Passato un Draft, se ne prepara un altro.
Ci orientiamo ormai verso l’inizio della nuova stagione collegiale e con essa inizia il percorso di avvicinamento al Draft 2021, che si prospetta molto più interessante tra le prime scelte rispetto a quello del 2020.
Oggi andremo a parlarvi e presentarvi 14(+1) giocatori che trascorreranno la stagione in NCAA. Non sono necessariamente i più forti, i più talentuosi o i più interessanti in ottica NBA (ma ci saranno anche loro, tranquilli), sono però 15 giocatori che per talento, spettacolarità o storia possono essere molto interessanti e diventare anche fenomeni di culto, cosa che succede spesso con alcuni giocatori NCAA.
Gli astri nascenti
La prima sezione è dedicata ai top freshman che probabilmente avranno una carriera collegiale breve e da completi protagonisti, le stelle del domani.
Cade Cunningham, Oklahoma State Cowboys
Ovviamente non potevamo non partire da Cade Cunningham, giocatore chiacchierato da anni e da anni considerato candidato alla numero 1 nel primo Draft in cui si sarebbe reso disponibile. Nonostante sia freshman, è candidato al Player Of The Year.
La sua carriera a Montverde Academy (dove hanno giocato, insieme tra l’altro, Simmons e Russell), dove ha giocato gli ultimi 2 anni, a livello di premi, riconoscimenti e vittorie è stata un successo quasi imbarazzante per gli avversari, ma a livello puramente statistico molto meno (11.4 ppg, 5.7 reb e 5.5 ast da junior e 13.9 ppg, 6.4 ast and 4.2 reb da senior). Come mai? Semplicemente Montverde era fin troppo superiore agli avversari (a roster c’erano ben 3 recruit 5 stelle, hanno concluso la stagione con 25W-0L, 39 punti di scarto medio e l’appellativo di miglior squadra delle High School di sempre) e Cade giocava solo 22 minuti.
Ma che tipo di giocatore è Cade Cunningham? Cade è una Point guard con misure da ala (203cm x 100kg, 215cm di apertura alare), con letture e soluzioni da passatore clamorose, non solo per un giocatore di quell’età. Non è un giocatore atleticamente mostruoso (a differenza di un altro top di questo Draft come Jalen Green) ma è fluido e sembra essere migliorato come tiratore rispetto alle stagioni passate.
Brandon “BJ” Boston Jr., Kentucky Wildcats
Un altro giocatore che sarà tra i più importanti nel radar NCAA è BJ Boston, nuovissima guardia di Kentucky. Calipari si conferma ancora una volta grande uomo di recruiting, per questa stagione dovrà allenare una squadra giovanissima rispetto agli anni passati in cui vi erano molti ritorni illustri.
Boston arriva da Sierra Canyon con un carico di aspettative non indifferente, ma già rodato per reggere un grande palcoscenico. L’esterno avrà immediatamente un ruolo decisivo a Kentucky, molto probabilmente si potrebbe ritrovare con un buon carico di possessi offensivi per mettere in mostra tutte le sue skills.
Il suo sogno nel cassetto è quello di essere un regista, vista la sua grande passione per film e serie TV. Per inseguire il sogno NBA si è trasferito con tutta la sua famiglia da Atlanta a Los Angeles per frequentare uno dei migliori ambienti a livello di high school. Questo suo percorso di preparazione continuerà con un’altra tappa altrettanto stimolante per il suo sviluppo, toccherà a Calipari e allo stesso BJ Boston sfruttare questa opportunità per poter brillare un giorno tra i professionisti.
Evan Mobley, USC Trojans
Evan Mobley arriverà al college come terzo prospetto nella top100 di ESPN e nel ranking di 247Sport, sarà quasi certamente uno dei protagonisti dell’imminente stagione del college basketball.
Mobley è un centro lungo e longilineo, alto 7 piedi e con un peso che si aggira attorno ai 90kg appena. La sua mobilità e fluidità sono probabilmente tra le migliori che si ricordino e ciò lo rende un profilo estremamente interessante per questa NBA, in cui i centri capaci di giocare molti tipi di coverage difensiva hanno grandissimo valore. Oltre a ciò, Mobley ha anche uno skillset offensivo ben sviluppato, con una buona capacità di mettere palla a terra ed una meccanica già solida.
