Nell’ultima notte italiana di questo tragico 2020, la stella più splendente è stata quella di Jaylen Brown.
L’asso dei Celtics ha chiuso l’ultima gara del suo 2020 con una prestazione balistica di gran livello: 42 punti con 15-21 al tiro (7-10 da 3), arricchita da 5 rimbalzi e 4 assist in meno di 29 minuti di gioco- e senza entrare in campo per tutto il quarto periodo, con la partita ormai sigillata.

I 42 punti segnati nei primi tre quarti di gioco sono un record per un giocatore dei Boston Celtics negli ultimi 25 anni, a testimonianza di come quella di stanotte sia stata una prestazione memorabile.
La partita
Al primo parzialino degli ospiti di 4-0 i padroni di casa rispondono con 12 punti consecutivi. Memphis, che recentemente ha perso Ja Morant per una distorsione alla caviglia sinistra, fa fatica nell’attaccare la difesa schierata dei biancoverdi che ne approfittano per rubare qualche punto rapido in contropiede. Memphis si affida a Jones e Kyle Anderson per la gestione del gioco, ma tra l’assenza generale di talento offensivo e le scelte al tiro discutibili di Brooks l’attacco dei Grizzlies non riesce a costruire tiri con spazio. I giocatori di Boston hanno fin da subito la mano calda e le percentuali al tiro dalla lunga distanza spezzano le gambe ai Grizzlies.
Nel secondo quarto Memphis prova a sfruttare la non pericolosità al tiro di Williams e Ojeleye con delle difese a zona, con scarsi risultati. La difesa degli ospiti viene punita dai Celtics che riescono senza fatica a far arrivare la palla al centro e da lì trovare tiri al ferro o triple con spazio.
Memphis a metà secondo quarto prova la zona 2-3 per contenere i due Jay e scommettere sugli altri tre C’s in campo. Disattenzioni di questo tipo hanno reso inutile qualsiasi tentativo di difesa organizzata. pic.twitter.com/FM2wWi18KO
— Lorenzo Pasquali (@lory_pasquali) December 31, 2020
Con Memphis sotto di sole dieci distanze, è un parziale di 17-0 di Boston a ipotecare la partita, gentilmente offerto da Jaylen&Jayson.
Il parziale di 17-0 interamente a firma dei due “J” che ha messo in ghiaccio la partita contro Memphis. pic.twitter.com/gfBCB9jJjg
— Lorenzo Pasquali (@lory_pasquali) December 31, 2020
Le due giovani stelle segnano una tripla dopo l’altra per spezzare le gambe agli avversari.
3-2 iniziale di Memphis a fine quarto che si trasforma in una 2-3 con Clarke che si abbassa. Per qualche istante sembra confondere l’attacco avversario, soluzione occasionale ma interessante. pic.twitter.com/Uo0mHrv4xZ
— Lorenzo Pasquali (@lory_pasquali) December 31, 2020
Il resto della partita procede senza intoppi per i padroni di casa. Jaylen Brown dopo i primi canestri segnati prende fiducia e i Grizzlies non riescono più a fermarlo: l’ala segna in penetrazione, da tagliante, dal palleggio in isolamento e sugli scarichi.
Il conto delle palle perse testimonia il massacro avvenuto nella metà campo difensiva di Boston: 22 palle perse per i Grizzlies, 29 punti in contropiede per i biancoverdi (36 i punti da palla persa).
In casa Grizzlies i pochi segnali positivi provengono da Desmond Bane. Il rookie, scelto alla #30 di questo draft, compie diverse giocate positive (rimbalzi, palle rubate, penetrazioni) che fanno ben sperare immaginando un suo inserimento in un quintetto con Morant e Jaren Jackson.
