RECORD 2019-20: 49-23
IN: Luke Kennard (Trade), Serge Ibaka (FA), Nicolas Batum (FA), Ky Bowman (FA), Daniel Oturu (Draft), Jay Scrubb (Draft).
OUT: Landry Shamet, Montrezl Harrell, JaMychal Green, Rodney McGruder, Joakim Noah.
ROSTER 2020/21:
GUARDIE: Beverley, Williams, Kennard, Jackson, Mann, Bowman.
ALI: Leonard, George, Morris, Batum, Patterson, Coffey, Scrubb.
CENTRI: Zubac, Ibaka, Kabengele, Oturu.
Nonostante una stagione di alti e bassi, i Clippers sono entrati nella bolla di Orlando a luglio come una delle squadre favorite per la vittoria finale. L’esperienza nella bolla dei Clippers non è però iniziata nei migliori dei modi. Ivica Zubac e Landry Shamet hanno contratto il covid-19. Montrezl Harrell, il centro di riserva della squadra, è dovuto tornare a casa per assistere la nonna- una figura importantissima nella vita del giocatore- nei suoi ultimi giorni di vita. Dopodiché è stato il turno di Patrick Beverley (rincasato per assistere al funerale di uno dei suoi migliori amici, morto per dei colpi di pistola) e Lou Williams (anch’egli per assistere a un funerale).
I tanti infortuni e il poco rispetto avuto nei confronti della stagione regolare, però, hanno avuto un chiaro costo in termini di intesa di squadra, dentro e fuori dal campo. Il primo a pagare per l’eliminazione precoce contro i Nuggets è Doc Rivers, incolpato di non essere riuscito a gestire le diverse personalità- tecniche ed emotive- presenti a roster. Seguono poi Harrell, Green e Shamet; mentre per la nuova stagione si uniscono Ibaka, Kennard e Batum.
Dopo un’offseason mirata a migliorare nei dettagli, i Clippers devono ora provare a risolvere i problemi del passato per potere finalmente conquistare il Larry O’Brien Trophy.
Un giocatore da seguire: Luke Kennard
La guardia da poco acquisita nello scambio con i Pistons sembra destinata a svolgere un ruolo molto importante nell’attacco di Ty Lue. La caratteristica che lo rende così importante è la sua dualità offensiva: Kennard è sia uno scorer– dal palleggio così come in ricezione dinamica- che un giocatore in grado di coinvolgere i compagni.
In modo simile al compagno di squadra Lou Williams, l’ex giocatore dei Pistons può crearsi il tiro in autonomia: nelle 28 partite giocate nella scorsa stagione, il 52.6% delle conclusioni da 2 punti non sono state assistite; il 19.2% invece per quanto riguarda le triple segnate, buona parte realizzate in seguito a uno step-back andando a destra.
In una squadra che ha nel playmaking uno dei punti deboli più evidenti, Kennard può aiutare molto nel creare tiri con spazio. I modi preferiti della guardia per trovare i compagni sono solitamente attraverso pick and roll alti o giocando un handoff al gomito con spazio per servire il lungo sul roll.
L’aspetto forse più interessante del gioco di Kennard è il suo ambidestrismo. L’ex giocatore di Duke è mancino sul campo da basket ma destro fuori dal campo: ha un’estrema padronanza della mano “debole”, con cui riesce a penetrare a canestro o passare la palla con grande destrezza.
L’inserimento di Luke Kennard nella squadra potrebbe sbloccare un attacco risultato il più delle volte troppo statico nella passata stagione.
Il miglior scenario possibile
Senza troppi giri di parole, il miglior scenario possibile per i Clippers- e al contempo l’obiettivo minimo- è la vittoria del titolo NBA.
Tutto parte dalle due stelle
Per far sì che ciò accada, tante cose devono andare per il verso giusto. La prima: le stelle della squadra devono guidare la squadra dentro il campo e nello spogliatoio. Qualcosa che l’anno scorso non è riuscita a nessuno, né allenatori né giocatori.
