Stasera si giocherà il primo atto della seconda semifinale di Conference, ovvero quella tra Milwaukee Bucks e Miami Heat, due squadre molto diverse tra loro sia per stile di gioco che per organico e che proprio per questo potrebbero regalarci una serie molto interessante sotto più aspetti.
LE SFIDE IN REGULAR SEASON
Miami ha vinto la serie stagionale contro Milwaukee per 2-1 ma, siccome due di queste partite risalgono alla prima parte di stagione, prenderemo in esame solamente la terza, disputata poco meno di un mese fa nella “bolla” di Orlando, che ha visto i Bucks vincitori per 130-116. Nonostante le assenze di Dragic e Butler, in questa partita si sono viste diverse situazioni che potrebbero avere un ruolo chiave anche in questa serie. Ci sono state due partite all’interno dello stesso match: nella prima metà gli Heat non hanno avuto alcun problema nel giocare secondo il loro stile, ovvero con molti passaggi e tagli che hanno punito costantemente la generosa difesa dei Bucks che ha concesso ben 73 punti con 13/24 da 3 (19 assist e solo 7 palle perse nel primo tempo) a Miami. Dopo l’intervallo, e soprattutto nel quarto periodo, la partita ha completamente cambiato faccia: Milwaukee è tornata a difendere forte, specialmente il pitturato, costringendo gli Heat a prendere tanti tiri da fuori che a differenza dei primi due quarti non sono entrati con continuità (3/11 nell’ultimo periodo). Le due shot chart qui sotto mostrano la differenza che c’è stata tra le due metà di partita.

Inoltre Miami non ha saputo trovare una soluzione per Antetokounmpo, autore di 19 punti (6/7 dal campo e 7/7 ai liberi), 9 rimbalzi e 3 assist in soli 13′, e questo potrebbe rappresentare un problema non da poco per la squadra di Spoelstra se dovesse verificarsi con una certa frequenza.
MATCHUP
Il matchup in assoluto più atteso della serie si giocherà tra Adebayo e Antetokounmpo, dato che Bam è probabilmente il miglior giocatore nel contenere il Greco tra quelli ancora in corsa ad Est. La sua importanza per Miami in fase offensiva, però, non permetterà a Spoelstra di lasciarlo fisso su Giannis per tutta la partita ed è qui che si giocheranno molte delle possibilità degli Heat di neutralizzarlo, anche perché spesso la scelta del coach è proprio di utilizzare Adebayo in aiuto sulle sue penetrazioni. Tra tutti, Crowder e Iguodala dovranno quantomeno cercare di limitarlo e farlo arrivare fuori equilibrio all’incontro con Bam, che in molte occasioni si è rivelato eccezionale nel marcare Brook Lopez e scegliere il momento giusto per staccarsi dal suo uomo e contestare efficacemente Antetokounmpo.
In generale, Adebayo è molto efficace nel seguire le penetrazioni di Giannis, essendo in grado di abbinare alla sua stazza una buona velocità laterale che ha sempre messo in difficoltà la stella dei Bucks. Inoltre non si fa problemi a usare il suo corpo in maniera decisa, giocando spesso al limite del fallo, ma riuscendo quasi sempre a rendere legittimi i suoi movimenti, tenendo le braccia alte e non lasciandosi ingolosire dalla possibilità di mettere a referto una stoppata.
Non è tutto oro quel che luccica: nel caso di Antetokounmpo, infatti, si parla comunque di un probabile back-to-back MVP che fa dell’esplosività una delle sue armi migliori e Adebayo, pur essendo particolarmente efficiente nel contenerlo, deve comunque fare i conti con lo strapotere atletico del Greco. Per Bam è molto difficile riuscire a limitarlo quando riesce a prendere un minimo di velocità fuori dal perimetro, situazione in cui è costretto a spendere falli o semplicemente ad arrendersi per evitare contatti fallosi che regalerebbero un tiro libero aggiuntivo, senza possibilità di impedire un inevitabile canestro.
I Bucks di Budenholzer, notoriamente, lasciano molto spazio ai tiratori sul perimetro, scommettendo sulle loro percentuali e chiudendo il più possibile il pitturato, ma la presenza di Duncan Robinson costringe anche i coach più integralisti a fare un’eccezione. Nella gara di regular season giocata nella bolla, a Wesley Matthews è stato affidato il difficile compito di provare a limitarlo, seguendolo a qualunque costo sopra a ogni blocco e venendo spesso richiamato in panchina a riposarsi ogni volta che la guardia di Miami veniva sostituita. Robinson ha come sempre sfruttato le ottime qualità in termini di visione di gioco e passaggio di Adebayo per crearsi buoni tiri o sfruttare l’attenzione della difesa per un suo eventuale tiro da tre punti per tagliare improvvisamente e portare a casa comodi layup, chiudendo con 21 punti (7/11 dal campo). Il gioco a due tra Bam e Duncan sarà un tema tattico fondamentale della serie e un grosso grattacapo per la difesa di Milwaukee, come d’altronde è stato nella serie contro i Pacers. In particolare, Matthews e Connaughton, o all’occorrenza George Hill, dovranno trovare il modo di non permettergli di creare anche pochi centimetri di separazione, per evitare un bagno di sangue.
