Il Draft 2020 non avrà una stella generazionale à la Zion Williamson ma è ricco di prospetti che potranno diventare solidi role player ed essere utili per le loro squadre. Ma soprattutto, il Draft 2020 è anche pieno di giocatori con forme di tiro discutibili, che vanno dal leggermente non ortodosso all’estremamente brutto.
In compagnia di Andrea Snaidero, abbiamo stilato una classifica (assolutamente soggettiva) delle 10 peggiori forme di tiro che vedremo in questo draft, ordinata secondo il criterio “quale di queste forme di tiro ci fa più ribrezzo guardare?“.
Attenzione: questo non significa assolutamente che i giocatori che citeremo siano tutti pessimi tiratori, al contrario: vari giocatori ripresi in questo articolo sono minacce credibili dalla distanza.
Siamo quindi fieri(?) di presentarvi le 10 peggiori forme di tiro del Draft 2020!
10) Josh Green
A.S.: A prima vista Josh Green non tira così male, dipendentemente da come considerate i giocatori che tirano con il pollice della mano d’appoggio. Ma quello che, come direbbe il poliziotto Huber, è brutto brutto brutto è il posizionamento dei piedi e delle ginocchia piegate verso l’interno. Perché, Josh, perché?
F.S.: Il tiro di Green è la sagra della convergenza, ginocchia che in caricamento si piegano ad X, mani che dopo il tiro si toccano quasi (un po’ alla Reggie Miller), ma nel complesso rimane abbastanza fluido e ripetibile. Male ma non malissimo.
9) Devin Vassell
A.S.: Iniziamo con Vassell un trittico di giocatori che, per una ragione o l’altra, hanno forme di tiro non da manuale. Il buon Devin è un tiratore notevole (41% da 3 al college), che usa un grande classico delle forme di tiro non ortodosse: la catapulta!
F.S.: Spezzo una lancia a favore del suo tiro: ha le braccia molto lunghe e questa meccanica, seppur lenta, gli consente di avere un rilascio piuttosto alto. Per il resto lo vedrei bene come animazione delle catapulte per Stronghold.
8) Desmond Bane
A.S.: L’uomo dai bicipiti più grossi del gruppo è un tiratore mortifero (44% su 6.5 tentativi da tre nel suo ultimo anno predraft) e farà molta gola a tante squadre. Guardando la sua forma di tiro si vede chiaramente il ruolo dei suddetti bicipiti: la palla schizza via dalle sue mani soprattutto grazie alla forza generata dall’estensione del braccio destro. Sembra quasi che Bane faccia tutto il movimento in maniera corretta generando bene la forza dalle gambe, per poi fregarsene e tirare solo di braccio. Finché entra, ha ragione lui, e finora ha avuto ragione.
F.S.: Giocatore di culto per eccellenza, lavoratore encomiabile se ce n’è uno. Sul tiro beh, quando hai quelle braccia è anche difficile tirare in un modo tradizionale, sembro io quando tiro la pallina di carta nel cestino: ho palesemente troppa forza per fare quello che voglio fare. Solo che Bane segna sempre, io non ci vado manco vicino.
7) Tyler Bey
A.S.: Altro illustre tiratore di pollice: a differenza di Green, Tyler Bey tira prima col pollice della mano sinistra, e dopo con le dita della mano destra. Incomprensibile.
F.S.: Candidato a peggior mano d’appoggio del lotto, non solo fa da tappo ma la spalla sinistra è completamente sollevata con tutto il braccio d’appoggio che finisce praticamente sullo stesso piano della palla. Spero che si sia capito qualcosa ma non ne sono sicuro, sono veramente in difficoltà nel descrivere la posizione della mano debole, è talmente strana che boh, non so cosa dire. Guardate il video e giudicate voi.
6) CJ Elleby
A.S.: Semprucci proverà a corrompere le vostre anime parlando di Michael Redd. No, Elleby è Michael Redd dopo una sessione di chiropratica andata particolarmente male. Altro esponente della teoria della catapulta, Elleby la fa con un set point sul lato destro pur essendo mancino, con la schiena incurvata e con le gambe che partono in ogni direzione come i giocattolini di Pinocchio snodabile.

Feel old yet?
F.S.: Io tendenzialmente sono più clemente con i mancini, non sono mancino ma causa infortunio alla spalla per un paio di mesi nella mia vita ho provato a tirare con la mano sinistra e so quanto sia difficile fare con la mano sinistra quello che tutti fanno con la mano destra, dovendo adattarsi e sorbirsi spiegazioni e correzioni di allenatori tarati sui destrorsi.
