16) Phoenix Suns
QUINTETTO: Paul, Booker, Bridges, Crowder, Ayton.
PREVISIONE: nono posto a Ovest (play in).
Giocassero a Est non avrei dubbi: playoff comodi. Ma a Ovest…L’arrivo di Chris Paul non è la panacea di tutti i mali, ma certo il suo carisma aiuta un ambiente giovane e che ha ritrovato l’entusiasmo, ma certo poco vincente. CP3 dovrà ribadire di “tenere” fisicamente, ma può diventare l’innesco per la definitiva consacrazione di Booker, che passa per forza attraverso risultati di squadra. Tendo a dubitare della veridicità delle 8 vittorie della bolla: ottenute senza pressione e contro avversari spesso svogliati. Però i Suns hanno talento in abbondanza, e se Ayton sale di un’altra marcia ritroveranno i playoff, che mancano dal 2010.
17) New Orleans Pelicans
QUINTETTO: Bledsoe, Ball, Ingram, Williamson, Adams.
PREVISIONE: decimo posto a Ovest (play in).
Delusione del 2020. Provano a farsi perdonare con un miglioramento sotto canestro, Adams è d’acciaio, e un peggioramento sul sedile di guida: Eric Bledsoe lega le scarpe a Jrue Holiday. Ma i destini della prossima stagione Pels si compiono altrove: nelle manone di Zion Williamson e Brandon Ingram. Zion ha un Coach migliore, Van Gundy rispetto a Gentry, cui fare affidamento. E un anno di esperienza per gestire meglio il fisico. Ingram dovrà dimostrare d’avere ancora “fame” dopo essersi guadagnato il premio come Giocatore più migliorato, da All Star. Squadra con pochi tiratori, servirà tanto JJ Redick e magari una spruzzata di Melli.
18) Washington Wizards
QUINTETTO: Westbrook, Beal, Brown, Hachimura, Bryant.
PREVISIONE: ottavo posto a Est.
Westbrook, basta la parola. Nel senso che le squadre di Russ hanno sempre giocato i playoff, sinora. E dunque si merita quantomeno il beneficio del dubbio. Anche perché con Beal forma una coppia d’esterni eccezionale. E il suo impatto motivazionale sulla squadra, specie con Coach Brooks da cuscinetto, sarà significativo. Per il resto, comunque, i Wizards sono poca cosa. Bertans è stato pagato in modo criminale, Hachimura ha fatto un passo avanti e uno indietro, sinora, Lopez porterà esperienza e una mazzata pronta per tutti, ma poco altro, ormai. Quello con gli Hawks potrebbe rivelarsi un testa a testa avvincente…
19) Atlanta Hawks
QUINTETTO: Young, Bogdanović, Hunter, Collins, Capela.
PREVISIONE: nono posto a Est (play in).
Tanti acquisti. Ma saranno quelli giusti? Gli Hawks hanno anticipato lo shopping natalizio. Con la speranza di non aver preso “pacchi”. Bogdanović e Gallinari hanno enorme senso in attacco. Forse hanno meno senso assieme e di sicuro ha poco senso che il Gallo parta dalla panca con uno stipendio da All Star. Rondo sarà mentore prezioso per i giovani ed è vincente nato, ma l’incastro tecnico sul parquet con Young è tutto da inventare. E soprattutto ci sono troppi lunghi sotto le plance: Collins, Capela e Okongwu, draftato in Lotteria. E la difesa di squadra latitava e latiterà. Vanno ai playoff soltanto se cambiano qualcosa in corsa.
20) Memphis Grizzlies
QUINTETTO: Morant, Brooks, Winslow (Anderson), Jackson, Valančiūnas.
PREVISIONE: undicesimo posto a Ovest.
La pandemia e una formula discutile li hanno beffati, la scorsa stagione. Adesso le cose si complicano, perché se il play in s’allarga e offre loro l’opportunità di una rivincita, le contendenti legittime da tener dietro sono nel frattempo aumentate. Comunque Morant fa sul serio, e hanno altri giovani di qualità da sviluppare, Clarke su tutti. Sono lì appollaiati che gufano Houston auspicando la rivoluzione che liberi un posto nei quartieri alti della Western Conference…
21) Chicago Bulls
QUINTETTO: White (Satoransky), LaVine, Porter, Markkanen, Carter.
PREVISIONE: decimo posto a Est (play in).
Da questa pozione in giù, le squadre sono da “lavori in corso” per essere clementi. Ecco, il progetto in lavorazione nella città del vento sembra più stuzzicante di altri, quantomeno. Karnišovas dietro la scrivania, Donovan in panchina, il nuovo corso dovrebbe permettere ai giovani Bulls di rendere meglio dopo non aver espresso neanche la metà del proprio potenziale. Manca un campione vero, in mezzo a tanti buoni e ottimi giocatori. Per White, Markkanen e Carter è l’anno della verità: devono dare risposte definitive, neanche fosse un quiz televisivo. La mia impressione è che vedremo tanto Satoranský in campo…
22) San Antonio Spurs
QUINTETTO: Murray, White, DeRozan, Gay, Aldridge.
PREVISIONE: dodicesimo posto a Ovest.
Gli Spurs sono ostaggi di Coach Popovich. Sembra un paradosso, dopo una inimitabile dinastia di successi, eppure è tutto vero. É lui che ha voluto DeRozan e non Ingram in cambio di Leonard, è lui che ha rinnovato LaMarcus Aldridge. É lui che fatica a far sbocciare i tanti virgulti annaffiati nel giardino di Spursello. Le chiamate al Draft continuano a essere eccellenti, da Spurs, anno dopo anno, ma servirebbe il coraggio di gettare ormeggi e veterani. E non sembra esserci…
23) Orlando Magic
QUINTETTO: Fultz, Fournier, Bacon, Gordon, Vučević.
