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La situazione salariale delle squadre NBA (parte 3)

Alexandros Moussas by Alexandros Moussas
30 Novembre, 2020
Reading Time: 12 mins read
0
Salary Cap squadre NBA

Copertina a cura di Matia “DiUi” Di Vito

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Siamo ormai arrivati a metà dell’analisi salariale delle franchigie NBA e questa volta si parlerà di Sacramento, Phoenix, Memphis, San Antonio e Orlando. Nei link seguenti si possono trovare le analisi delle prime 5 squadre e delle altre analizzate qualche giorno fa.

N.B. non essendo un esperto del draft preferisco lasciare la parola a chi ne sa veramente, io mi limiterò a qualche commento veloce. Per chi voglia farsi una cultura, qui c’è la big board, mentre se si vuole scavare più in profondità i top della classe e altri temi centrali del draft, il mio consiglio è di guardare qui.

 

SACRAMENTO KINGS

É il turno della situazione salariale dei @SacramentoKings.

Squadra senza spazio salariale e con Bogdanovic in scadenza di contratto. Riusciranno a rifirmarlo?

In foto la mia stima
?? pic.twitter.com/pvXqfsMfJc

— Daniele Astarita (@DanyAsta6) November 10, 2020

I Kings si trovano ad affrontare la free agency con le sole eccezioni salariali disponibili per acquisire nuovi giocatori sul mercato. Impensabile che Kent Bazemore riceva la qualifying offer mantenendo così il cap hold da 28 milioni. Per Bogdanović, invece, la situazione è diversa: il serbo sarà chiaramente il giocatore chiave per la offseason di Sacramento, che da questa stagione non vede più Divac come dirigente.

Il solo che potrebbe avere la valigia in mano in tempi brevi potrebbe essere Buddy Hield. Buddy infatti è parso in rotta con l’ambiente, e pare essere lui il primo a voler creare le premesse per un cambiamento. Se le speculazioni attorno a Hield fossero vere, vi sarebbero molti meno dubbi sulla rifirma di Bogdan Bogdanović. Un altro giocatore che pare essere sul punto di lasciare la squadra è Giles. Lo scorso anno infatti non è stata esercitata l’opzione sul suo quarto anno di contratto. Se il nuovo management decidesse invece di confermarlo, non potrà offrirgli più di 4 milioni (il valore dell’opzione non esercitata l’anno scorso). Allo stesso tempo, se rimanesse i Sacramento manterrebbero i full-bird rights che sarebbero più che utili per un successivo contratto.

Fox è eleggibile per un’estensione, e difficilmente Sacramento si sottrarrà dall’opportunità di rifirmarlo il prima possibile. La dirigenza, dall’altra parte, non potrà tentennare a lungo data la posizione di debolezza, e non è impensabile che il giovane playmaker possa puntare al massimo contrattuale. Nonostante la sua scadenza, Fox rimane la sola certezza sulla quale i Kings possono poggiare le loro speranze. Bagley è reduce da un secondo anno difficile a causa dei problemi fisici che lo hanno limitato, e questa stagione sarà chiamato ad un miglioramento netto. L’ex Duke deve essere in grado di aumentare la sua produzione offensiva. Ad oggi i problemi in difesa passano quasi in seconda piano di fronte alla concreta possibilità che Marvin non riesca a raggiungere un floor accettabile.

PHOENIX SUNS

Parliamo della situazione salariale dei @Suns (thanks @AndBand7).

Rinunciando ai cap hold di Šarić e lasciando partire Baynes e Kaminsky, i Suns dovrebbero ottenere circa 16 milioni di dollari di spazio salariale.

Tutto questo senza contare il possibile approdo di CP3 (?) pic.twitter.com/1ANzVCJuSF

— Daniele Astarita (@DanyAsta6) November 11, 2020

Poche squadre hanno più voglia dei Suns di tornare in campo. Le partite nella bolla, con il percorso netto fatto solo di vittorie, potrebbero portare finalmente l’entusiasmo che tanto manca a Phoenix. Il team dell’Arizona non avrà una free agency piena di opzioni, ma potrebbero comunque provare a cercare un giocatore di valore. Per poter inseguire Paul o Van Vleet, che sarebbero un ottimo fit per giocare con Booker, i Suns dovrebbero creare uno spazio salariale che non c’è. In questa visione i vari Oubre e Rubio, che offrono entrambi un contributo positivo in proporzione ai loro contratti, risultano entrambi sacrificabili. Il problema è che così facendo Phoenix non avrebbe più lo spazio per la prossima estate. Se Jones, il GM, ritiene che ci sia un giocatore utile alla causa non dovrebbe procrastinare dato che la free agency del 2021 sarà più combattuta.