Brown migliora ancora
Al suo quinto anno nella lega, Jaylen Brown sembra essere in grado di fare un ulteriore passo avanti nella sua curva di sviluppo. Dopo il netto miglioramento offensivo della scorsa stagione, i limiti principali che lo separa(va)no da altri grandi realizzatori sono un tiro dal palleggio più affidabile e delle letture di gioco migliori.
La partita di stanotte ha dato molti segnali estremamente positivi in tal senso, soprattutto per quanto riguarda la capacità di creare il tiro per se stesso. Dopo i primissimi canestri, Brown ha iniziato a giocare con estrema fiducia e per il resto della gara ha disintegrato qualsiasi difensore Memphis gli abbia messo davanti, con tiri dal palleggio rapidi e precisi.
Nella stagione passata Brown ha concluso con il 42% in tiri di questo tipo: se quello che abbiamo visto stanotte è di indizio per questa stagione, l’attacco dei Celtics ne gioverebbe moltissimo.
Tatum on Jaylen Brown: “I think he’s become a better shooter each and every year. His confidence continues to grow. He’s going to continue to get better.”
— Brian Robb (@BrianTRobb) December 31, 2020
Se questo miglioramento si confermerà nel prosieguo della stagione, allora i Celtics potranno raggiungere un livello superiore in attacco rispetto agli scorsi playoff. Con le difese a metà campo così organizzate e la pressione che aumenta, riuscire a creare il tiro per se stessi dal palleggio è una dote fondamentale per ogni attacco. Boston sotto questo aspetto può contare su Kemba e Tatum, ma come abbiamo visto non sono abbastanza. Più volte è toccato a Smart prendersi soluzioni difficili, con risultati modesti.
L’anno scorso Brown ha tirato bene da 3 (38.2%), faticando un po’ dal palleggio (35.7%) e soprattutto prendendo poche volte quel tipo di tiro. Lo stesso discorso lo possiamo fare per il tiro dalla media, che ai playoff è fondamentale per far pagare le difese troppo conservative o che giocano molto sui punti deboli avversari (pensate agli avversari dei Rockets che ogni anno concedono il tiro dalla media consapevoli che non verranno punite dall’attacco).
Un aspetto da migliorare: la gestione della palla
Anche in una partita di questo tipo si sono visti i difetti principali di Jaylen Brown: ball-handling e visione di gioco.
Contro una Memphis palesemente in difficoltà si è intravisto qualcosina sul fronte playmaking, ma è ancora insufficiente per un giocatore con ambizioni di questo tipo.
A far preoccupare maggiormente sono le palle perse (4 stanotte), la maggior parte dal palleggio. Brown fa ancora fatica a proteggere il pallone, specie quando penetra a canestro.
Ogni volta che Brown commette errori di questo tipo è impossibile non ritornare con la mente ai dubbi di qualche anno fa riguardo il suo gioco, in particolare alle difficoltà che il giocatore aveva nella comprensione di ciò che succedeva in campo e nelle letture rapide.
Dubbi condivisi dallo stesso Brown, che disse di non essere sicuro di riuscire a leggere il gioco abbastanza velocemente per diventare una star.
Ora, con la partenza di Gordon Hayward, i Celtics hanno bisogno di un’ulteriore crescita in questo aspetto del gioco da parte delle due stelle, Tatum e Brown. Perdere Hayward vuol dire dover fare a meno di un giocatore intelligente, buon passatore per letture e tecnica. Abbiamo visto negli scorsi playoff quanto Hayward possa fare la differenza nell’attacco di una difesa a zona: in casa Celtics qualcuno dovrà farsi carico di quelle responsabilità.
Jaylen Brown on his additional responsibility this season: “I’m just trying to get everyone involved. I want to be the best leader I can possible be.”
— Keith Smith (@KeithSmithNBA) December 31, 2020
Jaylen è una persona estremamente intelligente e carismatica e ha dimostrato di poter lavorare su diversi aspetti del suo gioco di stagione in stagione. Riuscirà a fare l’ultimo passo necessario per rendere Boston una candidata al titolo?