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I Nets scommettono il loro futuro
Andrà meglio dell’ultima volta?

Francesco Contran by Francesco Contran
14 Gennaio, 2021
Reading Time: 8 mins read
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Nets

Copertina a cura di Matia Di Vito / Photo Credits: Getty images; Debby Wong-USA TODAY Sports

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James Harden è un nuovo giocatore dei Brooklyn Nets, che nella serata di ieri hanno concluso un accordo con i Rockets, sacrificando il loro futuro per vincere adesso. Battuta quindi in volata la concorrenza dei Philadelphia 76ers. Dopo la cessione di Russell Westbrook ai Washington Wizards, anche James Harden se ne va dal Texas. Giocherà in una squadra che gli possa garantire il titolo. Brooklyn fa una mossa rischiosissima, sacrificando nuovamente il proprio futuro. La prima volta non è andata bene: i Celtics hanno approfittato di una mossa azzardata della franchigia di Prokhorov e da quello scambio ne hanno ricavato Tatum e Brown. Andrà meglio questa volta?

Sources: Full current trade:

Rockets: Victor Oladipo, Dante Exum, Rodions Kurucs, 3 BKN first-rounders (22, 24, 26), 1 MIL first (22, unprotected), 4 BKN 1st round swaps (21, 23, 25, 27)

Nets: James Harden

Pacers: Caris LeVert, 2nd-rounder

Cavs: Jarrett Allen, Taurean Prince

— Shams Charania (@ShamsCharania) January 13, 2021

 

Lo scambio

La trade è una bomba, come definita dall’insider Adrian Wojnarowski, destinata a sconvolgere gli equilibri della lega. Dato che l’affare ha coinvolto quattro squadre, è doveroso fare chiarezza.

Brooklyn: i Nets acquistano James Harden e una seconda scelta del 2024;

Houston: i Rockets ricevono Victor Oladipo, Dante Exum, Rodion Kurucs, le scelte del 2022, 2024 e 2026 di Brooklyn, la scelta del 2022 dei Bucks tramite Cleveland, e il diritto a scambiare la propria scelta con quella dei Nets nel 2021, 2023, 2025 e 2027. Tutte le scelte sono prive di protezione;

Cleveland: i Cavaliers si assicurano Jarret Allen e Taurean Prince;

Indiana: i Pacers si ottengono Caris Levert e una scelta al secondo giro;

Lo scambio è il più sconvolgente della stagione, con Brooklyn che si assicura un altro dei migliori cinque giocatori della lega e si candida al titolo. I Rockets tamponano i danni assicurandosi il futuro dei Nets, con Victor Oladipo che scade a fine stagione e che potrebbe essere piazzato alla deadline, Dante Exum e Rodion Kurucs. Evidentemente l’offerta era migliore di quella di Philadelphia, ma i Rockets non hanno preso nessun giovane promettente su cui basare una ricostruzione e dovranno decidere se pagare Dipo in estate. Non stupisce che vogliano restare competitivi, però. Sam Presti infatti ha tra le sue mani le scelte dei Rockets, e tankare per Houston potrebbe essere molto rischioso: se alla lotteria la scelta non finisse tra le prime quattro finirebbe dritta nelle mani di OKC, e la stagione di sconfitte sarebbe buttata. Quanto al futuro dei Nets, le scelte succose sono quelle del 2025, 2026 e 2027, con Brooklyn che potrebbe trovarsi a fine ciclo. Quando un MVP ti chiede di essere ceduto e si comporta come James Harden, è difficile ottenere più di quanto ha fatto Stone.

I Cavs, sacrificando una scelta di basso valore come la 2022 dei Bucks e il sempre infortunato Exum, si assicurano un ottimo centro di prospettiva come Jarret Allen assieme a un veterano come Prince, che probabilmente verrà girato di nuovo altrove. Intrigante la mossa di Altman, anche se sul lago Erie i centri iniziano a essere tanti. Chad Buchanan si libera infine di un Oladipo in scadenza, che aveva creato malumori nello spogliatoio di Indiana. Caris Levert è ancora giovane ed è sotto contratto fino al 2023. Sacrificando pochissimo, Indiana risolve un problema e ottiene una risorsa per continuare a fare bene in stagione. Starà a Bjorkgren far funzionare il tutto, anche se il lavoro più impegnativo sarà quello dell’head coach Steve Nash.

