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Cosa è andato storto in casa Clippers?

Matteo Berta by Matteo Berta
19 Settembre, 2020
Reading Time: 15 mins read
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Errori Los Angeles Clippers

Copertina a cura di Nicolò Bedaglia

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Gara 7 delle Western Conference Semifinals finisce 104-89 in favore dei Denver Nuggets. Il mondo crolla addosso ai Clippers.

È inutile dire che gli obiettivi stagionali non erano questi: l’obiettivo era infatti quello di raggiungere, convincendo, almeno le Conference Finals e provare a vincere il titolo.

Le cose, quindi, non sono andate come ci si aspettava, ma cosa è andato storto?

 

Chimica e gerarchie

Quest’anno i Clippers hanno giocato 72 partite. In solo 48 di queste 72 Paul George è stato disponibile, e in molte di esse ha dimostrato di avere continui acciacchi fisici. Anche Leonard, a causa dei suoi continui problemi di infiammazione tendinea e muscolare ha dovuto saltare 15 partite.

Durante la regular season, con i due leader spesso in infermeria, sono emersi, come leader emotivi della squadra, Lou Williams e Montrezl Harrell. I due arrivavano da una stagione 2018-19 ampiamente sopra le aspettative ed essendo già leader dello spogliatoio. Durante la stagione non sono mancate le frecciatine, soprattutto da parte di Harrell, nei confronti di Leonard e George.

A gennaio, infatti, dopo una brutta sconfitta contro i Memphis Grizzlies Harrell ha dichiarato che ci fosse una “corsia preferenziale” per George e Leonard e che invece avrebbero dovuto essere trattati come gli altri giocatori.

Montrezl Harrell on the vibe of the Clippers locker room after the Grizzlies loss:

"I don't know brother. That may be another problem right there." pic.twitter.com/Rqr6cmkUCf

— Farbod Esnaashari (@Farbod_E) January 4, 2020

Vi lascio qui un articolo di Jovan Buha e Sam Amick, giornalisti per The Athletic.

All you need to know about the Clippers' playoff collapse. ⤵️

? Did load management hurt? | @SherwoodStrausshttps://t.co/6I7fYbuAHz

? L.A. sports fans deserved better | @molly_knighthttps://t.co/fNiDulMbnW

? Was it a lack of chemistry? | @jovanbuhahttps://t.co/O8SYa0BLHo

— The Athletic L.A. (@TheAthleticLA) September 16, 2020

Quando i tuoi leader emotivi si scontrano contro le star della squadra il problema è grande, e si sarebbe dovuto risolvere durante la regular season. I continui infortuni che ci sono stati durante tutto l’anno non hanno permesso di trovare la chimica corretta nella squadra e questo, ai playoff, è risultato evidente.

Già durante la serie contro Dallas si è visto come Kawhi Leonard abbia preso le redini della squadra solo in Gara 4, tra le partite punto a punto, quella terminata con il buzzer beater di Luka Doncic.

Kawhi with the clamps pic.twitter.com/FsbVZ0u9Sa

— NBA Central (@TheNBACentral) August 23, 2020

In questa gara aveva deciso di trascinare i compagni difendendo forte su Doncic e segnando o assistendo gli ultimi punti della squadra, giocando ISO in maniera perfetta.

Durante i playoff si sono visti giocare troppe volte Lou Williams e Harrell come se dovessero risolvere la partite. Il problema, in questo tipo di atteggiamento, sta nel fatto che spesso Harrell e Lou non coinvolgevano George e Leonard nelle azioni offensive. Considerando che Lou ha terminato la serie contro Denver con 10 punti di media, il 41% di TS e 4/27 da 3 punti, avere in testa di voler essere il leader della squadra è stato incredibilmente deleterio. Se si unisce alla pessima prestazione offensiva l’incredibile incapacità di leggere il gioco nella metà campo difensiva si ha una miscela esplosiva.

Tra l’altro, a conferma di ciò che abbiamo detto precedentemente, Harrell e George avrebbero avuto un acceso litigio durante Gara 7, in seguito ad una palla persa di Paul George.

According to @ChrisBHaynes, Paul George and Montrezl Harrell got into a “heated verbal exchange” during a timeout in Game 2 after two careless turnovers from PG.

— Hoop Central (@TheHoopCentral) September 16, 2020

Harrell avrebbe detto a George qualcosa di traducibile con “tanto hai sempre ragione tu” e successivamente sono stati interrotti da Doc Rivers che voleva parlare del game plan.

Il problema, qui, non è il litigio tra i due, ma tutto ciò che precede questo banale litigio e soprattutto il momento in cui ciò è avvenuto, durante una Gara 7 delle Western Conference Semifinals. Bisogna crescere molto sotto questo punto di vista, forse bisognerà liberarsi di Harrell, che si è rivelato la personalità più scomoda all’interno dello spogliatoio.

