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Prima che il Gallo scelga

Matteo Beltrami by Matteo Beltrami
1 Novembre, 2020
Reading Time: 13 mins read
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Gallinari Free Agency

Copertina a cura di Marco D'Amato

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Giunto alla soglia della sua 12° stagione in NBA Danilo Gallinari si appresta a vivere un offseason diversa dal solito. Oltre al fatto che per cause di forza maggiore l’annata 2019/20 sia terminata quando solitamente la seguente è alle porte, per Danilo incombe la scelta forse più importante della sua carriera; o almeno la più importante da quel 23 aprile 2008, giorno in cui si dichiarò eleggibile per il draft NBA. Come puntualmente dichiarato sul suo account Twitter, per la prima volta il Gallo si prepara a tastare la free agency, e senza nasconderlo l’ex Olimpia Milano ne è uno dei pezzi più ambiti.

? Where to next? pic.twitter.com/oWxB7npu3S

— DANILO GALLINARI (@gallinari8888) October 20, 2020

Nell’intervista rilasciata a Michael Scotto per HoopsHype Gallinari ci tiene a precisare come un contratto a lungo termine non sia una priorità e che cercherà di tenere in considerazione tutte le variabili del caso. Quello che è certo è che di contender con spazio salariale non c’è traccia – a parte i Miami Heat, ma ne riparleremo – dal momento che molte di loro hanno gli occhi puntati sulla prossima free agency, quella del 2021, quella infestata dagli squali bianchi.

Non è dunque da escludere da parte dei Thunder un’ipotesi di sign&trade per muovere il contratto di Danilo, se non altro per non perderlo a zero. Ma prima di vedere le possibili destinazioni del ragazzo di Graffignana analizziamo la sua stagione appena conclusa.

 

NELL’ OLIMPO DEI TIRATORI

Dati alla mano il Gallo ha chiuso una delle migliori stagioni della carriera, facendo registrare numeri di tutto rispetto: per lui 18.7 PTS, 5.2 REB e 1.9 AST a partita. Un discreto impatto per un terzo violino di una squadra da playoff. Quello che invece ha reso straordinaria la sua stagione riguarda le sue prestazioni balistiche, specialmente dall’arco, dove ha fatto registrare il 40.5% da 3 su 7.1 tentativi a partita. E non è tutto, con le sue 178 triple a referto si posiziona 16° tra coloro che hanno segnato più triple in stagione, mentre si posiziona 19° se consideriamo le ultime due. Inoltre, sempre considerando le ultime due annate, solo cinque giocatori hanno fatto meglio del suo 41.8 dall’arco (Joe Harris, Dāvis Bertāns, Stephen Curry, Bojan Bogdanović e JJ Redick).

 

Con lui in campo Oklahoma fa registrare 15.3 punti in più su 100 possessi per Cleaning the Glass. Molto del merito è ovviamente da attribuire alla gravity che esercita in giro per il campo, ottima per aprire il campo alle penetrazioni di Shai Gilgeous-Alexander e di Dennis Schröder.

Oltre ad essere letale in situazioni di pick&pop il Gallo è una sorta di mismatch ambulante: sono frequenti i possessi in cui finisce spalle a canestro contro un piccolo dopo aver piazzato un blocco, o altri in cui semplicemente riceve in posizione profonda. In situazioni di post up Danilo genera 1.04 PPP, il che lo colloca nel 82esimo percentile in quella situazione. Non male per un lungo che tira con quelle percentuali dall’arco.

Ovviamente la taglia aiuta, ma se al pacchetto ci aggiungiamo un ottimo footwork e un mirabile tocco nei pressi del ferro ecco spiegato il motivo per cui molte squadre decideranno di fargli una corte spietata in questi mesi. Danilo si ritrova ora ad uscire da un contratto firmato con i Nuggets nel 2017 da 64 milioni in 3 anni e ovviamente i Thunder hanno la possibilità di firmarlo con i bird sforando il cap, ma non è detto che questo sia il suo volere.

