Ci siamo. Manca pochissimo a uno dei momenti più attesi della stagione NBA: la Trade Deadline. Giovedì sera alle 20 italiane, infatti, si chiuderà ufficialmente il mercato NBA. Nonostante i tanti compratori e i pochi venditori, non sono da escludere eventuali colpi a sorpresa nelle ore precedenti la chiusura, con così tanti nomi caldi in uscita.
Ma andiamo per ordine e ragioniamo squadra per squadra su quello che potrebbe succedere nei prossimi giorni. Senza dimenticare il mercato dei buyout…
Come si muoveranno le squadre NBA?
Western Conference
Dopo le prime partite i tifosi chiedevano a gran voce scambi di ogni tipo, per poi placarsi man mano che il record si stabilizzava.
Donnie Nelson non è il tipo da mosse avventate: un addio di Porziņģis, allo stato attuale, rimane una suggestione. Josh Richardson ha un po’ deluso, ma non circolano voci sul suo conto.
Dwight Powell è sicuramente cedibile, come anche James Johnson e almeno uno dei rookie, ma la sensazione è che, salvo occasioni dell’ultimo minuto, i Mavs si potrebbero limitare ad uno specialista dall’arco alla Wayne Ellington.
Un anno fa erano stati molto attivi cedendo Malik Beasley e Juancho Hernangomez, ora è difficile che i Denver Nuggets facciano qualche mossa di rilievo.
Due gli asset principali: la trade exception da 9.6 milioni di dollari (possono usarne circa 5 se vogliono stare sotto la soglia della luxury tax) e Michael Porter Jr. (di certo non verrà ceduto adesso che non sono disponibili sul mercato stelle del calibro di Bradley Beal).
Viceversa potrebbero andare a caccia di qualche veterano con caratteristiche di “3&D” via trade o buyout tipo Garrett Temple, Rudy Gay e Otto Porter Jr.
Il bisogno più impellente è un aiuto a rimbalzo, e lo era prima che Wiseman e Paschall finissero nel protocollo Covid. Tuttavia, investire un asset di valore per qualche vittoria in più in questa stagione transitoria non ha molto senso, quindi è molto
probabile che si aspettino i due giovani di belle speranze e si sopportino i loro fisiologici alti e bassi.
Gli Warriors però hanno molto da mettere sul tavolo se una star dovesse finire sul mercato, e quello è l’unico caso in cui potrebbero sacrificare la meglio gioventù.
L’ultimo punto interrogativo è Kelly Oubre Jr.: il suo contributo è stato in linea con le aspettative dopo un inizio difficile, ma la Luxury presenterà un conto ancora più salato in caso di rinnovo in estate; per cui, se gli Warriors non fossero convinti a lungo termine, il momento per scambiarlo sarebbe adesso.
Diciamolo apertamente: i Rockets stanno tankando. Se la scelta esce dalle prime 4 finisce nelle mani dello Zio Paperone delle picks, Sam Presti, per cui serve arrivare molto in basso in classifica perché questa stagione non vada completamente sprecata.
Abbiamo già visto i primi movimenti con Tucker che va in Wisconsin ed è probabile che altri ne arriveranno.
Oladipo è un nome caldo nelle timelines Twitter, ma chiunque non si chiami Christian (Wood) o Kevin (Porter Jr.) potrebbe pensare di preparare una valigia, perché, per la giusta offerta (leggi prime scelte), è probabile che tutti possano partire.
Il reparto che Lawrence Frank e soci cercheranno di migliorare sarà molto probabilmente quello delle guardie. Da tempo vengono accostate diverse point guard alla squadra di LA, ma trovarne una che soddisfi tutti i requisiti non è un compito facile.
I Clippers hanno già a roster diverse guardie, ma presentano tutte almeno un difetto che a questo punto della stagione sembra ormai incorreggibile: Patrick Beverley, uno dei giocatori più importanti della squadra quando sano, è ormai alla seconda stagione passata con continui problemi alle ginocchia che lo costringono lontano dal campo da gioco; Lou Williams, uno dei pochi giocatori a roster capace di andare al ferro e ottenere liberi, è ovviamente uno dei peggiori difensori della lega; discorso simile per Reggie Jackson- che, a onore del vero, sta avendo un'ottima stagione rispetto alle aspettative di inizio anno- e Luke Kennard, il cui impiego è difficile da giustificare pensando ai Playoff.
Tante guardie quindi, ognuna utile nel suo ruolo ma o poco disponibile per problemi fisici o con skillset e punti deboli che si sovrappongono.
