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5 ipotesi di trade per Oladipo…di nuovo!

Cesare Russo by Cesare Russo
1 Marzo, 2021
Reading Time: 9 mins read
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Victor Oladipo trade

Copertina a cura di Marco D'Amato / Getty Images

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Parlare di possibili trade, ipotizzare scambi più o meno folli spendendo questo giocatore o quella scelta da una parte all’altra dell’America come fossero pacchi di Amazon, è sempre molto intrigante. Sono sicuro che lo abbiate fatto con amici e/o utenti social ogni volta che se ne sia presentata l’occasione: si può lavorare di fantasia, si possono sfogare un po’ le simpatie/antipatie personali (mandare un giocatore ai Timberwolves è paragonabile ai campi di lavoro siberiani, se invece vi sta molto a cuore, anche quando non è esattamente un All-Star, quel “lo vedrei bene nel sistema Spurs” è un evergreen che non morirà mai) e poi, in caso si indovinasse lo scambio beh… Woj e Shams fate spazio.

Insomma, si diventa un po’ dei registi: abbiamo il nostro protagonista scontento o in una situazione sfavorevole e gli facciamo fare un viaggio avventuroso dove dovrà valorosamente combattere contro i perfidi demoni del cap salariale, aiutato da straordinari compagni di viaggio come l’esercito delle seconde scelte future e le fate che invece usano la magia salariale bianca: le trade exception.

Ora, se siete registi nel 2021, avrete notato che, quando si parla di blockbuster, è sempre più probabile veder uscire il nuovo capitolo di una saga già in corso piuttosto che un film nuovo e autoconclusivo, perché l’idea di utilizzare un brand forte e già affermato è considerata un’ottima mossa di marketing, vista anche l’evoluzione delle modalità di fruizione dei film.

Questa situazione è un po’ più rara se parliamo delle “blockbuster trade” in NBA perché è molto raro che un giocatore molto forte, una volta scambiato in seguito a problemi con la sua squadra, si ritrovi nella medesima condizione, specie a breve distanza dal primo scambio.

Victor Oladipo è un’eccezione. Dopo aver affidato al nostro Francesco Perillo la direzione del primo film, lo scorso ottobre, oggi The Shot ha assunto me per dirigere il sequel, perché l’avventura dell’ex Pacers a Houston non sta andando così bene e la trade deadline, fissata al 25 marzo, potrebbe portare ad un altro trasloco per Dipo che, nella notte in cui i Rockets hanno perso contro i Grizzlies per un devastante 84-133, undicesima sconfitta di fila, ha rifiutato un biennale alle stesse cifre che guadagna adesso (22 milioni stagionali), decidendo di puntare su sé stesso in vista della prossima free agency.

Nell’articolo di ottobre, Oladipo era un giocatore in rotta di collisione con la sua organizzazione e con la determinazione di mostrare a tutti che le grandi difficoltà riscontrate nella bolla erano solo il frutto di un rientro forse prematuro dall’infortunio che, una volta risolto completamente, non avrebbe lasciato traccia nel suo gioco.

L’arrivo ai Rockets, nell’immenso giro generato dalla partenza di Harden, sembrava una buona soluzione: Houston era una squadra determinata a competere ma senza ambizioni altissime, con la presenza a roster di due ottimi giocatori, Wall e Wood, e con un gran bisogno di un giocatore di alto livello in attacco, che potesse fornire creazione di tiro, tiro da tre senza palla e capacità di giocare il pick and roll, un ritratto che non si differenzia troppo dal miglior Oladipo.

Il problema è che il miglior Oladipo non è mai arrivato in città: delle 13 partite giocate per la franchigia texana (saltandone 8), ha giocato ad alti livelli solo tre volte, contro Chicago (32 punti con buone percentuali e 9 assist), New Orleans (20 punti ma il 50% al tiro, 6 rimbalzi e 7 assist) e contro Toronto pochi giorni fa, prima di saltare un’altra partita, stanotte contro Memphis, perché la prima di un back to back.

Insomma, ad oggi Victor Oladipo è un giocatore fuori forma (in 12 partite, tra Indianapolis e Houston, ha tirato con il 30% da tre o meno su più di 5 tentativi), prono agli infortuni (sta saltando ogni back to back e ha saltato tre o più partite di fila già due volte in stagione) e che desta sempre più sospetti sul piano mentale.

Le voci sulle trade sono ovviamente giustificate dall’offerta di rinnovo rifiutata, ma è bene tenere a mente che la dirigenza Rockets potrebbe decidere, salvo una forte richiesta esplicita da parte del giocatore, di tenerlo e provare una corsa disperata al play-in, puntando a recuperare Christian Wood dopo la pausa per l’All-Star Game, specie se non dovesse ricevere offerte ritenute valide, molto probabile vista la situazione.