 

Il precedente all-in dei Nets fu un nulla di fatto

I Brooklyn Nets, prima di allora New Jersey Nets, tornarono a giocare a New York solamente nel 2012, dopo le pressioni di Jay-Z, comproprietario della franchigia dopo l’acquisto del magnate russo Mikhail Prokhorov. L’imprenditore e proprietario dell’ONEXIM Group scelse il momento giusto per acquistare i Nets: nel 2009 le quotazioni delle squadre NBA stavano salendo molto, e il lockout del 2011 era ancora uno spettro lontano.

L’acquisto del team e del Barclays Center furono a prezzi stracciati in confronto a quanto prese per la cessione. Imprenditorialmente non si può dire nulla al magnate russo, che annovera il periodo di proprietà dei Nets come uno dei suoi migliori successi economici. Quanto ai risultati sul campo, il record sotto di lui recita 300-504, meglio solo di Kings e Timberwolves nel periodo. Desideroso di vincere un titolo NBA nel giro di pochissimi anni dal suo arrivo, ha fatto pressione sul general manager per assicurarsi più star possibili, disposto a sacrificare anche più di quanto la logica avrebbe suggerito.

Dopo aver fallito nell’assalto a Dwight Howard, i Nets ripiegano su Joe Johnson, sei volte All Star. Per assicurarselo il general manager King cedette ai Blazers Petro, Farmar, Morrow, Jordan Williams, Deshawn Stevenson e una scelta del 2013. Poi, per assicurarsi Gerald Wallace scambiò una propria scelta che divenne Damian Lillard, il tutto per impacchettare Wallace con Humpries, Bogans, Joseph, le scelte del 2014, 2016 e 2018 e il diritto allo scambio di quella del 2017 per assicurarsi Paul Pierce, Kevin Garnett e Jason Terry.

La collezione di giocatori assemblata era assolutamente notevole, con un quintetto sulla carta da superteam. Williams, IsoJoe Johnson, Pierce, Garnett e Lopez erano pronti per l’assalto al titolo, con l’aiuto del Jet Terry dalla panchina. Il fatto è che nel 2013 Johnson aveva 32 anni, Garnett 37, Pierce e Terry 36. Lontani dal picco della loro carriera e al proverbiale canto del cigno, era impensabile che potessero superare i Miami Heat di Lebron James e gli Spurs di Tim Duncan per arrivare a un titolo. La scelta di andare all-in seguiva una dolorosa uscita al primo turno dei playoff nell’anno precedente. Impaziente, Prokhorov ordinò di fare tutto il possibile per l’assalto al titolo, e Danny Ainge ne uscì con una delle più grosse rapine della storia della lega.

Il cammino di Brooklyn verso il titolo fu disastroso. Non funzionò assolutamente nulla. Con le due star ex-Celtics lontane dagli anni migliori, nel 2014 vinsero a fatica in sette gare contro i Toronto Raptors, per poi essere spazzati via 4-1 dagli Heat di LeBron. Nel 2015 i Nets, con un anno di età in più sul groppone, arrivarono ottavi in regular season e fecero sudare al primo turno gli Hawks, ma persero 4-2. L’anno successivo furono tra le peggiori squadre della lega, e fu così fino al 2017. Privi delle proprie scelte al draft e troppo deboli per competere davvero, si trovarono nel limbo, senza la possibilità di uscirne in tempi rapidi. Solo l’assunzione di Sean Marks per rimpiazzare un disastroso King e di Kenny Atkinson come allenatore, un duo capace di trovare il meglio da giocatori fuori dal panorama della lega, riuscirono a ridare credibilità a Brooklyn.

Dopo anni in cui i tifosi Nets dovettero vedere titolare Sean Kilpatrick e come miglior giocatore Rondae Hollis-Jefferson, Marks riuscì a costruire una squadra competitiva, da playoff, infilandosi in ogni scambio. L’appeal di Brooklyn divenne superiore a quello dei Knicks, e Durant e Irving scelsero i Nets e il loro progetto per provare a vincere insieme, dimostrando che Marks aveva fatto un lavoro clamoroso, partendo dai bassifondi della lega per arrivare a ingaggiare due superstar.

