Dopo gli articoli sui migliori big man e sui migliori creator del prossimo draft, in questo terzo ed ultimo articolo andremo ad analizzare le migliori ali. Pur mancando probabilmente un prospetto con il potenziale da stella, ci sono diverse wings nella classe che potrebbero rivelarsi ottimi giocatori NBA nel corso delle prossime stagioni.
Tra sicuri o ad alto potenziale, noti o misteriosi, dall’apporto immediato o progetti a lungo termine, l’articolo contiene prospetti per tutti i gusti.
Isaac Okoro
All’ottavo posto della nostra board troviamo Isaac Okoro, ala freshman in uscita da Auburn University.
Okoro è un prospetto controverso. Con solo il 28.6% da 3, il 67.2% ai liberi e una meccanica non propriamente perfetta non è decisamente un tiratore, e difficilmente lo sarà nel breve-medio termine. Questo difetto potrebbe bastare per far calare a picco il suo valore nell’ottica dell’NBA del 2020.
Okoro sopperisce però alla mancanza del tiro con tanto altro. I suoi quasi 200cm, la grande forza fisica, l’esplosività e l’intelligenza cestistica lo rendono un ottimo difensore sulla palla e di squadra.
È poi capace di rendersi utile anche nella metà campo offensiva: innanzitutto è un finisher molto dotato e sa muoversi molto bene lontano dalla palla; inoltre è un playmaker sopra la media per il ruolo, capace di portare palla, giocare il pick&roll e di non limitarsi ai passaggi e alle letture più semplici.
Il tiro è ovviamente un grosso punto di domanda ed è un giocatore il cui sviluppo dipenderà molto dalla squadra che lo sceglierà. Il team ideale dovrebbe avere uno stretch-5 che permetta di valorizzare il suo finishing e delle guardie che possano giocare anche lontano dalla palla, cercando così di sviluppare il suo potenziale da playmaker.
Tutto sommato è facile capire perché un giocatore con un profilo del genere sarà scelto in lottery, soprattutto in una classe complicata come questa.
Devin Vassell
Subito dopo Okoro, alla posizione numero 9, troviamo Devin Vassell.
Vassell è un 2/3 sophomore da Florida State e il suo draft stock è andato crescendo di pari passo con la consapevolezza che potrebbe non esserci una vera stella tra le prime scelte di questa classe.
Lui stesso non sarà una stella ma ha tutte le caratteristiche per essere un role player di alto livello.Vassell è infatti principalmente un 3&D: difesa di squadra elite (1.4 rubate e 1.0 stoppate a partita), difesa sulla palla solida e tiro da tre tutto sommato discreto.
Watching Devin Vassell and FSU’s team defense will never get old. Broke down a quick play where Vassell didn’t defend on ball once the play began and was *THE* key piece to forcing the turnover. How? Communication and positioning. pic.twitter.com/cgjxu4zjQv
— Spencer (@SKPearlman) July 30, 2020
Oltre a ciò, ha mostrato buoni miglioramenti nel playmaking e nella creazione del proprio tiro rispetto all’anno da freshman.
While Devin Vassell gets the 3-n-D label, I’ve heard optimism from teams over his potential trajectory as a creator. And nobody seems alarmed about that video of his perceived altered shot. Hearing 8-12 range, with Warriors expressing interest as well. pic.twitter.com/LVu18DHBrh
— Jonathan Wasserman (@NBADraftWass) November 11, 2020
Considerando la sua posizione nella nostra board e in quelle dei media americani, è facile capire come altre parti del suo gioco siano limitate. Innanzitutto ci sono alcuni dubbi fisici: non è molto forte fisicamente ed ha una struttura che potrebbe non permettergli di aggiungere molta massa. Inoltre la sua vera altezza è un piccolo mistero, visto che non ci sono misurazioni recenti e il sito della sua squadra lo listava sia come 6’5 che come 6’7 (poi modificato solamente a 6’7 durante il predraft process). Poi, tecnicamente è sì migliorato come passatore ma è un giocatore che potrà portare palla solo in determinate situazioni. Infine, nelle ultime settimane un breve video ha sollevato alcuni dubbi anche sul tiro ma è meglio ragionare su un campione di oltre 150 tiri (41.7% da 3 al college) che su un video di una manciata di secondi.
