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Preview Nets 20/21: sarà o tutto o niente

Francesco Perillo by Francesco Perillo
17 Dicembre, 2020
Reading Time: 14 mins read
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Preview Brooklyn Nets

Copertina a cura di Matia "Di Ui" Di Vito

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RECORD 2019/20: 35-37

IN: Jeff Green (FA, 2.5 milioni in 1 anno), Landry Shamet (trade), Bruce Brown (trade), Reggie Perry (Draft), Jeremiah Martin (2-way), Nate Sestina (Exhibit 10), Jordan Bowden (Exhibit 10), Chris Chiozza (Training Camp), Elie Okobo (Exhibit 10).

OUT: Garrett Temple, Džanan Musa, Wilson Chandler, Justin Anderson, Donta Hall, Lance Thomas, Jamal Crawford, Michael Beasley.

ROSTER 2020/21:

PG: Kyrie Irving, Spencer Dinwiddie, Jeremiah Martin, Elie Okobo, (Chris Chiozza).
SG: Caris LeVert, Bruce Brown, Landry Shamet, Tyler Johnson, (Jordan Bowden).
SF: Joe Harris, Taurean Prince, Timothe Luwawu-Cabarrot, Rodions Kurucs.
PF: Kevin Durant, Jeff Green, (Nate Sestina).
C: DeAndre Jordan, Jarrett Allen, Nicolas Claxton, (Reggie Perry).

“Brooklyn’s good. Brooklyn’s funky. Brooklyn’s happening”. Dalle parole di Waris Dirie possiamo partire spediti per le strade di New York City, in direzione Barclays Center. La stagione che sta per cominciare ha tutto per poter essere una sorta di liberazione in casa Nets, che dopo tanti anni di sofferenze si ritroveranno a lottare nuovamente con le protagoniste dell’Est.

Ci eravamo lasciati con il 4-0 per mano dei Toronto Raptors al primo turno di Playoffs, in quella che nelle previsioni iniziali sarebbe stata solamente una gita fuori porta nella bolla di Orlando, soprattutto a causa delle numerose assenze che avevano colpito la squadra. Al contrario, l’esperienza a Disney World con Jacque Vaughn alla guida ha fatto emergere numerosi aspetti positivi, nonostante i risultati si siano confermati in linea con le basse aspettative. Le successive firme a sorpresa di Steve Nash come nuovo allenatore e di Mike D’Antoni come assistente, hanno aperto numerose discussioni sul futuro della squadra, che dopo più di un anno di attesa potrà finalmente vedere insieme il duo Irving-Durant anche sul parquet.

These two are already in-sync. pic.twitter.com/btJc4sCtJs

— NBA (@NBA) December 13, 2020

La Free Agency dei Nets è stata tutto sommato molto tranquilla, escludendo i rumors della possibile trade per James Harden. Il primo vero obiettivo di Sean Marks era infatti il rinnovo di Joe Harris, che si è concretizzato con un contratto quadriennale da 72 milioni interamente garantiti. Cifre molto alte per un giocatore con le sue caratteristiche, ma che testimoniano lo status che il nativo di Washington è riuscito a costruirsi durante le sue stagioni in maglia Nets.

Per questo motivo, Brooklyn ha voluto evitare ogni rischio, bloccando per altri 4 anni uno dei suoi punti di riferimento del progetto. Oltre ad Harris, i Nets hanno firmato Jeff Green ed aggiunto via trade Bruce Brown e Landry Shamet, rispettivamente da Pistons e Clippers.

 

Un giocatore da tenere d’occhio: Caris LeVert

Ovviamente tutti gli occhi del mondo NBA saranno puntati sul ritorno in campo di Kevin Durant. Detto questo, una fetta importante della stagione di Brooklyn passerà da quello che riuscirà ad offrire il prodotto di Michigan, alla sua quinta stagione nella Lega. LeVert è stato il trascinatore dei Nets ad Orlando, ed ha portato una squadra rattoppata a vincere ben 5 degli 8 seeding games, per poi venir inserito anche nel secondo quintetto All-Bubble. Proprio in riferimento a questa sua convincente esperienza da primo violino, le aspettative per la prossima stagione non possono che essere molto alte, considerando che si ritroverà ad assumere il difficile ruolo di “terza stella”.

