Il primo giocatore a rompere il muro del silenzio del mercato dei buyout è Blake Griffin. Il giocatore sei volte All-Star ed ex Los Angeles Clippers, nella giornata di venerdì cinque marzo, ha deciso di diventare unrestricted free agent in accordo con la squadra. Già da tempo si sospettava questa mossa, tanto che il giocatore aveva annunciato di non voler più scendere in campo fino a quando la squadra non avesse trovato un modo per scambiarlo o, appunto, non gli avesse concesso il buyout.
Six-time All-Star forward Blake Griffin has agreed to a contract buyout with the Detroit Pistons and will become an unrestricted free agent, sources tell ESPN.
— Adrian Wojnarowski (@wojespn) March 5, 2021
Griffin se ne va così dalla “Motor City”, ma il suo contratto rimarrà a pesare come un macigno sulle squadra del Michigan fino al termine della stagione 2021-22. Blake, infatti, ha ancora un ulteriore anno di contratto con i Pistons in cui guadagnerà 38 milioni di dollari, ma fortunatamente per Detroit ha deciso di rinunciare a 13 milioni – 4.3 sullo stipendio di quest’anno e 8.7 sul prossimo -, soldi risparmiati per la franchigia.
The Detroit #Pistons announced today the club has reached a buyout agreement with Blake Griffin and simultaneously requested waivers on the veteran forward. pic.twitter.com/y6XGXMLiiS
— Detroit Pistons (@DetroitPistons) March 5, 2021
Un giocatore in declino
Il Griffin di questa stagione è un giocatore profondamente diverso rispetto non solo a quello dei Clippers di Lob City, ma anche dei primi tempi a Detroit. Blake era riuscito ad incarnare perfettamente il ruolo dell’ala moderna, giocatore duttile in attacco e capace di agire in molti modi: partendo dal post basso o fronte a canestro in uno contro uno, passando per le giocate in short roll e addirittura i pick and roll giocati da portatore di palla – nel 2018-19 giocava 4.6 possessi a partita da ball handler sul pick and roll, dato molto alto per il ruolo – . Insomma, un giocatore che si è messo in gioco e si è adeguato alla pallacanestro moderna.
Il grande problema di Blake, però, son stati gli infortuni e proprio quelli hanno segnato il suo netto declino. L’ultima stagione giocata quasi interamente – almeno più della metà delle partite – è stata quella nel 2018-19; dopo infortuni su infortuni, per lo più riguardanti l’area del ginocchio. Nel 2019-20 sono state solo 18 le presenze stagionali, quest’anno appena 20 con i Pistons.

La situazione non è andata a migliorare, anzi, il declino si è accentuato. Griffin è passato da essere un giocatore esplosivo, atletico e capace di schiacciare in testa a tutti ad essere una semplice ala in grado di spaziare il campo. L’ex stella dei Clippers e Pistons tentava 8.8 tiri entro gli 8 piedi dal canestro nel 2018-19 convertendoli con il 58% (il 64% di questi tiri non assistiti), nel 2019-20 solo 6.7 e quest’anno 3.4 con percentuali tutt’altro che eccezionali (52%, -5.8% rispetto alla media della lega).

La mappa di tiro stagionale di Griffin è abbastanza esplicativa. Il nativo dell’Oklahoma ha fatto vedere il peggio in carriera: una quantità spropositata di tiri da tre punti a fronte di pochissimi tentativi al ferro. Questa shot selection pessima si riflette nei soli 12 punti a partita segnati ed il 36% dal campo, 16esimo peggiore tra quelli che hanno giocato almeno 20 partite in stagione.
Le possibili destinazioni
Griffin è ora sul mercato, ma dove è diretto? Adrian Wojnarowski, tramite twitter, annuncia che l’ormai ex Pistons potrebbe scegliere di giocare per Nets, Heat, Trail Blazers o Warriors. Shams Charania puntualizza che la destinazione più attendibile è quella dei Nets essendo considerati dal giocatore la squadra con più possibilità di vittoria del titolo. Vediamo in modo più approfondito cosa potrebbe portare Blake alle varie squadre.
The Brooklyn Nets are believed to be leaders to sign six-time All-Star Blake Griffin, sources tell me and @JLEdwardsIII. Rival teams with interest are expecting Griffin to choose Nets as a title favorite for chance to win a championship.
