Nella notte i Sacramento Kings hanno sconfitto i Boston Celtics, vincendo la quinta partita nelle ultime sei gare giocate e issandosi al record di 10-11, valido per l’undicesimo posto a Ovest, con il play-in a distanza ravvicinata. I protagonisti sono stati De’Aaron Fox, sempre più convincente come leader tecnico, e il rookie del mese di dicembre Tyrese Haliburton, fin qui una pesca geniale da parte del nuovo General Manager di Sacramento, Monte McNair.
Contro dei Celtics privi di Walker e Smart, le due guardie dei Kings si sono trovate a proprio agio, con De’Aaron che ha chiuso con 26 punti, 11 assist e grandi giocate nel finale e Tyrese al record di punti in carriera, 21, segnando anche 5 triple. E per una volta la difesa dei Kings è stata convincente, anche se ancora molto lavoro va fatto nella propria metà campo.
Fox e Haliburton protagonisti nel finale
Dopo una partita fatta di piccoli parziali, ma sostanzialmente controllata dai Celtics, si arriva nel finale di gara con i Kings sotto di 4 punti con poco più di 5 minuti da giocare. In quel momento De’Aaron Fox inizia il suo show personale: 11 punti con 5/7 al tiro, con un canestro più pesante dell’altro, per guidare i suoi a una vittoria in volata, exploit che ultimamente sta diventando un’abitudine. Penetrazioni, triple, tiri dalla media, nel repertorio di Fox c’è di tutto. E Haliburton è bravissimo a convertire un passaggio di Harrison Barnes in un tiro dalla lunga distanza.
De’Aaron Fox si è scatenato nel finale di gara contro Boston. Midrange, triple, penetrazioni al ferro e tagli, 11 punti in 5 minuti che hanno fatto la differenza. Con l’aiuto dello scudiero Haliburton, che ha realizzato la sua quinta tripla nel clutch time pic.twitter.com/snbkghmVte
— Francesco Contran (@FraContran) February 4, 2021
Non sono bastati gli 8 punti di Tatum per rispondere ai Kings, che ottengono la vittoria e si avvicinano al play-in, obiettivo a questo punto realistico per la stagione. Sacramento sembra aver trovato un giocatore franchigia e un ottimo talento, ma non è sicuro che ciò basterà per arrivare ai playoff.
Fox sembra un giocatore franchigia
Dopo aver firmato una ricca estensione al massimo salariale in estate, Fox era chiamato a dimostrare che l’investimento fatto dai Kings fosse valido. Nelle ultime partite il prodotto di Kentucky sembra aver trovato la sua dimensione ideale, diventando fondamentale nel clutch time, con le ultime 5 gare a 26.8 punti di media, accompagnati da 8.6 assist. Se guardiamo il solo quarto quarto nelle ultime 5 gare i punti diventano 10.6, con un Fox protagonista assoluto degli sprint finali contro Pelicans e Raptors, oltre a stanotte contro Boston.
Fox è una guardia il cui archetipo assomiglia a John Wall e Russell Westbrook: atleta fenomenale in transizione, fa più fatica a difesa schierata. Il 35% dall’arco in questa stagione rappresenta però un miglioramento rispetto agli anni precedenti, con un incremento anche nel volume di tiro. Se le percentuali non calassero diventerebbe difficile passare sotto i blocchi, e col suo primo passo fulmineo Fox potrebbe passare al livello successivo; anche perché è già un ottimo passatore e creatore per i compagni, che in realtà capitalizzano meno di quanto potrebbero.
Contro i Celtics molti dei suoi passaggi per layup comodi dei compagni o triple aperte non si sono concretizzati, e il numero di assist potenziali ci dice che almeno metà dei suoi passaggi vincenti non vengono sfruttati dai compagni. Tra i primi 15 creatori della lega solo Gilgeous-Alexander e Lillard hanno un rapporto tra assist effettivi e potenziali peggiore di quello di Fox.
Le letture di De’Aron sono principalmente in transizione, ma sa giocare il pick-and-roll e servire uno skip pass. A difesa schierata si trova a suo agio principalmente nel penetra e scarica. Ogni tanto è in grado di inventare una lettura geniale. L’intesa con Haliburton c’è: Fox non esita mai a passargli la palla quando è libero, e Tyrese spesso segna sui suoi scarichi.