Kawhi Leonard ha giocato una grande stagione regolare, forse la migliore della sua carriera, confermandosi sul parquet come uno dei migliori giocatori degli ultimi anni. Ciò che è mancato da parte sua è stata una decisa leadership. Quest’anno sta a Kawhi dover dettare i ritmi della squadra: rimanere a galla fino ai playoff non è abbastanza per i Clippers, c’è bisogno di costruire una squadra da titolo nei dettagli di ogni giorno, nelle partite più attraenti- come la partita d’esordio o il “derby” di Natale dell’anno scorso- così come negli allenamenti quotidiani.
La squadra di Leonard e George ha giocato la passata stagione con l’atteggiamento tipico di chi vince da anni ed è ormai quasi annoiato dalla stagione regolare. I Clippers però non hanno mai vinto- non ci sono nemmeno andati vicini-, e per farlo il loro leader tecnico deve dare l’esempio anche fuori dal campo.
Ty Lue on Kawhi Leonard: “When you lose early on in playoffs, you are always eager to get back. That is what great players do. We all failed at our goal last season. Kawhi has done a great job of taking initiative to get guys on the phone, talking to guys, seeing guys more.”
— Ohm Youngmisuk (@NotoriousOHM) December 2, 2020
Paul George viene da una stagione regolare abbastanza deludente rispetto a quella di due anni fa (finalista per il premio di MVP e DPOY). Per lui quest’anno sarà fondamentale prendere parte alle attività di squadra fin dall’inizio. Ricordiamo infatti che, dovendo ancora recuperare dalle operazioni chirurgiche avute alle spalle, George ha fatto lavoro individuale per tutta la durata del training camp dello scorso anno, unendosi alla squadra solo a stagione in corso.
Del debutto ricordiamo la grande prestazione al tiro, ma l’inserimento di George ha richiesto molto tempo. Nelle prime settimane si è visto un giocatore lento con le gambe in difesa, spesso battuto dal palleggio da guardie più veloci e incerto nel comunicare con i compagni.
Kawhi says that chemistry builds from Day 1 and that he and PG missing training camp due to injuries last season hurt the team from the onset. He said that he and PG participating in this season’s training camp should help improve the team’s chemistry.
— Jovan Buha (@jovanbuha) December 4, 2020
Quest’anno sarà diverso. La stella dei Clippers ha finalmente potuto approfittare di un’intera offseason in salute ed i Clippers si aspettano di rivedere il giocatore dell’ultima stagione a OKC.

La star dei Clippers deve tornare ad attaccare il ferro. La stagione passata ha visto un netto calo rispetto alla precedente in termini di tiri liberi tentati per 36 minuti (-1.3) e Free Throw Attempt Rate (tiri liberi guadagnati/tiro dal campo), forse per paura di subire dei contatti dopo i problemi avuti alle spalle.
Proprio George potrebbe essere uno dei giocatori che più beneficeranno del cambio di allenatore. L’anno scorso i Clippers hanno cercato raramente di sfruttare a pieno il bagaglio tecnico di George, limitandosi spesso dargli palla in mano a inizio azione o in uscita da un pindown. Ty Lue dovrà lavorare per mettere in ritmo la stella e sfruttare la varietà delle sue doti offensive, per permettere alla stella di esibirsi al meglio. Il successore di Doc Rivers ha promesso di instaurare un gioco veloce, ad alto ritmo, in cui la palla trova energia attraverso i passaggi. Aspettiamoci per questo motivo schemi di vario tipo che coinvolgono Paul George: pick and roll, handoff, pindown, tocchi in post basso, ecc.
Ty Lue says the Clippers need to play “faster” and at a quicker pace. He wants to see the players be in the best possible positions on the floor where they are most comfortable.
— Ohm Youngmisuk (@NotoriousOHM) October 21, 2020
Quando utilizzato a dovere, i Clippers possono sfruttare al meglio l’attenzione che le difese riservano a PG anche per trovare canestri facili per i compagni:
Una rotazione rinnovata
Nell’articolo dedicato all’offseason della squadra abbiamo parlato di come i Clippers abbiano scelto di sacrificare un po’ di profondità per migliorare il roster nelle prime otto posizioni, ovvero quei giocatori che faranno parte della rotazione una volta arrivati ai playoff.
