I Los Angeles Lakers vincono 116-98 contro i Miami Heat e si portano avanti 1-0 nelle Finals NBA. I gialloviola hanno chiuso la pratica in 2 quarti e mezzo, dopo essere stati anche sotto di 13 ad inizio gara, grazie ad un’intensità difensiva che è cresciuta man mano nel corso della partita, all’impatto dei panchinari e al dominio di Anthony Davis: 34 punti, 9 rimbalzi, 5 assist e 3 stoppate rendono l’idea della prestazione fornita dall’ex giocatore dei New Orleans Pelicans, all’esordio in un palcoscenico del genere. I Miami Heat invece escono con le ossa rotte da questo primo episodio delle Finals: oltre alla pesante sconfitta subita, Spoelstra deve fare i conti con i problemi fisici di Dragic ed Adebayo, che hanno dovuto abbandonare anzitempo il parquet di gioco, rispettivamente a fine primo tempo e a metà terzo quarto.
Goran Dragic, who has led the Heat in scoring during the playoffs, is doubtful to return with a foot injury. pic.twitter.com/qjjcUXuk70
— TSN (@TSN_Sports) October 1, 2020
I vari report parlano di fascite plantare al piede sinistro: Dragic non è out per la serie ma non c’è certezza su un possibile rientro.
La situazione di Bam Adebayo sembrerebbe essere leggermente più confortante: il centro degli Heat ha accusato un infortunio alla spalla sinistra, che già gli aveva dato problemi, ma gli esami non hanno evidenziato alcun tipo di lesione e Adebayo proverà in tutti i modi a giocare gara 2.
Tanto non per farsi mancare nulla, anche Butler si è girato una caviglia a fine secondo quarto ma il prodotto di Marquette ha proseguito la partita senza problemi.
Per quanto riguarda la partita, i temi su cui ragionare sono molteplici e ora li andremo a sviscerare uno ad uno.
1) I match up e le scelte offensive
I possibili accoppiamenti erano stati oggetto di discussione nella preview della serie e, in particolare, c’erano dubbi su quale giocatore degli Heat avrebbe preso in marcatura Anthony Davis: come ipotizzato, con la scelta di coach Vogel di continuare ad affidare a Dwight Howard il ruolo di centro titolare, quest’ultimo è stato assegnato ad Adebayo, a Crowder è toccato il compito di accoppiarsi con il numero 3 dei Lakers mentre LeBron James, Caldwell Pope e Danny Green sono andati in marcatura rispettivamente su Jimmy Butler, Duncan Robinson e Dragic.

Nel primo possesso della partita i Lakers vanno proprio ad esplorare il mismatch Davis-Crowder:
I principi su cui si fonda l’attacco dei Lakers sono oramai noti: sfruttare la gravity delle proprie superstar per trovare un buon tiro. Nella clip seguente Butler raddoppia Davis in post, il vantaggio generato viene neutralizzato dal recupero di Adebayo in angolo su KCP ma le rotazioni hanno portato Robinson su James, che attira un ulteriore raddoppio e scarica sul perimetro nuovamente per AD, che manda a vuoto Butler e segna la tripla.
I Lakers inoltre hanno giocato anche dei pick and pop con LeBron da handler e KCP e Green da bloccanti, con l’obiettivo di coinvolgere dei minus in difesa come Dragic e Robinson e costringere la difesa degli Heat a fare una scelta, ovvero accettare il mismatch oppure raddoppiare: in entrambi i casi Butler resta con James, lasciando la tripla in punta agli esterni dei Lakers.
Dall’altro lato i Miami Heat hanno cercato di coinvolgere il più possibile Howard nei pick and roll e la scelta ha portato i suoi frutti in quanto l’ex DPOY, come si può notare nelle clip sottostanti, è andato in grossa difficoltà e gli uomini di Spoestra hanno trovato tanti buoni tiri e punti.
In alternativa al pick and roll, Miami ha utilizzato molto il movimento lontano dalla palla di Duncan Robinson per muovere la difesa e creare vantaggio; i Lakers hanno cercato di aggredire il numero 55 degli Heat appena ricevuto l’handoff ma Robinson è riuscito sempre a trovare lo slip del compagno con cui ha giocato il consegnato, andando ad innescare delle situazioni di 3 vs 2: nella prima situazione, la posizione di perfetta di LeBron scoraggia Adebayo dall’effettuare l’extrapass e il fadeaway non va segno, mentre nel secondo caso Iguodala trova con i tempi giusti Crowder, che capitalizza l’ottima azione degli Heat con la tripla dall’angolo.
L’inizio di partita in generale è stato caratterizzato da una scarsa intensità nelle due metà campo dei Lakers, che ha permesso agli Heat di andare sul +13 già a metà primo quarto: Green butta via la palla e Miami può andare in contropiede e trovare Crowder sul perimetro, che segna la tripla dopo aver eluso il recupero di Howard.
