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Preview Lakers 20/21: ripetersi è d’obbligo

Andrea Poggi by Andrea Poggi
2 Dicembre, 2020
Reading Time: 11 mins read
0
Lakers Preview

Copertina a cura di Fra Villa

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RECORD 2019-20: 52-19

IN: Dennis Schröder (scambio, scelta #28 e Danny Green), Montrezl Harrell (FA, standard MLE, 19 milioni in 2 anni), Wesley Matthews (FA, BAE, 3.6 milioni in 1 anno), Marc Gasol (FA, Vet Minimum, 5.2 milioni in 2 anni), Alfonzo McKinnie (scambio, JaVale McGee e 2026 2nd round pick), Jordan Bell (scambio, JaVale McGee e 2026 2nd round pick, tagliato)

OUT: Danny Green, JaVale McGee, Dwight Howard, Rajon Rondo, Dion Waiters, J.R. Smith


PG: LeBron James, Dennis Schröder, Alex Caruso
SG/SF: Wesley Matthews, Kentavious Caldwell-Pope, Talen Horton-Tucker, Alfonzo McKinnie
PF: Anthony Davis, Kyle Kuzma, Markieff Morris, Kostas Antetokounmpo
C: Marc Gasol, Montrezl Harrell

La stagione 2019/20 in casa Lakers inizia come non si vedeva da anni – eccetto per la opening night, partita persa 102 a 112 contro i cugini Clippers -, un filotto di vittorie che fa sorridere tutti i tifosi giallo-viola e che li riporta sotto le luci della ribalta dopo un breve, anzi, brevissimo periodo di buio (sì, cari compagni di tifo, ci sono squadre NBA che hanno passato anni peggiori dei nostri). La stagione prosegue a gonfie vele, alcune sconfitte contro altre contender e vittorie incoraggianti. Poi, il Covid-19 e la bolla.

Orlando inizialmente sembra un ambiente ostile. Los Angeles, sponda Lakers, esegue il compitino di battere i Clippers e Utah per aggiudicarsi il 1st seed nella Western Conference ma poi solo partite che creano più dubbi che certezze. “L’incubo” finisce quando iniziano i play off: i Lakers sembrano imbattibili e asfaltano tutte le concorrenti fino alle finals dove li attendono i Miami Heat. Purtroppo, anche qui non sembra esserci storia per nessuno; i purple&gold, dopo aver vinto 4-2, si laureano campioni NBA per la 17esima volta nella loro storia e raggiungono i Celtics per titoli vinti. Riusciranno i campioni a ripetersi dopo una apparentemente ottima offseason?

 

Un giocatore da tenere d’occhio: Talen Horton-Tucker

Il 20enne ex Iowa state Cyclones sarà un giocatore interessante e da seguire in questi Lakers. Talen è appena ventenne ed ha mostrato lampi di talento nei pochi minuti giocati nella serie contro Houston. Un progetto, molto in divenire, ma che sicuramente potrebbe rosicare minuti qua e là grazie al mix di fisico, talento e voglia di lavorare.

 

Miglior scenario possibile

Il miglior scenario possibile per i campioni in carica è solo uno: vincere. La strada da percorrere, però, è tutt’altro che semplice e, nonostante una offseason quasi perfetta, non sono ovviamente gli unici pretendenti al titolo: sono tantissime le franchigie affamate e desiderose di iscriversi tra i grandi nomi della storia. Ci sono anche questioni interne da analizzare tra comportamenti e analisi tecniche o tattiche. Il best case scenario è come potrebbe andare la stagione per i purple&gold nel caso in cui tutti i tasselli – o la maggior parte di essi – si allineassero nel giusto modo.

Una parte di questi tasselli sono i giocatori, sia i nuovi acquisti che la “vecchia” guardia. Come è stato menzionato in the ANDone podcast, cambiare aria ogni tanto non fa che bene quindi ben vengano i Matthews e gli Harrell, giocatori desiderosi di dimostrare chi sono dopo delle brutte uscite ai playoff. Aggiungere questi agonisti permette ai Lakers di mantenere viva quella fame di vittorie che tanto li ha contraddistinti durante la loro run ai playoff.

