Perdere? Sì, ma non troppo. Con questa frase noi tifosi Thunder possiamo riassumere questo primo terzo di stagione NBA ormai in archivio della nostra squadra, che sta regalando sorprese inaspettate. Ma di chi è il merito?
Il talento di Mark Daigneault
Se negli articoli precedenti avevamo giustamente analizzato le prestazioni dei giovani in rampa di lancio che avranno il compito di dare vita ad un nuovo ciclo vincente in quel di Oklahoma City, in questa occasione ci sembra corretto dedicare a coach Mark Daigneault lo spazio che merita.
Scelto a sorpresa da Sam Presti per il ruolo di head coach, l’ex assistente di Billy Donovan si sta rivelando l’artefice principale di questo inizio di stagione molto più positivo di quanto ci si sarebbe potuto immaginare, dimostrando di essere un allenatore pronto a guidare una franchigia NBA nonostante la giovane età ed il fatto che sia alla prima esperienza su una panchina di questo livello.
Daigneault, infatti, sta già dando prova di tutte le qualità da head coach di cui è in possesso, mettendo in pratica ciò che ha maturato durante l’esperienza da capo allenatore degli OKC Blue, la squadra di G-League affiliata ai Thunder che il coach nativo del Massachusetts ha guidato per 250 partite nel quinquennio dal 2014 al 2019.
Quarto allenatore a sedere sulla panchina di Oklahoma City dopo P.J. Carlesimo, Scott Brooks e Billy Donovan, Daigneault ha un intrigante compito da portare a termine nel progetto che la dirigenza ha in mente: ovvero ripagare la fiducia concessagli da Sam Presti, gestendo la ricostruzione della squadra e riportandola a competere per obiettivi importanti, dimostrando così di essere finalmente l’uomo giusto per centrare il grande obiettivo finale, a differenza dei suoi predecessori.
Infatti, se Brooks prima e Donovan poi non sono riusciti a condurre alla vittoria del titolo roster allestiti per arrivare fino in fondo, Daigneult dovrà innanzitutto accompagnare i giovani attualmente in squadra nella loro crescita e poi, una volta raggiunto lo step successivo, provare ad agguantare il primo titolo da quando la franchigia è arrivata nell’Oklahoma.
È chiaramente troppo prematuro affermare che Presti abbia trovato in lui il profilo giusto, ma dopo queste prime 25 partite di stagione regolare si può notare la qualità del coach e l’idea di gioco che sta cercando di inculcare nella squadra. Nonostante i tanti infortuni che hanno colpito i Thunder in questo avvio di annata e di conseguenza l’impossibilità di schierare continuamente lo stesso quintetto, Daigneault si sta districando più che egregiamente, trovando soluzioni innovative e spesso vincenti.
La squadra – per i mezzi a disposizione – gioca bene, esprime un basket divertente ed ha una propria identità. Nella metà campo offensiva il nuovo coach ha affidato a Shai Gilgeous-Alexander le chiavi della squadra, promuovendolo al ruolo di primo violino. Ma è la difesa che, escluse un paio di partite, risulta essere l’arma principale per ottenere la vittoria, grazie all’intensità ed allo spirito di sacrificio.
I giocatori “sorpresa” della stagione
Altro grande merito di Daigneault è da ritrovare nella crescita esponenziale che alcuni giocatori stanno mettendo in mostra. In primis Hamidou Diallo, diventato leader indiscusso della second unit. Il prodotto di Kentucky nelle scorse annate sembrava un giocatore senza prospettive, sempre più ai margini della squadra e la sua presenza nella lega era giustificata esclusivamente dal suo atletismo. Quest’anno i miglioramenti sono evidenti. Il tiro sta pian piano diventando più credibile, soprattutto dal midrange, le penetrazioni al ferro risultano efficaci e la sicurezza acquisita nei propri mezzi gli permette di viaggiare in doppia cifra di media. Impossibile non pensare ad un intervento del nuovo coach.
Ottima finora anche l’annata di Isaiah Roby. Dopo aver saltato l’intera stagione da rookie a causa di un infortunio, l’ex Dallas Mavericks sotto la guida di Daigneault, che lo sta plasmando in un centro moderno in grado di giocare sia vicino che lontano da canestro, ha mostrato progressi interessanti dalla pre-season ad oggi, facendo ben sperare in ottica futura.
Intensità, attenzione ai dettagli, spirito di sacrificio e crescita costante. Questi i punti cardini dei nuovi Thunder targati Mark Daigneault. Un allenatore che sta già raccogliendo consensi dalla fanbase di OKC, che dopo anni di “odi et amo” con i propri coach, spera di aver trovato l’uomo giusto per ripartire dalle fondamenta ed iniziare un percorso che si spera possa concludersi con il ritorno ai gloriosi fasti di un tempo.
Stefano Bonelli per OKC Thunder Italia