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Don’t sleep on Tristan

Dimitri Lazzari by Dimitri Lazzari
28 Novembre, 2020
Reading Time: 4 mins read
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Don't sleep on Tristan Thompson

Copertina a cura di Francesco Ricciardi

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Che non significa “non dormite su Tristan”. Significa che – SE la scorsa stagione di Thompson non è stata la classica stagione da contract year – parliamo di una grande firma per Boston, che non va sottovalutata. In questa analisi andremo a sottolineare gli aspetti tecnici meno considerati del lungo canadese.

I Cavaliers stessi in effetti, nonostante l’ingombrante presenza di Drummond a roster, hanno a lungo riflettuto su una proposta di rinnovo. Ipotesi che era invece esclusa fino a qualche mese fa, con TT che sembrava decisamente nella fase calante della sua carriera e con i Cavs che, dalla stagione post LeBron in poi, consideravano il suo contratto (circa 20 milioni annui) solamente come una zavorra da scaricare il prima possibile.

 

Che giocatore ha firmato Boston

Per 2 anni e 19 milioni di dollari complessivi, Boston firma un giocatore che per molti versi viene dalla miglior stagione in carriera. Al netto di un fisiologico calo fisico (ma non così evidente, approfondiremo la questione tra poche righe), Tristan Thompson ha registrato infatti il massimo in carriera per punti segnati a partita (12), a cui vanno aggiunti i 10.1 reb ad allacciata di scarpe.

Sostituire Enes Kanter con TT è, anche per ragioni di fit (soprattutto difensivo), una scelta molto centrata.

Difesa, presenza sotto canestro, rimbalzi offensivi. Questo è Thompson, no? Non solo, non esattamente.

Tristan è un buon giocatore in isolamento. Grazie al suo floater notevole (e non “notevole per essere TT”, è proprio bravo) e anche grazie a qualche trick, tipo gli hook shot (avevamo iniziato a parlarne già un anno fa su questi schermi), riesce ad essere una vera minaccia in 1vs1, anche se marcato da centri che nel 90% dei casi saranno sovradimensionati rispetto a lui. Non dimentichiamo che nella prima metà della scorsa stagione potevamo trovarlo addirittura nella top 10 NBA per punti per possesso in ISO, meglio di Harden, Walker, James e Irving.

Lo scorso anno TT ha tirato da 3 con più del 39%. Contestualizziamo altrimenti sembra che parliamo di Klay Thompson e non di Tristan: le triple totali sono state 9 su 23 tentativi in 57 partite totali. A livello tecnico le triple sono quindi un aspetto inesistente nel bagaglio di TT. Non dimentichiamo che parliamo di un giocatore che tira i liberi con il 61% (non ha una mano educata e non ci sono ormai grossi margini di miglioramento), un giocatore che prima della stagione 19/20 era 0/8 da 3 in carriera. Però questi sono elementi molto importanti come esempio della mentalità combattiva con cui TT sta in campo. Se serve, lui è pronto a fare tutto per la squadra, anche quello che non è nelle sue corde. In questo senso il numero sbalorditivo non è tanto la % al tiro ma il numero di 3FGA, praticamente decuplicato rispetto al passato.

Thompson è stato il sesto giocatore della lega per screen assist, ben 4.6 a gara. Lo screen assist è un blocco che libera al tiro (segnato) un compagno. Credo che a Boston soprattutto Tatum e Walker (se dovesse rimanere) potrebbero beneficiare di questo suo lavoro. Per capire di cosa parliamo, è gran parte del lavoro che Adebayo ha svolto offensivamente a Miami (5.1 screen assist in media) in un sistema però ben più complesso rispetto ai Cavs. Non ho dubbi che a Boston TT potrà fare meglio a livello qualitativo, anche se probabilmente non quantitativo (nel caso dovesse partire dalla panchina).

Tristan è in Top 10 nella lega per rimbalzi per partita catturati dai compagni di squadra dopo un suo box out, dato che forse può sorprendere chi ha seguito meno la stagione di Cleveland. In particolare, con 2.8 rimbalzi a partita catturati dai compagni di squadra dopo un suo box out, parliamo del nono miglior valore assoluto nella lega. Per contestualizzare: meglio di Lopez, Embiid, Adams… La curiosità è che TT riesce a farlo efficacemente anche sotto i tabelloni avversari, quindi credo che Stevens dovrà accompagnarlo nella lotta al rimbalzo offensivo con almeno un compagno di squadra piuttosto che scappare in transizione difensiva. Altrimenti andrebbe a sprecare il suo talento. Non sono solo i suoi rimbalzi e i suoi extra possessi insomma, ci sono anche quelli che fa prendere ai compagni.

TT è fondamentale anche negli switch difensivi lontano dal canestro, e riesce ancora ad essere efficace nella difesa dell’arco. Con le sue 3 triple contestate a partita (prese come esempio “manifesto” della difesa dell’area) ci troviamo nel migliore 20/25% della lega. Sono valori praticante identici a quelli di un grande difensore perimetrale come Paul George.

 

Un grande augurio per il tuo futuro, Tristan

Come abbiamo ripetuto, in generale TT viene per molti versi dalla sua migliore stagione in carriera. Sarà da vedere se si tratta dell’ormai celebre miracolo nell’ultimo anno di contratto o se anche ai Celtics si confermerà. Il dubbio è legittimo, ma l’ultima stagione ha, a mio parere, cancellato ogni perplessità per l’intensità e l’orgoglio dimostrati in campo. Credo sia un colpo davvero enorme dei Celtics, in particolar modo per loro e per le lacune tecniche che hanno dimostrato lo scorso anno nel ruolo, soprattutto ai playoff (dove Tristan ha anche una discreta esperienza, tra l’altro).

Saluta Cleveland, infatti, dopo 9 anni e 598 partite, un campione NBA decisivo nell’unico trionfo della storia della franchigia. Irving, Smith, James, Love e Thompson, da recitare a memoria come l’Ave Maria. Grazie.

Tags: Boston CelticsCleveland CavaliersTristan Thompson
Dimitri Lazzari

Dimitri Lazzari

Una volta fan n1 di Allen Iverson. Tifa Cavaliers dal 2003, folgorato dalla maestosità di LeBron James. Oggi vive in una relazione aperta con Kevin Love.

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