Infatti, come dichiarato in un intervento al Festival dello Sport, vincere il titolo per lui è la priorità: “Anche perché non ho più vent’anni“. Resta da capire allora quali siano per lui le opzioni più papabili; per fare questo ho deciso di scegliere tre possibili destinazioni (Miami Heat – Los Angeles Lakers – Dallas Mavericks ) sicuro del fatto che tanto accadrà il contrario di quanto scritto.

 

MIAMI HEAT

Quella tra Miami e Gallinari è una storia d’amore mai sbocciata. Gli Heat, infatti, andarono molto vicini a prenderlo nella scorsa trade deadline, ma alla fine non se ne fece niente.

The Heat and Thunder discussed deals for Danilo Gallinari but Miami and Gallinari couldn’t agree on an extension, per sources. Miami wants to retain 2021 space and offered a two-year deal with a team option. Gallinari should earn more money by waiting until summer to sign a deal.

— Kevin O’Connor (@KevinOConnorNBA) February 6, 2020

Ora Miami entra in questa offseason con circa 22 milioni di spazio salariale stimato, il che la rende l’unica tra le contender con margini di manovra. Come potrebbe inserirsi Gallinari negli oliati sistemi offensivi di coach Spoelstra? La risposta è bene, sulla carta. Abbiamo già parlato della capacità di Gallinari di punire da fuori, e un altro tiratore da affiancare a Butler e Adebayo non può che essere un upgrade, soprattutto considerando che Miami non ha una figura come il Gallo nel reparto lunghi. In primis spicca la sua capacità di giocare pick’n’roll in entrambi i ruoli, fungendo sia da palleggiatore:

Che da bloccante:

Liked this design from OKC to start G4. Twist on Delay action, CP3 at the top instead of a big. Gallinari comes up from the corner and slips. Enough contact to get Covington but no angle for Harden to switch. Weakside switching, angle of screen takes away help. pic.twitter.com/or6AuzKIz3

— Steve Jones Jr. (@stevejones20) August 29, 2020

Nella prima clip da notare la lettura di Gallinari, che serve con dei tempi perfetti il roll di Adams, punendo l’hedge di Embiid. Nella seconda invece il Gallo sale dall’angolo per portare un finto blocco per Paul, salvo poi giocare lo slip e tagliare a canestro per una comoda schiacciata.

In tutti e due i casi risalta l’intelligenza di Danilo, che con il passare del tempo ha saputo affinarsi diventando anche un discreto tagliante – aspetto del suo gioco abbastanza sottovalutato, ma sul quale ha lavorato molto negli ultimi anni ai Clippers e quest’anno ai Thunder. Sappiamo come il movimento senza palla sia una prerogativa del gioco di Miami, e Gallinari potrebbe essere utile in questo considerando le attenzioni che attira, magari venendo utilizzato come “diversivo” sul lato debole, nella stessa maniera in cui viene utilizzato Robinson, per esempio.

Resta da capire dunque come Riley possa arrivare al Gallo , soprattutto considerando che il loro obiettivo – neanche troppo nascosto – sia tenere spazio salariale per arrivare ad Antetokounmpo nel 2021. L’ideale sarebbe offrigli un 1+1 con team option sul secondo anno, con l’idea di tenere libero il cap per il greco, ma resta da vedere cosa ne pensa il diretto interessato. Più credibile l’ipotesi di sign&trade, magari utilizzando Crowder+Nunn e filler come pedina di scambio. La scelta ora è in mano al FO di Miami, ma non sarà facile considerando anche la situazione rinnovi. Sicuramente a South Beach non vedono l’ora di ripartire da dove si erano fermati, con l’obiettivo magari di migliorarsi.

 

LOS ANGELES LAKERS

In casa Lakers si riparte dal titolo appena vinto, e molto probabilmente saranno ancora loro la squadra da battere. Guai però a pensare che sia sufficiente ricaricare le batterie per confermarsi campioni, servono aggiustamenti, e Gallinari potrebbe fare al caso loro. Los Angeles si è posizionata 21° in stagione per percentuale da 3 punti (34.9), mentre ai playoff è risultata essere la 12° per percentuale dall’arco (35.4) per NBA.com. Gira che ti rigira l’attacco Lakers passa dalle mani di LeBron, e dalla sua straordinaria capacità di generare wide open threes per i compagni

LeBron, the creator
Fonte: ESPN

Provate ad indovinare chi potrebbe giovare di questa inesauribile fonte di creazione? Esatto. In questo senso l’aggiunta del Gallo può dare ai Lakers quella pericolosità perimetrale che troppo spesso è mancata in stagione, soprattutto ai playoff. Danilo ha dimostrato non solo di saperla mettere da fuori quando chiamato in causa, ma anche di sapersi mettere in visione per le linee di passaggio.