La point guard ideale è Kyle Lowry, ma ad oggi il giocatore dei Raptors rimane un miraggio. Altri giocatori accostati ai Clippers in questi mesi: Ricky Rubio, George Hill, Lonzo Ball.
I Lakers, recentemente, sono stati al centro di alcuni rumors, specie lato buyout.
LA, sponda giallo-viola, è alla ricerca di un centro in grado di sopperire alle assenze di Davis e Gasol, qualcuno con spiccate doti di rim protection; sono due i nomi fatti più spesso: Whiteside e Drummond. Anche un ritorno da parte di McGee non è da escludere: qualora il centro dei Cavs non venisse scambiato potrebbe chiedere il buyout per tornare alla corte del re.
Non è da escludere che si possa cercare anche un esterno in grado di sopperire alla mancanza di LBJ.
Per quanto riguarda le trade, attenzione a Horton-Tucker, attualmente è l’unico asset di valore per LA.
Si prospetta una trade deadline abbastanza tranquilla per i Memphis Grizzlies: il roster è profondo, ancora da valutare nella sua completezza e il front office non dovrebbe accelerare il processo di ricostruzione iniziato l’anno scorso.
L’unica pedina che potrebbe muoversi è Gorgui Dieng, uscito dalle rotazioni per far spazio al rookie Xavier Tillman: il centro senegalese ha un contratto in scadenza da 17 milioni di dollari ed un lungo che apre il campo (48% da tre nelle 22 apparizioni stagionali) e difende potrebbe far comodo a parecchie squadre. I Grizzlies potrebbero anche accettare di inglobare nel loro cap un contratto più lungo in cambio di un buon asset.
Minnesota continua la sua caccia al 4. Come ogni anno il nome di Aaron Gordon è tornato in auge, ma anche questa volta la trattiva sembra in salita, soprattutto dopo che il prodotto di Arizona è tornato dall’infortunio in forma smagliante.
I Wolves potrebbero comunque decidere di approcciare la deadline in maniera aggressiva, mettendo sul piatto una prima scelta e qualche giovane tra Okogie, Culver, Nowell e McDaniels, con quest’ultimo più improbabile, ma Orlando sembra intenzionata a mantenere delle richieste molto più alte.
Rimane in piedi l’opzione John Collins come alternativa, con un trade value nettamente più basso di quello di Gordon essendo RFA in estate, ma il fit con Towns è molto meno accattivante di quello che avrebbe il lungo dei Magic.
New Orleans sembra essere una delle squadre più intenzionate a fare movimenti sul mercato, con alcuni giocatori che potrebbero salutare la Louisiana entro il prossimo 25 marzo.
I nomi più gettonati sono quelli di Redick e Lonzo Ball. Per i Pelicans è necessario sfoltire un po’ il roster, o tramite trade o buyout: J.J. Redick potrebbe chiedere di essere rilasciato per firmare con una contender, mentre ultimamente si sono intensificati i rumors che vorrebbero Ball scambiato a LA lato Clippers.
Vitale, in vista della prossima stagione, sarebbe scambiare Eric Bledsoe dato l’alto contratto, ma a causa della bassa resa sarà un'operazione ardua.
Presti si è già mosso cedendo Diallo e Ariza in due scambi. Sono arrivate due scelte al secondo giro e Svi Mykhailiuk per due giocatori in scadenza e che non rientravano nel progetto.
Okc venderà alla deadline, con pezzi pregiati come Hill, Horford, Muscala e forse Williams che sono già al centro dell'attenzione. L’obiettivo? Scelte al draft, magari una prima dopo la 20.
Se per Horford e il suo salario risulta difficile pensare a uno scambio prima dell’estate, in realtà per Hill e Muscala le possibilità di scambio ci sono. Se arriverà l’offerta adeguata, non li vedremo più con la maglia dei Thunder. Possono entrambi fare comodo dalla panchina per squadre da playoff.
I Phoenix Suns hanno già fatto la loro mossa, acquisendo Torrey Craig dai Milwaukee Bucks. Così facendo, i Suns hanno coperto una delle loro due mancanze più evidenti: un altro difensore contro i megacreator avversari.
L'altro spot da migliorare è quello da 5, ma i contratti a roster rendono uno scambio molto complicato a meno di cedere diversi elementi chiavi della rotazione. È quindi verosimile aspettarsi che Phoenix non faccia alcuna mossa prima della trade deadline, anche perché la franchigia dell'Arizona con l'acquisto di Craig ha riempito il quindicesimo posto a roster.