Se non riuscissero a portare a casa Van Vleet, Jones probabilmente attuerà una tattica più conservativa. Baynes probabilmente verrà lasciato andare per prendere qualcuno che possa garantire maggior continuità in termini di presenze. Le capacità tecniche di Saric lo rendono unico a roster, e al giusto prezzo i Suns lo confermeranno. L’ ultimo pezzo potrebbe essere un play di riserva cercando un upgrade rispetto a Jevon Carter (che non ha demeritato lo scorso anno). La scelta al draft verrà presumibilmente usata per un giocatore che possa inserirsi attorno a Booker, Ayton e Bridges senza creare dei problemi di fit. C’è chi sta già lavorando nell’oscurità (ma neanche tanto) per portare avanti la candidatura di Desmond Bane, prospetto che ha la testa giusta per incidere positivamente fin da subito.

Jones ha già dato prova lo scorso anno di non farsi problemi a selezionare al draft dei giocatori “veterani” in uscita dal college. Cam Johnson si è dimostrato più che utile per i Suns, e allo stesso modo Bane potrebbe seguirne le orme, accelerando lo sviluppo di una squadra giovane e in rampa di lancio. Se i miglioramenti dei singoli rimanessero constanti, Phoenix potrebbe ambire ad una posizione ai PO, presentandosi alla prossima free agency con 20 milioni abbondanti sotto il salary cap.

Risulta importante fare un accenno alla prossima free agency perché realisticamente sarà l’ultima in cui Phoenix avrà margine di manovra. I rinnovi di Ayton e Bridges (che saranno presumibilmente confermati) limiteranno al minimo lo spazio sotto il tetto salariale. Motivo ulteriore per stare attenti a come verranno investiti i soldi nella prossima sessione di mercato, onde evitare di creare dei problemi anche per l’anno che viene, che sarà estremamente delicato.

 

MEMPHIS GRIZZLIES

Parliamo della situazione salariale dei @memgrizzita (thanks @cicciolamura).

Melton verrà rinnovato quasi sicuramente, ma Jackson?

In foto la mia stima
?? pic.twitter.com/qiSwbSGaDS

— Daniele Astarita (@DanyAsta6) November 12, 2020

La squadra del Tennesse è stata la principale protagoniste della passata stagione. Difficile pensare che vi siano dei grandi scossoni in una stagione in cui lo spazio salariale sarà pressoché nullo. Per poter puntare a nuovi inserimenti, i Grizzlies potranno usufruire delle due eccezioni salariali (MLE e BA) e 4 milioni legati alla trade con i Miami Heat della scorsa stagione. La loro prima scelta è destinata ai Boston Celtics e quindi non avranno un nuovo prospetto da selezionare il prossimo 18 novembre al primo giro.

Uno dei rischi più concreti per i Grizzlies è quello di farsi accecare troppo da quanto di buono è stato fatto lo scorso anno. Per quanto sia realistico attendersi dei miglioramenti da tutti i giovani presenti a roster, Memphis si troverà ad affrontare una competizione ben più accanita nella Western Conference. Difficile prevedere i Grizzlies arrivare alla postseason e probabilmente non dovrebbe neanche essere un obiettivo prioritario. Se si raggiungesse tale traguardo sarebbe evidentemente positivo, ma non è fondamentale per il progetto della franchigia. Inutile quindi andare a stra pagare veterani, più sensato mirare a dei giovani che possano unirsi al core della rosa.

Se Winslow è il più grande punto di domanda, Brooks, Anderson e Valančiūnas paiono sacrificabili. Quest’ultimo è un buon complemento per Jackson, gli altri due invece potrebbero invece usati in qualche trade. Se Anderson è noto per non essere un gran tiratore da 3, non si può dire che Brooks eccella nel fondamentale. Questo limite è parso più evidente che mai nella seconda fase della scorsa stagione. I Grizzlies infatti sono risultati i penultimi della lega sia nella bolla sia nel periodo precedente al lockdown. Per poter offrire a Morant le spaziature necessarie per le sue penetrazioni, serve migliorare questo componente del gioco. Memphis potrebbe decidere di investire la MLE per sopperire a questo problema.

