lunedì, 20 Marzo 2023
Newsletter
The Shot
  • NBA
    • Atlanta Hawks
    • Boston Celtics
    • Brooklyn Nets
    • Charlotte Hornets
    • Chicago Bulls
    • Cleveland Cavaliers
    • Dallas Mavericks
    • Denver Nuggets
    • Detroit Pistons
    • Golden State Warriors
    • Houston Rockets
    • Indiana Pacers
    • LA Clippers
    • Los Angeles Lakers
    • Memphis Grizzlies
    • Miami Heat
    • Milwaukee Bucks
    • Minnesota Timberwolves
    • New Orleans Pelicans
    • New York Knicks
    • Oklahoma City Thunder
    • Orlando Magic
    • Philadelphia 76ers
    • Phoenix Suns
    • Portland Trail Blazers
    • Sacramento Kings
    • San Antonio Spurs
    • Toronto Raptors
    • Utah Jazz
    • Washington Wizards
  • Rubriche
    • 7 e mezzo
    • I consigli sul fantabasket
    • Focus
    • Draft 2020
    • Interviste
    • Preview
    • The Answer
  • Podcast
    • NBA Milkshake
  • Dagli USA
  • Altro
    • FIBA
    • NCAA
    • WNBA
  • Community
No Result
View All Result
The Shot
  • NBA
    • Atlanta Hawks
    • Boston Celtics
    • Brooklyn Nets
    • Charlotte Hornets
    • Chicago Bulls
    • Cleveland Cavaliers
    • Dallas Mavericks
    • Denver Nuggets
    • Detroit Pistons
    • Golden State Warriors
    • Houston Rockets
    • Indiana Pacers
    • LA Clippers
    • Los Angeles Lakers
    • Memphis Grizzlies
    • Miami Heat
    • Milwaukee Bucks
    • Minnesota Timberwolves
    • New Orleans Pelicans
    • New York Knicks
    • Oklahoma City Thunder
    • Orlando Magic
    • Philadelphia 76ers
    • Phoenix Suns
    • Portland Trail Blazers
    • Sacramento Kings
    • San Antonio Spurs
    • Toronto Raptors
    • Utah Jazz
    • Washington Wizards
  • Rubriche
    • 7 e mezzo
    • I consigli sul fantabasket
    • Focus
    • Draft 2020
    • Interviste
    • Preview
    • The Answer
  • Podcast
    • NBA Milkshake
  • Dagli USA
  • Altro
    • FIBA
    • NCAA
    • WNBA
  • Community
No Result
View All Result
The Shot
No Result
View All Result

La situazione salariale delle squadre NBA (parte 4)

Alexandros Moussas by Alexandros Moussas
30 Novembre, 2020
Reading Time: 16 mins read
0
Salariale

Copertina a cura di Matia Di Vito

Condividi su FacebookCondividi su Twitter

Nella quarta uscita si inizia a parlare di squadre arrivate ai playoff e non solo. Miami, Phila e Brooklyn si presentano ai blocchi di partenza decise a competere per l’accesso alle finali del prossimo anno. E se Portland è chiamata ad una stagione che faccia dimenticare le difficoltà della precedente, Dallas è al terzo anno di Doncic e deve continuare a crescere attorno alla sua stella.

Per chi si fosse perso i precedenti articoli sul tema della free agency, di seguito è possibile trovare il primo, il secondo e il terzo capitolo. Se invece voleste approfondire il Draft 2020, ecco tutti i nostri approfondimenti sul tema.

 

BROOKLYN NETS

Parliamo della situazione salariale dei @BrooklynNets (thanks @GiaGianmarco).

Il vero tema della free agency dei Nets è Joe Harris. Con lui i Nets vanno in Luxury ma ne vale la pena(?).

In foto la mia stima
?? pic.twitter.com/oTc7hTiDxv

— Daniele Astarita (@DanyAsta6) November 13, 2020

 

Uno sguardo al presente…

I Nets non avranno spazio per grandi movimenti attraverso la free agency. Essendo ben oltre il tetto salariale, Brooklyn potrà usufruire delle eccezioni salariali per poter inserire qualche nuovo giocatore a roster, ma non è automatico che vengano usate. Già oggi le proiezioni parlano di come i Nets siano 7 milioni oltre la luxury, e devono rifirmare assolutamente Joe Harris. L’ex Virginia ha dimostrato quanto il suo repertorio offensivo si sia sviluppato attorno a un tiro da 3 fra i più efficaci della lega: il rischio che sia oggetto di offerte alquanto lucrose da parte di squadre di basso lignaggio è concreta, e Brooklyn rischia di strapagarlo.