 

Doc Rivers e le rotazioni

Notizia curiosa: Doc Rivers è l’unico allenatore ad aver perso più di una serie di playoff in cui si era trovato in vantaggio per 3-1. Questo è successo due volte oltre alla recente serie contro Denver: alla guida dei Clippers contro i Rockets nel 2015 e alla guida dei Magic contro i Pistons nel 2003.

Questa è ovviamente solo una curiosità e non giudicherò in alcun modo il lavoro svolto dall’allenatore in base ad una simpatica coincidenza.

L’intervista post Gara 7 è stata chiara, Doc si è assunto le responsabilità di ciò che è succeso e ha anche dichiarato che son stati presi tanti tiri puliti che non sono entrati. Difficile contraddirlo su questi argomenti.

Mi trovo a scrivere questo articolo dopo che è già stata confermata, da Chris Haynes, la notizia che Doc Rivers rimarrà seduto sulla panchina dei Clippers anche per la prossima stagione.

“Rivers è stato giustamente criticato per la mancanza di aggiustamenti in corso durante la serie, ma discorsi sul suo licenziamento sono prematuri al momento”

Chris Haynes

Io, allo stato attuale delle cose, mi trovo in totale disaccordo con la scelta di tenere Doc Rivers. Ovviamente non posso conoscere dinamiche interne allo spogliatoio e, molto probabilmente, Doc è ben voluto dai giocatori e riesce a gestire lo spogliatoio in modo da mantenere un ambiente calmo. Il problema principale è che quest’anno, così come in scorse playoff run alla guida dei Clippers, è sembrato totalmente inadatto nei momenti in cui bisognava fare qualcosa per cambiare il flusso della serie.

Partiamo dalla gestione del vantaggio. I Clippers in questa post season han dimostrato che con i titolari in campo erano la squadra più forte; riuscivano, nella maggior parte delle partite, a scavare considerevoli solchi per distanziarsi dagli avversari.

Il primo, grande, esempio è Gara 4 contro Dallas. Durante il secondo quarto i Clippers hanno toccato il +21 sul punteggio di 54-33. Poco dopo, sul punteggio di 55-35 Doc Rivers mette in campo Harrell e circa un minuto dopo Carlisle ripete la mossa che ha permesso a Dallas di giocarsi la serie: entra in campo Marjanovic.

Basketball Reference ci offre una semplice analisi sul +/- nelle varie parti della partita.

Marjanovic, durante il primo turno di questi playoff, è stato fondamentale in ogni rimonta di Dallas nei confronti dei Clippers. Inizialmente si poteva pensare che Carlisle fosse molto bravo a far coincidere perfettamente i minuti di Harrell con quelli del centro serbo, ma questo è avvenuto per 6 gare e Doc Rivers, in maniera testarda, non è stato in grado di aggiustare le rotazioni.

Boban in tutti questi momenti è stato fondamentale. La sua capacità di passaggio, unita al fatto di dover attaccare contro un centro 20 centimetri più basso e unita al fatto che i Clippers si sono rivelati inadatti nel coinvolgerlo difensivamente, ha permesso a Dallas di rientrare in ogni partita.

Sinceramente, dopo Gara 4, pensavo e speravo che Doc Rivers avrebbe cambiato le sue rotazioni in modo da ovviare al problema, ma probabilmente era convinto che il minutaggio di Harrell non fosse un problema così grande e malgrado un +/- complessivo (escludendo il blow-out di gara 5) di -65 Doc ha continuato a puntare su di lui. In questo momento io non voglio dare le colpe a Trezz. Che Trezz esponesse a tantissimi problemi il gioco e soprattutto la fase difensiva dei Clippers è stato fin da subito palese a tutti, ma è colpa dell’allenatore se il giocatore continua ad avere minuti considerevoli.

Lo stesso discorso si può applicare a Lou Williams.

 

I problemi difensivi di Harrell e Lou Williams sono troppo grandi per essere ignorati. Se Lou Williams non rende da top player nella metà campo offensiva, in un contesto playoff non è possibile tenerlo in campo e in questa post season, anche offensivamente, è stato disastroso.

La sua serie contro i Mavericks è stata discreta, al di sotto del livello mostrato in regular season, ma i 36 punti con il 65% al tiro in Gara 4 alzano le sue medie e lo portano a 16+4 con il 62% di TS. Contro Dallas era giusto tenerlo in campo e farlo giocare, perché riusciva a rendere bene e in ogni momento poteva svoltare l’attacco dei Clippers.

Come ho scritto precedentemente la serie contro i Nuggets è stata disastrosa. Sono solo i 10 punti di media, con il 41% di TS e 4/27 da 3 punti ed una difesa peggiore del solito. Lou è stato completamente fuori dalla serie, nonostante Doc Rivers gli abbia concesso 26 minuti a partita, panchinando definitivamente Reggie Jackson (33 minuti totali in questa serie).