In sostanza, un difensore élite che probabilmente sarà un tiratore più che accettabile e che è dotato di un playmaking tutto sommato solido merita di stare pienamente in top10, soprattutto in una classe come questa.
Aleksej Pokusevski
Pokusevski vince il premio di giocatore esotico e misterioso (e di gran lunga più giovane!) di questo draft, non c’è alcun dubbio.
Esotico (in senso lato) perché è un ragazzo serbo, nato da genitori kosovari, con vaghe origini ucraine che ha militato con l’Olympiakos B in seconda divisione greca.
Misterioso perché ha giocato in un campionato dalla limitata competitività, che rende ancor più complicate le valutazioni di uno skillset unico come il suo.
Con un altezza ufficiale di 213cm (in un’intervista avrebbe detto di essere ormai attorno ai 220cm con le scarpe), Pokusevski è fisicamente un lungo. Fin dalle squadre giovanili è stato però listato come una guardia ed il suo skilleset è effettivamente quello di una guardia: sa gestire il pallone, passarlo, tirare da fermo, tirare in movimento.
17-year-old 7-footer running off a flare screen and drilling a pull-up 3, absolutely special flashes from Aleksej Pokusevski pic.twitter.com/Pkkb8Vs6Qy
— Jackson Frank (@jackfrank_jjf) August 17, 2020
This tip pass by Aleksej Pokusevski in transition… Sheesh pic.twitter.com/2geSeK5bIH
— Zach Milner (@ZachMilner13) August 6, 2020
A questa straordinaria dimensione offensiva aggiunge un grande istinto difensivo, il quale gli ha permesso di avere numeri senza senso con le nazionali giovanili per quanto riguarda stoppate e rubate.
Totally (ab)normal plays for an 18 year old, 7 footer still growing into his body, player to make.
— Spencer (@SKPearlman) May 23, 2020
(The second interior rotation, he has to use his length and the foul they called on his pin was crap.)
Hello, Aleksej Pokuševski. pic.twitter.com/eTIimiaRNV
Se nel caso di Vassell possiamo parlare di una scelta “sicura”, questo è un vero e proprio long shot sul potenziale. Ovviamente Pokusevski ha anche tanti difetti come prospetto, partendo dal livello di competizione non probante fino alla fisicità inesistente, ma il suo skillset unico lo rende un talento da lottery (occupa la posizione #13 della nostra board)
Pokusevski will get stronger, but he has a good amount of physicality problems. Here you have some clips. pic.twitter.com/AEhiEtoAxn
— Filippo ? 3⃣ (@BarresiFilippo4) June 15, 2020
Patrick Williams
Patrick Williams è probabilmente il giocatore che ha beneficiato maggiormente di questo pre-draft process. L’ala di Florida State è infatti ormai stabilmente in top10 in svariati mock e pare addirittura che possa avere una promessa dai Detroit Pistons.
Williams è principalmente un 4, alto 203cm e con una struttura fisica notevole. Pur non avendo avuto un ruolo di primo piano a Florida State, Williams si è dimostrato un buon giocatore di basket nonostante la giovanissima età (uno dei prospetti più giovani della classe), grazie alla sua difesa di squadra di alto livello e a un’attitudine offensiva da vero role player.
Really like this defensive possession from Patrick Williams. FSU switches the PnR, so Williams recovers to block the shot at the rim and then gets another block after Louisville gets the offensive rebound pic.twitter.com/nQSrEaDsfy
— Zach Milner (@ZachMilner13) August 24, 2020
Quello che intriga di Williams però sono i potenziali margini di miglioramento che potrebbero sommarsi ad un floor già decentemente alto. Williams ha infatti lasciato intravedere uno skillset ben più ampio di quello richiesto nel suo ruolo negli schemi di FSU. Patrick Williams ha infatti mostrato flash importanti di playmaking, di tiro (solo 32% da 3 in stagione ma 83.8% ai liberi e una meccanica solida con un rilascio altissimo) e di self creation.