2) La rimonta di LA
Dopo il secondo timeout, Vogel fa sedere in panchina Howard e James, che al pari dei suoi compagni ha iniziato la partita con le marce piuttosto basse; inserisce Rondo e Kuzma con Davis che gioca da 5 e i Lakers, grazie ad un ispiratissimo Caldwell Pope, danno il via alla rimonta:
In entrambe le situazioni a generare le triple della guardia ex Pistons è ancora la gravity di Davis, che prima attira il raddoppio e poi il tag di Robinson sul pick and roll.
Gli Heat sbagliano un paio di triple aperte mentre i Lakers continuano ad appoggiarsi ad un dominante Davis, che in transizione mangia in testa il rimbalzo ad Iguodala e si guadagna i liberi che valgono il -4 ad 1 minuto e mezzo dalla fine del primo quarto:
I Lakers hanno il merito di aumentare l’intensità difensiva: LeBron ruota su Herro negandogli la tripla e Kuzma, nonostante perda l’equilibrio, nega lo scarico in angolo a Hill, mandando la guardia degli Heat tra le fauci di Davis; nel possesso seguente Rondo gestisce bene il 4 vs 3, generato dal raddoppio su Lebron, scaricando per Davis che effettua l’extrapass per la tripla vincente dall’angolo di Caruso.
3) Il supporting cast dei Lakers
Nel secondo quarto i Lakers scavano il primo solco tra loro e gli Heat alzando ulteriormente il livello di intensità in difesa e tutti gli elementi in campo contribuiscono al parziale di 13-0: Kuzma sta benissimo con Butler, Caruso contiene Herro e poi va al ferro sul ribaltamento, Green lavora bene in attacco e in difesa, Rondo segna la tripla in faccia ad Hill e Morris fa lo stesso servito da Davis, dopo che quest’ultimo aveva rimandato al mittente il floater di Dragic.
4) La difesa a zona degli Heat non ha funzionato
Spoestra ha riproposto la 2-3 anche in questa Gara 1 nel tentativo di fermare l’ondata gialloviola che si stava abbattendo sulla sua squadra ma nemmeno questo tentativo è bastato: prima la tripla di Green e poi Lebron, entrato nel finale del quarto con la sensazione di poter assestare il colpo di grazia agli Heat, hanno demolito la zona che è stata subito accantonata.
5) Spoestra deve rivedere il piano difensivo ?
In questa partita i Miami Heat hanno accettato ogni tipo di cambio, switchando quindi su ogni tipo di pick and roll dei Lakers, partendo da Adebayo, che si è trovato a tenere LeBron in più di un possesso, passando poi per i vari Herro, Dragic e Robinson, ritenuti dal Re i punti deboli degli Heat nella loro metà campo; la prestazione balistica di LA nei primi due quarti (le 11 triple realizzate nel primo tempo rappresentano il record di franchigia) e le scelte in attacco degli uomini di Vogel hanno contribuito al +17 con cui si è andati a riposo: considerando che Miami era sul +13 a 4:20 dalla fine del primo quarto, i Lakers hanno vinto i successivi 16 minuti di 30.
6) Miami ha una soluzione per contenere Anthony Davis ?
Gara 1 ha dato un verdetto inequivocabile: AD è stato un gigante tra i bambini, ha concluso la partita con il 78% entro i 5 piedi e Spoelstra a roster non sembra avere un giocatore con le caratteristiche giuste da piazzare su Davis, soprattutto se non vuole rischiare che Adebayo, nel caso in cui dovesse esserci in gara 2, abbia problemi di falli. I raddoppi in post potrebbero avere maggior successo (i Lakers nel primo tempo hanno segnato praticamente tutto quello che hanno tirato) ma al tempo stesso non è detto che LBJ e compagni inizino le prossime partite ancora a ranghi ridotti.
7) Le buone notizie per gli Heat arrivano da Jimmy Butler e Jae Crowder
Nelle clip precedenti abbiamo visto Crowder mettere a segno più di un canestro da tre punti: reduce da uno spaventoso 7-38 nelle ultime 5 partite, l’ex giocatore dei Grizzlies ha finito gara 1 con 4 triple realizzate su 7 tentate, c’è da sperare per gli Heat che non sia solo un singolo episodio isolato ma un nuovo inizio di una striscia positiva. Al tempo stesso Tyler Herro non ha vissuto la sua migliore giornata, risultando essere molto impreciso al tiro: 6 tiri segnati sui 18 tentati e un misero 25% da tre.
Il motivo per cui c’è stata una partita per un quarto e mezzo è da ricercarsi nella prestazione di Jimmy Butler, il quale, a differenza di altre volte, è riuscito ad accendersi già nel primo quarto, concludendo il primo tempo con 16 punti: non è bastato ma nulla si può rimproverare al leader della squadra di Spoelstra, che è stato capace di prendere le redini dell’attacco di Miami fin da subito.
Conclusione
Partiamo da un presupposto: battere i Lakers che difendono e tirano come in gara 1 è praticamente impossibile. Spoelstra ci ha dimostrato durante questi playoff di essere in grado di correre ai ripari e trovare i giusti accorgimenti ma le condizioni precarie di Dragic e Adebayo fanno pendere ulteriormente e in anticipo l’ago della bilancia a favore dei gialloviola.