Caris LeVert is ready for every situation this upcoming NBA season. pic.twitter.com/UGNnVZy2eq

— YES Network (@YESNetwork) December 3, 2020

Quello che non è ancora chiaro è come Steve Nash deciderà di utilizzare il suo numero 22. Dopo la prima partita di Preseason contro i Wizards, non giocata da LeVert per una contusione al ginocchio, il Coach ha ammesso di non aver ancora preso una decisione definitiva e che “potrebbe ritagliarsi un ruolo alla Ginobili guidando la second unit”.

La scorsa stagione Caris ha tenuto per ovvi motivi lo Usage più alto della sua breve carriera, arrivando a toccare un 28.4%, e allo stesso tempo ha mostrato dei netti miglioramenti in una dimensione da ball-handler principale. Basti pensare che il quintetto con il quale i Nets si sono resi più efficaci ad Orlando era formato da Temple, Harris, LeVert, Luwawu-Cabarrot e Allen, in grado di tenere un Net Rating di addirittura 31.8 con un Offensive Rating di 125.3. Un quintetto senza un play puro e diretto unicamente dal ragazzo dell’Ohio.

In linea con questi numeri troviamo anche dei netti miglioramenti nella creazione di tiro. LeVert è infatti cresciuto nelle conclusioni dal palleggio rispetto alla stagione precedente, passando da un misero 34% dal campo con 35% da 3, ad un sorprendente 40% dal campo e 38.7% dall’arco, unito ad un aumento sostanziale dei tentativi (da 3.7 a 6.9). Cifre importanti che rendono l’idea di come Caris stia diventando sempre di più una minaccia dal palleggio da non sottovalutare, come nella clip sottostante:

 

A lasciare più perplessi sono invece le sue capacità di giocare off-the-ball, fondamentali per capire quanti minuti potrà condividere insieme a Irving e Durant. LeVert ha infatti dimostrato di avere ancora tanto da lavorare nelle conclusioni in Catch&Shoot, che quest’anno ha realizzato solamente con il 31.6%, sia dal campo che dal perimetro. Nonostante gli 1.8 tentativi a partita non possano essere considerati un campione troppo significativo, ci aspettiamo una crescita sostanziale nel numero di tiri assistiti fin da subito, come quelli evidenziati nel prossimo video.

 

Il miglior scenario possibile

Il miglior scenario possibile per i Nets è quello di sbancare l’Est, ripresentarsi alle Finals dopo 18 anni e lottare per l’anello. Il puzzle per poterlo rendere fattibile è molto complesso, ed ogni pezzo dovrebbe incastrarsi alla perfezione. In primo luogo, Kevin Durant dovrebbe tornare in campo nella miglior forma possibile, il che non vuol dire ritrovare in campo lo stesso giocatore che avevamo lasciato 18 mesi fa, visto che avrebbe del miracoloso, ma poter contare su un KD in grado di fare subito la differenza ad alti livelli. Non serve ribadire nuovamente quanto possa essere devastante una rottura del tendine d’Achille in questo sport, la storia insegna, ma la sua struttura fisica atipica potrebbe giocare una parte importante nel recupero già nelle prime settimane di Regular Season.

Durant ha fatto intendere di essere pronto a giocare anche da 5 in un quintetto small-ball, in linea con quella che potrebbe essere l’impronta di Mike D’Antoni sul sistema offensivo dei Nets. D’altra parte, l’aspetto su cui vedremo KD più in difficoltà, almeno per i primi mesi, sarà relativo alla tenuta difensiva: difficilmente avrà una velocità di piedi ed un atletismo che gli permetteranno di marcare più ruoli e di difendere on-the-ball sul perimetro in maniera sufficiente, nonostante i primi minuti contro Washington abbiano dato qualche segnale positivo. Proprio per questo motivo, una posizione più vicina al canestro, almeno nella propria metà campo, potrebbe farlo rendere al meglio in alcuni frangenti di partita.