Di tutti i giocatori presenti del precedente ciclo, Harris è l’unico in scadenza ed è quello che meglio si accoppia con Durant e Irving. Difficile porre un limite al suo prossimo contratto, perciò tanto dipenderà da quanto il proprietario vorrà spendere di tasse extra per aver sforato il tetto salariale.

Altre due tematiche importanti saranno l’utilizzo della MLE da 9 milioni e i possibili scambi. Dinwiddie e LeVert in particolare paiono avere bisogno del pallone in mano, ma nessuno dei due lo avrà realisticamente: entrambi mancano di gioco lontano dalla palla e verranno sacrificati appena ci sarà un buono scambio a disposizione dei Nets.

Potendo scegliere, Brooklyn preferirebbe mantenere a roster LeVert che pare godere di maggior stima nello spogliatoio, in particolare da parte di KD; ciò non gli garantisce il posto all’infinito, ma pare evidente che la dirigenza lo preferisca a Dinwiddie nel breve periodo.

Poche ore fa Woj ha riportato del primo passo compiuto dai Nets per cercare di creare un supporting cast competitivo attorno a Irving e Durant, l’acquisizione di Bruce Brown dai Pistons in cambio di Dzanan Musa e di una seconda scelta: questo scambio permettere a Brooklyn di risparmiare qualcosina e al contempo di ottenere un giocatore utile alla causa e ancora con margini di miglioramento.

Un terzo giocatore che rischia di essere inserito in un ipotetico pacchetto è Jarrett Allen, destinato a perdere il duello interno con Jordan, protetto di Durant e Irving. In quest’ottica, non è di certo immediato capire come verranno usate le scelte al draft. Per il particolare bacino di giocatori raccolto dal draft del prossimo 18 novembre, anche la seconda scelta potrebbe tornare utili in sede di scambio: ogni risorsa è potenzialmente fruibile già in questa annata, e il GM Sean Marks difficilmente esiterà se ci sarà l’opportunità di mettere le mani su Jrue Holiday.

 

…e uno al futuro

Nell’ottica di una squadra come Brooklyn, la visione del futuro si ferma alle prossime Finals: andare oltre tale data è uno sforzo di fantasia che ben pochi sono interessati a fare, in particolare Irving e Durant. Per questa ragione pare impensabile che Jarrett Allen ottenga un’offerta di prolungamento, mentre pare molto più realistico immaginarlo usato come asset in fase di scambio.

I Nets sono già ben oltre la luxury tax e sarà pressoché impossibile (oltre che impensabile), scendere sotto tale soglia. Si può immaginare che Brooklyn possa essere interessata a scambiare il contratto scomodo di Prince, che oltre ad essere pesante è anche lungo. Discorso complesso, anche perché è difficile immaginare che la proprietà voglia risparmiare proprio adesso.

 

Il draft

Con la diciannovesima scelta è facile immaginarsi i Nets andare a cercare un profilo già pronto all’uso. A livello tenico, Sean Marks cercherà in particolare di trovare dei giocatori in grado di difendere, prestando sempre attenzioni alla ricerca di tiro da 3. Garantire delle spaziature accettabili sarà il solo compito offensivo richiesto al prossimo rookie, meglio ancora se sarà poi in grado di attaccare dal palleggio. Desmond Bane è un profilo eccellente per Brooklyn, ma non dovesse arrivare Saddiq Bey e Xavier Tillman potrebbero essere due alternative più che interessanti.

 

PORTLAND TRAIL BLAZERS

Parliamo della situazione salariale dei @trailblazers.

Situazioni da monitorare? La P.O. di Hood, il contratto non garantito di Ariza e quello scaduto di Whiteside. Rinunciando a tutti quelli in bilico, i Blazers potrebbero avere 12 milioni di spazio, ma dubito sarà così.
?? pic.twitter.com/hTSX6BjsZW

— Daniele Astarita (@DanyAsta6) November 13, 2020

 

Uno sguardo al presente…

I Blazers sono ormai certi d’investire il loro prossimo futuro su Lillard e McCollum e difficilmente il GM Olshey deciderà di stravolgere la rosa, nonostante le difficoltà dell’ultimo anno. L’esplosione di Gary Trent Jr. nella bolla rende realistico pensare che possa appropriarsi del posto di ala titolare, visto che le sue percentuali da 3 unite alle sue qualità difensive lo rendono perfetto per giocare con i due big.

