RECORD 2019/20: 31-41.
IN: Tyrese Haliburton (scelta #12), Robert Woodard (scelta #40), Jahmi’us Ramsey (scelta #43), Hassan Whiteside (Free agent, annuale al minimo), Glenn Robinson III (Free agent, annuale a 2mln), Frank Kaminsky (Free agent, annuale al minimo).
OUT: Bogdan Bogdanović, Kent Bazemore, Harry Giles, Alex Len, Trevor Ariza, Corey Brewer, Yogi Ferrell.
ROSTER 2020/21:
PG: De’Aaron Fox, Cory Joseph, Kyle Guy (two-way).
G: Buddy Hield, Tyrese Haliburton, Jahmi’us Ramsey, Justin James.
SF: Harrison Barnes, Glenn Robinson III, DaQuan Jeffries, Robert Woodard.
PF: Marvin Bagley III, Nemanja Bjelica, Jabari Parker.
C: Richaun Holmes, Hassan Whiteside, Frank Kaminsky (Exhibit 10).
Nel corso della stagione 2019-2020, i Sacramento Kings si sono posizionati al dodicesimo posto nell’estremamente competitiva Western Conference. L’obiettivo di inizio anno era quello di tentare la conquista dei playoffs: la squadra era costruita con un buon numero di veterani di esperienza affiancati alle giovani stelle della franchigia. Tuttavia, sotto la guida poco soddisfacente di Luke Walton, i Kings non hanno centrato il loro proposito principale.
Durante questa finestra di mercato, la volontà della nuova dirigenza è stata quella di iniziare un percorso nuovo, con giocatori più giovani e con De’Aaron Fox come volto e motore della franchigia. La stella ha firmato a fine novembre un’estensione al massimo salariale che lo tratterrà a Sacramento per i prossimi 5 anni e, insieme a Bagley e (si spera) Haliburton, andrà a comporre il nuovo nucleo in vista delle prossime stagioni. Le aggiunte di Woodard e Ramsey nel corso del secondo giro di questo draft sottolineano questo indirizzo: i due sono molto acerbi, ma hanno un potenziale molto alto.
Nel corso della free agency sono stati firmati solo contratti dalla durata brevissima, proprio per contornare i prospetti con giocatori di qualità, ma senza impegnarsi nel lungo termine in quanto a tempo e soldi. Robinson, Whiteside e Kaminsky aiutano a solidificare la rotazione, affiancando il gruppo meno maturo della rosa. Questa lunghissima estate potrebbe quindi essere l’ennesimo punto di partenza della storia recente di questa franchigia, il tutto in vista del Draft 2021 che appare carico di moltissimi talenti.
Un giocatore da seguire: De’Aaron Fox
Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, la direzione dei Kings sarà completamente guidata da De’Aaron Fox. Proprio lui, a maggior ragione in seguito alla maxi-estensione appena firmata, avrà tutte le attenzioni addosso.
Nella scorsa stagione, il salto compiuto dal punto di vista statistico è stato abbastanza evidente: seppur affiancando due giocatori di livello come Hield e Bogdanović, si è saputo prendere molte più responsabilità in termini di possessi e tocchi, mostrando anche una buona efficienza. Il prossimo anno dovrà cercare di mantenere questa linea, continuando a lavorare sugli aspetti ancora da smussare, come il tiro da tre punti e le palle perse.
Il suo miglioramento è stato continuo per tutta la durata dell’annata e il culmine è arrivato nella bolla di Orlando, in cui ha inanellato una serie eccezionale di prestazioni. Il banco di prova è molto importante, i Kings credono molto in lui e gli concederanno tutto lo spazio possibile per poter rendere al massimo: starà a lui dimostrare di avere la maturità necessaria sia a livello di campo e sia come uomo-squadra.
Per continuare il proprio percorso di crescita sarà fondamentale il lavoro sul tiro dall’arco, dato che Fox arriva dalla peggior annata statisticamente parlando in questa categoria. Aumentando le sue responsabilità e il volume da tre, le percentuali si sono abbassate sensibilmente: i suoi 3.5 tentativi a partita si dividono in 2 tiri dal palleggio e 1.5 in catch and shoot e la precisione si è assestata rispettivamente al 26.7% e al 33% . Questi numeri non sono per nulla buoni per la sua proiezione futura, avere un tiro rispettabile dalla lunga distanza è fondamentale per aprire quelle linee di penetrazione che in questi tre anni hanno fatto la sua fortuna. I problemi riguardano principalmente la meccanica a livello di posizione delle gambe e il tocco, che è buono, ma non eccelso.