 

Perché questo all-in può funzionare

La mossa di Sean Marks va in antitesi con la filosofia Spurs in cui si è formato. I Brooklyn Nets per avere Harden, KD e Kyrie si ritrovano con il cap intasato fino al 2023 dal supermax salariale del Barba e dai contratti al massimo delle altre due stelle. Ciò significa che i margini di manovra saranno estremamente risicati nei prossimi anni. Invece di mantenere una flessibilità salariale per poter puntellare un roster che ne avrebbe potuto avere bisogno, Marks ha deciso di riunire nella stessa squadra due dei migliori cinque giocatori della lega, che vanno a formare con Kyrie Irving il miglior trio della lega. Brooklyn è in hard cap, e potrà arrivare solo a contratti al minimo salariale.

Risulta però impossibile pensare a una squadra in grado di difendere contro questi tre in campo. Se già era difficile contenere Irving e Durant, aggiungere il miglior realizzatore della lega degli ultimi anni al duo rende l’attacco di Steve Nash inarrestabile. Con Joe Harris e Jeff Green in campo sarà impossibile raddoppiare uno dei tre, e tanti auguri a chi deve difendere. Questo trio ha un potenziale da 100 punti a notte, con un Kevin Durant che ha recuperato in modo eccellente dall’infortunio. Parliamoci chiaro: l’attacco dei Nets sarà da All Star Team, se non proprio da Team USA. E se Durant ha 32 anni, Harden ne ha 31 e Kyrie 28. Ciò significa che la finestra per vincere non è solo per quest’anno, ma presumibilmente per almeno 3 anni.

Se è vero che Harden non è stato brillantissimo in questo inizio di stagione, ciò è dovuto anche al fatto che voleva andare via. Anche se i suoi comportamenti sono discutibili. Ha però trovato la destinazione che desiderava, pur scatenando il caos degli ultimi giorni. Quando gioca Kyrie Irving è uno spettacolo per questa lega, e anche se è sparito negli ultimi giorni, destando non poche preoccupazioni, è probabile che non si lascerà sfuggire l’occasione di puntare al secondo anello.

Nets GM Sean Marks statement on Kyrie Irving pic.twitter.com/TBTjF9QGRr

— Shams Charania (@ShamsCharania) January 12, 2021

I problemi potrebbero piuttosto essere in difesa, dato che nessun giocatore del roster dei Nets è in grado di difendere sul miglior attaccante dell’avversario. Nonostante questo, per vincere contro i Nets bisogna segnare un punto in più, e battere questo attacco non è per niente facile. Quanto allo spogliatoio, sulla carta per carisma non esiste una persona migliore di Steve Nash per far convivere tre personalità di questo calibro. E il coaching staff è d’élite nella lega, può decisamente far funzionare tutto.

Aggiungere Harden a questi due rasenta l’illegalità

Per Brooklyn e i suoi tifosi è lecito e doveroso sognare, a questo punto. Bisogna dimenticare lo spettro di un futuro che potrebbe essere compromesso. Quando hai tre giocatori tra i top 15 nella lega devi sognare un titolo, soprattutto se i primi due sono Durant e Harden, MVP dal talento straordinario.

Tifosi dei Nets, dimenticatevi i possibili problemi di spogliatoio, come possono amalgamarsi in campo i Big Three, la difesa e il futuro. Ora è il momento di sognare in grande, di credere che il titolo arriverà, magari proprio quest’anno. E chissà, potrebbe persino arrivare più di un anello. Russ e KD sono arrivati vicino a un titolo, ma hanno fallito. Westbrook e Harden non ci sono nemmeno arrivati vicino. Ora si è riunita la coppia Harden-Durant, e per loro questo anello sarà più che una possibilità. Inutile fasciarsi la testa prima di rompersela. Godetevi il più grande spettacolo dei prossimi anni, se tifate Nets. Il futuro potrà essere tenebroso, ma il presente è esaltante. Sarà di nuovo tutto o niente, ma se la volta precedente era più probabile niente, questa volta è più probabile tutto.

Tags: brook lopezcaris levertDeron WilliamsJames HardenJason TerryKevin GarnettKyrie Irving
Francesco Contran

Francesco Contran

Praticante e grande appassionato di atletica, si è avvicinato al basket per caso, stregato da Kevin Durant e dai Thunder. Non avendo mai giocato è la dimostrazione vivente che per far finta di capire qualcosa non serve aver praticato questo sport.

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