Rebuilding, Scelte, Giovani. Con questo mantra, il GM degli Oklahoma City Thunder Sam Presti ha affrontato da protagonista assoluto l’ultima atipica offseason, rendendola frizzante con l’impressionante numero di operazioni definite per rivoluzionare interamente il roster, facendo entrare nel vivo il processo di ricostruzione della franchigia iniziato nell’estate 2019 con le cessioni delle stelle Westbrook e George.
REBUILDING
Un’intera squadra ceduta in pochi giorni. Da Chris Paul, leader del gruppo, passando per Dennis Schröder, Danilo Gallinari (Sign & Trade in free agency), Terrance Ferguson, Abdel Nader, fino ad arrivare a Steven Adams, ultimo baluardo della vecchia guardia. Tutti scambiati per scelte al draft e giocatori utilizzabili come pedine di scambio per ottenere ulteriori first round picks, formula che ormai abbiamo imparato ad associare ai Thunder. Ed è proprio in nome di queste scelte che Presti, rimanendo fedele al suo mantra, ha immediatamente ceduto anche Danny Green, Ricky Rubio, Kelly Oubre Jr., Jalen Lecque e James Johnson, arrivati precedentemente da Lakers, Suns e T’Wolves.
Tanti i volti nuovi. Al Horford, George Hill e Trevor Ariza i nomi più interessanti. Di questi tre, gli ultimi due papabili partenti ancora prima che la stagione inizi, in quanto potrebbero interessare a diverse contender, dalle quali Presti cercherebbe di ottenere ulteriori scelte. Discorso diverso per Horford, che, vittima del suo contratto, dovrebbe restare ad OKC almeno un anno, ricoprendo il ruolo di veterano e chioccia, con la speranza di ripetere l’ultima stagione di CP3. A questi vanno aggiunti i tre giovani selezionati la notte del draft: Aleksej Pokusevski, Theo Maledon e Vit Krejci, talenti ancora acerbi da far maturare e affiancare poi stabilmente a Gilgeous-Alexander, Bazley e Dort, sui quali si fonda il rebuilding della franchigia.
Rifondazione anche per quanto riguarda la guida tecnica: dopo la separazione con Billy Donovan, accasatosi ai Bulls, Presti ha deciso di scommettere su Mark Daigneault, promosso da assistente a head coach a soli 35 anni. Per lui, alla prima esperienza su una panchina NBA, l’arduo ma intrigante compito di creare una nuova legacy ad OKC.
I GIOVANI E LE SCELTE
La strada intrapresa da Presti è chiara a tutti. Rifondare ripartendo dai giovani talenti citati prima, aggiungendo nel corso degli anni ulteriori tasselli attraverso il draft, grazie alle infinite scelte accumulate nelle ultime due offseason. Ben 32 quelle in possesso dei Thunder fino al 2027: 17 al primo giro e 15 al secondo. Le pick di OKC saranno alte, mentre quelle ereditate da Rockets, Clippers, 76ers e GSW si prospettano basse, viste le ambizioni delle squadre. Pertanto è plausibile pensare che Presti, come fatto anche al draft dello scorso 18 novembre, possa decidere di impacchettare queste scelte per scalare posizioni nel corso delle notti delle selezioni, nelle quali sentiremo spesso pronunciare dal Commissioner Adam Silver la frase “The Oklahoma City Thunder select…”.
IN PRESTI WE TRUST
Nonostante l’esser passati in due anni da contender a squadra che occuperà le ultime posizioni della lega e aver dovuto dolorosamente dire addio a molti protagonisti della storia della franchigia, l’intera community si fida ciecamente del GM dei Thunder, visto da noi tifosi come l’uomo giusto per guidare la rifondazione. Il lavoro svolto in questa off season è stato magistrale. Ha liberato spazio salariale, ottenuto un’infinità di scelte e allestito un roster che permetterà ai giovani di crescere senza pressioni, con l’obiettivo di tornare competitivi nel medio-lungo periodo. Sappiamo che ci aspetteranno anni complicati, ma, finché ci sarà Presti al timone della nave, avremo fiducia perché “In Presti We Trust”.
Stefano Bonelli per OKC Thunder Italia