Dopo la partenza di Onyeka Okongwu, i Trojans avranno di nuovo in mano un lungo dal grandissimo potenziale: saranno in grado di valorizzarlo e renderlo una top pick? Saranno certamente una squadra (ed un giocatore) da seguire!
Scott Wayne “Scottie” Barnes Jr., Florida State Seminoles
Scottie Barnes è un creatore dal grande feel for the game, con caratteristiche spiccatamente difensive, il quale andrà ad inserirsi in uno dei migliori sistemi difensivi del College Basketball.
Già questo basterebbe per renderlo un giocatore interessante.
Il profilo di Barnes diventa estremamente peculiare ed ancor più interessante nel momento in cui andiamo a leggere le sue misurazioni: 208cm, 103kg, 218cm di apertura alare.
Barnes è attualmente il giocatore con il ranking più alto nella storia di Florida State, e porterà nuova linfa ad un team che ha perso ben 3 giocatori perimetrali di altissimo livello in Devin Vassell, Patrick Williams e Trent Forrest. Ci sono tutte le premesse perché diventi il prossimo grande one&done della squadra di Leonard Hamilton, dopo Williams.
Vista la probabile grande quantità di minuti, la mancanza di veri creatori primari nel roster di FSU e il suo mix fisico-tecnico non usuale, Barnes sarà sicuramente uno dei giocatori più entusiasmanti nel panorama del basket collegiale.
I freshman
In questa sezione presenteremo alcuni freshman meno quotati ma comunque interessanti per il loro talento o per la loro storia particolare.
Moussa Cissè, Memphis Tigers
Altro giro, altro freshman, altro recruit 5 stelle.
La storia di Moussa lo accomuna con moltissimi giocatori di origine africana, vedi tra gli altri Embiid, Siakam e Olajuwon, in quanto inizia a giocare a basket particolarmente tardi, solo una volta arrivato negli USA (nel suo caso a 15 anni). Prima del basket, Moussa in Guinea giocava a calcio, sport nazionale. Arrivato negli States inizia a giocare a basket in una HS del New Jersey in compagnia di Precious Achiuwa, freschissima ventesima scelta al Draft 2020 e del quale prenderà il posto a Memphis.
Moussa è un lungo (211cm x 225cm di wingspan) estremamente atletico e con un senso per la stoppata estremamente sviluppato (parliamo di quasi tripla doppia di media, 17 quelle totali in stagione, con le stoppate con 18.4 punti, 15.3 rimbalzi e 9.2 stoppate nell’anno da junior con una partita da 31 punti, 22 rimbalzi e 21 stoppate); il profilo atletico e fisico è molto interessante per il basket attuale ma ci riserviamo il giudizio per quando avremo visto partite più probanti in cui poter valutare in maniera più approfondita lo sviluppo tecnico e tattico.
Makur Maker, Howard Bison
Makur è il cugino di Thon Maker, attuale giocatore NBA. Proprio come l’ex Pistons ha un frame molto interessante: 6’11’ per 235 pound, un buon mix di lunghezza e fisicità. Maker giocherà per Howard University: questa scelta ha fatto molto clamore negli Stati Uniti perché sul prospetto vi era il forte interesse dei migliori college della nazione. Ha spesso dichiarato di voler optare per una strada diversa, non legata ai soliti nomi importanti tra le squadre collegiali, vuole essere il leader dell’organizzazione e questa scelta gli fa onore. Un altro importante fattore che ha determinato questa sua scelta è che Howard è uno dei cosiddetti HBCU, ovvero il gruppo di college storicamente afroamericani.
Maker è un giocatore offensivamente molto intrigante, nonostante le lunghe leve sa gestire bene la palla e ha una buona visione di gioco. È un numero 5 molto completo, in tutto e per tutto in linea con l’idea di gioco position-less che tanto piace in questo momento in NBA.