The comeback is on.

? 15 points in the preseason debut for @KDTrey5 ? pic.twitter.com/tPywmhuTIN

— Brooklyn Nets (@BrooklynNets) December 14, 2020

L’innesto di un giocatore duttile come Jeff Green, che già la scorsa stagione aveva giocato interamente da 5 nella sua breve esperienza ai Rockets, fa capire come la volontà del Coaching Staff sia quella di avere in mano più carte possibili. Partendo in quintetto con uno tra Jordan e Allen, i Nets avrebbero una varietà di opzioni offensive da sfruttare a partita in corso, con la possibilità di abbassare il quintetto in determinati momenti del match.

In questo caso uno tra Durant, Green e Claxton, che salterà le prime settimane di stagione per dei problemi al ginocchio, andrebbe a giocare da centro con lo spostamento di Prince da 4.

 

In questa clip si possono notare delle azioni dei Rockets negli scorsi Playoffs che potremmo rivedere nei Nets di quest’anno, con Durant o lo stesso Green protagonisti. Entrambi potrebbero agire da rollanti e colpire sia in Pick&Roll che, soprattutto, in Pick&Pop con Irving. “Uncle Jeff” ha infatti tenuto cifre davvero importanti da roll-man con Houston, concludendo con il 65.5% dal campo e piazzandosi ad un ottimo 91esimo Percentile. Diverse situazioni di 5-out, come quelle sopra, esalterebbero in maniera significativa le caratteristiche delle due star di Brooklyn e di qualche elemento importante in uscita dalla panchina.

La scorsa stagione Kyrie ha giocato solamente 20 partite totali, ma in quel breve periodo di tempo è riuscito a mettere insieme delle cifre mai viste in carriera, neanche negli anni a Cleveland: 27.4ppg, 6.4ast, 60% di True Shooting e 39% da 3, con 7.1 tentativi dall’arco a partita. L’operazione alla spalla ha concluso prematuramente l’annata di Uncle Drew, che ora si prepara al ritorno in campo con molte pressioni sulle spalle. Per alzare ancora di più l’asticella i Nets avranno bisogno di una tenuta fisica ottimale e di una continuità di prestazioni del nativo del New Jersey. Inoltre, se il Front Office riuscirà ad imbastire una trade per un difensore puro da affiancare a Kyrie, sacrificando Dinwiddie, Brooklyn farà un altro passo verso la corona dell’Est.

Ad essere passata un po’ sottotraccia è stata la trade con Detroit che ha visti coinvolti Džanan Musa e Bruce Brown. L’ex giocatore dei Pistons potrebbe rivelarsi una pedina molto importante per la stagione dei Nets, essendo l’unica guardia a roster in grado di dare un apporto importante in difesa, ad eccezione del 2-way Jeremiah Martin.

Nonostante la stazza non lo aiuti, Brown ha fatto vedere ottime cose nelle sue due stagioni a Detroit, mostrando anche dei leggeri miglioramenti dal punto di vista offensivo. Nella propria metà campo l’ex Pistons è un giocatore difficilissimo da superare, abbinando una impressionante velocità di piedi ad un uso quasi perfetto delle braccia.

 

Nel video è possibile notare come riesca a sgusciare dai blocchi senza troppe difficoltà e rimanere sulla palla anche con giocatori come Irving e Lowry. Inoltre, grazie alla sua mobilità, è in grado di sopperire alle mancanze fisiche e di poter difendere anche su più ruoli in situazioni di mismatch, come nella prossima clip su Tatum.

