La stagione sta andando talmente bene che te ne accorgi solo quando i tuoi tifosi, dopo uno stretch di partite chiuso con 3 vittorie e 3 sconfitte, già si preoccupano sul reale valore della squadra. Se quel record incredibile che ha portato i ragazzi al primo posto in NBA prima della pausa per l’All-Star Game, sia un bluff o meno. Se Mitchell sia l’uomo giusto al posto giusto. Se è possibile battere i Lakers e pochi giorni dopo perdere contro i Pelicans.
La regular season, lo sappiamo, è una maratona, e come tale ci sono alti e bassi calcolati. Ma dopo quell’inizio disastroso, le poche sconfitte arrivate sono state tutte contraddistinte da un fattore in comune: il rifiuto di essa.
Mentalità giusta, ma ora viene il difficile
Nelle ultime 6 partite giocate, Utah ha perso contro Clippers, Heat e Pelicans. In tutte e 3 le gare la squadra non si è mai persa d’animo, provando in tutti i modi a ribaltare un risultato in alcune gare compromesso (vedi l’ultima con Nola). Può sembrare per certi versi una banalità, ma non è per nulla scontato un atteggiamento del genere in stagione regolare, soprattutto in un periodo dove tutti i giocatori non vedono l’ora che arrivi la pausa per tirare i remi in barca e prendere fiato.
I Jazz sono con la testa in tutte le partite, anche quando le gambe mancano o i tiri non entrano. Gli altri anni abbiamo assistito a prestazioni ignobili con protagonisti gli stessi giocatori, adesso questo non si vede quasi mai. Se si perde è nella maniera giusta, ed è per questo che il primo posto attuale è meritato e non è frutto di fortuna o demeriti altrui.
Ora però viene il bello e il difficile. Tutte le squadre stanno cominciando a cerchiare in rosso sul calendario l’appuntamento con noi, perché vogliono cacciare i primi della classe e finire sulla copertina per averli battuti e fatti cadere dal “trono”. Tanti avversari stanno preparando un piano gara apposito come se fosse una partita di PO: Spoelstra ha puntato Bogdanović tutta la partita reputandolo l’anello debole della catena difensiva, i Clippers hanno giocato 5 fuori per stanare Gobert, molte squadre stanno dando oltre il 100% come impegno e intensità.
Come ha detto lo stesso Spida, gli avversari hanno notato che i ragazzi stanno vincendo e giocando con gioia, e vogliono togliere quella gioia a tutti i costi. Per questo motivo, la mentalità che ora la squadra ha acquisito, dovrà essere riproposta per tutta la seconda parte della stagione: nessuno sottovaluterà l’impegno, persino quelle compagini che magari non hanno nulla da dire forniranno una prestazione A++ per 48 minuti. E quindi la testa dovrà sempre esserci e non mancare mai.
Bogdanović preoccupa, ma perderlo non conviene
Chiudiamo come sempre con un occhio in prospettiva playoffs. Nella partita contro Miami, Spoelstra ha esposto i limiti difensivi di Bogey, che in regular season vengono nascosti grazie all’immensità di Gobert. Ai playoffs però le squadre sicuramente lo punteranno, e se lui non darà un apporto nella metà campo offensiva, Snyder dovrà pensare di chiudere le partite con Ingles, che garantisce pericolosità dal perimetro e allo stesso maggiore affidabilità dietro.
Come abbiamo già detto nei precedenti pezzi, il ruolo di Bogey quest’anno è stato ridimensionato, e tra i top8 della rotazione, è il giocatore che i tifosi vorrebbero più di tutti sacrificare per arrivare ad un difensore più grosso e atletico sugli esterni. Ma il gioco vale davvero la candela? I Jazz sono attualmente il secondo miglior attacco e la seconda miglior difesa della lega (escludendo i minuti in garbage time).
Aggiungere quel tipo di giocatore potrebbe portare la squadra ad essere la migliore difesa, ma l’attacco crollerebbe di sicuro ai ridossi della top-10, considerando che Bojan mette sul piatto una gravità in attacco notevole solo con la sua presenza in campo. Inoltre, quanti giocatori possono dare un apporto migliore in difesa di lui senza peggiorare nettamente la squadra in attacco? Sul mercato disponibili ce ne sono pochissimi, e quei pochi sono irraggiungibili perché hanno un costo altissimo.
Ecco perché non conviene fasciarsi la testa più di troppo e godersi il percorso, perché con questo gruppo le possibilità che le soddisfazioni non arrivino solamente in regular season, sono più alte di quello che la gente possa pensare.
Andrea Piazza per Utah Jazz Italia