Maker è nato in Kenya, è cresciuto in Australia e solo nell’ultimo periodo si è spostato negli USA per frequentare l’high school. La sua decisione ha portato alcune attenzioni su Howard University: la squadra l’anno scorso ha vinto solo quattro partite in tutto l’anno e ora si ritrova con alcuni recruit 4 o 5 stelle interessati a raggiungere Maker. Insomma, Makur è una sorta di trend-setter che ha spostato i riflettori sulle università di piccole dimensioni (ed afroamericane, in questo periodo in cui le questioni razziali continuano a fare rumore), chissà se questa scelta in futuro potrà portare un po’ di equilibrio tra le scuole della nazione.
Jalen Rashon Suggs, Gonzaga Bulldogs
Suggs sarà molto probabilmente uno dei freshman più interessanti della prossima annata. Il recruit 5 stelle ha deciso di accasarsi a Gonzaga, uno dei migliori college per lo sviluppo in vista del salto in NBA.
A livello di high school e con le nazionali giovanili ha vinto tutto quello che avrebbe potuto vincere, inoltre è stato nominato McDonald’s All American nel 2020. Arriva quindi in NCAA con un buon carico di aspettative e dovrà dimostrare di essere pronto per reggere questo primo e importante cambio di livello. Suggs è una guardia molto fisicata: 6’4’’ per 205 lbs. A Gonzaga troverà un ambiente che è già strutturato per vincere e degli ottimi compagni di squadra, inoltre potrà far affidamento sulla guida di Mark Few.
Nella sua high school è stato allo stesso tempo giocatore di pallacanestro e quarterback titolare della squadra di football americano. Questa sua doppia dimensione ha portato gli esperti sportivi americani a classificarlo come ottimo prospetto sia nel basket che nel football. Suggs infatti è considerato un recruit 4 stelle per una possibile carriera in NFL. Fortunatamente il ragazzo è totalmente concentrato sulla pallacanestro, diventando così il giocatore più alto nei ranking a essere mai approdato ai Bulldogs. Le aspettative sono tante così come le qualità del giocatore, Jalen Suggs sarà un must watch nella prossima annata collegiale.
Jabri Shareef Abdur-Rahim, Virginia Cavaliers
Jabri non è uno dei prospetti più quotati della prossima classe e potrebbe anche non essere un candidato da one&done. Però, come molti avranno inteso leggendo il nome, Jabri è un figlio d’arte. Il freshman dei Cavaliers è infatti il figlio di Shareef Abdur-Rahim, l’attuale presidente dell’NBA G League e icona dei Vancouver Grizzlies di fine anni ’90.
Jabri è una guardia/ala di quasi 2 metri e, a differenza di suo padre, è un tiratore molto talentuoso. È infatti capace di tirare dal palleggio e in catch&shoot, la taglia e la fluidità lo rendono un tiratore molto versatile e capace di incidere in diverse situazioni. Pur non essendo un giocatore che fa dell’atletismo il suo forte, è intelligente e riesce a cavarsela difensivamente su più posizioni.
Jabri andrà a formare una delle coppie di tiratori più complete e talentuose dell’NCAA insieme al transfer Sam Hauser. Grazie alle loro triple e ad un sistema difensivo collaudato, i ragazzi di Tony Bennett avranno grandi ambizioni e potrebbero essere una delle squadre più interessanti (anche se magari non sempre divertenti…) della stagione.
I veterani
Qui di seguito presenteremo invece alcuni giocatori con già esperienza collegiale, detti anche upperclassmen. Molti di questi saranno figure molto importanti della stagione, viste le loro qualità e un’ovvia maggiore dose di esperienza.
Quamdeen “Ayo” Dosunmu, Illinois Fighting Illini
Anche Dosunmu è un ritorno molto intrigante per la prossima stagione NCAA. Se Illinois lo scorso anno è arrivata ad una sola vittora dal trio di testa della BIG Ten conference composto da MSU, Wisconsin e Maryland, gran parte del merito è della guardia degli Illini.
Anche lui ha tenuto gli scout NBA sulle spine fino agli ultimi momenti possibili per decidere se iscriversi all’evento per il grande lancio tra i professionisti.
