Marzo, 2021
che
Personaggio della Notte

Tutto quello che dovete sapere sulla deadline

26 Marzo, 2021
Kawhi Leonard
Personaggio della Notte

L’ex Leonard trita gli Spurs
Ai Clippers serve continuità

25 Marzo, 2021
LeBron
Los Angeles Lakers

Come giocheranno i Lakers senza LeBron

25 Marzo, 2021
brad stevens
Boston Celtics

Stevens ha colpe per la stagione dei Celtics (?)

25 Marzo, 2021
Copertina a cura di Sebastiano Barban
Personaggio della Notte

Jokić domina anche Vučević
James/Embiid out: fuga da Mvp

24 Marzo, 2021
Carica di più
Invia
Notificami
guest
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Newsletter

Ricevi i migliori articoli della settimana comodamente nella tua casella di posta!

Cliccando sul tasto “Invia!” dichiari di aver letto la nostra privacy policy, che trovi qui.

Ascolta ora:

Vedi anche:

The Shot

© 2020 The Shot
LP Edizioni SRLS

Pagine utili:

  • Chi siamo
  • La Mission
  • Contattaci
  • Policy

Seguici anche qui:

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • NBA
    • Atlanta Hawks
    • Boston Celtics
    • Brooklyn Nets
    • Charlotte Hornets
    • Chicago Bulls
    • Cleveland Cavaliers
    • Dallas Mavericks
    • Denver Nuggets
    • Detroit Pistons
    • Golden State Warriors
    • Houston Rockets
    • Indiana Pacers
    • LA Clippers
    • Los Angeles Lakers
    • Memphis Grizzlies
    • Miami Heat
    • Milwaukee Bucks
    • Minnesota Timberwolves
    • New Orleans Pelicans
    • New York Knicks
    • Oklahoma City Thunder
    • Orlando Magic
    • Philadelphia 76ers
    • Phoenix Suns
    • Portland Trail Blazers
    • Sacramento Kings
    • San Antonio Spurs
    • Toronto Raptors
    • Utah Jazz
    • Washington Wizards
  • Rubriche
    • 7 e mezzo
    • I consigli sul fantabasket
    • Focus
    • Draft 2020
    • Interviste
    • Preview
    • The Answer
  • Podcast
    • NBA Milkshake
  • Dagli USA
  • Altro
    • FIBA
    • NCAA
    • WNBA
  • Community

© 2020 The Shot
LP Edizioni SRLS

wpDiscuz
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso.
Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito. Puoi leggere qui la nostra Privacy Policy.