Per quanto non sia un nome di grido, sarà molto interessante vedere quale sarà il prezzo di De’Anthony Melton. L’ex Southern California ha dato prova di essere un buon difensore oltre a sapere gestire il pallone in maniera più che adeguata. Se migliorasse il tiro (che dagli angoli è già affidabile), potrebbe diventare una buona spalla per Morant. Melton, infatti, è in grado di gestire la squadra nei momenti in cui l’enfant prodige si dovrà riposare. Il suo profilo tecnico unito alla giovane età lo rende appetibile per diversi club. Per questo motivo è possibile che Memphis finisca per pagarlo più caro di quanto possa attendersi.

SAN ANTONIO SPURS

Parliamo della situazione salariale degli @spurs (thanks @EmilianoNaiar8).

Zero cap space. Situazioni da monitare? La P.O. di DeRozan e la riconferma eventuale di Poeltl, Lyles (1 milione garantito) e Forbes. Belinelli, invece, che fine farà?

In foto la mia stima
?? pic.twitter.com/TO1o3W7nrS

— Daniele Astarita (@DanyAsta6) November 11, 2020

Gli Spurs si trovano di fronte ad una stagione altamente interlocutoria per via della loro situazione salariale. Se infatti per quest’anno dovranno stare attenti a non raggiungere la luxury (distano 20 milioni), quello seguente potrebbero essere la franchigia con più spazio salariale in assoluto. DeRozan, Aldridge, Mills e Gay sono tutti in scadenza e solo l’australiano è fortemente indiziato a rimanere a roster. Gli altri, a meno di uno sconto cospicuo rispetto ai loro attuali contratti, andranno via. L’obiettivo primario sarà continuare lo sviluppo dei giovani presenti in rosa ai quali si unirà la prossima undicesima scelta al draft.

Nell’attuale roster sono presenti molti elementi futuribili per il backcourt di San Antonio, per cui pare lecito aspettarsi un innesto nel reparto ali. Patrick Williams è un giocatore istintivo e dall’alto upside che potrebbe arrivare alla loro altezza nel draft, e nel caso sarebbe un’ottima alternativa. Un altro prospetto che potrebbe essere affascinante da inserire è Pokusesvki. Entrambi darebbero un’iniezione di talento nel reparto che farebbe molto comodo agli Spurs, ed entrambi hanno bisogno di una franchigia solida nella quale poter crescere.

Avere una squadra subalterna in G-League di così alto livello permette agli Spurs di spedire verso Austin la maggior parte dei loro rookies per poterli far adattare alla nuova realtà senza fretta. Dopo gli ultimi esempi di White, Walker e Keldon Johnson, il percorso si può definire già tracciato, sarà quindi interessante vedere chi sarà il prescelto di questa annata.

Dei giocatori in scadenza, San Antonio sarà certamente interessata a rifirmare Poeltl. Il centro austriaco lo scorso anno ha continuato a migliorare, ma dopo 4 stagioni in NBA fa ancora fatica ad imporsi come centro da 30 minuti a partita. Gli Spurs saranno pronti ad un esborso economico solo se convinti che possa essere titolare nella regular season, oltre a rappresentare una valida opzione nei playoff. Lyles, Forbes e Belinelli non rappresentano delle priorità, forse il primo potrebbe valere la conferma, ma con Aldridge presente a roster difficilmente si imporrà come titolare fisso.

Ultima nota la meritano i quattro veterani in scadenza. Se Mills difficilmente verrà scambiato, è possibile che gli altri 3 vengano usati come ‘filler’ in un qualche scambio per poter acquisire dei nuovi giocatori. Pare difficile trovare un compratore per i vari DeRozan, Aldridge e Gay a causa del loro stipendio elevato. Se si presentasse la giusta occasione dubito che il GM Brian Wright li blocchi a San Antonio. DeRozan, in particolare, potrebbe usufruire della sua player option, ma difficilmente troverà qualcuno disposto a offrirgli un nuovo contratto da 30 milioni.

