La offseason dei campioni in carica è stata, probabilmente, la migliore di tutta la NBA. Il general manager dei Lakers Rob Pelinka, dopo una free agency deludente nel 2019 ed una trade deadline in cui l’unico colpo è stato Morris, è riuscito a riprendersi quest’anno piazzando colpi giusti al momento giusto; LeBron James e il mercato con più appeal della lega potrebbero aiutare? Forse, ma non siamo qui a discutere di questo.
Oggi parleremo di come i Lakers si sono rinforzati, di come hanno stravolto un roster disfunzionale – ma allo stesso tempo in grado di vincere – per renderlo ancor più competitivo e forse il migliore della prossima stagione; ricordiamo infatti che ad inizio stagione 2019-20 i Lakers erano visti più o meno al pari dei cugini Clippers e delle altre contender tipo i Bucks.
Vediamo di ricapitolare un po’ la situazione, chi è andato via e chi è arrivato di nuovo:
IN: Dennis Schröder, Montrezl Harrell, Wesley Matthews, Marc Gasol, Kentavious Caldwell-Pope, Markieff Morris, Alfonzo McKinnie, Jordan Bell
OUT: Rajon Rondo, Danny Green, Dwight Howard, Avery Bradley, Javale McGee
Le nuove firme
Los Angeles è riuscita ad accaparrarsi tutti i pezzi di cui aveva bisogno. Il creatore dalla panchina per sostituire Rondo in uscita; poi Matthews, un 3&D affidabile nello spot di ala e, infine, due lunghi – dalle caratteristiche completamente opposte – per andare a tappare quei buchi lasciati a roster da McGee e Howard.
Con lo scambio che ha portato JaVale McGee ai Cleveland Cavaliers sono arrivati altri due giocatori: il primo, Jordan Bell, è stato subito tagliato mentre il secondo, Alfonzo McKinnie, figura ancora a roster ma potrebbe fare la fine di Bell in qualsiasi momento. Grazie a questo scambio i Lakers sono potuti arrivare a Marc Gasol, ma ne parleremo meglio più avanti.
Dennis Schröder
Il 15 novembre Adrian Wojnarowski scrive su Twitter che LA sponda Lakers è in trattative avanzate per acquisire Dennis Schröder dagli Oklahoma City Thunder. Pochi minuti dopo arriva la conferma, lo scambio che porta il tedesco in maglia giallo-viola è praticamente fatto: la scelta numero 28 e Danny Green per Dennis. L’ufficialità però arriva solo la notte del draft a causa della Stepien rule che impedisce ai Lakers di scambiare la scelta 28 prima di aver selezionato al draft.
OFFICIAL: Welcome to Los Angeles, Dennis Schröder pic.twitter.com/U7zsvgL2G3
— Los Angeles Lakers (@Lakers) November 19, 2020
Dennis è un giocatore che va ad incastrarsi perfettamente con questi Lakers. Prenderà il posto di Rondo nella second unit e andrà a gestire i minuti senza LeBron in campo. Schröder, dopo una stagione ottima, vorrà rispettare tutte le aspettative che si sono create su di lui; non solo, un altro motivo per cui Schröder potrebbe far bene è il fatto di essere in contract year, uno stimolo forse necessario in qualche partita per spingere al massimo sull’acceleratore.
Il tedesco è quindi la prima eccellente mossa di una offseason quasi perfetta; un giocatore giovane con punti nelle mani, tanto estro e molta voglia di giocare: tutte qualità che ha messo in mostra la scorsa stagione.
Montrezl Harrell
Tramite Rich Paul e Klutch Sports, il solito Woj annuncia il secondo acquisto dei Lakers nella free agency, il sixth man of the year Montrezl Harrell.
Free agent Montrezl Harrell has agreed to a two-year deal with the Los Angeles Lakers, agent Rich Paul of @KlutchSports tells ESPN.
— Adrian Wojnarowski (@wojespn) November 21, 2020
L’ex Clippers arriva ai Lakers firmando un biennale da 19 milioni (standard MLE) con la player option al secondo anno. Dopo la partenza di Howard questa firma diventa importante dato che va a coprire un primo buco lasciato a roster dai lunghi; Harrell è un giocatore di pura energia e andrà a fare coppia, in uscita dalla panchina, con Schröder.