Patrick Williams is often lauded for his DEF (excellent team defender/rim protector for a 4), but his passing also gets overlooked in the same breath.
— Spencer (@SKPearlman) September 18, 2020
Between C&S 3, ability to pull up off the bounce off a PnR or closeout, and passing chops, Pat Williams is a skilled modern 4. pic.twitter.com/6qyI0lCs16
Nel rovescio della medaglia troviamo una difesa lacunosa contro avversari più rapidi, delle braccia non lunghissime e un fisico che richiederà moltissimo lavoro a livello di redistribuzione del peso ma la sua scalata nei mock è ben meritata.
Desmond Bane
Desmond Bane è il sedicesimo prospetto nella nostra board. Dopo una buona stagione da Junior che non gli ha fruttato molta considerazione a livello di draft, Bane è tornato a TCU per l’anno da senior, ampliando il suo gioco e guadagnandosi lentamente lo status di probabile scelta al primo round.
Bane è l’impersonificazione della solidità in questa classe. Innanzitutto, l’idea di solidità ci viene data dal suo fisico tozzo ed estremamente muscoloso. Oltre al semplice aspetto fisico, Bane è un giocatore almeno solido in ogni aspetto del gioco: è sostanzialmente impossibile trovare un parte del suo gioco criticamente negativa.
In attacco nasce come guardia off ball ed è un tiratore di livello veramente alto, secondo alcuni è addirittura il miglior tiratore del draft. Può tirare da fermo, sa tirare in movimento, ha le percentuali (43.3% su 575 triple al college) e il volume (6,5 triple a gara, 47,7% di 3PT rate) di un tiratore di primissima fascia.
Desmond Bane is the best shooter in the class. If you close out on him hard, he can pull up off bounce (and hit passes on the move). Because of his ability to create space with his hands, and read screens, you can’t body him off ball. Seriously skilled and smart movement shooter pic.twitter.com/MhP8lf7WUG
— Spencer (@SKPearlman) September 6, 2020
Inoltre, in questa stagione ha sostanzialmente giocato da playmaker ed ha dimostrato di potersela cavare più che discretamente in situazioni non esageratamente complesse, aggiungendo un’ulteriore dimensione al suo gioco.
Marvelous live dribble skip pass from Desmond Bane. Very normal skill for an elite on- and off-ball shooter to have. Top-20 prospect, folks. pic.twitter.com/CtEuscf1eH
— Jackson Frank (@jackfrank_jjf) July 25, 2020
Nonostante alcune limitazioni fisiche (braccia molto corte, non un atleta di alto livello) Bane è un difensore rispettabile sulla palla ed è molto intelligente nella difesa di squadra.
Another quick Desmond Bane defense video. I cannot stress this enough – his IQ and motor are legit special. Everyone knows about the shooting (and passing) which can provide immediate impact, but his defense can as well: pic.twitter.com/RhXaFfUFNK
— Spencer (@SKPearlman) September 6, 2020
Tirando le somme, Bane è potenzialmente un ottimo role player dal giorno zero, grazie ad una skill di alto livello (tiro) e alla sostanziale assenza di un vero e proprio punto debole. In quest’ottica, sarà e dovrebbe essere un ghiotto obiettivo per tutte le squadre dalla lottery in giù.
Saddiq Bey
Negli ultimi anni ci stiamo abituando all’equazione “Villanova Wildcats = role player NBA”. Jay Wright e il suo sistema infatti esaltano la coralità, l’abnegazione, un approccio ragionato al campo: tutte qualità che possono trasformare un giocatore discretamente talentuoso in un comprimario da NBA. Saddiq Bey potrebbe essere il prossimo giocatore a confermare questa tesi.
Il diciannovesimo prospetto della nostra board è un’ala sophomore di 203cm che dà il meglio di se nella metà campo offensiva. Bey ha tirato con il 45.1% da tre su 5.6 tentativi a partita a stagione, dimostrandosi un ottimo floor spacer.
Saddiq Bey is a smart off-ball player. Good cutter and relocator, regularly creates open shots for himself: pic.twitter.com/n7Dmlin4mA
— Jackson Frank (@jackfrank_jjf) June 14, 2020
Oltre al tiro, Saddiq spesso ha agito da playmaker “de facto” nella motion offense di Villanova, gestendo i possessi e i set della propria squadra. Probabilmente sarà ulteriormente in grado di sfruttare la propria shooting gravity servendo i compagni.