Dal punto di vista della crescita dovrà dimostrare qualche miglioramento al tiro. Non ci sono dubbi sul suo atletismo e sulla capacità di creare eventi palla in mano, i suoi problemi più grandi riguardano la shooting projection. Ad aiutare Illinois nella sua possibile cavalcata al titolo collegiale ci sarà anche il ritorno di un altro giocatore molto importante: Kofi Cockburn. La coppia sarà molto divertente da vedere.
Una sua personale buona stagione potrebbe proiettarlo direttamente nel primo giro del Draft 2021. Dosunmu è un ragazzo con una spiccata dedizione al lavoro e per questo motivo c’è fiducia sulla sua possibile crescita negli aspetti che abbiamo prima citato.
Luka Garza, Iowa Hawkeyes
Luka Garza si presenta nella sua stagione da senior dopo un terzo anno in cui ha fatto incetta di premi individuali (Sporting News National Player of the Year, Pete Newell Big Man Award, Kareem Abdul-Jabbar Award, Consensus first-team All-American, Big Ten Player of the Year, First-team All-Big Ten). Quest’anno si presenta ai nastri di partenza come il favorito numero 1 per il POY, reduce da una stagione terminata con 23.9 punti col 54% dal campo, 9.8 rimbalzi e 1.8 stoppate.
Luka Garza ha origini bosniache da parte di madre e viene da un famiglia di cestisti: il padre giocatore di basket al college, la madre giocatrice di basket, il nonno paterno giocava a basket, la sorella della madre è la miglior marcatrice della storia della nazionale slovena. L’unico che stona è il nonno materno, portiere a calcio.
Come potrete ben capire Luka ha il basket nel sangue, non è un giocatore particolarmente dotato atleticamente ma è un maestro del gioco spalle a canestro che nell’ultima stagione ha anche ampliato il range portandolo dietro la linea dei 3 punti (36% su 3.5 3PA). Non un giocatore da giocate spettacolari (anche se certi movimenti in post sono notevoli) ma dalla tecnica molto sviluppata.
Oscar Tshiebwe, West Virginia Mountaineers
Il lungo di West Virginia è uno dei nomi più illustri tra i returners per la stagione 2020-2021 della NCAA. Questa estate, durante le finestre di ‘iscrizione’ per il Draft, ha più volte inserito e tolto il suo nome dalla lista per poi decidere alla fine di rimanere fuori per via di alcune incertezze su un suo possibile range di chiamata.
La scelta di continuare un altro anno con i Mountaneers potrebbe rivelarsi azzeccata. Insieme alla stella Miles McBride, Tshiebwe avrà molte più responsabilità anche dal punto di vista offensivo. Molti sperano di poter vedere un miglioramento in quanto a range di tiro: nel primo anno gli istinti sotto canestro sono stati ottimi, ma è necessario aumentare anche la sua pericolosità più lontano dal canestro.
Questo prospetto ha una bellissima storia. Arriva negli USA grazie a un camp organizzato dal suo connazionale e già giocatore NBA Bismack Biyombo. In questo modo Oscar è potuto passare dalla strada e il calcio all’università e la pallacanestro. Dopo alcuni buoni anni all’high school è stato nominato McDonald’s All-American e ha scelto West Virginia nonostante l’interesse di college come Kentucky e Baylor. Ora serve un altro grande anno a ‘Big O’ per affermarsi a un grande livello e fare il salto in NBA.
Yves Pons, Tennessee Volunteers
Yves “Air” Pons è una macchina da highlights e senza alcun dubbio uno dei giocatori più divertenti del basket collegiale. È facile intuire il perché del suo soprannome: che sia nella metà campo difensiva o in quella offensiva, Yves vola.
Pons infatti è un lungo sottodimensionato (non arriva ai 2 metri) ma caratterizzato da un atletismo straripante che lo rende uno stoppatore da ben 2.4 stoppate a gara. A tutto ciò, Yves aggiunge un fisico da culturista ed una capigliatura peculiare che lo rendono un vero giocatore di culto del college basketball.
Ovviamente Pons è limitato come prospetto in ottica NBA ma è un giocatore che intrattiene ed entusiasma. Inoltre, in questa stagione i Volunteers avranno una squadra estremamente tecnica e talentuosa ed Air Pons potrebbe prendere il volo ancora più spesso.