Oltre a Michael Redd quanti mancini con forme strane hanno tirato bene? Tantissimi, vedasi tra gli altri Ginobili e Fisher. Sul tiro di Elleby poco da aggiungere a quanto detto da Snaidero, se non che le gambe che partono in ogni direzione mi fanno morire.
5) Leandro Bolmaro
A.S.: Il set point dell’argentino è troppo lontano dalla sua fronte, e per tirare compensa con la spalla, vanificando la trasmissione della forza data dalle gambe. Inefficace, brutto e stancante, infatti Bolmaro tira poco e malino.
F.S.: Partirei col dire che ci ho messo 20 minuti della mia inutile vita a trovare 4 tiri di Bolmaro. Poi aggiungerei che il suo tiro mi da proprio fastidio interiore, le gambe lavorano male, spesso sul tiro va in sforbiciata manco giocasse a campana, poi le gambe hanno un ritmo e le braccia un altro e se le prime lavorano male le seconde pure peggio. Set point lontano dalla fronte, movimento non fluido, tiro spezzato: è un tiro palesemente costruito, e costruito pure male. Non ci siamo.
4) Cassius Winston
A.S.: Qui iniziamo a fare sul serio e a combinare le disgrazie: Cassius Winston (43% da 3 con più di 5 tentativi a partita) prende qualcosa dai tiratori di questa classifica ma, come ogni Maestro, ne crea qualcosa di tutto suo: le gambe piegate all’interno, tiro che inizia all’apice del salto e che disperde parte dell’energia, spinta di spalla per riuscire a buttarla dentro.
F.S.: Ammetto che quando 4 anni fa (si Winston è senior) vidi per la prima volta Cassius tirare pensai che mi avesse laggato il PC. Il tiro ha un hitch clamoroso, quasi ai livelli di Josh Jackson. Però le percentuali gli danno una gran ragione (43% da 3 in 4 anni su oltre 600 tentativi, 85% su quasi 500 liberi).
2A) Tyrese Haliburton
A.S.: Se fino ad ora abbiamo visto forme poco ortodosse ma comunque accettabili, ora entriamo nel mondo dell’arte astratta: due giocatori portano a casa la medaglia d’argento a pari-merito. Il primo è Tyrese Haliburton: spalla destra troppo avanti verso il canestro, pallone raccolto tra le mani sull’asse orizzontale come se sollevasse un vaso di fiori, ritmo sincopato. Com’era la storia del calabrone che vola anche se non potrebbe? Ecco, Haliburton segna anche se non dovrebbe.
F.S.: Personalmente è una meccanica che mi fa senso, più di quella di LaMelo. Non ha un rilascio alto, non è veloce, non è fluida, la spalla destra che boh, non ha senso di esistere, sembra più un lancio che un tiro, azzera il vantaggio di cm che ha rispetto ai pari ruolo, fa una gran fatica a prenderlo dal palleggio. Però segna, tanto (43% su oltre 4 3PA in 2 anni al college, 78% ai liberi).
2B) LaMelo Ball
A.S.: Se il fratello partiva male, LaMelo non è da meno. Il suo tiro sembra una rivisitazione del fondamentale del passaggio dal petto, ma convertito in tentativo dalla lunga distanza. Gomito destro in fuori, piedi non allineati, set point davanti al viso, gambe che partono in ogni direzione. Sono curioso di vedere cosa ne sarà di questo tiro in NBA.
F.S.: Vi lancio una sfida, provate a riconoscere dal video qui sotto, senza guardare la distanza, qual è il floater tra i tiri. Spoiler: non ci riuscirete. Rilascio basso, gambe che non fanno mai la stessa cosa, follow through inesistente la maggior parte delle volte, però almeno a differenza di Tyrese Haliburton il tiro è veloce e riesce a prenderlo anche dal palleggio con un buon ritmo.
1) Paul Reed
A.S.: Ma il vincitore, la medaglia d’oro della forma di tiro orribile, il re dell’orrido è solo uno: Paul Reed. Carica il tiro con il gomito destro attaccato al corpo, la palla parallela all’occhio sinistro, per poi saltare, posizionare a mezz’aria le mani nel set point, e tirare mentre sta ricadendo a terra spingendo con la spalla. Bravo, bravissimo, portatelo via.
F.S.: Boh non saprei cosa dire, non saprei cosa mi faccia più senso, se il movimento di braccia che prima inizia, poi si ferma davanti alla faccia con la palla incollata alla fronte e il gomito che rischia ogni volta di spezzarsi per l’angolo troppo acuto, o il fatto che tira in fase discendente, o che tira di spalla. O forse tutto insieme.