Stanotte a New Orleans è andato in scena la partita tra i Pelicans e gli Hornets, e i riflettori erano ovviamente puntati sul primo confronto tra LaMelo e Lonzo Ball. Non è la prima volta che due fratelli condividono un parquet NBA e nel caso degli Holiday, unico nella storia della lega, sono stati addirittura tre: Justin e Aaron, entrambi ai Pacers, contro Jrue, che nella scorsa stagione vestiva la casacca proprio dei Pelicans, prima di essere scambiato ai Bucks.
L’eccezionalità della prima sfida da professionisti tra due dei tre figli del discusso Lavar Ball (LiAngelo lo vedremo in azione in G League) però sta nel fatto che entrambi sono stati scelti al draft in top 5: Lonzo dai Lakers nel 2017 con la numero 2 e LaMelo dalla franchigia di MJ qualche mese fa con la terza pick assoluta.
La partita
Gli Hornets, trascinati da un Hayward autore di 26 punti, sono riusciti a portare a casa la vittoria, dopo un primo tempo da dimenticare, in cui erano stati sotto anche di 18 punti. Nei restanti 24 minuti di gioco la squadra del North Carolina ha serrato le file in difesa, proponendo anche la zona negli ultimi minuti del quarto quarto, e ha trovato punti in contropiede, con tante triple messe a segno, riuscendo a diminuire man mano lo svantaggio e ad avere poi la meglio negli ultimi possessi di NOLA.
Dopo un inizio incoraggiante, i Pelicans si sono man mano affievoliti, incappando in troppe palle perse (19) e nella serata negativa al tiro di Ingram (3-11 dal campo). Williamson è stato dominante in attacco (26 punti con 6 rimbalzi offensivi) ma al tempo stesso svogliato e disattento in difesa.
LaMelo, oltre a vincere la partita con i suoi Hornets, ha avuto la meglio anche nel confronto diretto con il fratello maggiore: Lonzo ha difeso in maniera competente su Rozier e ha provato a mettere in ritmo i compagni ma ha tirato male dal perimetro (1-7), finendo la partita con appena 5 punti e confermando un inizio non proprio brillante da questo punta di vista.
Il Ball più piccolo ha messo insieme invece 11 punti e, pur non avendo egli stesso una performance al tiro soddisfacente (4-11 dal campo, 1-5 da tre), ha dato una mano alla sua squadra a rimbalzo, raccogliendone 10 di cui 4 offensivi, e dispensando 9 assist ai suoi compagni: alcuni di questi rendono l’idea del perché LaMelo venga considerato uno dei migliori passatori usciti dagli ultimi draft.
?️ ➡️ ✈️ #AllFly | @MilesBridges pic.twitter.com/KyWZevNZrI
— Charlotte Hornets (@hornets) January 9, 2021
In quest’altra situazione manipola la difesa con lo sguardo e sceglie la soluzione migliore, ovvero servire Biyombo sotto canestro contro Ingram:
.@MELOD1P finds @bismackbiyombo for the JAM ? #AllFly | @HornetsOnFSSE pic.twitter.com/I7Ut41SaUe
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Oltre a realizzare un paio di canestri di pregevole fattura in penetrazione, LaMelo si è tolto pure lo sfizio di segnare l’unica tripla della sua partita in faccia al fratello, in stepback:
M3️⃣LO‼️@MELOD1P | @HornetsOnFSSE pic.twitter.com/wZB1kvUscz
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Il posto di Lonzo è ancora ai Pelicans?
L’arrivo di Van Gundy ha portato diversi cambiamenti nello stile di gioco dei New Orleans Pelicans, che dopo essere stati la quarta squadra per numero di possessi giocati sotto la guida di Gentry, ora sono ventiseiesimi. Un ritmo di gioco più lento non si sposa affatto con le caratteristiche di Lonzo, noto per essere un grande passatore in transizione e per avere grosse difficoltà a difesa schierata, dove paga la scarsa capacità di chiudere al ferro e l’assenza di un primo passo che gli permetta di attaccare i recuperi e i closeout in maniera efficace.
Quest’aspetto, aggiunto alla presenza di Bledsoe, giocatore che rende anche lui molto di più con la palla in mano che lontano da essa, in una squadra in cui sono già presenti due bocche di fuoco come Williamson ed Ingram, rende Lonzo Ball in attacco una presenza abbastanza trascurabile nella partita. Se la via intrapresa dai Pelicans e da Van Gundy è quella vista in queste partite iniziali, a prescindere da Bledsoe, che potrebbe essere anche di passaggio a New Orleans, il contributo che il prodotto di UCLA può dare alla causa si riduce in maniera consistente e dovrebbe far riflettere su un’eventuale separazione a fine stagione.
Lonzo infatti è in scadenza e tutte le strade sono aperte: non è la stella che tanti pensavano potesse essere, ma un buonissimo role player che, se messo nel contesto giusto, sa fare tante cose utili.
LaMelo sta dando buoni segnali
Coach Borrego, avendo già in squadra Devonte Graham’ e Terry Rozier, ha deciso di far partire Ball dalla panca: una scelta condivisibile, sia perchè l’ex Celtics è stato pagato profumatamente appena un anno fa in free agency sia perchè Graham si è guadagnato un certo status dopo la scorso stagione, in cui era stato uno degli aspiranti al premio di Most Improved Player (il giocatore maggiormente migliorato rispetto alla regular season precedente).
Inoltre LaMelo è un giocatore che ha ancora molti aspetti dal gioco da sgrezzare: il tiro innanzitutto, ma anche la difesa e la capacità di concludere al ferro. In generale Borrego sta inserendo LaMelo in lineup convicenti, circondato da giocatori pericolosi dal perimetro e in grado di sostenere un ritmo di gioco elevato, che permette a Ball di poter dispensare i passaggi giusti e di mascherare le carenze nel tiro da tre.
LaMelo deve crescere ancora di testa (a fine partita c’è stato un alterco con Biyombo, che lo rimproverava di aver cercato a tutti i costi l’assist che gli avrebbe permesso di chiudere la partita in tripla doppia), ma l’inizio di stagione è confortante per un giocatore su cui non ci sono dubbi sul potenziale, ma semmai sulla capacità di esprimerlo, quantomeno in buona parte.