Non reputo la scelta di mettere al fondo delle rotazioni Reggie Jackson sbagliata. Probabilmente era la scelta corretta perché la sua presenza in campo creava un grande buco difensivo, difficile da colmare. Considerando, però, la pessima serie giocata da Lou Williams, che crea la stessa identica voragine difensiva di Reggie, non era forse più corretto decidere di abbassare i minuti di Lou e di far rientrare Reggie Jackson nelle rotazioni per dare più spacing ad un attacco che troppe volte nelle ultime 3 gare si è rivelato statico?

 

Un altro aspetto interessante, messo in luce dal profilo twitter di Justin Russo in seguito alla continua zona di Miami nella serie contro Boston, è che i Clippers hanno giocato a zona solo 3 possessi in tutta la serie contro Denver e solamente una volta ciò è avvenuto dopo Gara 3.

I went and looked at something because the zone defense aspect had me curious. Clippers actually used a zone less in the postseason than the regular season despite using a zone in the regular season more than 23 other teams did. Cut their frequency in half, which is odd. https://t.co/4vRKckt49J

— Justin Russo (@FlyByKnite) September 18, 2020

Considerando, come dice Justin, che i Clippers erano uno dei team che più utilizzava la zona durante la regular season, la situazione è particolare. Perché Doc Rivers ha fatto questa scelta? Nel momento in cui la tua squadra sta subendo continue rimonte, provare a cambiare metodo di difesa non sarebbe potuto essere un vantaggio? Perché non tentare qualcosa per rimescolare le carte?

Continuiamo a sollevare domande e discussioni. In gara 7 della serie contro i Nuggets, Marcus Morris, il terzo giocatore della squadra per importanza, ha giocato solo 8 dei 24 minuti del secondo tempo. Contemporaneamente, Zubac ne ha giocati solo 6. Nessuno dei due ha giocato un grande primo tempo, ma nel momento in cui ti hanno garantito solidità durante i playoff sarebbe stato giusto dar loro fiducia nel momento più importante della post season.

Per quanto le statistiche come net rating e +/- in pochi minuti non riescano a dare il reale valore dell’impatto dei giocatori, se propriamente contestualizzate possono rivelarsi utili a confermare ciò che si è visto sul campo. Il prossimo tweet, sempre di Justin Russo, che offre una copertura incredibile sui Clippers, ci fa notare come le lineup con Shamet-Harrell e Lou Williams in campo contemporaneamente non abbiano mai prodotto niente di buono.

Shamet-Williams-Harrell was -39 in 38 postseason minutes prior to tonight. They were -15 in 20 minutes this series, and Doc Rivers STILL ran them out there together. Did you think it was gonna work, dude?

— Justin Russo (@FlyByKnite) September 16, 2020

Immaginare il perché non è difficile: se metti i tuoi 3 peggiori difensori contemporaneamente in campo contro attacchi organizzati, come quelli di Nuggets e Mavericks, non puoi pretendere che le loro lacune non vengano sfruttate. Se, inoltre, nella metà campo offensiva i suddetti tre giocatori stanno giocando dei playoff tremendi, non ci si può aspettare altro che soffrire e subire parziali.

 

Roster e futuro

Malgrado quello che le persone che guardavano più saltuariamente i Clippers pensassero, il roster dei losngelini presenta diversi problemi.

Il primo potrebbe essere nelle caratteristiche di Leonard e George, dato che nessuno dei due è un creator primario eccezionale. In mancanza di un giocatore con queste caratteristiche è necessario che i giocatori intorno siano in grado di creare un vantaggio, o di mantenerlo una volta creato. Serve un roster omogeneo, compatto ed intelligente. Kawhi ha dichiarato che serve “more basketball IQ” nel roster, sono d’accordo con lui.

Zubac è stato molto impattante. Ha dimostrato gara per gara di poter stare in campo e di fare la differenza. Ovviamente contro alcuni giocatori che tirano tanto da 3 punti in pull-up faticherà, ma è un giocatore utile in situazioni di pick&roll, in entrambe le metà del campo.

L’aggiunta in corsa di Marcus Morris è stata perfetta e lui ha giocato dei playoff al limite della perfezione, escludendo il brutto fallo a Doncic che gli è costato l’espulsione in Gara 6 del primo turno. Il suo tabellino segna 12 punti con il 47.5% da 3 punti e il 65% di TS, conditi da una difesa pronta e attenta. Riuscire a rifirmarlo durante la free agency è assolutamente fondamentale.