“Voglio vincere al più alto livello possibile e non c’è niente di meglio che essere voluti dalla squadra migliore”. Wesley Matthews, via Spectrum Sportsnet

 

Non basta volerlo…

La voglia però non è tutto, servono anche tecnica e tattica ed è qui che avviene una semi rivoluzione. La squadra di Frank Vogel non fa del bel gioco offensivo il suo punto di forza ma quest’anno la situazione potrebbe cambiare. Avere Marc Gasol in squadra apre tante possibilità fino ad ora poco esplorate. Lo spagnolo, infatti, è conosciuto per la sua innata capacità di leggere il campo di gioco riuscendo a trovare passaggi che per altri centri – eccezion fatta per Jokić – faticano a trovare. Marc Gasol al gomito, per esempio, può funzionare da innesco per i vari taglianti di cui dispongono i Lakers, da LeBron a Caruso passando per Davis e Kuzma.

Man, elbow action with Marc Gasol is going to be such an awesome release valve when LeBron tries to catch a breather. Also, a really cool strongside fake screen/dive set here from Toronto. Caruso or Kuzma in particular would be great in the Powell role. pic.twitter.com/H2jAdrC6VD

— Alex Regla (@AlexmRegla) November 24, 2020

Un ulteriore playmaker secondario in quintetto permetterà alle due star di muoversi di più senza palla e quindi di sfruttare un tipo di gravity diversa. Gasol non solo offre questo tipo di possibilità, ma amplia ulteriormente la varietà offensiva dato che è in grado di giocare in punta e scegliere cosa fare, che sia un ribaltamento di lato, un consegnato o un passaggio al tagliante. Nelle clip seguenti è possibile vedere Gasol giocare prima un consegnato standard dopo un Iverson cut di Powell e poi un pick and pop con Fred VanVleet dopo aver cambiato di lato. Aria fresca per i Lakers.

 

Le aggiunte di Harrell e Schröder creano un ambiente in grado di poter resistere anche senza avere LeBron in campo. Entrambi i nuovi acquisti saranno fondamentali in RS – Dennis anche durante la postseason – per portare punti rapidi e veloci in modo da spezzare le partite (ricordiamo infatti che sono stati rispettivamente primo e secondo nella votazione di sixth man of the year).

Le pietre angolari rimangono, ovviamente, le due superstar. Su di loro c’è poco da dire, se non che è impensabile veder andare lontani i Lakers senza un loro apporto. La coppia, infatti, è in grado di combinare per tantissimi punti e, soprattutto, è capace di generare tante opportunità per i compagni di squadra, situazione perfetta per tutti gli altri elementi a roster, sia per gli esterni che per i lunghi.

Fino ad ora abbiamo parlato di attacco ma in questo sport si deve anche difendere. Per tutta la scorsa stagione – ed in particolar modo ai playoff – i Lakers hanno dimostrato di essere una squadra completamente votata alla difesa, in grado di vincere proprio grazie a questo fondamentale. Quest’anno è obbligatorio ripetersi. Con Davis e Gasol al massimo della forma Harrell può essere coperto e quindi non diventare un malus. AD e Gasol, infatti, sono due giocatori intelligenti ed in grado di leggere gli attacchi avversari come un libro. In particolar modo il secondo violino dei Lakers è un cheat code, un bug difensivo capace di stare sia sugli esterni che di proteggere il ferro.

 

La partenza di Green toglie sicuramente un giocatore importantissimo in fase difensiva ma le firme di Matthews e KCP possono fare star tranquilli i tifosi Lakers. Matthews, in particolare, va ad aggiungere una componente che mancava ai Lakers, ovvero un qualcuno in grado di fare da POA defender. Nelle serie giocata contro Miami, Wes ha sempre marcato Jimmy Butler e lo ha fatto nel modo migliore possibile. Le clip sono abbastanza esplicative: Matthews riesce a passare sopra i blocchi e non rimane indietro sul portatore di palla; in più, riesce a sporcare i palloni grazie alle sue mani rapide.

?Wes Matthews on defense, appreciation thread. pic.twitter.com/KN1hPAEaED

— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) November 29, 2020

Gli “altri” Laker

Come già precedente menzionato, rimane un nucleo di giocatori che era presente anche durante la cavalcata verso il titolo: i vari Kentavious Caldwell-Pope, Kyle Kuzma, Alex Caruso, Markieff Morris e Talen Horton-Tucker. I primi quattro di questa lista saranno giocatori inseriti stabilmente nelle rotazioni di stagione regolare e playoff e avranno un ruolo tanto semplice quanto fondamentale: capitalizzare tutte le occasioni che i vari portatori di palla primari/secondari riusciranno a generare che siano azioni di taglio, spot-up o transizione.

Come possiamo vedere dalle seguenti clip, la gravity generata dai vari creatori di gioco – in questo caso LeBron e Davis – è tale da generare tiri wide open e open per i vari comprimari.