 

Come accennato, Brown è riuscito a fare dei miglioramenti anche in attacco rispetto alla sua stagione da rookie. Con un aumento della mole di tiri è riuscito a migliorare le sue percentuali in maniera importante, compresa quella dal perimetro, passata dal 26 al 34%. Bruce ha tutto per poter essere un fattore fin da subito e dovrà essere utilizzato nel modo migliore per dimostrarlo.

 

Il peggior scenario possibile

Come detto in precedenza, la stagione dei Nets passerà tanto da quello che potrà offrire il fisico di Kevin Durant dall’inizio alla fine della stagione. Se nello scenario migliore Brooklyn ritrova un KD al 70-80% del livello pre-infortunio, in quello peggiore l’ex-Warriors non riesce a garantire una continuità fisica ottimale, costringendo la franchigia di New York a ridimensionare i suoi obiettivi.

I Nets non potranno cancellare quello che è accaduto in gara-5 delle Finals 2019, e per forza di cose il minutaggio di Durant difficilmente supererà i 30 minuti a partita. Inoltre, né lui né Irving giocheranno tutte e 72 le partite di Regular Season e, soprattutto per il numero 11, si dovranno mettere in preventivo gli stop per i vari fastidi alle ginocchia e alla spalla destra, operata da pochi mesi. Steve Nash si troverà nella complicata situazione di dover gestire i suoi due giocatori migliori senza poterli sfruttare al massimo delle loro potenzialità, il che limiterà molto le chance che i Nets possano essere in grado di lottare per la vittoria della Eastern Conference già in questa stagione.

Mettendo un attimo da parte gli aspetti relativi alla tenuta fisica, che saranno certamente fondamentali, è giusto andare a toccare anche gli interrogativi caratteriali che aleggiano sul Barclays Center. La mancanza dei tifosi e il “distacco” dei media potrebbero limitare delle crisi a stagione in corso, ma quello dei Nets si presenta come uno spogliatoio molto complesso da gestire. Considerando i trascorsi di Irving e Durant in alcune relazioni con ex-compagni di squadra e la difficile relazione di entrambi con la stampa, Nash e il suo staff dovranno lavorare duramente per mantenere sano un ambiente che si preannuncia altamente infiammabile, ma potrebbe non bastare. I commenti di Kyrie sul suo nuovo Coach non erano passati inosservati e, nonostante Irving abbia poi ritirato le sue considerazioni pochi giorni fa, hanno comunque fatto sorgere dei dubbi.

Kyrie Irving speaks on the coaching situation: “I don’t really see us having a “head” coach. KD could be a head coach, I could be a head coach (some days).”

KD adds: “Jacque Vaughn could be a head coach could do it one day. It’s a collaborative effort.”

— Alec Sturm (@Alec_Sturm) October 1, 2020

Irving si è inoltre reso protagonista di una nuova crociata contro i media iniziata un paio di settimane fa, affermando inizialmente che non avrebbe rilasciato dichiarazioni alle telecamere per tutto il corso della stagione. La successiva multa da 25.000$ e il richiamo della Lega hanno poi spinto Kyrie a sfogarsi sui social, citando Malcom X e definendo i giornalisti come “pedine del sistema”, con cui non avrebbe sprecato altro tempo. Dopo solo un paio di giorni Irving si è presentato sorridente davanti alla stampa, affermando che gli insulti non fossero rivolti ai reporter ma ad altre persone. Se il carattere controverso del ragazzo del New Jersey dovesse diventare nuovamente un problema a stagione in corso, i Nets farebbero fatica a rimanere in linea di galleggiamento.

Kyrie Irving Ends Media Boycott, Says ‘Pawns’ Comment Not Directed At Reporters https://t.co/MgvpfME9xE

— TMZ (@TMZ) December 14, 2020

Tornando al basket giocato, abbiamo già avuto l’occasione di elogiare la profondità del roster dei Nets, ma rimangono tanti dubbi sull’efficacia difensiva di questa squadra. Se Brooklyn deciderà di non muoversi sul mercato, scegliendo di tenere Dinwiddie, si ritroverà in netta difficoltà a contenere degli attacchi organizzati per vincere quando il livello delle partite inizierà a salire. Ad oggi, infatti, sono ben pochi i difensori puri a disposizione di Steve Nash, e quelli presenti non basteranno per lottare ai Playoffs con le prime della classe.

