L’approdo di Jrue Holiday a Milwaukee ha caricato di ulteriori aspettative la franchigia del Wisconsin, chiamata a riscattarsi dopo anni di delusioni ai playoffs e ad affermarsi in vetta alla Eastern Conference. Inoltre, il fatto di avere impegnato così tante scelte future e di essersi addentrati tra le sabbie mobili della luxury tax ha tolto ogni tipo di flessibilità nell’immediato ai Bucks, costringendo Coach Budenholzer a tirare fuori il massimo dall’attuale nucleo di giocatori.
Holiday non sta deludendo le attese, fornendo un eccezionale lavoro difensivo unito alle sue capacità nel trattare e passare la palla in situazioni di pick and roll e transizione, oltre a garantire delle buone spaziature, fondamentali per Milwaukee e in particolare per Giannis Antetokounmpo. Però non è tutto oro quel che luccica: per quanto le sue prestazioni siano certamente molto positive, spesso l’impressione è che non venga messo dal coaching staff nelle condizioni per rendere al meglio, venendo parzialmente sacrificato per esaltare le stelle della squadra Antetokounmpo e Middleton.
Cosa ha portato in attacco?
Come riportato da Eric Nehm su The Athletic, Budenholzer quest’anno ha deciso di mischiare un po’ le carte in attacco per migliorare le spaziature per Antetokounmpo, togliendo un uomo dal perimetro per posizionarlo sulla linea di fondo, in modo da mettere in difficoltà i difensori chiamati ad aiutare sulle penetrazioni.
Talked with Mike Budenholzer and a number of Bucks players about their new offense for my latest at @TheAthleticWISC:https://t.co/2CBNgau8Oq
— Eric Nehm (@eric_nehm) January 11, 2021
How it started vs. How it’s going pic.twitter.com/50sYyPk0LX
Questo ha però portato Holiday a posizionarsi spesso in angolo sul lato debole, troppo lontano dal gioco, riducendolo in certe situazioni a dover semplicemente agire da tiratore sugli scarichi, non proprio la specialità della casa, nonostante sia affidabile dall’arco. Anche ai Pelicans Jrue aveva spesso lasciato il pallone in mano ad altri compagni di squadra, ma anche senza palla si era sempre posizionato nei paraggi del compagno in possesso, in modo da potersi attivare in qualunque momento per un pick and roll o una penetrazione.
Il suo Usage Rate è il più basso dall’anno da rookie e alcune sue scelte forzate di tiro sembrano dovute alla legge non scritta del basket per cui, se un giocatore viene tenuto troppo spesso lontano dal vivo dell’azione, è facile che scelga di tirare piuttosto che tentare di servire un compagno più smarcato. Holiday è comunque un giocatore estremamente altruista e quindi evita il più possibile di cadere in tentazione, ma in ogni caso il suo utilizzo soprattutto in alcune delle prime partite è sembrato davvero limitante.
Pur non avendo una visione di gioco d’élite, Jrue è bravissimo a servire i compagni che tagliano sia dal perimetro sia dal post, sfruttando la sua stazza. Appena ne ha l’occasione invece agisce lui stesso da tagliante, arrivando al ferro o spesso servendo all’improvviso un altro compagno lanciato a canestro e dimenticato dalla difesa troppo concentrata su di lui o smarcato sul perimetro.
Un’altra situazione di gioco in cui si esalta è il contropiede, dove è bravissimo a servire il compagno meglio piazzato, o a volare lui stesso nella metà campo avversaria, spesso e volentieri dopo aver recuperato il pallone con la sua difesa asfissiante.
Ciò che invece lascia un po’ di amaro in bocca è il fatto che venga sfruttato pochissimo in situazioni di pick and roll, dove ha sempre dimostrato di essere in grado di gestire come pochi altri i tempi dell’azione, esaltando le caratteristiche del rollante. I pick and roll giocati da portatore di palla quest’anno sono solo 3.9 a partita, contro i 6.6 dell’anno scorso e i ben 7.9 di due anni fa, dato che lascia un po’ contrariati vista la presenza a roster di un giocatore devastante nel concludere al ferro come Antetokounmpo.
Antetokounmpo da rollante (1.18 punti per possesso su 1.5 possessi) è pericolosissimo anche quando non riceve il pallone: il suo uomo non può mai perderlo d’occhio e non può aiutare con convinzione sul portatore di palla.
— Francesco Cellerino (@FCellerino) February 13, 2021
Perché non sfruttarlo di più in queste vesti? pic.twitter.com/gca5TVXQ3X
In generale i Bucks stanno sfruttando davvero troppo poco questo tipo di situazioni, preferendo passarsi la palla sul perimetro senza prima cercare di creare vantaggi con un blocco, risultando in molti casi abbastanza prevedibili. Quando gli è stata data la possibilità di condurre il gioco in pick and roll, Jrue è riuscito a creare vantaggi per i suoi compagni o a sfruttare le attenzioni che le difese riservano a Giannis per arrivare lui stesso al ferro.
Un ultimo problema è legato proprio alla prevedibilità della manovra dei Bucks quando non riescono a trovare la via del canestro nei primi secondi dell’azione: molto spesso quando il giro palla si arena Milwaukee si accontenta di giocare isolamenti abbastanza lunghi e soprattutto non legati ad accoppiamenti favorevoli, lasciando uno tra Antetokounmpo, Middleton e Holiday da solo contro cinque a dover tirare fuori un coniglio dal cilindro per portare a casa un canestro. Jrue sa giocare in isolamento, ma abbandonarlo a se stesso in quelle situazioni senza cercare alternative è deleterio, soprattutto se come già detto l’accoppiamento non è un mismatch.
Cosa sta dando in difesa?