Ammettendo che Nurkic possa tornare in forma come prima dell’infortunio, si nota come ai Blazers manchi il quinto titolare, e a questo si aggiunge il bisogno di raffrozare la panchina con dei colpi di qualità. Nonostante ciò, il fatto che Portland arrivi alla free agency con margine sulla luxury cap è una novità in confronto agli ultimi anni, sarà interessante vedere come si muoveranno.

I Blazers si trovano in una posizione piuttosto particolare grazie alle varie sfaccettature del “soft cap”. Portland infatti può scegliere di non tagliare Ariza per poter rimanere sopra il tetto salariale e aver diritto alla MLE da 5.75 miloni. Se decidessero di non confermare Ariza, potrebberi avere invece una cifra paragonabile alla suddetta eccezione salariale, ma perderebbero un giocatore da rotazione.

Potrebbero provare a scambiarlo con qualche squadra interessata all’opzione di tagliarlo per risparmiare 10 milioni nel monte salari. Nel caso potrebbe essere unito a Collins o Simons per poter allungare la trovare quel famoso quinto titolare nominato in precedenza. Questi due giovani in particolare paiono essere i migliori mezzi a disposizione dei Blazers per provare qualcosa sul mercato degli scambi.

 

…e uno al futuro

Se Collins ha l’attenuante degli infortuni, Simons lo scorso anno ha semplimente deluso le attese. Dopo essere stato pubblicizzato per tutta l’estate del 2019 come il terzo violino che tanto mancava alla squadra, non è riuscito ad affermarsi. Le difficoltà in termini di scelte offensive unite a degli evidenti limiti difensivi lo rendono al massimo un sesto uomo, soprattutto per questa versione di Portland.

Collins invece ha il problema di essere in scadenza, e i Blazers non avendo granché spazio di manovra difficilmente potranno rinnovarlo; se lo facessero, i Blazers avrebbero già un quintetto titolare scolpito nella roccia per gli anni a venire. Un quintetto che pero’ difficilmente porterà Portland oltre uno sporadico secondo turno ai playoff. Per evitare questo scenario, Olshey ha un’ultima opportunità per poter rinverdire un progetto che pare incapace di fare l’ultimo passo.

 

Il draft

Al draft, se non vi saranno movimenti particolari, i Blazers con la sedicesima scelta avranno diverse opportunità a disposizione. Olshey ha dimostrato di andare spesso alla ricerca del giocatore di talento, mettendo in secondo piano l’accoppiamento con il resto della rosa. Per quanto valida come linea di pensiero, la squadra dell’Oregon continua a non avere una squadra di G League, limitando l’uso dei propri giovani: impossibile immaginare un cambio al riguardo in tempi brevi, auspicabile per il prossimo futuro.

Se continuasse la politica della ricerca di talento, Portland potrebbe puntare uno come Pokuševski; se non fosse cosí, potrebbero pensare a Saddiq Bey o Josh Green per colmare il deficit a livello di difesa perimetrale.

 

DALLAS MAVERICKS

Parliamo della situazione salariale dei @dallasmavs (thanks @RefBuss_00).

Con Hardaway Jr che dovrebbe esercitare la P.O. non c’è possibilità di creare spazio salariale. É il momento di fare qualche scambio per arrivare alla terza stella?

In foto la mia stima
?? pic.twitter.com/nwKLupHOc2

— Daniele Astarita (@DanyAsta6) November 14, 2020

 

Uno sguardo al presente…

Anche i Mavericks sono una di quelle squadre che punteranno più sulla prossima annata di free agency che su quella attuale. Dallas oggi non ha spazio salariale,e per poter firmare qualcuno l’unica via è quella della MLE da 9.25 milioni; non vi sono eccezioni di altro tipo a disposizione, come del resto non ci sono dei grandi giocatori in uscita dal contratto.