Marcus Zegarowski, Creighton
Cosa c’è di più interessante del fratello di Michael Carter-Williams? Sì, avete capito bene: Marcus Zegarowski è il fratello di Michael Carter-Williams. O meglio, fratellastro. Marcus però non si limita ad essere una semplice “curiosità”, è infatti uno dei migliori returners della stagione.
Zegarowski è una combo guard dal grande potenziale offensivo, capace di segnare da ogni zona del campo e di tirare con altissime percentuali da dietro l’arco (oltre 42% da 3 su due intere stagioni). Inoltre, pur non essendo un vero playmaker, è in grado di gestire il pallone e di creare per i propri compagni.
Con l’addio di Ty-Shon Alexander (il quale ha firmato con i Suns da Undrafted), Zegarowski avrà un ruolo offensivo ancor più importante e, grazie ad un sistema capace di esaltare le proprie guardie, potrebbe disputare una stagione di altissimo livello che lo renderebbe un potenziale prospetto da draft NBA.
Jahvon Quinerly, Alabama Crimson Tide
Javhon è probabilmente tra tutti i giocatori di questo articolo quello che al momento ha avuto la carriera collegiale peggiore: 1 solo anno, 2018-19, da freshman a Villanova, terminato con cifre ai limiti dello scandaloso (3.2ppg col 33.7% dal campo). E allora perchè è qui? Perchè Javhon è un esponente della Jellyfam, movimento nato a NY e divenuto virale qualche anno fa tanto che il termine “jelly” è entrato nel vocabolario comune anche della NBA, venendo usato per descrivere i layup particolarmente articolati e spettacolari, famosi non tanto per la loro utilità ma come forma d’arte e di espressione personale (tanto che Jahvon, un buon atleta ma di certo non famoso per le sue schiacciate, è stato pure invitato alla gara delle schiacciate del McDonald’s All-American praticamente solo per fargli fare il jelly).
Javhon si presentava al college come prospetto 5 stelle con grosso hype e una fama che lo precedeva ma, al momento, ampiamente disattesa, vista anche la durezza di Jay Wright e del sistema Villanova con i freshman.
Chissà se il trasferimento (per questo l’anno scorso non ha giocato, avendo cambiato college non può giocare subito per il nuovo) ad Alabama riuscirà a rivitalizzarne la carriera o finirà come Isaiah Washington (Non sapete chi sia? Appunto. E’ l’ideatore e fondatore del movimento Jellyfam), ma solo per la storia dei Jellyfam merita sicuramente uno sguardo.
L’italiano
È il +1 del nostro titolo. Tomas probabilmente non è tra i giocatori più interessanti in assoluto ma è italiano ed è sempre bello e interessante avere un italiano che competerà ai massimi livelli del basket collegiale americano.
Tomas Woldetensae, Virginia Cavaliers
Tomas è uno dei ragazzi italiani che stanno tenendo alta la nostra bandiera negli USA (con uno dei quali abbiamo fatto una chiacchierata), lui in particolare in un’università prestigiosa e che ambisce ogni anno al titolo come, appunto, Virginia, già campione nel 2019 e che ha lanciato in NBA giocatori come Justin Anderson, Joe Harris, DeAndre Hunter e Malcolm Brogdon.
La guardia bolognese (giovanili nella BSL San Lazzaro, il nostro Semprucci ha giocato contro di lui molte volte a livello di U17-U18 eccellenza) l’anno scorso, dopo un inizio difficile di stagione che gli era anche costato la titolarità, poi ritrovata, ha saputo mettersi in mostra come tiratore dove tra fine gennaio e fine febbraio ha infilato una streak di 8 partite da 13.3 ppg (col 45% da 3 su 8.5 tentativi, compreso il game winner vs UNC) e 2 partite da rispettivamente 6/10 e 7/10 da oltre l’arco (quest’ultima contro Louisville con 17 punti nel secondo tempo, tutti in un break di 24-14, utile per rimontare un disavanzo di 10 lunghezze).
Non avrà il talento di tanti altri giocatori ma la conoscenza del suo ruolo e la dimensione da tiratore sia dagli angoli che in uscita dai blocchi possono fargli guadagnare tanti minuti nelle rotazioni Tony Bennett.