Il miglior scenario possibile
Come ormai da qualche anno, la Western Conference è uscita ulteriormente migliorata e accentrata da questa sessione di mercato. Per questo motivo mi risulta molto difficile pensare che, pure nel più roseo degli scenari, i Kings possano in qualche modo raggiungere i playoffs. Sicuramente nella parte iniziale della stagione l’obiettivo sarà quello di vincere il massimo delle partite possibili, tuttavia è molto improbabile che abbiano successo con consistenza durante tutta l’annata. L’attenzione della franchigia dovrà essere rivolta allo sviluppo del giovane gruppo capitanato da De’Aaron Fox, ormai al centro del progetto.
Sarà quindi un nuovo punto di ripartenza per questa franchigia, che negli ultimi anni ha vissuto stabilmente nel limbo. Vedere delle buone prestazioni e una crescita sia a livello dei singoli giocatori, sia dal punto di vista del gioco, sarà la prerogativa e la “stella polare” della stagione di Sacramento.
Un primo elemento da perseguire dovrà essere il corretto e rapido inserimento nel “sistema” di Tyrese Haliburton. La scelta numero #12 ha tutte le carte in regola per essere un’ottima spalla per Fox, in quanto i due sembrano molto complementari dal punto di vista tecnico-tattico. Haliburton è un giocatore dalla spiccata versatilità offensiva: è capace di giocare sia con che senza palla ed è anche molto efficace come passatore, soprattutto in transizione. La combo con la stella dei Kings può essere esponenzialmente buona sia in attacco che in difesa, dove la lunghezza del rookie sarà molto utile in tutte le situazioni. Ridistribuire il carico offensivo, inoltre, potrebbe aiutare Fox a far valere di nuovo le sue capacità difensive, che nelle ultime stagioni erano state un po’ messe da parte. Walton dovrà cercare di equilibrare questa nuova organizzazione anche facendo attenzione al minutaggio di Buddy Hield, che dovrà essere valorizzato anche in ottica trade. Nella clip si può vedere il buonissimo raggio di tiro di Tyrese Haliburton e la sua competenza lontano dalla palla, nonostante il rilascio molto basso:
Uno dei più grandi freni di questa squadra nella scorsa stagione è stato Coach Luke Walton, che al suo primo anno a Sacramento ha avuto palesi difficoltà nell’organizzazione del roster e nello sfruttamento dei punti di forza della squadra. In questo era stato ottimo David Joerger, che aveva spinto moltissimo sul gioco in transizione e sull’alto ritmo per cavalcare nel migliore dei modi la velocità fuori dal comune di De’Aaron Fox. Se i Kings vorranno continuare a crescere, sarà necessario tornare a puntare su questo aspetto e tutto sarà nelle mani di Walton. Lo scorso anno Sacramento era diciannovesima per pace, un dato decisamente non accettabile per una squadra che fa di Fox la propria punta di diamante. Fortunatamente, dalla prime impressioni che provengono dalle interviste del ritiro pre stagionale, pare che anche lo staff dei Kings abbia preso atto di questa mancanza:
Richaun Holmes says playing with pace & running has been the message/focus through the first few days of training camp.
— Matt George (@MattGeorgeKHTK) December 3, 2020
L’ultimo punto che potrebbe indirizzare la stagione verso una giusta direzione riguarda la corretta gestione degli asset presenti in squadra. Come abbiamo precedentemente sottolineato, le uniche aggiunte di questa sessione di mercato sono legate da contratti annuali e poco impattanti economicamente. Questi vanno ad aggiungersi a giocatori come Hield, Bjelica e Holmes, che sono ritenuti nella lega come molto “scambiabili” per via del loro appeal tecnico e per la loro situazione contrattuale. Riuscire ad accumulare giocatori più giovani o scelte future tramite gli scambi di questi pezzi della squadra sarà un fattore da considerare con molta attenzione. Il nuovo General Manager Monte McNair dovrà essere bravo nel valorizzare quello che ha tra le mani con una spiccata sensibilità per il futuro della franchigia. Per poter riuscire in questo proposito, il livello del gioco dovrà rimanere il più alto possibile, al fine di mantenere elevato il valore dei giocatori che abbiamo citato.
Il peggior scenario possibile
Anche per quanto riguarda il peggior scenario possibile, è necessario separare i due piani di risultati e sviluppo. I Kings, molto probabilmente, non riusciranno a vincere molte partite e nel worst case è possibile pensare a un numero di poco inferiore alle 30 gare vinte sulle 72 in programma. L’obiettivo principale della franchigia in vista della prossima annata è stato chiarito nel corso di tutta la trattazione: valorizzare i giovani e i pezzi pregiati presenti in squadra.
