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Indiana brilla nel segno di Sabonis
Ora però c’è l’incognita Warren

Francesco Perillo by Francesco Perillo
1 Gennaio, 2021
Reading Time: 6 mins read
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Domantas Sabonis Pacers Italia

Copertina a cura di Sebastiano Barban / Photo Credits: PS&E

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L’annata NBA 2020 si chiude con la firma di Domantas Sabonis, che trascina i Pacers alla vittoria casalinga contro i Cavaliers.

Il lungo lituano si è reso protagonista di un’altra prestazione maiuscola nel matinée di Indianapolis, concludendo con 25 punti (11/14 dal campo), 11 rimbalzi, 7 assist e solamente 1 palla persa. Cifre importanti che confermano il trend di questa prima settimana di stagione, che ha visto Sabonis imporsi come punto di riferimento dell’attacco dei Pacers, aggiudicandosi anche il meritato premio di Giocatore della settimana della Eastern Conference.

La sfida vinta contro Bickerstaff

Cleveland è certamente una delle sorprese principali di questa prima fetta di Regular Season. Nonostante le assenze pesanti di Love, Okoro e Porter Jr, i Cavs sono riusciti a rimanere incollati ai padroni di casa per un tempo, per poi venire staccati definitivamente nel terzo quarto. Sabonis ha potuto sfoderare tutto il suo arsenale offensivo contro il pacchetto lunghi fatto ruotare da Coach Bickerstaff, alla ricerca disperata di una chiave per contenere il prodotto di Malaga. Purtroppo per i Cavs, quella chiave non è stata trovata in nessuno tra Drummond, McGee, Nance Jr, e Maker, lasciando vita facile al numero 11 per i suoi 37 minuti.

Domantas è riuscito a sfruttare tutti i limiti difensivi di Cleveland, facendo passare le pene dell’inferno a chiunque se lo ritrovasse spalle a canestro, grazie ad un uso fantastico dei fondamentali. La sensazione che sta dando l’ex giocatore dei Thunder in queste prime partite, è quella di essere migliorato ancora di più nel controllo del corpo, già a livelli altissimi per i pari ruolo della Lega.

In questa clip si nota come Sabonis abbia già deciso in partenza come avrebbe concluso contro Drummond e, una volta entrato nel pitturato, ha bisogno solamente di una finta per mettere a segno due punti facili.

 

Anche in quest’altra situazione è chiaro come la superiorità tecnica del lungo del Pacers abbia prevalso sulla fisicità di Drummond. Oladipo blocca a centro area per forzare il cambio e il mismatch con Sexton, ma Andre riesce comunque a seguire il taglio a centro area. A questo punto della partita Domantas aveva già demolito la difesa di Cleveland, e Drummond prova a giocarsi la carta del fallo lasciandosi cadere al primo contatto in post. Niente da fare neanche questa volta, e l’aiuto disperato di Nance Jr. viene spazzato via alla prima finta.

 

Lo stesso discorso è valso nel matchup contro Maker. Thon ha certamente una rapidità di piedi migliore rispetto al compagno di squadra citato in precedenza, ma come si vede nel prossimo video non ha nessuna chance di contenerlo, venendo battuto in virata sulla linea di fondo. Il piano partita dei Cavs non ha previsto un raddoppio sistematico su Sabonis, se non in alcuni frangenti di gara, e ha permesso ad Indiana di sfruttare tutte le capacità del lituano in 1v1 senza troppe difficoltà.

 

Cosa è cambiato dall’anno scorso

Le medie di Domantas in questo inizio di stagione sono certamente il risultato di un grande lavoro individuale in offseason, ma soprattutto di un cambiamento radicale nel coaching staff dei Pacers. Nate Bjorkgren ha subito portato una filosofia di basket differente dal passato, in un ambiente che aveva visto il ciclo di McMillan fossilizzarsi nella “maledizione primo turno” degli ultimi 5 anni.

Nessuno ci sta offrendo garanzie che Indiana supererà quello scoglio già da questa stagione, ed è certamente troppo presto per pronosticarlo, ma una ventata di aria fresca era quello che serviva alla franchigia per ricominciare a crescere e provare ad uscire dal limbo.