De’Aaron Fox oltre alle transizioni sta migliorando nei passaggi a difesa schierata. Vediamo un bello scarico nell’angolo e poi l’intesa con Haliburton, pronto a colpire sfruttando i passaggi e gli spazi creati dal compagno pic.twitter.com/YAMD0ojSMm
— Francesco Contran (@FraContran) February 4, 2021
Haliburton si candida a rookie dell’anno
Scelto alla 12 dai Kings, dopo essere sceso molto in un draft che lo dava potenzialmente in top 5, Haliburton non si è perso d’animo. Guardia dal fisico interessante, a partire dai 196 centimetri di altezza e dall’apertura alare di 203 cm, si è dimostrato pronto al passaggio al professionismo. Si è conquistato 28 minuti a gara, che ripaga segnando in doppia cifra con oltre il 40% dall’arco su 5 tentativi nonostante una meccanica decisamente non convenzionale. I 5.4 assist a fronte di sole 1.6 palle perse indicano come sappia passare bene la palla, ma ciò che mi ha colpito maggiormente è l’intelligenza cestistica. Haliburton è sempre al posto giusto al momento giusto, e raramente forza o sbaglia una giocata.
Tyrese Haliburton ha in IQ cestistico notevole. Prima si avventa su un tentativo di salvataggio dei Celtics, convertendo al ferro. Poi manda a vuoto il difensore con una finta di passaggio e segna da tre. Infine, raccoglie un errore e segna sulla sirena. Sempre nel posto giusto pic.twitter.com/6HvqcqugR4
— Francesco Contran (@FraContran) February 4, 2021
Quando è in campo con Fox, i Kings diventano una squadra infinitamente migliore: Sacramento infatti vuole giocare con quattro giocatori sul perimetro per muovere il pallone. Lo scorso anno, complice una carenza di portatori di palla, tutto ciò si traduceva in sterili isolamenti. L’arrivo di Haliburton ha consegnato a Walton un giocatore eccellente con il pallone tra le mani, e non a caso il gioco offensivo dei Kings è molto più fluido, con tutti gli uomini coinvolti.
L’attacco di Sacramento è nono nella lega con 112 punti per cento possessi, decisamente meglio dello scorso anno, in cui Fox era lasciato troppo solo a condurre la fase offensiva. Ad oggi il quintetto con Fox, Haliburton, Hield, Barnes e Holmes produce un differenziale di 23.5 punti per 100 possessi. Con due creatori come De’Aron e Tyrese e due tiratori come Buddy e Harrison, l’attacco è moderno e efficiente. Non dovrebbe stupirvi sapere che questi sono i cinque giocatori che chiudono le partite.
La difesa e Bagley fanno molta fatica, le vittorie dureranno?
Se l’attacco dei Kings gira molto bene, lo stesso non si può dire della difesa, la peggiore della lega. Stando alle predizioni dei modelli matematici, infatti, nonostante il nono attacco della lega, il Net Rating della squadra è alquanto negativo, 26esimo nella lega. Ciò significa che il record dovrebbe essere 7-14 e non 10-11, secondo le statistiche avanzate. Ciò indica che la tendenza dei Kings sarà a peggiorare, se non aggiustano i loro problemi difensivi. A parte Holmes tutti i difensori sono sotto la media, e quasi nessuno è in grado di reggere uno scivolamento. Ciò apre le linee di penetrazione agli avversari, che arrivano facilmente al ferro.
Fox in particolare è molto svogliato, mentre Barnes e Hield hanno limiti evidenti. Haliburton si impegna, ma non basta un rookie a sistemare la situazione. In tutto ciò il peggiore di tutti è Bagley, che assomiglia al peggior difensore della lega, e che è una delle delusioni della stagione. Gioca senza fisicità e senza particolare impegno, e sta perdendo molti minuti proprio per questo motivo, probabilmente anche condizionato dalla lite con Fox di qualche settimana fa.
In ogni caso il suo impatto è negativo e non giustificabile. Se Sacramento vuole fare i playoff, deve migliorare nella propria metà campo. Nelle ultime 5 partite qualcosa di buono si è visto, con i Kings tra le prime 20 squadre in difesa. In ogni caso, anche se fallissero ancora l’appuntamento con la postseason, sembrano aver trovato l’uomo franchigia in Fox e un rookie ben più che promettente. E vista la storia degli ultimi anni, per adesso può andare bene così.