Il principale responsabile di una eventuale brutta stagione potrebbe essere Luke Walton. La sua prima esperienza a Sacramento è stata decisamente da dimenticare: i Kings hanno giocato veramente male per larghi tratti e sono spesso sembrati senza le idee chiare, soprattutto nella metà campo offensiva. Il capo allenatore ha cercato di basare la sua strategia sui semplici concetti del “4/5 fuori; tuttavia, troppo spesso la squadra si limitava a garantire lo spazio sul campo, rimanendo completamente statica sul perimetro. La prossima clip spiega bene il concetto: nonostante ci sia ancora molto tempo per organizzare un’offensiva, nessuno prende l’iniziativa e Fox è costretto a forzare un jumper da due punti molto contestato.
Walton, oltre a queste problematiche appena citate, organizza l’attacco della squadra puntando molto sugli isolamenti e sugli 1vs1. Questa strategia si è rivelata controproducente, perché i Kings non hanno ancora in squadra quel realizzatore in grado di segnare con facilità in qualsiasi situazione. Proprio questo tipo di giocatore, che somma taglia a capacità di segnare, dovrà essere il principale profilo da ricercare nel Draft 2021.
Sembra prematuro, ma per Walton potrebbe essere l’ultima chance di convincere come capo allenatore a Sacramento. I Kings, dopo questa ennesima decisione di ripartire, non hanno più tempo da sprecare nella crescita di De’Aaron Fox. L’aggiunta come vice allenatore di Alvin Gentry è un enorme indizio: la prima stagione non è stata per nulla sufficiente e quindi è necessario iniziare a pensare a un eventuale piano B.
Continuando la previsione dello scenario peggiore, è necessario citare i problemi fisici di Marvin Bagley III. Dopo essere stato selezionato con la seconda scelta assoluta al Draft 2018, l’ala grande è stata martoriata dagli infortuni: in due stagioni è apparso in solo 75 partite, di cui 62 nel suo anno da rookie. Un problema al piede lo ha portato a non comparire praticamente nel corso del 2019, e questa fragilità rende molto difficile fare affidamento sul suo sviluppo in ottica futura per Sacramento. Se non riuscisse a trovare alcun tipo di continuità anche nel 2020, i Kings potrebbero decidere di gettare la spugna nei suoi confronti e continuare a ricostruire passando oltre.
Per concludere questo pronostico negativo, è importante sottolineare ancora una volta come sia cruciale garantire il giusto spazio ai talenti meno maturi per crescere e sbagliare. Forzare la mano con il minutaggio dei giocatori più esperti per ottenere alcune vittorie in più non sarebbe per nulla funzionale a questo progetto. Per esempio, più volte Walton ha dichiarato di aver voluto dare molto spazio a Cory Joseph perché la sua squadra faticava ad attaccare a difesa schierata, ma questa mossa non ha portato alcun beneficio e, se ripetuta nella prossima stagione, potrebbe avere come risultato ultimo quello di danneggiare lo sviluppo di alcuni prospetti della franchigia. Queste scelte potrebbero essere deleterie per il futuro dei Kings.
Previsione finale
Dopo aver analizzato quelli che possono essere i due possibili poli opposti della stagione di Sacramento, è arrivato il momento di tirare le somme. Personalmente credo che a livello di risultati i tifosi rimarranno un po’ a bocca asciutta, con un numero di vittorie che potrebbe aggirarsi intorno alle 25-27 circa. Quello che dovrà interessare gli osservatori, come sottolineato, è lo sviluppo dei giocatori, Fox su tutti.
Walton dovrà dimostrare di meritarsi il posto di capo allenatore sul campo, altrimenti sarà possibile assistere a un suo allontanamento prematuro per favorire l’ingresso di Gentry nella sua posizione. Sarà necessario per lui quindi presentare un gioco migliore, più ordinato e più funzionale agli elementi che compongono la squadra in questo momento.
A mio parere, il roster a fine anno sarà molto diverso rispetto a quello che abbiamo delineato all’inizio dell’articolo. Sacramento sarà molto attiva in ottica scambi per poter accumulare il più possibile giovani di talento e scelte per i prossimi Draft. Non sarà una stagione facile per tutte le ragioni che abbiamo provato ad analizzare, ma forse è necessaria ancora un po’ di sofferenza per progettare al meglio l’ennesima ripartenza.