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Westbrook è tornato
Washington è più viva che mai

Daniele Sorato by Daniele Sorato
23 Febbraio, 2021
Reading Time: 6 mins read
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Copertina a cura di Sebastiano Barban / Photo: Twitter

Copertina a cura di Sebastiano Barban / Photo: Twitter

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Quando Russell Westbrook era arrivato a Washington durante la scorsa offseason, il pensiero comune era che questa mossa avrebbe aumentato esponenzialmente le chance degli Wizards di andare ai playoff. L’ex MVP trovava uno degli scorer migliori della lega in Bradley Beal e un numero sufficiente di tiratori da affiancargli per poter massimizzare il suo apporto. Certo, la squadra non era granché, ma per accedere alla postseason in questa Eastern Conference poteva bastare.

Ciò che il front office della squadra capitolina non poteva prevedere era la sfortuna che li avrebbe colpiti: la rottura del legamento crociato di Thomas Bryant e i problemi al quadricipite di Westbrook hanno azzoppato – virtualmente e non – gli Wizards, che si sono aggrappati a un Beal stratosferico (quasi 33 punti di media quest’anno) ma sono crollati in classifica, raggiungendo un poco invidiabile record di 3-8 prima di doversi fermare per sei gare a causa del COVID. Dopo il ritorno in campo però le cose non sono migliorate, con Beal e soci che sono riusciti a portare a casa solo tre vittorie in dodici partite.

Nel frattempo però è tornato Westbrook, e quando Russ è in salute le vittorie in regular season diventano molto più facili da ottenere: Washington ha vinto tutte le quattro partite successive, e stanotte ha raggiunto il quinto trionfo consecutivo dopo aver battuto i Lakers campioni in carica. Il record di squadra al momento recita 11-17, ma dalla settima posizione in giù nella Eastern Conference tutto è possibile: Washington potrebbe tranquillamente infilare un filotto di vittorie e arrivare quantomeno al play-in, vista soprattutto l’inesperienza e il livello non altissimo delle concorrenti.

The Wizards are 1.5 games out of the play-in tournament, 2 games back of the 8-seed and 3.5 games back of homecourt advantage in the playoffs.

— Fred Katz (@FredKatz) February 23, 2021

 

La gara

Una vittoria contro questi Lakers, anche se privi di due pezzi fondamentali come Davis e Schröder, fa sempre bene al morale. Gli Wizards hanno subìto l’impatto dei padroni di casa, trascinati dal solito LeBron James, e sono finiti anche a -17. La gara sembrava già finita a inizio terzo quarto, però la mancanza di alternative al #23 e l’apporto della panchina di Washington hanno fatto in modo che ci fosse partita.

L.A. ha patito la serata storta di Kuzma (5/16 al tiro) e non ha potuto fare altro che farsi guidare da James (31 punti, 9 rimbalzi e 13 assist, anche se con 8 palle perse e solo 2/10 dall’arco) e Harrell (26 punti e 9 rimbalzi), il cui apporto ha costretto Coach Brooks a fare aggiustamenti e far giocare 30 minuti a Robin Lopez. Nel finale dell’ultimo quarto gli Wizards hanno avuto svariate possibilità di chiuderla, ma un errore sanguinoso dalla lunetta di Westbrook e due belle esecuzioni dei campioni in carica hanno mandato la partita all’overtime.

Ai supplementari Washington ha messo da subito la testa avanti e non si è più voltata, trovando canestri importanti dalle proprie due stelle – la coppia Beal-Westbrook ha chiuso con 65 punti, 21 rimbalzi e 15 assist combinati – e riuscendo ad arginare l’attacco gialloviola, con lo stesso RW4 (strano da leggere, vero?) che ha chiuso i giochi con un sottomano a una manciata di secondi dalla fine.

RUSSELL WESTBROOK. AND ONE. pic.twitter.com/AL92dNRGfb

— Legion Hoops (@LegionHoops) February 23, 2021

 

Westbrook è tornato: il treno playoff è già passato?

Come anticipato in apertura, il supporting cast degli Wizards non eccede di talento: ci sono dei giovani interessanti e qualche onesto mestierante, ma in generale il roster assemblato dal GM Tommy Sheppard è poca cosa. Nonostante ciò, le caratteristiche dei suoi interpreti si amalgamano bene con quelle di Russell Westbrook, che ormai ha assoluto bisogno di un certo tipo di compagni per essere un fattore positivo. L’ex MVP deve necessariamente giocare con dei tiratori attorno, in maniera tale da poter sfruttare le sue doti da slasher e da creatore per i compagni. L’unica persona che ha faticato a capirlo è Scott Brooks, che al momento sembra aver salvato la panchina ma ha moltissime colpe per l’inizio di stagione balbettante.