L’unico che potrebbe venir confermato è JJ Barea, ormai diventato una bandiera dei Mavericks, ma gli altri avranno vita breve. L’obiettivo primario infatti sarà quello di migliorare la squadra senza investire soldi per gli anni a venire in maniera scriteriata, e proprio per questa ragione Oladipo e Hayward paiono obiettivo più realistici rispetto a Dinwiddie o altri giocatori sotto contratti pluriennali.

 

…e uno al futuro

I Mavericks infatti potrebbero offrire facilmente un contratto al massimo il prossimo anno, però per farlo dovranno scambiare uno fra Powell o Wright: il secondo è parso un oggetto misterioso in alcuni momenti dell’anno, e non si è mai troppo bene inserito nel collettivo di coach Carlisle; Powell invece è reduce dalla rottura del tendine d’Achille e difficilmente avrà l’esplosività di prima. La sua alchimia con Doncic gli offre una possibilità reale di rimanere a Dallas, ma siamo ben distanti dal darlo per certo. Entrambi comunque sono giocatori validi, ma sono in secondo piano per gli obiettivi a lungo termine della compagine texana.

Il prossimo anno scadrà Tim Hardaway Jr., ed è pressoché inimmaginabile un suo prolungamento, dato che l’idea dei Mavericks per cercare di arrivare a un big per il 2021 si basa proprio sulla scadenza della guardia ex Knicks. L’unica possibilità potrebbe essere legata alla cessione di Powell, Wright e magari pure Seth Curry, ma oltre alle difficoltà oggettive di cedere tre giocatori senza imbarcare altri contratti in essere per il 2021, un movimento cosí grande dovrebbe aver luogo quest’anno, pregiudicando le possibilità di quest’annata. Non avrebbe molto senso, in particolare alla luce del fatto che Dallas il prossimo anno non avrà la scelta al primo giro (New York) e avrà un arma in meno per poter cercare scambi.

 

Il draft

Al draft i Mavericks hanno la 19esima scelta al primo giro e la 31esima al secondo. Di fronte a un draft particolare come quello del 2020, Dallas può pensare di aggiungere due giocatori funzionali al loro progetto, ed è probabile che prendano due profili ben diversi fra di loro. Uno potrebbe essere un playmaker secondario da mettere vicino a Doncic, l’altro un’ala con le stigmate del classico 3&D. Uno potrebbe essere un giocatore pronto, l’altro una scommessa, e sarà particolarmente interessante vedere la combinazione delle due scelte.

 

PHILADELPHIA 76ERS

Parliamo della situazione salariale dei @sixers (thanks @caesarsalad7_4).

Poche scelte da fare in free agency ed una certezza: a meno di scossoni, la squadra a fine anno dovrebbe pagare la luxury.

In foto la mia stima
?? pic.twitter.com/WmjPEUos2a

— Daniele Astarita (@DanyAsta6) November 14, 2020

 

Uno sguardo al presente… e uno al futuro

A livello tecnico non credo ci siano grossi dubbi che la prima necessità sia aprire il campo per Simmons ed Embiid. Quando ho iniziato a guardare il roster dei Sixers, questa mancanza è risultata così evidente ai miei occhi che ho fatto difficoltà ad andare oltre la prima impressione. Analizzando più in profondità la rosa, si nota come sia necessario rifare completamente (o quasi) la panchina: il problema è che i Sixers hanno già un monte salari ben superiore al tetto di 109 milioni e difficilmente riusciranno a rimanere al di sotto della luxury tax. I Sixers avranno appena la MLE da 5.72 milioni e la scelta al draft per poter migliorare la squadra: non un granché, ma proprio di fronte a questo scenario alquanto desolante, entra in scena la nuova grande acquisizione di Philadelphia.

L’arrivo di Darryl Morey rende la situazione dei 76ers pressoché impossibile da prevedere. L’ex GM di Houston ha spesso dimostrato di essere aggressivo, creativo e pronto a rimescolare le carte in tavola di fronte a delle difficoltà. La trade di Chris Paul è l’esempio di quanto un management capace possa fare la differenza in sede di scambio. Morey infatti riuscì a imbastire la trattativa inserendo 7 giocatori, tra cui gli indimenticabili Darrun Hilliard, DeAndre Liggins e Kyle Wiltjer: fu un capolavoro finanziario.