Here are two examples of the OKC getting into the paint opening up the drive and kick game that got Gallinari two threes. He’s beginning to warm up. pic.twitter.com/K4Jg6q1Klv

— Mo Dakhil (@MoDakhil_NBA) September 1, 2020

Da Paul a LeBron il passo è breve. La capacità di Gallinari di creare linee di passaggio per giocatori come loro, che sono maestri nel fare collassare le difese per poi riaprire, può essere fondamentale per gli equilibri offensivi; soprattutto considerando le attenzioni che generano James e Davis nell’attacco Lakers. Altro dote che Danilo può mettere al servizio della squadra di Vogel è la sua capacità di convertire i liberi. I Lakers sono stati pessimi dalla linea della carità sia in stagione (72.9%, 28esimi su 30) che ai playoff (75.8%, 13esimi su 16). In questo fondamentale Gallinari è semplicemente uno dei migliori della lega: 89.3% in stagione (a soli 3 liberi di distanza dal 90%, sarebbe stato il quarto anno consecutivo!). Se consideriamo le ultime quattro stagioni solo Steph Curry e Damian Lillard hanno una percentuale di realizzazione ai liberi migliore. Ho visto compagnie peggiori.

Abbiamo già parlato dell’abilità di Danilo di giocare pick’n’roll, provate ora ad immaginare cosa potrebbe essere giocarlo con LeBron come palleggiatore. Gallinari ha fatto registrare numeri barbari in situazione di roll man, in particolar modo quando ha preso un tiro subito dopo il blocco: nello specifico ha tirato 41-76 in quella situazione (71.7 di EFG%!) generando poco meno di 1.5 PPP, validi per il 94esimo percentile. Oltre a saper finalizzare l’ex Nuggets può fungere anche da palleggiatore nei giochi a due; probabilmente non saranno molte le situazioni in cui verrà utilizzato come creator palla in mano, ma avere un’ulteriore handler di fianco a LeBron è pur sempre utile. Inoltre, l’inserimento di Gallinari nello starting five, potrebbe convincere Davis a giocare stabilmente da 5, andando a formare il front court più devastante della lega.

I Lakers non avranno grandi margini di manovra in free agency, potendo contare unicamente sulla Mid-Level Exception da poco più di 9 milioni. Nonostante le parole di Gallinari sul suo futuro dubito che non ci saranno offerte migliori da parte di altre squadre. Anche qui l’ipotesi di sign&trade potrebbe essere la soluzione, magari in un pacchetto che comprende Green+Kuzma e la loro first round pick 2020. Magari potrebbero pensare di inserire Caldwell-Pope nel pacchetto nel caso decidesse di esercitare la player option. Le basi per intavolare una trattativa ci sono, ma basterà il carisma di LeBron James unito al fascino della città degli angeli a riportare il Gallo in città?

 

DALLAS MAVERICKS

Altro giro, altra storia d’amore morta sul nascere. Così come i Miami Heat anche i Dallas Mavericks hanno cercato invano di prendere Danilo nella scorsa trade deadline. Ma la riluttanza del giocatore a firmare un’estensione per mantenere flessibile il monte stipendi ha fatto naufragare la trattativa. I Mavs hanno dichiarato di voler aggiungere a tutti i costi una terza star al roster, essendo disposti a sacrificare chiunque non si chiami Dončić o Porziņģis. Può essere il Gallo il giocatore giusto da affiancare ai suoi colleghi europei?