Considerando che al momento la closing lineup dei Nets sarebbe idealmente formata da Irving, LeVert, Harris, Durant, Jordan, è molto difficile immaginare che possa sopravvivere difensivamente ad un secondo turno ad Est. Kyrie e Caris insieme hanno già mostrato diversi problemi nella propria metà campo la scorsa stagione, producendo un -10.4 di Net Rating nei 280 minuti condivisi sul parquet, consolidandosi come una delle peggiori coppie dei Nets 2019-20. In aggiunta, le difficoltà in lettura di Harris renderebbero ancora più complessa l’efficacia potenziale di questo quintetto.

 

In questa clip si nota come Dinwiddie venga attaccato e passato troppo facilmente da Winston, con Harris che si precipita in aiuto. Joe rimane sulla guardia di Washington anche dopo lo scarico per Bryant e l’extra pass per Hachimura, che si ritrova un tiro aperto con il suo marcatore in netto ritardo. Harris è migliorato difensivamente nelle ultime stagioni e ha imparato a usare meglio il fisico riuscendo a reggere l’urto anche con giocatori più grossi, ma certe dimenticanze non gli permettono di poter essere un elemento positivo nella propria metà campo se non viene affiancato da giocatori più solidi.

La presenza di due lunghi tradizionali molto simili e con gli stessi limiti difensivi come Jordan e Allen farà patire molto la tenuta dei Nets, che si troveranno obbligati ad andare molto più in small ball per cercare di limitare le loro mancanze. DeAndre è ormai in netto calo fisico, e le sue difficoltà sono sempre più evidenti anche negli aspetti dove solamente qualche anno fa aveva pochi rivali nella Lega. Nel video seguente si può notare come vada a riposizionarsi a centro area in transizione difensiva, aspettando l’arrivo del suo uomo. Quasi un invito per un lungo come Bryant, che si ferma sul perimetro e colpisce smarcato da 3.

 

Nella prossima clip Jordan si dimentica completamente il tagliafuori, lasciando un rimbalzo facile ai Wizards e venendo punito con una tripla aperta.

 

Nonostante Bruce Brown sia un’aggiunta molto solida dalla panchina, come visto in precedenza, in un eventuale cambio con LeVert la squadra andrebbe a sbilanciarsi all’opposto perdendo in termini di creazione offensiva e lasciando solamente a Irving e Durant il compito di creare attacco nei momenti decisivi di partita. Tante incognite che potrebbero diventare problemi reali una volta terminata la Regular Season.

 

Previsione finale

Quella dei Nets si prospetta come una stagione da boom-or-bust, ed è molto complicato dare una previsione. Detto questo, mi trovo più orientato verso la seconda opzione, e ad oggi vedo più ombre che luci. I punti di domanda intorno a questa squadra sono veramente tanti e fatico a credere che il puzzle del best case scenario ipotizzato in precedenza possa realizzarsi interamente. Sono convinto che Brooklyn partirà in maniera molto decisa nei primi 2 mesi di stagione, ma inizierà a calare nelle settimane successive, concludendo intorno al 4°-5° posto nella Eastern Conference.

Una volta ai Playoffs i Nets troveranno squadre più pronte e compatte di loro, che non gli permetteranno di andare più avanti di un secondo turno. La vetta dell’Est è ancora lontana.

Tags: Brooklyn Netscaris levertDeAndre Jordanjoe harrisKevin DurantKyrie IrvingNBA Preview
Francesco Perillo

Francesco Perillo

Tifoso dei Knicks e appassionato di basket; sogna ancora un futuro in cui il nostro pacioccone in maglia #7 alza il Larry O'Brien davanti alle folle del Garden.

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