PREVISIONE: undicesimo posto a Est.
Il miglior talento, Jonathan Isaac, è fuori per l’intera stagione, dopo il brutale infortunio patito proprio a Orlando, nella bolla NBA 2020. E l’impressione è che dopo essere stati per anni tra color che son sospesi, i Magic rischino un passo indietro, stavolta. Fuori dai playoff. Fultz e Anthony sono acerbi come registi, Vučević eccelle in un sistema, ma non brilla di luce propria, comunque. E Gordon il definitivo salto di qualità poi non l’ha mai fatto: tocca rassegnarsi.
24) Sacramento Kings
QUINTETTO: Fox, Hield, Barnes, Bagley, Holmes.
PREVISIONE: tredicesimo posto a Ovest.
Hanno perso Bogdanovic e Giles per nulla. Male. Hanno confermato Coach Walton. Ancora peggio. Però almeno la “pesca” di Haliburton al Draft sembra promettente e Marvin Bagley è rientrato. Ma non difende: la coppia di lunghi Bjelica-Holmes potrebbe persino essere più funzionale. Una consolazione per i Kings c’è: in DeAaron Fox dopo il rinnovo a lungo termine hanno l’uomo franchigia cui far riferimento. Di qualità.
25) Detroit Pistons
QUINTETTO: Hayes, Wright, Grant, Griffin, Plumlee.
PREVISIONE: dodicesimo posto a Est.
Killian Hayes era il mio prospetto preferito dello scadente Draft 2020. L’hanno preso loro. Jerami Grant avrebbe fatto comodo a tanti, e l’hanno preso loro. Però hanno anche impilato lunghi in organico come fosse l’NBA degli anni ’90 e i Griffin e Rose vantano talenti ovvi, ma con un punto di domanda davanti dovuto ai ricorrenti acciacchi fisici. Quel decimo posto a Est che offre il pass per per la roulette russa del play in è alla portata di tanti, anche loro. Ma sarebbe un’impresa.
26) Minnesota Timberwolves
QUINTETTO: Rubio, Russell, Edwards, Hernangomez, Towns.
PREVISIONE: quattordicesimo posto a Ovest.
La volta che hanno la prima scelta del Draft, tocca loro quello più modesto degli anni Duemila. Edwards ha tanto talento, ma altrettante incognite caratteriali. aggiungerlo in uno spogliatoio in cui con le condivide con Towns, Russell e Beasley è imperdonabile. Se errare è umano perseverare diventa diabolico. Butler se la ride da South Beach e non c’è da biasimarlo. Almeno il ritorno di Rubio è azzeccato: amato dalla comunità, maestro per i giovani con “mansarda disabitata”.
27) New York Knicks
QUINTETTO: Payton, Burks, Barrett, Randle, Noel.
PREVISIONE: tredicesimo posto a Est.
Thibodeau e Leon Rose sono una strana coppia. Legata a doppio filo sin dai tempi il cui il nuovo primo dirigente dei Knicks faceva l’agente di giocatori. L’assalto concentrico agli svincolati “di nome” è andato come quello delle precedenti free agency: male. E Thibs sembra la figura meno adatta per sviluppare i giovani. Difficile trovare ragioni d’ottimismo, anche se poi di talenti cristallini in organico ce ne sono parecchi ed è troppo presto per arrendersi in chiave RJ Barrett.
28) Charlotte Hornets
QUINTETTO: Rozier (Ball), Graham, Hayward, Washington, Zeller.
PREVISIONE: quattordicesimo posto a Est.
Hayward e LaMelo Ball sono state mosse “obbligate”. Rischiano d’essere sbagliate. All’ex Celtic è stato fatto firmare un contratto da fenomeno che probabilmente non era prima dell’infortunio e di sicuro non è post infortunio. Ingoiare il contratto di Batum aggiunge al danno la beffa. I limiti di gioco e soprattutto di testa di Ball non li vede solo chi non li vuol vedere. Scelto il “nome” in entrambi i casi, perché in quel mercato serve. Ma per vincere oggi e domani sarebbe servito altro.
29) Oklahoma City Thunder
QUINTETTO: Gilgeous-Alexander, Dort, Ariza, Bazley, Horford.
PREVISIONE: quindicesimo posto a Ovest.
Missione compiuta per Sam Presti: squadra “smontata”. Quella era la parte facile. Ora viene il difficile: rimontarla. Con la montagna di scelte che ha accumulato intrufolandosi in ogni trade di cui anche solo si ventilasse una parvenza. In un mercato così piccolo a rompere il giocattolo si scherza col fuoco. Comunque per l’immediato è intanto da tener d’occhio la crescita di Gilgeous Alexander, Dort e Bazley. Ma Horford è l’intruso della Settimana Enigmistica?
30) Cleveland Cavaliers
QUINTETTO: Garland, Sexton, Okoro, Love, Drummond.
PREVISIONE: quindicesimo posto a Est.
Forse un misericordioso silenzio sarebbe preferibile. Ok che LeBron aveva lasciato le macerie, ok che Cleveland non è San Francisco, ok tutto quel che volete, ma è difficile far peggio di quanto fatto da Altman, il GM dei Cavs, anche volendo. Drummond è rimasto solo per soldi, Love è prigioniero dei biglietti verdi. Sexton mi piace per lo spirito da agonista, ma non augureresti quel contesto di (impossibile) sviluppo al tuo peggior nemico. Cartoline da Los Angeles…
Bell’articolo, ma avete sottovalutato – e tanto – gli Utah Jazz. La mio modesta opinione è che quest’anno i Jazz vinceranno il titolo NBA. Sono le 10:00 di mattina, sono sobrio.