 

Difensivamente i comprimari dovranno cercare di mantenere il livello della scorsa stagione, soprattutto a livello di grinta e concentrazione. Caruso e KCP – in combo con Matthews – saranno fondamentali per fermare gli esterni avversari più pericolosi, proprio come hanno fatto vedere durante la bolla.

 

Nel best case scenario questi Lakers sembrano far abbastanza paura a tutti. Una squadra profonda, capace di sopperire alle proprie mancanze in svariati modi e con due leader che tutti sognano di avere.

 

Peggior scenario possibile

Lo scenario peggiore per i campioni in carica è quello di non stringere di nuovo tra le mani il Larry O’Brien Trophy, di perdere e fallire. Non importa che sia al primo turno o alle finals, questa squadra è costruita per ripetersi. Uscire ai playoff sarebbe uno smacco per tutta Los Angeles, città abituata a vincere e dove non c’è spazio per i fallimenti.

Ci sono tanti episodi che possono accadere e che possono andare male durante una stagione. Quello che spaventa più di tutti, però, è il rischio di infortuni. Purtroppo, farsi male è un qualcosa di difficilmente arginabile e che può capitare a chiunque, in ogni momento. In particolare, i Lakers dovranno cercare di preservare il più possibile LeBron dato che un suo infortunio metterebbe a rischio le chance di vittoria.

Ciò che preoccupa di più però riguarda i due nuovi lunghi, Harrell e Gasol. Il primo ha mostrato molti limiti ai playoff soprattutto in difesa; nella serie contro Dallas, Rick Carlisle ha sempre cercato – e trovato – un modo per sfruttare le lacune difensive del centro dei Clippers tra post-up di Marjanovic e pick and roll con Dončić.

?LA DIFESA DI HARRELL

Ho cercato di analizzare (thx @MetricaSports) alcune azioni del nuovo C dei Lakers durante i “bubble playoffs”.

1. Difesa sul pnr dove indietreggia troppo e non contesta, il movimento che fa lo tira verso il canestro nel momento cruciale.

1/3 pic.twitter.com/q4TfkEiaGb

— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) November 29, 2020

Nel caso in cui i Lakers ai playoff non riuscissero a coprire Montrezl difensivamente, sarebbero costretti a privarsene per molti minuti. Soluzione drastica ma necessaria per andare avanti. Il problema? Aver usato la MLE per un giocatore che nemmeno puoi coprire nei contesti probanti quando ancora c’erano disponibili altri free agent a meno e forse più adatti (uno su tutti Ibaka, ma anche rifirmare Howard al minimo).

Davis e Gasol saranno quindi incaricati di coprire e nascondere gli errori di Harrell in difesa. Se per quanto riguarda il primo non ci sono dubbi per il secondo si, non tanto per la qualità ma per la tenuta fisica. Marc, durante i bubble playoff, ha visto il minutaggio calare drasticamente finendo per giocare 20 minuti di media, 6 in meno rispetto alla stagione regolare e 10 in meno rispetto ai precedenti playoff. Gasol inizia ad aver fatto il suo corso in questa lega e non è detto che possa aiutare, anzi potrebbe diventare il bersaglio del mismatch da parte di altri giocatori se portato sui perimetro.

Cos’altro potrebbe andare storto? Forse la situazione nettamente meno pronosticabile di tutte le altre, ovvero che le due superstar non giochino come dovrebbero. É una possibilità remota ma c’è, LeBron potrebbe calare essendo alla 18esima stagione in NBA; Davis, invece, potrebbe benissimo non reggere l’urto di dover fare da primo violino a causa del troppo carico e delle troppe pressioni (e sappiamo tutti quanto tossico sia l’ambiente Losangelino, pronto a crocifiggere subito dopo un errore, citofonare a casa Danny Green).

 

Previsione

Avere LeBron e AD significa fare i playoff sicuramente, con le nuove aggiunte si può benissimo puntare anche a vincere la Western Conference di nuovo; il numero di vittorie potrebbe essere estremamente positivo arrivando a sfiorare probabilmente le 60 vittorie (verosimilmente tra le 55 e le 58). Ai playoff i Lakers dovranno faticare di più ma le possibilità di tornare alle Finals e vincere sono molto alte. Se l’anno scorso sono stati quasi infermabili, quest’anno diventa ancora più difficile.

Tags: Los Angeles LakersPreview NBAtalen horton-tucker
Andrea Poggi

Andrea Poggi

Nasce tifoso Lakers per fare un torto al padre (ahimè, tifoso dei Celtics). Dopo anni da giocatore in UISP, trova anche il tempo di allenare al minibasket. Sognare di vincere un campionato da allenatore dite che è troppo?

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