I Lakers sono a una vittoria dalle Finals grazie alla vittoria in gara 4 contro i Denver Nuggets per 114 a 108. La narrativa sui Nuggets in queste situazioni la conosciamo tutti, ma questa volta l’ostacolo sembra troppo alto anche per loro, seppur la serie risulti molto equilibrata.
Lakers and Nuggets are tied 325-325 since Game 1. The AD shot is quite literally the difference.
— Hardwood Paroxysm (@HPbasketball) September 25, 2020
Denver comunque riesce a rimanere sempre a contatto durante la partita mancando però il canestro del pareggio o del sorpasso; i Lakers si affidano all’esperienza di Rondo e LeBron negli ultimi minuti del quarto quarto e, ovviamente, alla loro difesa: Denver segna l’ultimo canestro dal campo a 3:28 dalla fine: da lì in poi il tabellino cambierà solo grazie ai pochi tiri liberi segnati.
L’AGGRESSIVITÀ DI DAVIS
Il talento del numero 3 dei Lakers sia nella metà campo offensiva sia in quella difensiva lo conosciamo tutti. Quando a questo aggiunge anche l’atteggiamento giusto sin dai primi minuti di una partita importante come quella di giovedì, è molto difficile riuscire a limitarlo.
L’ex Pelicans, infatti, ha fatto registrare un’altra partita da top scorer per i Lakers con 34 punti, il 67% dal campo (10/15) e 13 liberi su 14 segnati.
La sua partita inizia subito a marce alte con i primi 10 punti segnati dai giallo-viola che portano la sua firma. Davis sbaglierà il suo primo tiro dal campo a metà secondo quarto e chiuderà con 19 punti all’intervallo.
In questo primo possesso si vede quello di cui parlavamo nella partita precedente: riceve in post e, senza fagocitare il possesso della palla, attacca sul primo passo Millsap prendendo posizione vicino al pitturato.
Difensore diverso ma finale simile: Davis riceve, Denver non raddoppia a inizio partita e per il #3 dei Lakers è abbastanza facile attaccare Grant per portarlo sotto canestro.
Molto bravi sia i Lakers sia lo stesso Davis a cavalcare l’accoppiamento con Grant visti i problemi di falli per Paul Millsap nei primi minuti di partita. Risultato? Come detto prima, Davis entra in grande ritmo e il miglior difensore numeri alla mano – 3 palle perse e 8/24 dal campo per AD – sulla superstar dei Lakers può solo guardare dalla panchina.
Poi certo, su questi canestri il povero Grant può farci pochissimo:
CANESTRI IRREALI DI MURRAY
I tifosi Nuggets devono essere contenti prima di tutto per essere una squadra in constante crescita e un gruppo che tolta Gara 1 è a 1/2 possessi da battere i favoritissimi Lakers. Indignarsi per l’arbitraggio è troppo semplice.
Scusate per la piccola precisazione e torniamo a parlare di Murray: continua la sua playoff run personale da sogno, percentuali altissime e coefficiente di difficoltà nell’esecuzione dei suoi canestri degni di un quadruplo salto mortale e mezzo carpiato nei tuffi.
Giusto, giustissimo parlare di Murray e del basket che sta giocando, soprattutto per la crescita a livello di maturità nelle scelte sia quando è raddoppiato sia quando deve mettersi in proprio. Nei PO dell’anno scorso – togliendo le 4 partite in più di quest’anno – aveva preso quasi la metà dei tiri al ferro, accontentandosi spesso del tiro dalla media e non attaccando il pitturato, cosa che quest’anno sta facendo con maggiore intelligenza.
Bisogna comunque considerare che durante tutta una stagione regolare queste percentuali non sono probabilmente sostenibili: dal secondo anno in poi ha sempre preso questo tipo di tiri, ma il fatto che non si sia mai parlato di lui è direttamente collegato alle % “più reali” delle passate stagioni. Canestri come quelli di seguito – tra l’altro un possesso dopo l’altro – sono strettamente legati a questa versione del canadese.
Il capitolo Nuggets lo chiudiamo lasciando le dichiarazioni di Malone nel post partita verso uno o più dei suoi giocatori (forse Craig e/o Plumlee). È la prima volta che sento il coach di Denver così critico verso i suoi ragazzi.
“If you can’t help us on the defensive end, then maybe you shouldn’t be on the floor.”
— T.J. McBride (@TJMcBrideNBA) September 25, 2020
-Michael Malone
DWIGHT HOWARD E RAJON RONDO
Grande apporto offensivo e difensivo è arrivato dai due veterani dei Lakers. Dwight Howard, indispensabile nella metà campo offensiva, ha registrato 10 rimbalzi nel solo primo tempo (di cui 6 offensivi!) regalando così possessi in più a LA; per l’ex Celtics invece ottima presenza sia nei minuti finali della partita grazie alle sue decisioni in transizione sia nel terzo quarto quando inizia ad attaccare il pnr e Nikola Jokić.
Nella prossima clip, oltre alla scelta di cui sopra da parte di Rondo, riusciamo a intravedere le capacità di LeBron James come difensore (nell’ultimo quarto ha deciso di marcare Jamal Murray): non lo manda in lunetta, gli rende difficile il layup al ferro e non gli permette di crearsi lo spazio per prendere triple.
Al contrario di McGee, “Superman” riesce ad essere un fattore positivo per coach Vogel. Come in Gara 1 domina il tabellone riuscendo ad andare in doppia cifra di rimbalzi alla fine del secondo quarto. Giovedì notte più di tutte è stata una serata particolarmente difficile per i Nuggets che concedono 25 punti da seconde opportunità, +19 di parziale in questa particolare statistica.
Oltre ai tanti meriti dell’ex Magic, però, ci sono anche diversi attimi di disattenzione da parte dei Nuggets: nella clip precedente Jokić è fuori posizione, nella prossima Grant è poco reattivo dopo il recupero di Grant su LeBron.
Oltre ad Howard che nei primi 24 minuti fa quello che vuole nell’area avversaria, sono poi in realtà i rimbalzi offensivi lasciati a Davis e Rondo a rendere più complicato il tentativo di ricucire da parte di Murray&Co. Rimbalzi offensivi che confermano la poca cattiveria agonistica da parte dei Nuggets in Gara 4 visto la facilità con cui AD e Rajon riescono a catturare le palle vaganti.
La serie è quindi sul 3-1, territorio che i Nuggets conoscono molto bene. Anche LeBron sa di cosa si sta parlando quando una squadra è in vantaggio 3-1 e proprio per questo cercherà di far capire ai suoi compagni quanto sia importante provare ad archiviare la pratica già in Gara 5. Denver per provare l’ennesima impresa, i Lakers per arrivare il più riposati possibile alle Finals.