Da ormai oltre un mese gli Houston Rockets sono la squadra più chiacchierata della lega. A mettere la franchigia texana sotto i riflettori ci hanno pensato prima Russell Westbrook chiedendo la trade e successivamente James Harden, il quale, dopo aver ribadito la sua volontà di continuare la propria carriera a Houston, dopo qualche giorno ha poi espresso il desiderio di andarsene.
Solamente uno di questi due giocatori è stato accontentato dalla dirigenza dei Rockets, ovvero Westbrook: il 2 dicembre scorso, infatti, l’ex Thunder è stato spedito a Washington in cambio di John Wall (e una scelta al primo turno protetta), che a oggi è la terza point guard diversa negli ultimi tre anni a fare (momentanea?) compagnia a Harden nel backcourt di Houston.
Il prodotto di Kentucky non vedeva il campo dal 26 dicembre 2018 a seguito di un’operazione al tallone sinistro (29 dicembre 2018) e alla rottura del tendine d’Achille (5 febbraio 2019) a seguito di una misteriosa caduta all’interno della propria abitazione. Per questo motivo, la trade che ha convolto l’ex-Wizard e Westbrook fu vista dai più come un successo per Washington e una magra consolazione per i Rockets, anche a causa dell’eccessivo contratto di Wall (altri 3 anni per un totale di oltre 130 milioni).
Dopo questo lungo calvario, Wall l’11 dicembre scorso è finalmente tornato in campo in occasione della prima partita di preseason dei Rockets, mostrando una condizione fisico-atletica sorprendente per un giocatore con tanti infortuni alle spalle e con uno stile di gioco basato molto sull’atletismo. L’ex-Wizards finì la partita con 13 punti, 9 assist, 5 rimbalzi e 2 recuperi, sembrando, a tratti, il giocatore che era pre-infortunio.
Il 2020 finisce bene, il 2021 inizia anche meglio
Per quanto la preseason NBA offra pochi spunti interessanti a causa della bassa intensità delle partite e delle ampie rotazioni, spesso è un ottimo banco di prova per capire la condizione fisico-atletica dei giocatori e Wall è sembrato in forma smagliante. Il nativo di Raleigh ha dovuto attendere il 31 dicembre per poter esordire in stagione regolare a causa di una delicata situazione riguardante il Covid-19 (di cui abbiamo parlato qui), ma il suo debutto ha coinciso con la vittoria 122-119 contro i Kings (22 punti, 9 assist, 6 rimbalzi per Wall).
Nella partita di questa notte, con Harden costretto ai box a causa di un fastidio alla caviglia destra, Wall è stato il protagonista assoluto della vittoria dei Rockets per 102-94 sempre sui Kings, torturando la difesa dei Californiani grazie, soprattutto, alle fulminee incursioni in area, finendo con 28 punti (11/21 dal campo 2/8 da 3 e 4/6 ai liberi), 6 assist, 4 rimbalzi, 3 recuperi e 2 stoppate.
In attacco
Wall ha iniziato subito forte in entrambe le metà campo, spingendo sull’acceleratore ogni volta che ha potuto e mettendo sotto pressione costantemente la difesa dei Kings, che spesso si è trovata in difficoltà nel contenerne l’atletismo. Nel quarto iniziale Wall era già a quota 11 punti, frutto di 2 triple (su 5 tentativi), di 2 viaggi in lunetta (3/4) e di un tiro dalla media.
L’ex-Kentucky è sempre stato uno dei migliori passatori della lega, perché in grado di procurare tiri facili ai propri compagni in molteplici situazioni. Nella partita di questa notte Wall ha servito 6 assist, alcuni dei quali provenienti dalle sue penetrazioni che hanno fatto scattare gli aiuti difensivi dei Kings lasciando a rotazione un giocatore dei Rockets libero, prontamente servito dal neo-acquisto dei texani.
In altri casi Wall è stato molto abile a leggere le difese, sfruttando anche alcune disattenzioni, per trovare il compagno libero:
C’è da dire, guardando anche il bicchiere mezzo vuoto, che nelle due partite contro i Kings, Wall ha perso ben 10 palloni complessivamente, spesso a causa di passaggi al volo imprecisi e di altri talvolta troppo ambiziosi. Fortunatamente, giocando al fianco di Harden, e quindi gestendo meno possessi, le 5 palle perse di media probabilmente saranno destinate a calare.
Nella ripresa la point guard ex-Wizards ha messo la firma sulla partita alternando le sue classiche incursioni al ferro a tiri dalla media dal palleggio, spesso in occasione di un mismatch.
Questo aspetto del gioco di Wall sarà molto importante anche nelle partite in cui sarà presente Harden, in quanto dovrà garantire una pericolosità anche da fuori nei momenti in cui sarà senza palla, in modo da garantire alla superstar dei Rockets più spacing possibile ed evitare che le difese battezzino Wall come hanno talvolta fatto con Westbrook lo scorso anno.
In difesa
Wall è sempre stato un giocatore con ottimi istinti in difesa (1.7 recuperi di media in carriera) e capace di tenere in 1vs1 i diretti avversari, soprattutto grazie a un’eccellente rapidità di piedi e a una stazza spesso più imponente rispetto a quella dei pari ruolo. Nella partita di questa notte, nonostante avesse un maggior carico offensivo vista l’assenza di Harden, Wall è stato presente in difesa, specialmente sulle linee di passaggio e sugli aiuti.
Per quanto a tutto campo Wall abbia mostrato la stessa velocità e rapidità dei suoi anni a Washington, negli scivolamenti difensivi negli 1vs1 in qualche occasione si è fatto battere anche da giocatori meno rapidi di lui (Joseph e Barnes ad esempio), ma non si può dire che non abbia cercato di mettersi al servizio della squadra anche da quel punto di vista, come si può vedere in questa clip:
Un atteggiamento difensivo di questo tipo, unito a una buonissima gestione dell’attacco è un segnale che in pochi si aspettavano di ricevere da un giocatore fermo da due anni; adesso bisognerà capire se Wall riuscirà a garantire questo livello di prestazioni nel corso di tutta la stagione, dando per scontato già adesso che probabilmente salterà qualche back-to-back.
Giudizio e prospettive
Nonostante un campione di due partite sia alquanto ridotto, il Wall visto finora è sembrato per larghi tratti quello che elettrizzava la Capital One Arena di Washington, arrivando a Houston in una condizione psico-fisica migliore di quanto si pensasse; il fatto che in queste due partite contro i Kings sia rimasto in campo 74 minuti complessivi, inoltre, testimonia che il prodotto di Kentucky si sia lasciato alle spalle il terribile infortunio di due anni fa e che sia pronto anche a gestire minutaggi importanti.
I dubbi riguardo alla convivenza con Harden rimangono, in quanto Wall non è mai stato un buon giocatore lontano dalla palla, per quanto sia migliorato negli anni e per quanto sia migliore di Westbrook sotto questo aspetto, ma anche in vista di un futuro che potrebbe vedere “Il Barba” lontano da Houston questi segnali sono molto incoraggianti, e potrebbero consentire ai Rockets di rimanere relativamente competitivi anche dopo l’eventuale trade dell’ex-Thunder.