Avete presente il film “Face Off” con John Travolta e Nicholas Cage, cult degli anni ’90 dove i due super protagonist si danno battaglia per 2 ore e 20 di film tra sparatorie, esplosioni e cambi di faccia?
Beh, se non lo avete visto, recuperatelo: è una pietra miliare, e poi è l’esatta analogia per la sparatoria cestistica di questa notte tra Luka Doncić e Nikola Jokić, se non fosse che almeno i due cestisti non si sono scambiati il volto. Per quello che ne sappiamo.
Ecco, Dallas e Denver si sono presentate alla sfida di questa notte non solo “armate di canestri”, ma anche con molte incognite ed un inizio di stagione incerto e deludente per alcuni aspetti.
Jokić è probabilmente – per quel poco che vale ora – tra i candidati MVP della lega, viaggiando a 24.1 punti, 11.7 rimbalzi e 11.9 assist, nonostante Denver sia penultima nella Northwest Division con 3 vittorie e 5 sconfitte.
Anche Dallas non è partita al meglio, avendo perso sia con squadre da playoffs come Phoenix e Los Angeles Lakers, sia con squadre non propriamente irresistibili come Charlotte e Bulls (in absentia Doncić).
Doncić però è tornato, e dopo aver guidato alla vittoria i suoi con una tripla doppia contro Houston, questa notte ha fatto segnare il season high per punti, andando anche vicino alla tripla doppia.
Jokić ha ribattuto colpo su colpo: per lui 38 punti e 11 rimbalzi, arrendendosi solo nel finale di partita. Ma entriamo nel dettaglio.
Nel primo tempo è Denver a partire forte, Dallas perde da subito troppi palloni – 8 palle perse a fine gara per il solo Doncić – e nonostante il terzo fallo di Jokić, i Nuggets chiudono in vantaggio 52-43.
Ma è dal terzo quarto in poi che il “Doncić & Jokić Show” prende vita:
Jokić sembra essere in pieno controllo, né Marjanovic né Cauley-Stein possono arginarlo: troppo meccanico il primo, troppo esile il secondo.
Doncić non si nasconde di certo e continua a giocare alla sua maniera, alternando assist e passaggi tanto efficaci, quanto spettacolari per i compagni, a giocate individuali.
Si arriva così a 5 minuti alla fine dell’ultimo tempo regolamentare sul 94-97 a favore di Denver, con Jokić a 25 punti con 9/20 dal campo e con l’ex Madrid a 25 punti e 10 assist.
Sono quindi i quintetti iniziali a finire la partita, con Harris su Doncić e Cauley-Stein su Jokić. Ed è qui che Dallas è sembrata essere più in forma, con più voglia e forse con più uomini per andare a chiudere la partita: simbolico il parziale di 5-0 a favore dei Mavs propiziato da una palla persa e da un non rientro difensivo proprio di Jokić.
L’All Star di Denver però sembra essere in formato MVP e Dallas non ha gli uomini, difensivamente parlando, per infastidire l’arsenale offensivo dell’ex Mega Leks.
Nell’ultimo minuto però Batman Jokić non riesce a trovare il suo Robin, dato che sia Harris che Murray falliscono il colpo del K.O. Doncić è più fortunato perché nel supplementare trova in Kleber prima e in Richardson poi la spalla ideale per mettere al tappeto i Nuggets.
Proprio sulla tripla del sorpasso 109-107 di Dallas, Doncić ha dichiarato: “È un gran tiratore. Un gran giocatore. Fa moltissime cose utili che poche persone notano. La nostra squadra però lo sa. Quello è stato un gran tiro, lo sarebbe stato anche se lo avesse mancato, era un gran tiro“.
E ad un gran tiro si risponde con un altro grandissimo tiro: neanche a dirlo, sempre di Mr. Joker Jokić.
Come detto, però, al supplementare Dallas è sembrata più fresca e con più frecce in faretra per colpire, Jokić è sembrato molto solo e Denver con poche idee offensivamente.
Strappo finale decisivo a firma Josh Richardson con la tripla del 119-114 a 1:25 dalla fine, con Doncić a mettere poi la ciliegina sulla torta per un parziale di 15-8 nell’overtime, che frutta una vittoria per 124-117.
E ora?
Eloquenti le parole di Murray a fine partita: “Eravamo in partita, potevamo vincerla, non abbiamo semplicemente finito come avremmo dovuto“.
Parole che sembrano un monito per Denver, squadra talentuosa ma che ha perso troppo in estate senza aver trovato un nuovo equilibrio. Unica scusante l’assenza di Porter Jr. causa covid, tra l’altro assenza che si prolungherà per altri 10-14 giorni.
Jokić probabilmente continuerà a navigare tra i candidati MVP, ma potrà guidare i suoi ad un’altra corsa playoffs di un certo livello? Ancora troppo presto per dirlo, ma i segnali di squadra non sono incoraggianti.
Dallas invece sembra essersi un minimo ritrovata: anche in Texas si è cambiato qualcosa in estate, senza raggiungere i livelli di Denver. Doncić continuerà a migliorare, la sua partenza non è stata delle migliori (20.8% da 3), ma il classe ’99 ha tutto il tempo per riprendersi e trovare una forma fisica accettabile. Per sua fortuna, come annunciato anche da coach Carlisle, Porziņģis sta per tornare e Dallas non potrà far altro che migliorare.
L’extra della partita
Due spunti nella partita della notte che non siano legati a Doncić o Jokić:
1)La zona 2-3 di Dallas, un po’ in stile Miami, con due ottimi difensori in prima linea, Doncić “nascosto” in angolo e Marjanović a fare “l’ombrello” a centro area.

2) Questa schiacciata di Finney-Smith, con la quale vi porgo i miei saluti.