Il Giardino Decorato al Valore Civile è uno dei tanti parchi pubblici della città di Bologna. Un ampio campetto copre quasi metà dell’area verde limitrofa ed è meta di ragazzi di tutte le età. Il playground è posizionato in una zona strategica, alle spalle del PalaDozza, la casa delle più grandi sfide di basket cittadine.
Nei pomeriggi di settembre, quando era ancora consentito fare due tiri a canestro, il campo era preso di mira dagli studenti della scuola del quartiere. Passando in zona, era facile imbattersi in una carrellata di jersey colorate, dalla biancoblu di Mancinelli, alla gialloviola di Kobe, fino alla 23 di LeBron o la 30 di Steph. Un vero melting pot tra il basket nostrano e quello oltreoceano.
Dal “piccolo Madison” a Backdoor Bottega
C’è un legame forte tra Bologna e il basket americano. Ne è una dimostrazione l’appellativo “piccolo Madison” assegnato al PalaDozza decine di anni fa. Il motivo va ricercato nello storico parquet che ricorda quello newyorkese, diventato un simbolo per tutti i giocatori passati da Bologna. Sono tante e memorabili le sfide giocate sul campo bolognese, momenti che hanno contribuito a dare forma alla storia di Basket City.
Le squadre locali continuano ad avere un ruolo da protagoniste, ma oggi l’NBA inizia a ritagliarsi uno spazio di spessore sotto le Due Torri. Sono le nuove generazioni in particolare, a sfoggiare abbigliamento e accessori brandizzati NBA. Nelle strade cittadine c’è una sfida accesa fra i cap (i cappelli con visiera) dei Celtics o la felpa dei Bulls. Punto di riferimento, per tutti gli appassionati del basket a stelle e strisce nel centro storico, è Backdoor Bottega. Lo storico store su Piazza Galilei è gestito da Marco Evangelisti, considerato tra i più grandi collezionisti di Jordan a livello mondiale.
Una serie di sneakers in edizione limitata, capeggiano all’interno del negozio, diventate un’attrazione per clienti e passanti. In occasione del decimo anniversario del negozio, nel 2017, Marco, il proprietario del negozio ha organizzato una mostra esclusiva intitolata “Michael Jordan Secrets”. Un’esposizione che ha raccontato la carriera di Jordan attraverso le sneakers più celebri. Pochi mesi fa invece, lo store è stato selezionato da Nike per il lancio della Jordan Air Ship Pro indossate da MJ nel corso della gara disputata il 25 febbraio 1985.
Novembre 2020, il ritorno del Beli
Basket City si è unita al mondo della palla a spicchi in occasione della commemorazione di Kobe Bryant, circondando il “piccolo Madison” con illuminazioni gialloviola. Dalla fine di gennaio, sulla facciata del PalaDozza è comparso un murales con la scritta KOBE, un omaggio della città al campione scomparso.
#Kobe Il PalaDozza come lo Staples Center. Domani sarà illuminato di gialloviola per il tributo a Bryant pic.twitter.com/0qjXix3PZZ
— Daniele Labanti (@DLabanti) January 31, 2020
Il ponte immaginario fra il basket locale e quello americano, si è rafforzato ancora di più con il ritorno di Marco Belinelli a Bologna. Il giocatore di San Giovanni in Persiceto, dopo 13 stagioni in NBA, ha riabbracciato la sua città. Per Bologna, il Beli è un’icona, il giocatore partito dalle giovanili locali che ha raggiunto l’Olimpo dei campioni NBA.
Con la vittoria del Three-Point Contest all’All Star Game prima e del campionato NBA dopo, Marco ha fatto la storia ed è diventato motivo di vanto per Basket City. L’annuncio del suo ritorno è giunto in un momento inaspettato e ha saputo scuotere un’intera città. Un momento senza eguali, come dichiarato dallo stesso Belinelli, durante la conferenza stampa di presentazione “Tornare a casa per me è qualcosa di unico”.
Perché in fondo il basket a Bologna è qualcosa di inspiegabile per chi non è nato qui. L’aria che si respira e l’impeto con cui la città vive questo sport va oltre. Perché se per il mondo intero Bologna è la città delle 3 T per noi sportivi, resta la città della grande B, il grande Basket.
Brava Chiara. Ben scritto . La tua passione vien fuori!!!