Anche sul concetto di “validità” dell’offerta, può essere utile dedicare qualche secondo. La franchigia texana è in un momento di grande stallo e dà l’impressione di non aver affatto deciso quale siano le sue prospettive a breve e a lungo termine. Per questo motivo, capire cosa potrebbero chiedere in cambio i Rockets è difficile.
In questo articolo ho scelto io al posto di Stone, decidendo di sacrificare questa stagione e scambiando Oladipo in cambio di scelte, talenti inespressi e contratti in scadenza.

É per questo che il secondo capitolo della saga ha delle tinte più cupe e il nostro protagonista assume alcuni connotati dell’antieroe, con motivazioni sempre più personali e forse meno condivisibili e dei contesti un po’ più sporchi, meno patinati di quanto ci aspettassimo al termine del primo film.

Nonostante questo, una saga non è ben fatta se in ogni capitolo non ci fossero rimandi agli episodi precedenti e, infatti, per alcune squadre proporrò dei remake degli scambi ipotizzati ad ottobre.

Prima di inziare, come nelle migliori extended version dei film, ascoltiamo il commento del regista del primo capitolo, Francesco Perillo:

“Quando abbiamo iniziato a lavorare sul film non avevamo pensato subito a un possibile sequel. L’idea di fondo era immaginare dove il destino avrebbe portato Victor nella prossima tappa della sua vita. Un personaggio particolare, emotivo, che si era fatto riconoscere nell’Indiana per tanti alti e bassi di livello caratteriale. Non avremmo potuto pensare che alla fine il ribaltone causato dell’uomo dalla lunga barba avrebbe coinvolto anche Dipo, trascinandolo a sorpresa tra i fiumi di petrolio del Texas. Ci siamo fatti diverse domande su come approcciare questa sua nuova avventura, ma abbiamo percepito subito che Houston non sarebbe stato un punto di arrivo, ma solamente di passaggio. Qualche porta ormai si è chiusa, qualche altra è rimasta aperta, ma oggi Victor torna protagonista di un nuovo capitolo, sperando di poterlo condurre a ritrovare finalmente la sua pace interiore.”

Procediamo dunque a scrivere un altro capitolo della saga di Victor Oladipo, non una saga da miliardi di dollari come gli Avengers o James Harden a Brooklyn, ma una di quelle belle serie di action movie alla Mission Impossible, che si lasciano sempre guardare e con qualche momento di culto.

 

NEW YORK KNICKS

HOUSTON RICEVE: Nerlens Noel, Frank Ntilikina, Kevin Knox, prima scelta 2023 dei Dallas Mavericks

NEW YORK RICEVE: Victor Oladipo, David Nwaba

Ecco uno dei primi remake. Ad ottobre, ipotizzavamo una trade che coinvolgesse Julius Randle ed entrambe le prime scelte Mavs detenute dai Knicks. Al momento però, i Knicks hanno un record vincente a metà stagione per la prima volta dopo 8 anni e occupano la quarta posizione ad est, grazie soprattutto ad un Randle in stato di grazia e alla carica portata da coach Thibodeau, mentre Oladipo ha perso ulteriormente valore.

La guardia dei Rockets potrebbe essere un ottimo nome per rafforzare questa sorprendente cavalcata, specie viste le difficoltà offensive (23° per Net Rating): la spesa non andrebbe ad intaccare il nucleo più importante della squadra e il possibile ricavo sarebbe eccellente. Noel è un ottimo elemento dalla panchina ma è sostituibile e i due giovani non sembrano essere nei piani della franchigia.


Una delle maggiori difficoltà per i Knicks, potrebbe essere conciliare la condizione fisica di Oladipo con il livello di intensità richiesto da Thibs, ma l’occasione è davvero molto allettante. Nwaba sarebbe poi grasso che cola, essendo un giocatore in grande forma nelle ultime partite e capace di un grande impatto sulla partita partendo dalla panchina

Dal punto di vista dei Rockets, ricevere una prima scelta è una grande occasione, Noel permetterebbe di coprire lo spot di 5 svuotato da Cousins e la coppia Ntilikina-Knox rappresenterebbe del buon potenziale grezzo dal quale provare a ricavare qualcosa di utile per il futuro.

 

DALLAS MAVERICKS

HOUSTON RICEVE: Josh Richardson, Dwight Powell, tre seconde scelte future

DALLAS RICEVE: Victor Oladipo, Ben McLemore

Continuiamo con i remake. Il nome di Oladipo era spesso presente nei tweet degli insiders Mavs ai tempi e potrebbe tornare di moda. In questo caso, la situazione è ancora cambiata rispetto ad ottobre ma, a differenza dei Knicks che hanno sorpreso in positivo, Dallas è al giro di boa di una stagione deludente, al nono posto in classifica e con un record di 16-16.