Sarà interessante vedere come verrà gestita la proposta di estensione per Derrick White. Dejounte Murray ha firmato un contratto da 64 milioni in 4 anni, ed è possibile che White venga considerato attorno ad una cifra analoga. A meno che non si trovi un accordo per una cifra che vada particolarmente a genio a San Antonio, è probabile che venga lasciato arrivare a scadenza. Questo non perché non lo si voglia confermare, ma perché ha un cap hold particolarmente basso essendo stato selezionato alla 29esima scelta e potrebbe valer la pena per gli Spurs temporeggiare per avere una maggior capacità economica nella prossima free agency

 

ORLANDO MAGIC

Parliamo della situazione salariale degli @OrlandoMagic (thanks @davidetumiati7).

Situazioni da monitorare? Fournier che dovrebbe esercitare la P.O., Augustin (se si sceglie una PG al Draft potrebbe andarsene), Ennis (P.O.), Iwundu, Clark e MCW.

In foto la mia stima
?? pic.twitter.com/mq0dxU2tC2

— Daniele Astarita (@DanyAsta6) November 11, 2020

I Magic sono la prima squadra reduce dai playoff ad essere analizzata. La franchigia della Florida ha sofferto il grave infortunio di Isaac che verosimilmente lo terrà fuori per tutta la stagione. L’assenza della giovane stella è un colpo che rischia di avere degli effetti a lungo termine per i Magic, e sarà interessante vedere quale sarà la reazione della dirigenza. Orlando, infatti, non avrà spazio nel cap per poter puntare ad un free agent interessante, ritrovandosi con le sole MLE e BA. Con approssimativamente una dozzina di milioni sotto la luxury, non è infatti da escludere che i Magic decidano di dare via qualche giocatore per provare a smuovere un po’ le acque. Jeff Weltman ha provato in vano a costruire sulle macerie lasciate da Hammond, ma dopo due anni i risultati stentano ad arrivare e qualche cambiamento pare inevitabile.

Come già detto per Beal, anche Aaron Gordon è uno di quei giocatori che ogni anno viene chiacchierato come possibile obiettivo da molteplici franchigie. In una situazione in cui il futuro dei Magic pare meno rosea di qualche tempo fa, potrebbe essere arrivato il momento per racimolare degli asset per provare a lanciare un nuovo ciclo. Vučević ha ancora 3 anni di contratto ed essendo il perno dell’attacco dei Magic pare più complicato da cedere. Fournier è reduce da una buona stagione in termini di efficienza al tiro, ma nella bolla di fine stagione ha faticato tantissimo. Per queste ragioni, potrebbe essere arrivato il momento di vendere Gordon e provare a raggranellare qualche scelta al draft. Fournier, inoltre, ha una player option che potrebbe farlo uscire dal contratto già questa estate. Se così fosse Orlando rischierebbe di perdere uno dei suoi migliori giocatori. Non il massimo in una situazione di ricostruzione.

Dei giocatori in scadenza, Augustin si è confermato l’usato sicuro. Iwundu e Clark potrebbero rimanere soprattutto se Gordon venisse scambiato, altrimenti con il rientro di Aminu e Okeke dai rispettivi infortuni rischierebbero di non avere un gran minutaggio. Okeke, in particolare, potrebbe essere una delle sorprese più lieti della stagione dei Magic. Orlando purtroppo pare non avere il miglior staff medico della lega, ma il ragazzo aveva fatto vedere una crescita piuttosto interessante nei due anni ad Auburn e sarebbe bello poterlo vedere finalmente in campo.

Uno dei temi più importanti dell’estate è rappresentato dalle estensioni di Isaac e Fultz. Purtroppo per Orlando, nessuno dei due sta riuscendo a ritagliarsi spazio in NBA ed entrambi saranno RFA da qui ad un anno (o anche meno). I loro problemi fisici potrebbero agevolare il percorso di contrattazione e portare ad una soluzione più rapida. Sia Fultz che Isaac se integri potrebbero valere oltre i 10 milioni annui, ma lo spettro di avere delle difficoltà a trovare dei contratti lunghi con dei soldi garantiti a prescindere dalla prossima stagione potrebbe motivarli a firmare un’estensione già questa estate.

Tags: Memphis GrizzliesOrlando MagicPhoenix SunsSacramento Kingssalary capSan Antonio Spurs
Alexandros Moussas

Alexandros Moussas

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum affermava Seneca. Io ho scelto di perseverare e credere che i Jazz prima o poi riusciranno ad alzare il Larry O'Brien. Aspettando che succeda, ne analizzo pregi e difetti con la pretesa di essere il più analitico possibile, senza riuscire però a superare la fase del distacco. I numeri sono miei amici.

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