The appeal of Saddiq Bey is forcing defenses to respect his shooting versatility and capitalizing on that to leverage his passing at 6-foot-8 pic.twitter.com/dFGbvorEK0
— Jackson Frank (@jackfrank_jjf) June 12, 2020
Difensivamente Bey è un giocatore più limitato: la velocità laterale e la fluidità non eccelse potrebbero metterlo spesso in difficoltà al piano superiore.
Saddiq Bey’s lateral movement is a signifcant improvement area for him. Doesn’t really have switch-ability as a big wing at this point pic.twitter.com/L30gC7cJhy
— Jackson Frank (@jackfrank_jjf) June 13, 2020
Inoltre ha collezionato pochi rimbalzi e soprattutto poche rubate e stoppate, le quali generalmente sono un buon indicatore del futuro impatto difensivo. In generale però Bey è un giocatore estremamente consapevole del suo ruolo e dei suoi limiti e ciò lo aiuterà molto.
Qualsiasi squadra da metà primo giro in giù (anche se alcuni mock lo danno più in alto) potrebbe volere un giocatore con taglia, tiro, playmaking e che probabilmente si calerà perfettamente nel ruolo che gli verrà richiesto.
Josh Green
Alla posizione #22 della nostra board troviamo l’australiano Josh Green, freshman e compagno di squadra di Nico Mannion ad Arizona.
La parte più entusiasmante del suo gioco è sicuramente la difesa perimetrale. Green ha tante delle caratteristiche dei difensori perimetrali di alto livello: braccia lunghe, piedi rapidissimi, grande fluidità nei movimenti e capacità di anticipare le mosse dell’avversario. Potenzialmente potrà difendere tre ruoli in NBA.
Josh Green’s hips are special pic.twitter.com/KiI9V2Nxio
— Max Carlin (@maxacarlin) July 29, 2020
Seppur ci siano ragioni per cui essere positivi, il suo gioco offensivo è un cantiere a cielo aperto. Per prima cosa, è un tiratore accettabile a livello di percentuali ma inconsistente, con una meccanica che necessiterà degli aggiustamenti. Ha difficoltà attorno al ferro, il tocco non sembra dei migliori e troppo spesso si limita alla sola mano destra.
Josh Green’s hips are special pic.twitter.com/KiI9V2Nxio
— Max Carlin (@maxacarlin) July 29, 2020
Non è un buon palleggiatore ma si è dimostrato un ottimo playmaker in situazioni di vantaggio già acquisito o comunque reagendo ad un movimento della difesa.
Green è probabilmente un progetto più a lungo termine di altri, soprattutto nella metà campo offensiva, ma con la sua difesa perimetrale e con qualche aggiustamento al tiro potrebbe contribuire quasi fin da subito. Può essere una buona pick per squadre che cercano difesa perimetrale nella zona post lottery.
Aaron Nesmith
Aaron Nesmith è un tiratore, prima di ogni altra cosa. Il sophomore di Vanderbilt ha tentato 8.2 triple a partita con uno straordinario 52.2% di conversione nelle 14 partite disputate nella scorsa stagione.
Dopo questa introduzione, è palese il motivo principale per cui Nesmith verrà draftato. È un tiratore di indubbio valore, capace di generare una grande quantità di “gravity” con il suo movimento lontano dalla palla, agevolando il lavoro di tutto l’attacco. Questa sua caratteristica ha ancora più valore se consideriamo che Nesmith è alto poco meno di 2 metri ed è discretamente forte fisicamente.
Although a potential lottery pick, #Vanderbilt‘s Aaron Nesmith faces similar questions that Gary Trent faced about his defense + affinity to hunt shots. But, like Trent, Nesmith has an absolute flame-thrower ability + stands 6-6, via @Mike_Schmitz >> https://t.co/4A8U3mcfUM pic.twitter.com/3LZzZiYdzE
— DraftExpressContent (@DXContent) September 11, 2020
Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica: Nesmith offre ben poco altro oltre al tiro. Non è un finisher straordinario, spesso fatica a finire al ferro se ben contestato e non è un giocatore esplosivo. Inoltre Nesmith non è in grado di creare per gli altri e questo è testimoniato anche dal suo pessimo AST/TOV di 0.77 nei due anni di college, tendenza che potrebbe limitarlo anche nello sfruttare la sua gravity.