Su questa firma ci sono anche alcuni dubbi: la difesa e il carattere. Harrell ai playoff ha avuto molta difficoltà in difesa sia nella serie contro Dallas al primo turno – vedasi i minuti contro Marjanović – sia contro Denver (la clip qua sotto mette in mostra alcuni suoi limiti). La situazione è di transizione, Harrell sembra accoppiarsi inizialmente con Craig mentre indica al compagno di prendere Millsap, per ora nulla di sbagliato. Non appena Jokić arriva in lunetta però, Harrell si perde ed inizia a fare ball watching dimenticandosi di ruotare sull’uomo: avrebbe potuto accoppiarsi con Millsap in angolo o anche aiutare su Jokić e permettere così a George di coprire su Harris.
Ovviamente questi problemi difensivi possono essere oscurati o comunque limitati grazie alla difesa dei Lakers . L’aggiunta di Marc Gasol garantisce maggior sicurezza dato che lo spagnolo è un giocatore estremamente intelligente su entrambe le metà campo ed in grado di sopperire alle lacune difensive dell’ex Clippers.
L’altro problema è caratteriale. Durante la scorsa stagione ha fatto dichiarazioni poco piacevoli e che non hanno fatto bene alla chimica di squadra (potete trovare tutti gli approfondimenti qui). Sarà lo stesso anche quest’anno? Per ora sembra di no. Avere in squadra un leader come LeBron, che è in grado di definire le gerarchie fin da subito, aiuta tantissimo. Inoltre, la stella dei Lakers e l’ex centro dei Clippers sembrano essere anche buoni amici fuori dal campo.
Harrell on playing w/LBJ/AD: “That’s not really a hard thing to do. You’re playing with 2 premier superstars in our league – these guys’ records speak for themselves. When you have guys on the floor of that high caliber, I don’t feel it’s going to take that much getting used to.”
— Mike Trudell (@LakersReporter) November 23, 2020
Le dichiarazioni di Montrezl riportate da Mike Trudell non fanno che ben sperare. Potrà causare problemi? Forse, in futuro, ma fintanto che c’è LeBron in squadra la cosa sembra quasi impossibile.
Wesley Matthews
Wesley arriva ai Lakers grazie alla bi-annual exception da 3.6 milioni. Una firma importantissima per questo roster.
Dopo la partenza di Green (e Bradley) ai Lakers mancava un buon POA defender/wing defender e capace di tirare dalla lunga distanza con affidabilità, caratteristiche che hanno trovato nell’ex Milwaukee. Matthews è capace di passare sopra i blocchi, aiutare con i tempi giusti e assorbire i contatti in 1vs1. Insomma, il tipo di difensore che serve ai Lakers dopo due partenze importanti e, a queste cifre, è un affare.
Here’s 2 MIN of @WessyWes23 guarding Kawhi & LeBron
— ALL ICONIC SPORTS (@ALLICONICSPORTS) November 23, 2020
At 220 lbs, he does a great job absorbing contact & maintaining his defensive position
Last season he ranked 2nd in PPP (PTS/Poss)among 42 players who defended 4 PNRs/game + 2nd in PPP out of every player who defended 20+ISOs pic.twitter.com/y60qDbOONV
Non solo caratteristiche tecniche perfette ma anche testa, mentalità; ai microfoni di ESPN Los Angeles ha dichiarato di voler competere sempre ad alti livelli, che vuole vincere l’anello e dimostrare di essere il miglior undrafted di sempre. Qui di seguito, oltre alle dichiarazioni della guardia ex Bucks, ci sono anche alcune clip che mettono in mostra il suo gioco offensivo tra tagli a canestro, penetrazioni usando il fisico e triple dalla lunga distanza.
New Lakers addition Wesley Matthews made it clear why he wanted to join LeBron & AD. (via @AllenSliwa)
— ESPN Los Angeles (@ESPNLosAngeles) November 25, 2020
More from @WessyWes23 with @LAIreland & @ramonashelburne on ESPN podcasts ? https://t.co/CjJ1JAxJDR pic.twitter.com/CkOjg6h0iF
Marc Gasol
L’ultima firma in questa FA arriva da parte di un giocatore che nel lontano 2007 era stato chiamato proprio dai purple&gold al draft, ma che per loro non aveva mai giocato: Marc Gasol.