L’entrata in quintetto di Gallinari potrebbe aprire scenari interessanti dal punto di vista tattico, soprattutto considerando come attacca la squadra di Carlisle. Danilo sarebbe semplicemente perfetto a giocare la 5-out di Dallas: basti pensare ad un qualsiasi pick’n’roll tra Dončić e Porziņģis, ma con molto più spazio data la gravity che il Gallo eserciterebbe sul lato debole

Mavs running the PnR with the corner empty really just opens up the Doncic-Porzingis lob. pic.twitter.com/w8Fd225kvn

— Mo Dakhil (@MoDakhil_NBA) August 22, 2020

Situazioni come quelle del video di qui sopra sarebbero una costante, magari con Gallinari impiegato in qualche decoy action sul lato debole. Il suo utilizzo in quintetto darebbe a Carlisle la possibilità di mischiare le carte con le varie lineups: quintetti con Porziņģis da 5 e Gallinari da 4 per aprire l’area; oppure quintetti grossi partendo da ala piccola al fianco di Porziņģis e Kleber; o ancora quintetti piccoli con lui da 5 a fianco di Finney-Smith e tre esterni. Le possibilità di cambiare pelle è una risorsa importantissima per una squadra, soprattutto nella pallacanestro del 2020, soprattutto ai playoff.

Come sempre però esiste il rovescio della medaglia. Dallas si è posizionata 18° in stagione per DEF.RTG subendo 111.2 punti per 100 possessi, e l’aggiunta di Gallinari – non per forza un malus in difesa – potrebbe complicare le cose, soprattutto nella difesa del pick’n’roll.

This is the play I tweeted about last night. Rockets had just made 8 3s in a row and they go to the 1/5 PnR here. You can see the Thunder defenders are all collectively 1 step closer to the shooters than usual. Green gets it about 15 feet out and is able to explode to the rim. pic.twitter.com/eY9vFLddtT

— Chandler Harper (@ChanNBAthots) August 25, 2020

Qua ad esempio si dimentica di Jeff Green non comprendo il suo roll a canestro. Certo, Harden è molto pericoloso in quelle situazioni, e Gallinari è più preoccupato di lui che del taglio di Green, ma è anche vero che l’attacco di Houston durante la serie ha inserito l’ex Knicks in tutti i pick’n’roll apposta per esaltare la sua scarsa mobilità laterale. Questo porterebbe Dallas a giocare molta drop coverage in quelle situazioni, ma per fare questo dovrebbero almeno avere un esterno forte in difesa, per consentire un po’ di pressione perimetrale in più.

Anche per i Mavericks questa offseason sarà cruciale, specialmente perché le possibilità per muoversi non sono molte, e la squadra ha bisogno di qualche aggiustamento per poter arrivare in fondo ad ovest. L’obiettivo sarebbe attirare qualche nome grosso il prossimo anno, ma per fare questo bisogna continuare a crescere, nonostante l’ottima base di partenza. In quest’ottica il Gallo avrebbe molto senso per fare quello step in più, ma a quale prezzo?

Dallas si libererà del contratto di Courtney Lee da 12 milioni, più qualche esubero dalla panchina, dando per scontato che Hardaway Jr eserciterà l’opzione sul suo contratto da 18 milioni lo spazio per agire si assottiglia. Così come Los Angeles anche Dallas possiede la Mid-Level da poco più di 9 milioni, ma il discorso è il medesimo di sopra. Di conseguenza anche qui l’opzione sign&trade si spreca, magari inserendo il contratto di Powell (a patto che stia bene) oppure provare con un pacchetto comprendente Hardaway Jr+ Justin Jackson. Ma sono tutte ipotesi campate sul niente.

 

CONCLUSIONI

Quel che attenderà Danilo lo scopriremo strada facendo. Come già detto non sarà una scelta scontata, non lo deve essere. Sarà interessante vedere se manterrà fede alla sua parola, andando in una squadra di vertice che punta al titolo, oppure se si accontenterà di una squadra senza ambizioni di alta classifica ma disposta a riempirgli il portafoglio. Anche perché all’età di 32 anni questo potrebbe essere l’ultimo contratto importante della sua carriera, magari prima di tornare in patria, tenendo fede ad una vecchia promessa fatta.

Tags: dallas mavericksDanilo GallinariFree AgencyLos Angeles LakersMiami Heat
Matteo Beltrami

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