Difensivamente ci mette molto impegno ed ha la stazza per difendere almeno un paio di ruoli ma è limitato sul perimetro da una mobilità non straordinaria. La difesa di squadra è tutto sommato solida, generalmente è attento e fa un buon lavoro a livello di rotazioni.
Quindi chi lo sceglierà lo farà principalmente per il suo tiro che gli garantirà un futuro praticamente certo in NBA. Il suo apporto potrebbe però essere pesantemente limitato dalla sua monotematicità e dalla sua tenuta difensiva.
Tyler Bey
L’ultima ala “da primo giro” della nostra board è Tyler Bey, uno junior 22enne da Colorado University.
Bey è un’ala atletica ed energica che fa della versatilità difensiva il suo forte. Alto 201cm e con una “apertura alare” di oltre 215cm, Bey ha un fisico perfetto per fare il 4 in NBA. Inoltre la grande esplosività e l’ottima mobilità lo rendono estremamente versatile sul perimetro, consentendogli di difendere dalle guardie ai lunghi. Pur non essendo un lettore di gioco avanzatissimo, anche la difesa di squadra è di alto livello (1.5 stoppate e 1.2 rubate a partita).
Defensive versatility from Tyler Bey: starts on ball, shading CJ Elleby right, switches the pitch exchange with McKinley Wright on Bonton, who makes a move in the paint but Bey’s reach is just too good — off-hand block, outlet pass to Wright, hits transition jumper over Elleby pic.twitter.com/MVXh3eZFVc
— Brian Geisinger (@bgeis_bird) September 27, 2020
Offensivamente Bey è un buon finisher, grazie sempre alla sua energia e all’atletismo che gli permette di saltare molto rapidamente e ripetutamente, oltre che molto in alto. Non è però un passatore ed ha tirato una sola tripla a partita nella scorsa stagione. La percentuale ai liberi (76% nelle ultime 2 stagioni) e la fluidità dimostrata nelle poche triple tentate sono motivo di ottimismo circa il suo tiro ma la squadra che lo sceglierà dovrà cercare di renderlo giocabile anche nel breve termine e potrebbe essere complicato.
In sostanza, pur non essendo giovanissimo ed essendo probabilmente un giocatore con upside limitato, il profilo da 4 moderno e versatile rendono Tyler Bey un prospetto da primo giro.
Jaden McDaniels
Eccoci infine all’ultimo prospetto della lista, il 33esimo della nostra board, Jaden McDaniels. Jaden è arrivato al college come top prospect, secondo alcuni era addirittura il miglior prospetto della sua classe. Al college ha però deluso le aspettative.
McDaniels è un’ala di 206cm con un ampio skillset offensivo. È infatti capace di tirare in spot up, tirare dal palleggio con estrema fluidità e di passare la palla.
I’m not high on McDaniels but this kind of self creation (+ some other flashes) still gives me hope for his future, if he ends up in the right team pic.twitter.com/3JYUqS7sWH
— Emiliano #BLM (@EmilianoNaiar8) October 29, 2020
A ciò abbina una buona versatilità difensiva e un certo potenziale da stoppatore dal lato debole.
Ci sono però molti dubbi sulla componente mentale del suo gioco. McDaniels spesso prende pessime decisioni, penetra a testa bassa finendo per perdere stupidamente il pallone (3,2 turnover), appare svogliato. Tutto ciò potrebbe seriamente inficiare il suo futuro in NBA, quanto potrà migliorare da questo punto di vista?
Con la sua taglia, la sua fluidità e il tiro, McDaniels è certamente un progetto interessante che dovrà finire nel posto giusto per poter esprimere il suo potenziale. Il range più sensato è tra la fine del primo giro e l’inizio del secondo (dove i contratti non sono più necessariamente garantiti).