Da osservatore esterno credo sia augurabile vedere Morey operare alla sua maniera, senza che gli vengano posti limiti di alcun tipo. Quale sarà quindi la sua prima operazione? Riuscirà a cedere Horford o Harris? O agirà senza attendere altro tempo scambiando uno fra Embiid e Simmons?

Pare lecito predicare pazienza per quanto riguarda l’ultimo quesito. Per poter migliorare la rosa attuale, serve disperatamente un creatore secondario sul perimetro e una batteria di tiratori di livello. Burks e Robinson potrebbero venire confermati, anche se l’ex Jazz rischia di prendere qualcosa in più del minimo; il problema però è che nessuno dei due pare poter far parte del quintetto conclusivo dei futuri Sixers, per diverse pecche in termini di amalgama con Simmons ed Embiid.

Riuscire a trovare un veterano nel reparto ala che possa essere duttile e adattabile alle diverse nature delle due stelle sarebbe oltremodo importante. Le condizioni sono avverse, ma proprio in questo quadro così complicato Morey potrebbe riuscire a fare la differenza, Sapendo per certo che non passerà l’intera annata nell’anonimato.

 

Il draft

Il nuovo managment avrà come primo banco di prova la notte del draft. Il giocatore che più potrebbe tornare utile ai Sixers è Malachi Flynn, un prospetto pronto a dare un contributo positivo da subito e capacissimo d’inserirsi nella rosa portando il suo mattoncino alla costruzione di Philadelphia.

Le sue doti di creatore dal palleggio, soprattutto dal pick and roll, sono perfette per i Sixers, inoltre non sarebbe un malus in difesa. Vi sono molti altri giovani in grado di coprire lo stesso ruolo con caratteristiche diverse, ma l’abbondanza di prospetti più o meno equivalenti rende impossibile avere delle certezze. Ma se Morey regalasse il primo fuoco d’atificio il 18 novembre facendo mille movimenti al draft, ci sarebbe da sorprendersi?

 

MIAMI HEAT

Vediamo la situazione salariale dei @MiamiHeatItaly (thanks @THEcionny10).

Situazione molto particolare con Dragic e Crowder in scadenza (potrebbero rimanere entrambi) e con Haslem che ha già annunciato un suo ritorno.

In foto la mia stima
?? pic.twitter.com/DTZ6vFTCv6

— Daniele Astarita (@DanyAsta6) November 15, 2020

 

Uno sguardo al presente…

La strategia della squadra della Florida appare ormai nota ai quattro venti, almeno per quanto si capisce da oltreoceano, visto che già lo scorso anno si sentiva parlare dei Miami Heat fra le favorite per firmare un top player nella free agency del 2021. Accettare di non competere però non fa parte della cultura instaurata da Riley, come recentemente mi ha ribadito Francesco Contran.

Costruendo poco a poco e seguendo l’abile mano di coach Spoelstra, una squadra di specialisti è arrivata infatti fino alle finali, un risultato inatteso magari anche per la stessa dirigenza. Quanto può cambiare il piano degli Heat dopo aver dimostrato di essere fra i migliori della lega? Credo poco. Lo spettro della free agency di 4 anni fa, in cui gli Heat frustrati firmarono con contratti lunghi e onerosi Whiteside, Johnson e Waiters è ancora vivo, e dubito che Riley non abbia fatto tesoro di quella esperienza.

 

…e uno al futuro

Lasciando da parte il 2020, la proiezione ufficiale del tetto salariale segna una cifra compresa fra 112 e 120 milioni. Questo fa sì che Miami possa pensare di mantenere l’attuale nucleo senza dover rinunciare al sogno d’ingaggiare un max player. Tale situazione però potrà avverarsi soltanto se Riley deciderà di sottostare a due condizioni chiare: non può estendere Adebayo e Robinson, bensi dovrà portarli alla free agency seguente.

Qualsiasi giocatore venga firmato questa estate non deve avere più di un anno di contratto, o dovrà essere facilmente scambiabile. Per questo motivo, è probabile che Dragic verrà confermato con un annuale parecchio costoso, per poi confermarlo a cifre minori nei prossimi anni.

Pare difficile, per quanto realizzabile, l’innesto di un free agent di qualità che possa aiutare oggi e domani questi Heat. Miami avrebbe infatti bisogno di un profilo duttile che possa giocare a seconda dei momenti come 4 o 5. Se Jerami Grant è il sogno di ogni squadra con spazio salariale, JaMychal Green sembra essere più alla portata di Miami.