Clamoroso, dopo oltre 20 gare Brooks propone uno starting 5 con un senso. Adesso ce ne vogliono altre 20 per capire che Beal deve giocare con le riserve e Westbrook con i tiratori piuttosto che il contrario, ma sono passi avanti https://t.co/ODQv1UiNx4

— Francesco Contran (@FraContran) February 14, 2021

Poter giocare con un 5 con una parvenza di tiro come Wagner fa tutta la differenza del mondo per Westbrook, che si trova l’area libera davanti e può andare al ferro a suo piacimento. Il video qui sotto è esplicativo: nella prima clip Russ è isolato in post contro Matthews, con Gasol che non può fare altro che staccarsi dal proprio uomo per proteggere il ferro perché rischierebbe di concedere la tripla.

Il risultato è scontato, con Westbrook che appoggia al tabellone nonostante fronteggi un buon difensore. Nella seconda clip invece vediamo quanto la presenza di Lopez lo disturbi: Harrell è al centro dell’area a negare l’appoggio, perciò Westbrook cerca il passaggio difficile e Caruso recupera il pallone. Notate la differenza?

 

Non è un caso che i migliori momenti di Westbrook stanotte siano arrivati con Wagner o senza un centro di ruolo in campo. L’ex Thunder è un ottimo passatore, soprattutto dalle situazioni di penetra e scarica, e quando sta bene fisicamente è difficile per un solo difensore contenerlo mentre va al ferro. Nel video seguente si possono notare due esempi di quanto giocare 5-fuori aiuti anche i suoi compagni, che si ritrovano a tirare due pesantissime triple aperte.

 

La chiave di tutto però sta proprio in quel “se sta bene fisicamente”. Come ha spiegato Scott Brooks al direttore Riccardo Pratesi, Westbrook ha iniziato la stagione con un palese infortunio che lo limitava ma ha deciso di provare comunque a scendere in campo. Che le prestazioni terrificanti di inizio stagione fossero troppo brutte per essere vere è assodato, ma rimaneva da capire quale sarebbe stato il suo impatto una volta tornato al meglio.

Le cinque vittorie consecutive sono abbastanza eloquenti, e i miglioramenti sono visibili a occhio nudo guardando una delle ultime partite e mettendola a confronto con una di inizio anno. Russ è tornato a penetrare con convinzione e i suoi tiri non finiscono più “corti”, chiaro segnale di un giocatore che ha problemi di forza nelle gambe.

Ho parlato con Coach Brooks pregara. Gli ho chiesto di Russ, dei progressi atletici. Mi ha detto: “Ha giocato infortunato per il problema al quadricipite patito al training camp e riaggravato. In NBA i giocatori affermati stanno fuori quando non al meglio, lui no”. Lui è speciale

— Riccardo Pratesi (@rprat75) February 23, 2021

La seconda parte di stagione sarà un bel banco di prova per gli Wizards, chiamati a cancellare la partenza a singhiozzo e a superare Hornets, Knicks e Bulls nella classifica cortissima della Eastern Conference. I precedenti sembrerebbero sorridere alla squadra della capitale: anche lo scorso anno Westbrook aveva cominciato sottotono, riprendendosi tutto con gli interessi nel mese di dicembre e facendo registrare numeri da capogiro, e le “sue” squadre hanno raggiunto i playoff quasi sempre.

Certo, nella postseason potrebbero venire a galla tutti i suoi limiti e con un roster di questo tipo è sostanzialmente impossibile arrivare lontano, ma con una coppia di esterni come Westbrook-Beal gli Wizards potrebbero togliersi più di qualche soddisfazione anche contro avversari più quotati.

Tags: Bradley BealRussell WestbrookScott BrooksWashington Wizards
Daniele Sorato

Daniele Sorato

Tifoso suo malgrado dei Timberwolves e della Juventus, nel tempo libero studia Scienze Internazionali all’Università degli Studi di Milano, viaggia e colleziona dischi. Odia parlare di sé in terza persona e sicuramente non si guadagnerà da vivere scrivendo bio.

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