I Portland Trail Blazers potrebbero muoversi per cercare di rinforzare ulteriormente il roster.
L’obiettivo è l'aggiunta di un lungo a roster per sopperire all’assenza di Collins, che quest’anno non ha messo piede in campo. Shams Charania di The Athletic ha menzionato la squadra dell’Oregon come possibile acquirente per Aaron Gordon: i Blazers potrebbero mettere sul piatto il contratto in scadenza di Hood, forse Little, che sta facendo vedere buone cose, e qualche scelta.
L’unico dubbio potrebbe essere legato proprio a questo: dopo l’esborso in termini di pick per arrivare a Covington, Olshey si priverà di ulteriori asset ?
La stagione di Sacramento sembra essere, per l’ennesima volta, avviata a un posizionamento di classifica mediocre nel limbo della Western Conference.
Questa mancanza di risultati potrebbe segnare il momento perfetto per prendere decisioni drastiche in linea con la passata sessione di mercato: svecchiare la squadra muovendo alcuni buoni giocatori come Hield, Barnes e Holmes. Tuttavia, la dirigenza non è su questa lunghezza d’onda e non sembra intenzionata a rinunciare a quella parvenza di competitività che sta caratterizzando questa stagione dei Kings.
Il roster non ha posti liberi, i contratti per imbastire trade ci sono, ma non aspettatevi mosse in vista del 25 Marzo.
Da più parti sono giunte voci di Spurs impegnati in trade talks con più squadre. Il maggiore indiziato è certamente Aldridge, già fuori squadra, ma più passano le ore e più si abbassano le probabilità di vederlo partire via trade, soprattutto dopo la trade di Ariza. Si andrà verso un buyout?
Al momento non pare esserci un mercato concreto per gli altri veterani in scadenza come Gay, Lyles, Mills, DeRozan.
Quindi, a meno di un accordo dell'ultimo minuto che porterebbe Aldridge altrove, sembra improbabile che gli Spurs si muovano alla deadline.
I Jazz non hanno grandi margini di manovra né delle aspettative particolari per questi ultimi giorni di mercato.
Servirebbe sempre un difensore perimetrale, che sia un'ala o una guardia poco importa, ma le ultime partite sottolineano come Utah abbia più difficoltà difensive che offensive.
Difficile però toccare un meccanismo cosi ben oliato dopo un inizio così convincente. Stando a quanto traspare i Jazz sono un gruppo unito e ben amalgamato. Modificare un componente potrebbe creare delle ripercussioni negative indirette che non si possono sottovalutare.
Eastern Conference
Rinvigoriti dalla promozione di McMillan in panchina, gli Atlanta Hawks si candidavano a squadra potenzialmente attiva entro la trade deadline, con particolare attenzione verso John Collins.
Con il contratto del giocatore in scadenza - ed il rischio di perderlo in offseason - i rumors di scambi con Boston e Minnesota si erano già fatti strada. In verità gli ultimi aggiornamenti raccontano di una marcia indietro da parte della dirigenza, e della volontà di pareggiare ogni offerta estiva per il free agent. Sarà pretattica o semplice azzardo?
Magari, l’ipotesi di sign and trade a fine stagione potrebbe portar valori più utili per una squadra con prospettive di alta classifica.
Niente mezze misure: la stagione dei Celtics fino a questo punto si può definire deludente. A preoccupare è soprattutto l’atteggiamento e a questo punto una trade sta diventando quasi necessaria.
Di Harrison Barnes si è parlato così tanto che è probabile che alla fine l’affare vada in porto, con o senza trade exception: il fit sembra ottimale e Boston ha un disperato bisogno di role player.
Attenzione anche al reparto guardie: servono creazione e tiro da fuori. Sul piede di partenza le grandi delusioni Thompson e Teague, ma anche Grant Williams potrebbe essere sacrificato.
Difficile immaginare un qualunque scenario che non includa Spencer Dinwiddie tra i nomi coinvolti. Attualmente in recupero da un ACL, la PG ex Buffaloes con molta probabilità rifiuterà la player option da 12,3M per la prossima stagione, ritrovandosi dunque free-agent già da quest’estate.
Una situazione del genere rende quasi obbligatorio per la franchigia newyorkese cercare di liberarsi di lui, evitando dunque il rischio di perderlo senza riceverne nulla in cambio. La richiesta dei Nets pare però non così semplice da soddisfare, si parla infatti, al minimo, di un giocatore di rotazione più una scelta, e a queste condizioni poche sono le franchigie che potrebbero rivelarsi interessate.