In quest’ottica, sarà fondamentale l’inserimento di Serge Ibaka: un giocatore- oltre che persona- di cui Kawhi Leonard si fida, e che è già arrivato fino in fondo con la superstar dei Clippers. Il centro congolese è chiamato a dare un contributo tangibile nello spogliatoio fin dal primo giorno di training camp, grazie alla sua esperienza e personalità estroversa. Ibaka può contribuire a portare al centro della discussione alcuni problemi che l’anno scorso- in una squadra guidata da due personalità introverse come George e Leonard- venivano evitati nello spogliatoio.
L’ex Raptor sarà chiaramente determinante per i Clippers anche in campo. Nell’attacco 5-out di Lue, Ibaka verrà utilizzato per spaziare il campo in uscita dalla panchina (e con tutta probabilità anche per chiudere le partite). Lo potremmo vedere in coppia con Zubac per qualche minuto, a seconda degli avversari.
Lue says he can “definitely see” the Clippers running lineups with multiple bigs — mentions playing Ibaka at both the 4 and 5
— Garrett Chorpenning (@gachorpenning) December 2, 2020
Serge non è più il perenne candidato al DPOY, è vero, ma rimane un difensore esperto e capace sia di proteggere il ferro e guidare vocalmente la difesa…
…che chiudere sui piccoli nel caso di cambio in emergenza.
A differenza dello scorso anno i Clippers dovrebbero riuscire a proteggere il ferro anche in contumacia a Zubac.
?LA DIFESA DI HARRELL
— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) November 29, 2020
Ho cercato di analizzare (thx @MetricaSports) alcune azioni del nuovo C dei Lakers durante i “bubble playoffs”.
1. Difesa sul pnr dove indietreggia troppo e non contesta, il movimento che fa lo tira verso il canestro nel momento cruciale.
1/3 pic.twitter.com/q4TfkEiaGb
L’ultima aggiunta dei Clippers potrebbe rivelarsi invece utile nella stagione regolare. Parliamo di Nicolas Batum, giocatore che negli ultimi anni era uscito dai radar NBA, potrebbe ora ritrovare le motivazioni in una contender. La panchina dei Clippers ha assoluto bisogno di un giocatore con le qualità del giocatore francese. Oltre a fungere da tiratore e playmaker aggiunto nel ruolo di ala, Batum potrebbe rivelarsi prezioso come difensore in aiuto, grazie alla sua intelligenza cestistica e delle leve lunghissime.
Ecco come Batum potrebbe rendersi utile ai Clippers: nel ruolo di help defender. Il francese capisce il gioco ed ha ottimi istinti difensivi. Con lui e Ibaka la difesa della panchina dei Clippers dovrebbe migliorare. pic.twitter.com/lXBvxTWmTP
— Lorenzo Pasquali (@lory_pasquali) December 2, 2020
Il peggior scenario possibile
Avete presente quando prima abbiamo detto di quante cose sarebbero dovute andare nel verso giusto per i Clippers? Ecco, anche solo un piccolo errore potrebbe essere la differenza tra la vittoria del titolo NBA e un’altra pagina fallimentare della storia di questa sfortunata franchigia.
Innanzitutto, i Clippers si trascineranno dall’anno scorso dei problemi interni che sembrano tuttora irrisolti. L’allontanamento di Harrell- una figura sicuramente complicata da gestire, sostituito invece dal veterano Ibaka- e le promesse di impegno collettivo da parte di Ty Lue basteranno a solidificare lo spogliatoio?
Ty Lue says the Clippers will have to have their leadership come “collectively” from himself, Kawhi Leonard, Paul George, Patrick Beverley and Lou Williams. With his two best players reserved by nature, Lue said they all will learn from one another and the key is communication.
— Ohm Youngmisuk (@NotoriousOHM) October 21, 2020
Di certo le prime dichiarazioni pubbliche di PG fanno storcere il naso da chi si aspetta un salto di qualità da parte sua in questo senso.