— Shams Charania (@ShamsCharania) March 5, 2021
Brooklyn Nets
Brooklyn, come già anticipato, sembra essere la destinazione favorita da parte del 31enne; qui andrebbe a ricongiungersi con il suo ex compagno di lob DeAndre Jordan e offensivamente potrebbe essere la squadra giusta. Griffin potrebbe entrare dalla panchina per andare a dare un rinforzo quando in campo è presente solo una delle tre stelle, portando un minimo di versatilità offensiva con le letture dopo uno short roll o anche per dei comodi appoggi sotto canestro. Ci sarà così tanta attenzione verso le tre superstar (e Joe Harris) che ad i comprimari basterà farsi trovare pronti a ricevere un passaggio da quasi smarcati, come fa vedere bene qui Brown.
? NEW VIDEO ?
— Matt Brooks (@MattBrooksNBA) February 21, 2021
Brooklyn is one game away from sweeping the West Coast road trip, with wins over the Warriors, Kings, Suns, and Lakers. In this video, I highlighted the four BIGGEST takeaways from the road trip thus far.
FULL VIDEO: https://t.co/1l8M175eQ3 pic.twitter.com/1gC1o8bhmi
Difensivamente potrebbero esserci grossi problemi, soprattutto quando bisognerà marcare i vari Embiid o Giannis, ma il gioco dei Nets è proprio quello di segnare più degli altri. Strategia discutibile, ma nonostante ciò hanno tutto il potenziale per farla funzionare egregiamente. Difficilmente vedremo un Griffin chiudere le partite però, qualora firmasse effettivamente per i Nets.
Miami Heat
South Beach potrebbe essere una meta interessante per il nativo dell’Oklahoma, anche qui andrebbe a ricoprire un ruolo marginale e dalla panchina per evitare di stravolgere i delicati equilibri che si sono lentamente ritrovati dopo un inizio disastroso a causa di assenze per infortuni e protocolli. Proprio come a Brooklyn, potrebbe portare playmaking secondario in combo o in assenza di una delle delle due stelle Jimmy e Bam, magari facilitando le letture ad Herro o giocando qualche dribble handoff – passaggio consegnato – con Dragic e Robinson. Cosa da non sottovalutare, gli Heat avrebbero le carte in regola per coprirlo difensivamente con determinati quintetti.
Portland Trail Blazers
I Blazers sono, tra tutte le squadre menzionate da Woj, quella che, personalmente, vedo peggio sia come appeal che come fit, non tanto in attacco dove Griffin potrebbe effettivamente far vedere qualche cosa di interessante con Lillard e con il rientro di McCollum poi, quanto in difesa. La squadra di Stotts non è mai stata difensivamente valida, ma piuttosto il contrario, un ottimo attacco appoggiato sulle spalle di Lillard e poi CJ.
Le mancanze difensive, quindi, potrebbero essere un vero problema, soprattutto quando il centro titolare è Kanter, uno dei peggiori rim protector della lega. Nell’Oregon potrebbero aver pensato di puntare tutto sull’attacco ma, a differenza di Brooklyn, qui la quantità di talento offensivo è molto minore.
Golden State Warriors
L’ultima squadra che sembra aver avuto un minimo di interesse per Blake è Golden State. Con i Warriors potremmo fare un discorso simile a quello che si è fatto per Miami, ovvero una squadra ben più bilanciata – rispetto alle altre due menzionate – ed in grado di coprire difensivamente Griffin grazie a Green.
In attacco potrebbe diventare interessante: qualora il giocatore tornasse su discreti livelli aggiungerebbe ottime letture come passatore e una dimensione in più per quanto riguarda la realizzazione. Quello che tutti vorrebbero vedere però sono i passaggi di Steph per una schiacciata di Griffin.
Inutile girarci attorno, il Blake visto negli ultimi due anni non farebbe comodo a nessuno nella lega. Il valore aggiunto che Blake porta è pari a quello di un giocatore da rotazione, ma c’è sempre la possibilità che un minimo si riprenda. Forse era proprio il contesto a non essere ottimo per lui e sotto la guida di un nuovo allenatore potrebbe tornare a far vedere almeno una parte di quelle cose che sapeva fare egregiamente, cosa che tutti gli appassionati di pallacanestro si augurano.