In principio era il caos. “Quando Dio cominciò a creare il cielo e la terra, la seconda era informe e deserta, la tenebra era sopra l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sopra le acque”. Sulla scala universale NBA, potrebbe essere questa la situazione che due estati fa aleggiava a Charlotte. Da quando sono sorti i nuovi Hornets, la Queen City ha vissuto anni di mediocrità stagnante, e dopo aver azzerato il futuro ha voltato pagina affidandosi per la genesi alla nuova linfa verde giovanile.
Il progetto era chiaro, per plasmare il nuovo team ci sarebbe voluto qualche anno di pazienza prima che il “Dio del basket” rischiarasse le tenebre. Scelte alte al draft si sarebbero ben sposate con la filosofia della “linea verde”. Tutto ok, non fosse che un giorno la mina vagante Hayward decide di uscire dal contratto con i Celtics: nella mia testa scatta l’idea che per Charlotte, team con scarso appeal per le superstar NBA, la SF potesse essere un piano B.
Quasi non faccio in tempo a scriverlo sul nostro piccolo gruppo WhatsApp che, a distanza di 5 ore, Charlotte stupisce il mondo NBA: Hayward firmerà proprio per gli Hornets, dividendo le opinioni della fan base.
Il suo contratto da 120 milioni per 4 stagioni e le preoccupazioni legate alla sua salute fanno sì che gli Hornets ripiombino da zona verde a zona rossa, allegoria di moda in questi difficili tempi. Il rischio c’è, ma sono sicuro che tecnicamente il giocatore sia sottovalutato e tatticamente sia l’upgrade in grado di risolvere situazioni offensive che lo scorso anno trovavano zero sbocchi e finivano con tiri a bassa percentuale.
Le preoccupazioni nascono dalla memoria: il quadriennale è maledettamente simile a quello offerto nel 2016 a Batum che, a causa delle sue cattive prestazioni, ha incagliato i Calabroni in cattive acque negli ultimi anni, risultando impossibile da scambiare. Il #5 sarà tagliato, e se non venisse scambiato con qualche altro team potrebbe pesare 9 milioni sul cap per tre anni, un grosso rischio per Charlotte.
Da gestore di alcuni gruppi social, ho chiesto quindi le opinioni su temi attualmente caldi. Partiamo con Hayward: le preoccupazioni dei fan di Charlotte “e non” (per citare il Maestro Bini) vanno maggiormente in direzione della possibilità di un infortunio (50%) che priverebbe Charlotte per tempo indefinito di un grosso investimento; a seguire viene la durata del contratto (25%), tallonata dall’opzione per la quale la sua acquisizione sarebbe un errore madornale (20%).

Ecco come invece è stato giudicato il front office per l’aspetto tecnico: il 32% giudica scarso l’operato della società, percentuale che si alza con i “no comment”, tuttavia l’opinione è molto divisa in tre parti se non simmetriche comunque non molto distanti, con il 26% di sufficienza e un 31,5% che pensa sia stato un buon operato.

Passiamo all’altra principale acquisizione: LaMelo Ball. Descritto come il giocatore più futuribile del Draft 2020, i paragoni con i più grandi funamboli del gioco si sono sprecati. Il talento c’è, aspetto mentale, ambientamento e grado di maturità sono da verificare. Potrebbe essere ancora acerbo, ma il padre ha già detto che il figlio vincerà il ROTY e, indipendentemente dalla mia compassione per LaVar, ci si augura che il figlio possa ritirarlo fornendo grandi prestazioni a favore della Buzz City.
Ho chiesto quindi ai fan le aspettative su LaMelo, che impatto avrà con la NBA.La scelta più gettonata è ricaduta su una discreta stagione (47%), segue l’idea di un’ottima stagione (24%) e c’è chi immagina sia solo frutto della grancassa del padre e farà una stagione sufficiente (19%).

Che risultato otterranno gli Hornets?
Le mie aspettative personali per la stagione sono un posto ai playoff: anche se effettivamente ci sono squadre più attrezzate a est, la scelta di MJ di puntare su Hayward va in questa direzione (anche se manca un centro titolare vero). Vediamo però come hanno votato i fan: il 10% pensa arriveremo sesti a est, la settima piazza registra un 35% mentre l’ottavo posto è stato votato solo dal 5%.
Il 30% pensa che arriveremo noni e il 15%, decimi, così, anche nella peggior ipotesi scelta dai fan, potremmo accedere ai nuovi tornei play-in.

Nonostante i dubbi, oggi c’è qualcosa di certo: a Charlotte c’è vita, aspettando il momento nel quale sarà fatta luce.