Paul George reveals how the Clippers blew 3-1 lead:
— Farbod Esnaashari (@Farbod_E) December 2, 2020
“During that whole process we never worked on adjustments. We never worked on what to do differently… The conversation is like ‘we’re gonna be alright’. The conversations should have been like ‘we need to change things.'” pic.twitter.com/b9yNDK02dI
Da quando si sono conclusi i playoff, Paul George è stato accusato più volte di non prendersi le proprie responsabilità, e diversi giocatori della rotazione hanno espresso dubbi riguardo al trattamento preferenziale nei confronti delle due stelle. Doc l’anno scorso ha commesso moltissimi errori ed ha pagato con il licenziamento; George sentiva davvero il bisogno di queste dichiarazioni apparentemente stizzite? Per quanto George possa aver ragione- e in questo caso ce l’ha- queste uscite pubbliche non aiutano in nessun modo il giocatore a recuperare credibilità nello spogliatoio. Oltretutto, sentire lamentare un mancato senso d’allarme proprio chi, dopo gara 6 persa contro i Nuggets, affermava di essere ancora in controllo della serie è abbastanza paradossale.
Il giorno seguente Paul George ha voluto chiarire la sua posizione nell’incontro con i giornalisti post allenamento, mettendo una toppa all’uscita infelice del giorno prima.
Paul George says he takes responsibility for the Clippers blowing the 3-1 series lead vs. Denver and isn’t trying to put the blame on others or Doc Rivers: “The fact that I gave up 3-1 series sits with me and haunts me. … I want to clear things up: I respect Doc.”
— Jovan Buha (@jovanbuha) December 4, 2020
Il secondo tema che purtroppo potrebbe rivelarsi fondamentale in questa stagione è quello delle assenze, siano esse causate da infortuni “tradizionali” o a causa del covid-19. Con una stagione così incerta, ci potrebbero essere 3-4 partite consecutive in cui la squadra di Ty Lue dovrà convivere con delle defezioni per cause di forze maggiori: dal momento che il roster di quest’anno è sicuramento meno profondo rispetto allo scorso, come risponderanno i giovani a roster nel momento del bisogno potrebbe rivelarsi fondamentale.
A rendere il tema della profondità della panchina ancora più rilevante è il pregresso dei giocatori stessi con cui la squadra si appresta a iniziare la stagione. Leonard, George, Beverley, Kennard: tutti giocatori avvezzi a problemi fisici.
Rimane vivo ancora il dubbio sul playmaker di riserva. Cosa succederà quando si presenterà l’inevitabile infortunio che terrà fermo Beverley per un paio di settimane? I Clippers hanno deciso, per il momento, di affidarsi nuovamente a Reggie Jackson. L’ex Piston ai playoff ha tirato bene da tre punti, ma non è un playmaker di cui ti puoi fidare nella gestione dei possessi offensivi- e in difesa non riesce a marcare nemmeno gli esterni delle panchine avversarie.
Nel caso in cui la squadra non riuscisse a trovare un degno sostituito- o un upgrade– di Beverley entro la deadline, capace di portare ordine in campo e difendere le penetrazioni delle guardie, i Clippers potrebbero riscontrare gli stessi problemi dell’anno passato.
Alla fine dei conti, lo scenario da incubo per i Clippers è una seconda uscita prematura ai playoff. Con le due stelle in scadenza contrattuale e- forse più importante- l’età che avanza per i giocatori chiave, questa potrebbe essere l’ultima vera occasione di vincere un titolo per questo gruppo.
Previsione
Data la composizione del roster penso che i Clippers faticheranno più del previsto nella stagione regolare, per cui il mio pronostico si aggira su un range tra le 44 e le 47 vittorie su 72 gare.
Per la stessa ragione, d’altro canto, penso che ai playoff faranno meglio dell’anno scorso- le aggiunte fatte in offseason sono più “pronte”. Mi aspetto che i Clippers arrivino alle finali di conference, per poi perdere contro i Lakers in cinque gare. La rivale losangelina ha fatto un’offseason strepitosa: i Lakers, salvo miracoli, si confermeranno campioni NBA.