Le poche ipotesi realistiche potrebbero riguardare un lungo più mobile o che offra caratteristiche diverse da quelle di Jordan, come Mason Plumlee o Gorgui Dieng, oppure, in alternativa, una guardia difensiva stile Avery Bradley.
Unica altra strada percorribile pare essere quella che prevedrebbe l’inserimento di uno fra Luwawu-Cabarrot e Shamet, magari per arrivare a un veterano già pronto per i playoffs, descrizione che potrebbe perfettamente adattarsi a J.J. Redick.
Charlotte arriva alla data del 25 Marzo con molti punti fermi e un solo, ma sostanziale, dubbio che riguarda la sostenibilità del proprio pacchetto lunghi.
Nel corso della prima parte della stagione le lacune a rimbalzo e la mancanza di un centro adatto alle necessità di LaMelo Ball hanno avuto un peso su alcuni risultati della squadra. A causa dei molti giocatori sotto contratti da rookie, è poco probabile che avvenga uno scambio entro la prossima settimana.
Tuttavia, Charlotte ha ancora un posto libero a roster e quindi potrebbe benissimo porre rimedio al proprio problema tramite il mercato degli svincolati.
Nell’immediato serve una point guard con esperienza, e questo ormai è evidente. Arriverà? Dubito, ma non poniamo limiti alla provvidenza.
Il problema di questa
squadra è che i veterani stanno rendendo molto più dei giovani, che dovrebbero il futuro di questa franchigia ma non riescono a meritarsi più minuti in campo di role player di alto
livello come Young, Temple e Satoransky.
I Bulls non hanno fretta, perché Young e Satoransky avranno valore anche in estate e perché scambiare i giovani adesso che non sono al massimo della forma non è ideale.
Tuttavia, il tempo per dimostrare di meritare un
ruolo nei Bulls del futuro sta scadendo e la dirigenza dovrà scegliere che direzione prendere.
Sacrificare i veterani per accumulare altri giovani e scelte, mettendo a rischio il rinnovo di LaVine, o impacchettare la meglio gioventù per dare a Zach LaVine una spalla di alto livello.
Pochi movimenti all’orizzonte in Ohio.
Senza particolari ambizioni per la stagione in corso, Cleveland cercherà di ottenere il massimo dalle cessioni di Drummond e McGee, veterani in scadenza contrattuale, dando così più spazio ai giovani del roster.
La partenza dell’ex Pistons è già annunciata: il centro non gioca già da un mese per i Cavaliers, in attesa di uno scambio o del buyout che lo porti in una squadra da playoff.
Sul mercato c’è interesse anche per McGee, giocatore d’esperienza (già 3 anelli al dito) che porta protezione del ferro e atletismo, qualità sempre utili per chi punta al titolo.
La franchigia del Michigan sembra non aver più l’urgenza di muoversi dopo aver lasciato andare Griffin tramite Buyout, Rose e Mykhailiuk tramite Trade.
Si sono sentite voci di una Boston interessata a Grant, ma dubito che il Gm Weaver voglia disfarsi di una delle sue migliori firme dopo neanche un anno. I giovani sembrano finalmente pronti per essere lanciati con continuità e l’unico rumors di mercato in entrata parla di un interessamento per Dinwiddie.
Tutto sembra calmo ora a Detroit, ma con i Pistons non è mai detta l’ultima parola.
Oltre alla salute, ciò che a Indianapolis manca da un paio di stagione è un 4 rapido, atletico e versatile in difesa, capace sia di marcare le ali più forti fisicamente che di coprire gli errori difensivi dei compagni, e di effettuare closeout rapidi.
Profili di questo tipo si ritrovano in Pascal Siakam, OG Anunoby o PJ Washington e Aaron Gordon. Un giocatore di questo tipo manca ai Pacers ormai dall'addio di Thaddeous Young e, anche per colpa dell'infortunio subito da TJ Warren, la difesa di Bjorkgren sembra spesso risentirne.
Indiana potrebbe puntare a un profilo del genere entro la deadline, anche se la volontà di dare una chance a questo gruppo in questo nuovo ciclo sembra essere solida. Nel caso venisse finalmente scambiato Myles Turner, il ritorno minimo dovrebbe prevedere sicuramente un 4 che risponda a questo identikit, più altri asset: Turner è un giocatore fondamentale per la difesa di Indiana, e sta facendo una stagione da quintetto difensivo. Difficilmente i Pacers se ne priveranno, se non per un pacchetto veramente di livello.