Difensivamente Holiday si sta confermando sempre di più come una delle guardie più forti della lega, dividendosi con DiVincenzo la marcatura degli esterni avversari più pericolosi, ma sta risultando efficace grazie alla sua stazza anche contro giocatori fisicamente più imponenti, come ad esempio Blake Griffin, non facendo rimpiangere la versatilità garantita l’anno scorso da Wes Matthews.
Sulla palla è fastidiosissimo, asfissiando il suo diretto avversario fin dai primi istanti dell’azione e costringendolo coi suoi scivolamenti ad attaccare a testa bassa per riuscire a proteggere il più possibile il pallone, non permettendogli di trovare lo scarico ottimale. È molto bravo anche a passare sui blocchi, sia rimanendo incollato all’attaccante sia non dandosi per vinto quando rimane indietro di qualche passo: non perde mai lucidità e continua a giocare ai suoi ritmi che possono quasi sembrare troppo lenti, ma spesso finisce per avere ragione lui, rubando il pallone, intercettando uno scarico o semplicemente piazzando la mano al momento decisivo per disturbare efficacemente il tiratore. Inoltre, se i blocchi non sono portati correttamente, con la sua astuzia riesce a guadagnarsi falli importanti in queste situazioni, evidenziando il contatto dubbio.
Il fatto di non poter stare mai tranquilli anche dopo averlo apparentemente seminato porta gli avversari a perdere qualche certezza: Holiday non a caso guida la lega nella classifica delle palle rubate, mentre il suo compagno di merende DiVincenzo rientra nella top30 in questa categoria. Proprio l’intesa difensiva con Donte è fondamentale: entrambi si impegnano al massimo nella propria metà campo e sono molto attivi sulle linee di passaggio, sempre pronti a trasformare in un attimo l’attacco avversario in una comoda ripartenza per i Bucks, nettamente primi per punti in contropiede a partita.
Il rientro di Torrey Craig dall’infortunio al naso è interessantissimo da questo punto di vista: Jrue e Craig sono due mastini e stanno imparando a conoscersi in campo, cambiando sui blocchi sul perimetro in modo da non lasciare mai un vantaggio agli avversari. Va detto che in queste prime partite giocate insieme in molti casi il risultato è stato meno positivo del previsto, ma la loro intesa senza dubbio migliorerà e saranno dolori per gli esterni rivali.
Sempre a proposito di intesa, non è purtroppo raro che il grande lavoro di Holiday sul perimetro venga vanificato dalla mancanza di comunicazione difensiva, portando Milwaukee a perdersi sui cambi e regalando tiri comodi, soprattutto con Brook Lopez in campo, visto il sistema incentrato sulla sua posizione profonda in area. Coach Budenholzer dovrà necessariamente trovare una soluzione a questi problemi, vista anche la dura lezione subita agli scorsi playoff proprio per la prevedibilità del proprio sistema difensivo: la speranza è che sfrutti più spesso quintetti piccoli e versatili, ma finora – a parte rari casi – è sembrato ancorato alle proprie idee, lasciando sempre in campo uno tra Lopez e Portis (se non tutti e due insieme).
I Bucks hanno puntato sul cavallo vincente?
Dal punto di vista dei Bucks, l’aggiunta di Holiday è stata nettamente positiva, in primis perché Bledsoe aveva ormai dimostrato di non essere affidabile nei momenti caldi della stagione, ma anche e soprattutto per via del valore assoluto del giocatore, perfetto per caratteristiche per far fare il salto di qualità a una contender.
Difensivamente sta giocando a livelli stellari, riesce a tenere praticamente tutti i ruoli e non fa mai mancare la sua presenza nella propria metà campo, non prendendosi mai pause e guidando i suoi compagni sul perimetro. Il problema semmai è legato come già detto alle scelte in certi casi anacronistiche e poco flessibili di Coach Budenholzer che hanno condannato a sconfitte evitabili i Bucks, continuando a difendere drop a tutti i costi anche contro squadre che hanno ottimi tiratori dalla media, come ad esempio nella recente partita contro i Suns. Se la sua strategia riuscirà a rendere Milwaukee una squadra vincente anche in contesto playoff avrà ragione lui, ma in caso contrario la dirigenza potrebbe iniziare a farsi qualche domanda e la panchina potrebbe diventare improvvisamente bollente.
In attacco Jrue si sta mettendo pienamente a disposizione dei compagni e dell’allenatore, adattandosi a giocare in un modo a lui non troppo consono per permettere ad Antetokounmpo e Middleton di brillare il più possibile. Il secondo in particolare sta vivendo una stagione estremamente positiva e rispetto agli anni scorsi sta rendendo meglio anche come passatore, come testimoniato dal massimo in carriera di 6.2 assist – di gran lunga superiore ai 4.3 dell’ultima stagione – e Holiday si sta facendo da parte per lasciargli la possibilità di giocare più possessi con la palla in mano.
Jrue Holiday è noto per essere un eccezionale compagno di squadra e questo di certo facilita il compito del coaching staff nella divisione delle responsabilità offensive, ma dall’altro lato sarebbe bello vederlo più spesso coinvolto come portatore di palla nei pick and roll e nelle altre situazioni in cui si esalta, senza per forza ridurlo a un ruolo in certi casi quasi marginale: mancano ancora tante partite alla fine della stagione e i Bucks hanno il dovere di sperimentare di più. Il suo impatto è stato di certo ottimo, ma ora Budenholzer dovrà fare un passo in avanti per massimizzare la sua resa in campo: quest’estate Jrue avrà a disposizione una player option e i Bucks non devono assolutamente farselo scappare se vogliono mantenere vive le speranze di riportare il titolo nel Wisconsin nei prossimi anni.