A Indiana Bjorkgren ha eliminato i long two dalla mappa di tiro https://t.co/MhanPy6YSx

— Lorenzo Pasquali (@lory_pasquali) December 29, 2020

Il grafico proposto definisce in maniera chiara quale sia stata la chiave di questo cambiamento improvviso. Indiana è infatti la seconda squadra dopo i Thunder ad aver modificato la propria mappa di tiro in maniera drastica, trasformando gran parte dei tiri dalla media in tiri da 3 o conclusioni al ferro. Un cambio di marcia che potrebbe diventare ancora più letale quando i Pacers si troveranno ad affrontare i playoffs.

Per Sabonis l’addio ai long-two sembra essere stata una vera svolta. Se la scorsa stagione ne tirava ben 2.2 a partita, con quasi il 45% di realizzazione, in questi primi 5 match stagionali ne ha tirati solamente 0.8 di media. Un dato davvero significativo, considerando che ha aumentato di conseguenza anche le conclusioni dall’arco da 1.4 a 2.6, condite da un inizio straordinario in termini di percentuali. Il numero è ancora acerbo, ed è destinato ad abbassarsi notevolmente, ma fa comunque ben sperare, considerando che era necessario un ampliamento di raggio per poter essere ancora più efficace ad aprire il campo e convivere meglio con Myles Turner.

 

Se Domantas continuerà ad essere efficace dal perimetro i Pacers si ritroveranno con una nuova freccia a disposizione rispetto all’anno scorso. Considerando l’efficienza del duo Oladipo-Brogdon in pick&roll con il lituano, vedremo una varietà di opzioni offensive ancora più ampia. Sabonis, infatti, è sempre stato una macchina in pick&pop da rollante, ma con il tiro dalla media come soluzione principale. Quel metro e mezzo indietro potrebbe fare una differenza enorme ed alzare notevolmente il livello di competitività della squadra, come si può notare nelle due clip sopra.

 

Il passaggio è ormai certezza

Un altro aspetto che sta sorprendendo in molti è la “crescita” di Sabonis come passatore. Le virgolette intorno alla parola crescita sono dovute principalmente al fatto che Sabonis è sempre stato un passatore di alto livello, e in queste prime uscite lo sta dimostrando con ancora più convinzione. Sabonis ha alzato la sua Assist Percentage da 21.7 a 26.9, e nel tabellino sta mostrando quasi 2 assist di media in più a partita. Numeri davvero importanti, legati in parte al minutaggio più alto, e cresciuti anche in termini di Assist Potenziali, passati da 8.2 a 9.8.

Le maggiori responsabilità stanno portando Sabonis ad essere più al centro del gioco, e la possibilità di trovare più facilmente i compagni sono in gran parte dovute alle migliori spaziature che i Pacers stanno mostrando rispetto al passato. Oltre ad avere una mano che gli permette di sfornare dei passaggi di livello anche in situazioni complicate, Domantas ha una grande capacità di lettura del gioco con la palla in mano, come si può in parte notare dalla clip sottostante.

 

La cattiva notizia per Indiana

Ad aver destabilizzato un po’ l’ambiente è stata la notizia relativa a TJ Warren. L’ex giocatore dei Suns dovrà infatti operarsi al piede sinistro per una frattura da stress e starà fuori a tempo indeterminato. Un fulmine a ciel sereno che fa preoccupare in molti sulla possibile tenuta dei Pacers nel corso della stagione, considerando che la panchina a disposizione di Coach Bjorkgren non è delle più lunghe e non si hanno ancora i tempi di recupero per Jeremy Lamb, out dall’anno scorso per la rottura del crociato.

Indiana avrà tanto lavoro da fare per garantirsi un posto tra le prime della classe ad Est, ma con un Sabonis in formato All-Star le aspettative su questa stagione potrebbero cambiare in maniera importante.

Tags: Domantas SabonisIndiana PacersNate Bjorkgren
Francesco Perillo

Francesco Perillo

Tifoso dei Knicks e appassionato di basket; sogna ancora un futuro in cui il nostro pacioccone in maglia #7 alza il Larry O'Brien davanti alle folle del Garden.

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