Se Grant infatti venisse firmato con un contratto nell’ordine dei 20 milioni annui, gli Heat a quel punto rinuncerebbero ai sogni di gloria per il 2021. Per quanto ad oggi abbiano 60 milioni di spazio per la prossima stagione, il contratto per l’ex Thunder unito ai quelli di Bam e Robinson renderebbe possibile l’aggiunta di un max player, ma al costo di una cospicua tassa.

 

Il draft

La scelta numero 20 pone diversi scenari a disposizione degli Heat. Vorranno investire su un progetto o su un giocatore pronto? Un esempio di giocatore più utile in prospettiva è Precious Achiuwa. Potenzialmente eccellente per coprire il ruolo di 4/5, in difesa sarebbe un vero valore aggiunto, ma difficilmente sarà “pronto” per la stagione che inizierà a breve. D’altro canto, Tillman potrebbe invece dare maggiore garanzie, ma meno prospettive di miglioramento nel prossimo futuro.

Data la struttura degli Heat, io punterei su un giovane con margini di crescita, tenendo anche in conto le capacità del coaching staff di Miami. Perché non sfruttare una delle proprie migliori capacità, e sfornare il prossimo giovane utile alla causa in un paio d’anni? Duncan Robinson docet.

Tags: Brooklyn Netsdallas mavericksMiami HeatnbaPhiladelphia 76ersPortland Trail Blazerssalary cap
Alexandros Moussas

Alexandros Moussas

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum affermava Seneca. Io ho scelto di perseverare e credere che i Jazz prima o poi riusciranno ad alzare il Larry O'Brien. Aspettando che succeda, ne analizzo pregi e difetti con la pretesa di essere il più analitico possibile, senza riuscire però a superare la fase del distacco. I numeri sono miei amici.

Letture consigliate:

fischi folli e polemiche
NBA

Arbitraggi Playoff indecenti
Perché e come se ne esce

9 Maggio, 2022
Los Angeles Lakers

Il GM LeBron l’ha fatta grossa
Il campione non può salvarlo

4 Marzo, 2022
Brooklyn Nets

Viaggio nei ritrovi Nets a Brooklyn
Perché la città stenta a crederci

9 Febbraio, 2022
Denver Nuggets

Quanto valgono Embiid e Jokic?
Sono eredi dei grandi lunghi NBA?

21 Gennaio, 2022
Atlanta Hawks

Walker si prende la sua New York
Natale magico tra sogno e rivincite

26 Dicembre, 2021
Golden State Warriors

NBA, casa delle seconde chance
Wiggins l’ha colta, ora Simmons?

23 Dicembre, 2021
Load More
Invia
Notificami
guest

guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
The Shot

© 2020 The Shot
LP Edizioni SRLS

Pagine utili:

  • Chi siamo
  • La Mission
  • Contattaci
  • Policy

Seguici anche qui:

No Result
View All Result
  • NBA
    • Atlanta Hawks
    • Boston Celtics
    • Brooklyn Nets
    • Charlotte Hornets
    • Chicago Bulls
    • Cleveland Cavaliers
    • Dallas Mavericks
    • Denver Nuggets
    • Detroit Pistons
    • Golden State Warriors
    • Houston Rockets
    • Indiana Pacers
    • LA Clippers
    • Los Angeles Lakers
    • Memphis Grizzlies
    • Miami Heat
    • Milwaukee Bucks
    • Minnesota Timberwolves
    • New Orleans Pelicans
    • New York Knicks
    • Oklahoma City Thunder
    • Orlando Magic
    • Philadelphia 76ers
    • Phoenix Suns
    • Portland Trail Blazers
    • Sacramento Kings
    • San Antonio Spurs
    • Toronto Raptors
    • Utah Jazz
    • Washington Wizards
  • Rubriche
    • 7 e mezzo
    • I consigli sul fantabasket
    • Focus
    • Draft 2020
    • Interviste
    • Preview
    • The Answer
  • Podcast
    • NBA Milkshake
  • Dagli USA
  • Altro
    • FIBA
    • NCAA
    • WNBA
  • Community

© 2020 The Shot
LP Edizioni SRLS

wpDiscuz
Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso.
Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito. Puoi leggere qui la nostra Privacy Policy.