Lo spagnolo arriva a LA da free agent firmando un biennale da 5.6 milioni totali. Per poter giungere a lui, i giallo-viola hanno dovuto imbastire una trade con Cleveland. I Lakers spediscono JaVale ed i suoi 4.2 milioni ai Cavs insieme ad una futura pick al secondo turno ed in cambio ricevono Bell e McKinnie; Los Angeles, a questo punto, garantisce una porzione di contratto (non garantito) ai due ex Cavs per poter far funzionare lo scambio per poi tagliarli (ad ora solo Bell tagliato). Questa mossa, quindi, consente ai Lakers di poter firmare Gasol al minimo per 2 anni.
If I’m understanding everything correctly, the Lakers will trade JaVale for McKinnie and Bell, both on non-guaranteed contracts. But the Lakers will guarantee a small portion of their deals to make the trade work under the cap & then waive them.
— Darius Soriano (@forumbluegold) November 23, 2020
Gasol non ha certo bisogno di presentazioni: è un fit perfetto per questi Lakers. Un giocatore che va ad aggiungere esperienza, playmaking secondario, difesa e tiro (ultime due stagioni 37% da 3 su 3.4 tentativi), tutte cose fondamentali per i campioni in carica. Ovviamente bisogna dire che non è più il Gasol dei bei tempi, l’età avanza e il fisico peggiora, ma avere Davis e Harrell come compagni di reparto non potrà che fargli bene.
In difesa Gasol potrà poi riposarsi con Davis mentre dovrà impegnarsi di più se schierato in una lineup con Harrell; in definitiva, avere un giocatore di questo calibro a roster permetterà a Montrezl di avere sempre le spalle coperte, anche nel caso in cui Davis fosse assente.
KCP e Morris, fedeli scudieri
Ai Lakers tornano anche due “vecchi” nomi: Kentavious Caldwell-Pope e Markieff Morris. KCP era il bersaglio prioritario da firmare in free agency, soprattutto dopo la run ai PO appena conclusa. Detto fatto, Pope torna alla corte del Re dopo aver firmato un triennale da 39 milioni di dollari, cifra perfetta e che va a ripagarlo dopo una run ai PO eccellente e che lo ha visto spesso nelle veci di terzo violino della squadra. La guardia 27enne va così a completare il backcourt titolare insieme a Matthews formando una coppia di tutto rispetto a livello sia difensivo che offensivo.
KCP was fantastic during our championship run, In our 2020 run he averaged:
— ?²³ (@EdmanHours) November 22, 2020
10.7 PTS
2.1 REB
1.3 AST
1 STL
0.2 BLK
81.5 FT%
37.8 3PT%
41.8 FG%
In the Regular season he shot :
38.5 3PT%
46.7 FG %
Welcome back KCP ? pic.twitter.com/YhJIpJg5gZ
L’altra ri-conferma arriva dal Markieff Morris che, al contrario del gemello in maglia Clippers, andrà a guadagnare “solo” 2.3 milioni questa stagione (ricordo che i due hanno il conto in banca in comune). Morris va a completare il pacchetto di stretch big dei Lakers garantendo ancora più opzioni offensive alla truppa guidata da Vogel. Anche questa una firma importante e funzionale non solo al gioco delle due stelle ma in generale anche ai nuovi acquisti. Kieff, inoltre, ha dimostrato la sua voglia di lottare per il titolo anche su twitter e noi tifosi Lakers non possiamo che essere felici.
Run it back! #Lakeshow
— Keef Morris (@Keefmorris) November 23, 2020
Conclusioni e depth chart
In definitiva possiamo dire che la offseason dei campioni NBA è stata quasi perfetta; i colpi fatti dai Lakers vanno a rimpiazzare i vari addii e lo fanno nel modo più funzionale al gioco moderno e a quello delle due stelle. C’è differenza tra avere Gasol in area invece che McGee.
Grazie alla depth chart più sotto possiamo notare quanto i Lakers siano profondi rispetto alla scorsa stagione. Non solo, davanti a Coach Vogel ora si aprono anche una miriade di soluzioni tattiche che vanno a rinforzare ancora di più la squadra vincitrice del campionato. I Lakers partono da favoriti e lo fanno anche grazie ad un’offseason ottima.
La depth chart dei Lakers ad ora in vista della prossima stagione.
— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) November 25, 2020
Si, ho messo Davis anche se non ha ancora rifirmato.
Dudley è assolutamente da rifirmare, troppo importante per lo spogliatoio. pic.twitter.com/IYLrZupaME