La trade che ha portato J-Rich a Dallas in cambio di Seth Curry può certamente essere considerato uno dei motivi. La guardia ex Heat e Sixers sta senz’altro deludendo le aspettative e nonostante questo è probabile che decida di non esercitare la player option presente nel suo contratto. Farne un pacchetto con Powell (11 milioni stagionali fino al 2023), potrebbe essere una buona soluzione per provare a risollevare la stagione in corso e anche portare più flessibilità salariale in vista delle prossime free agency. McLemore è attualmente in un momento negativo, con pessime percentuali al tiro, ma nel periodo passato a Houston ha dimostrato di essere un valido elemento di rotazione per una squadra ambiziosa, specie con un backcourt fragile come quello dei Mavs.

Lato Houston, i Rockets riceverebbero due giocatori utili a concludere la stagione, magari anche molto positivamente (Richardson è un creatore molto più valido di quanto sia un tiratore off the ball, e ai Rockets serve disperatamente più la prima caratteristica della seconda). Considerato che la squadra allenata da Silas si vede ancora disposta a competere, ricevere quanto basta per acciuffare un play-in all’ultimo minuto potrebbe essere già un notevole guadagno, anche e soprattutto a livello di spogliatoio.

 

CLEVELAND CAVALIERS

HOUSTON RICEVE: Taurean Prince, Cedi Osman, tre seconde scelte future

CLEVELAND RICEVE: Victor Oladipo, David Nwaba

In quella guerra selvaggia che è la eastern conference di quest’anno, i Cleveland Cavaliers sono sia penultimi ad est che a due vittorie dall’acciuffare i Bulls per il decimo posto, valido per il play-in.

Nonostante il record negativo, la franchigia dell’Ohio ha mostrato un positivissimo salto in avanti, mettendo in campo una squadra molto intensa e battagliera.
Essendo l’avversario diretto per il decimo posto un’altra squadra giovane ed inesperta come i Chicago Bulls, l’arrivo di un talento come Oladipo potrebbe portare ad una rincorsa decisiva, qualora la franchigia dell’Illinois dovesse inciampare nel suo percorso. Oltre a questo, la possibilità di convincere una star in scadenza è un’occasione rara per i Cavs, che potrebbero ritrovarsi in casa un giocatore da max salariale detenendone i bird rights e avendo dunque così un valido argomento in sede di rinnovo.

Lato Rockets, la trade porterebbe due giocatori discreti per finire la stagione e con buone prospettive future. Non sono talenti inespressi o contratti in scadenza, ma avere a roster dei giocatori utili con contratti non troppo pesanti non è mai male, specie se ricevuti in cambio di un giocatore in scadenza.

 

PHILADELPHIA 76ERS

HOUSTON RICEVE: Terrance Ferguson, Tony Bradley, Furkan Korkmaz, Danny Green, prima scelta 2021 non protetta, prima scelta 2023 non protetta, tre seconde scelte future

PHILADELPHIA RICEVE: Victor Oladipo, P.J. Tucker

I 76ers, trainati da un Joel Embiid formato MVP, sono in testa alla Eastern Conference, tallonati dal cerbero offensivo dei Brooklyn Nets. Nonostante le basse aspettative ad inizio stagione e il perenne dubbio sulla convivenza tra Simmons ed Embiid, l’obiettivo della franchigia sarà anche quest’anno quello di provare ad andare fino in fondo.

Per questo motivo, sacrifiare due prime scelte per Oladipo e Tucker potrebbe essere nei piani di Daryl Morey. L’arrivo di Oladipo sarebbe una grande scommessa, in caso pagasse e lui tornasse quello di una volta, i Sixers avrebbero aggiunto un quarto giocatore di livello All Star al quintetto titolare, sacrificando “solo” un Danny Green in declino a livello di roster. Se invece dovesse rimanere fuori condizione, l’arrivo di un elemento come Tucker dovrebbe comunque essere un buon salvagente, anche vista la crescita continua di Thybulle, sempre più nelle grazie di Doc Rivers e pronto a soffiare il posto in quintetto all’ala ex Lakers.

Lato Rockets, due prime scelte non protette sono un bottino preziosissimo vista la situazione: oltre alle condizioni già illustrate di Oladipo, Tucker sta giocando la sua peggior stagione da anni ed è anche lui in scadenza. Sarebbe una prospettiva di rebuilding totale ma Houston deve prendere in considerazione anche questa strada.

Tags: Houston Rocketstrade nba
Cesare Russo

Cesare Russo

Tifa 76ers perché a 14 anni ha visto Tony Wroten segnare una tripla doppia nella notte. Orfano di Sam Hinkie, nei suoi sogni più belli è sempre apparso almeno uno tra TJ McConnell e Covington

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