Patrick Beverley è importantissimo. E’ il leader difensivo della squadra oltre che un grandissimo energy guy. In attacco è molto utile e sicuramente non è un malus.
Quest’anno ha tirato il 46% dagli angoli durante la regular season, svolgendo alla perfezione il suo ruolo. Durante la stagione è sempre stato l’ago della bilancia, con lui presente la squadra aveva un altro volto: più grinta, più attenzione.

Paul George, Kawhi Leonard and Marcus Morris Sr. combined to shoot 38.7% from three in the series. The rest of the team shot 25.3%.

— Justin Russo (@FlyByKnite) September 16, 2020

La panchina, come detto già sopra, ha diversi problemi. Lou Williams e Harrell sono due giocatori su cui, in un contesto playoff, non si può contare.

Harrell è in scadenza e, considerando che i Clippers hanno il cap bloccato, la soluzione migliore per la squadra sarebbe di riuscire ad offrirgli un quintetto andando in luxury per poi fare sign&trade.

Credo che il valore di Harrell, in ottica scambi, non sia molto alto, ma una squadra che non può puntare ad andare troppo avanti nei playoff potrebbe decidere di scambiare per lui, cedendo un giocatore meno talentuoso ma più funzionale ed utile in un contesto competitivo.

Lou Williams ha un ultimo anno di contratto a 8 milioni. Ha dichiarato il suo amore alla franchigia e ha detto che vorrebbe finire la sua carriera con questa maglia. Verrà quasi sicuramente tenuto e si penserà alle cifre con cui rinnovarlo l’anno successivo.

Landry Shamet potrebbe essere una buona pedina di scambio, magari nello stesso scambio in cui potrebbe essere inserito Harrell. Shamet è molto talentuoso, mi piacerebbe averlo ancora in squadra, ma se si dovesse trovare una trade per qualche pedina fondamentale è da cedere. Il problema, durante la stagione, è che è stato sfruttato in modo altalenante, senza dargli la possibilità di essere costante.

Reggie Jackson può essere rifirmato al minimo, come quest’anno. In ottica playoff non è sostenibile per molti minuti, ma in regular season potrebbe allungare il reparto guardie.

Clippers only had 24 minutes of JaMychal Green at center this postseason. Seems less than ideal.

— Justin Russo (@FlyByKnite) September 16, 2020

JaMychal Green è stato usato male durante i playoff. Sarebbe stato più interessante vedergli giocare diversi minuti da centro di riserva, ma ciò è avvenuto solo per 24 minuti in tutta la post season. Quando ha giocato, ha dimostrato di meritarsi il posto ed è stato uno dei promossi con i voti più alti.

L’anno prossimo sarà fondamentale compiere gli aggiustamenti necessari per pensare di poter puntare in alto. Le altre squadre non staranno ad aspettare, non c’è margine di errore.

 

Come sta Leonard fisicamente? Cosa succede a Paul George?

Leonard, nelle ultime 3 partite, è sembrato stanco. Durante i playoff ha tirato con il 60% dalla non restricted area e con il 41% dal midrange. Percentuali molto alte, ma abbastanza in linea con quelle mostrate durante la regular season. Il problema è che nelle ultime tre partite, oltre a non essersi caricato la squadra sulle spalle, è sembrato stanco e la maggior parte dei tiri che fino a quel momento ha segnato con continuità sono andati corti. Nelle gare della rimonta Nuggets, infatti, ha tirato con solo il 15% dal midrange (0/8 nelle ultime 2) e questo non può essere solo un problema di leadership. Nelle prime 4 gare della serie ha tirato con il 53% da questa zona del campo.

Paul George è stato vittima dell’ironia del web durante i playoff, anche se, molto probabilmente, è stato il miglior giocatore della serie contro i Nuggets.

Paul George averaged 22-5-4 on a 58.7 TS% with fantastic defense in the second round. It didn't matter. Just how it goes.

— Justin Russo (@FlyByKnite) September 16, 2020

Sicuramente non ha giocato dei grandi playoff, ha avuto problemi di falli e non è stato costante, ma anche quando il tiro non entra si rivela utile perché è un grande difensore.
Capita a tutti di sbagliare le partite, Paul George emotivamente è fragile, quando sbaglia si demoralizza e continua a sbagliare. Deve assolutamente lavorare su questo aspetto della sua personalità per mettere in luce il suo enorme talento.

Tags: doc riversIvica ZubacJamychal GreenKawhi LeonardLandry ShametLos Angeles ClippersLou WilliamsMontrezl HarrellPatrick BeverleyPaul Georgereggie jackson
Matteo Berta

Matteo Berta

Matteo, studente di ingegneria informatica a Torino. Si è innamorato dei Clippers nello stesso modo di tanti altri, vedere Chris Paul che alza il pallone a Blake Griffin a 12 anni era uno spettacolo. Crescendo si è innamorato di Trae Young e delle prospettive di questi Atlanta Hawks.

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