Ultimo, ma non meno importante, è il tipo di marcatura che gli Heat riserveranno a Brook Lopez. Nel corso della stagione, infatti, coach Budenholzer ha saputo sfruttare le abilità spalle a canestro del centro ex-Nets per punire i cambi difensivi, in modo da portare canestri facili vicino al ferro sfruttando l’imponente stazza del lungo dei Bucks. L’unico giocatore di Miami in grado di impensierire Lopez è Bam Adebayo, che però sarà spesso impegnato nella marcatura di Antetokounmpo, esponendo così la difesa di Miami a diversi potenziali mismatch. Per quanto Iguodala e soprattutto Crowder abbiano svolto un lavoro complessivamente buono contro Lopez nella partita di regular season nella “bolla”, in una serie al meglio delle 7 questa strategia sembra poco sostenibile, anche perché le alternative rappresentate da Olynyk (sufficientemente alto ma troppo “leggero”) e Leonard (che ha la stazza ma non ha mobilità per le restanti situazioni) sono tutt’altro che esaltanti. Molto probabilmente la strategia di coach Spoelstra sarà quella di sfruttare la lentezza di Lopez in difesa per costringere coach Budenholzer a sostituirlo a favore di un lungo meno lento ma anche meno fisico, o a rimpiazzarlo con Giannis e giocare con un quintetto piccolo.
Viceversa Adebayo, per quanto sia migliorato nel corso della stagione, ha sempre fatto fatica contro i centri più alti e più grossi di lui che, nonostante fossero molto più lenti, hanno costretto il centro degli Heat a prendersi tiri molto contestati o a scaricare il pallone quasi istantaneamente. L’ultima cosa che coach Spoelstra vorrebbe vedere sarebbe Bam ricevere un passaggio al gomito o al tiro libero e immediatamente cercare un passaggio senza neanche provare ad attaccare o a impensierire il suo difensore. Nella serie contro i Pacers, il neo-All-Star di Miami ha mostrato buoni miglioramenti nell’1vs1 statico partendo dal midrange, usando efficacemente il suo fisico contro un giocatore più alto di lui come Myles Turner, ma contro Brook Lopez, che in stagione è stato un muro sotto canestro, potrebbe ancora fare fatica.
ASPETTI CHIAVE
In casa Bucks ci sono principalmente due aspetti che richiamano l’attenzione e che destano qualche preoccupazione: la forma di Middleton e la difesa di Lopez, fino a poco tempo fa considerata un punto fermo della squadra.
Middleton ha giocato una serie decisamente sottotono contro i Magic e ha dimostrato di soffrire in modo inaspettato la feroce marcatura di James Ennis III. Gli Heat potranno cercare di sfruttare questa preziosa indicazione per provare a limitarlo a loro volta, anche se i loro migliori difensori sono attaccanti decisamente più talentuosi di Ennis e quindi non potranno spendersi allo stesso modo sul secondo violino dei Bucks. In ogni caso, nel finale della serie Middleton ha mandato importantissimi segnali di ripresa, quindi la speranza di Milwaukee è che abbia avuto un fisiologico calo mentale e che possa tornare al meglio contro Miami.
Il secondo grande punto di domanda è legato al quintetto base di Milwaukee e alla sua difesa: coach Budenholzer ha incentrato il suo sistema sull’efficacissima difesa deep drop di Brook Lopez, che in regular season è stata praticamente impenetrabile, ma i Magic hanno improvvisamente gettato molte ombre sulla sua efficacia in ottica playoff. Orlando, infatti, è stata tradita dalle percentuali dal midrange, ma è stata bravissima a sfruttare le esitazioni di Lopez nell’allontanarsi da sotto canestro per generare tiri aperti piuttosto interessanti.
Il fatto di avere un sistema difensivo così ben oliato si è rivelato un’arma a doppio taglio per i Bucks, che si sono trovati improvvisamente senza un piano B. Coach Bud ha quindi provato a far muovere di più Brook da sotto canestro, finendo però per esporre la sua estrema lentezza di piedi che lo aveva sempre reso un buco nero in difesa prima di approdare a Milwaukee e facendogli perdere qualunque avversario al primissimo passo in penetrazione.
Inoltre questa mossa ha reso troppo macchinose le rotazioni difensive dei Bucks, che solitamente sono abituati a difendere di squadra in maniera diversa, gettando in confusione in particolare gli esterni e liberando spazi per gli attaccanti dei Magic. Emblematiche sono le due azioni nelle prossime clip: nel primo caso Giannis e Brook si sono ritrovati a contestare lo stesso tiro sul perimetro, liberando Vucevic per un comodo canestro, mentre nel secondo Marvin Williams ha letteralmente spinto di peso Bledsoe contro Fultz per fargli contestare il tiro.
Il maggior talento di Miami nel gioco dal midrange, in particolare di giocatori come Dragic, particolarmente on fire nell’ultimo periodo e Butler, rischia di diventare insostenibile per la difesa drop, quindi è lecito aspettarsi di vedere più spesso quintetti con Giannis da 5 o con Marvin Williams e Ilyasova da lunghi, come nelle gare contro i Magic.
Un ultimo punto fondamentale legato ai quintetti di Milwaukee è relativo alla closing lineup, che nel corso della stagione non è mai stata realmente definita. I Bucks infatti hanno quasi sempre vinto le partite con largo margine, anche nella serie con Orlando, e quindi non hanno mai avuto realmente modo di rodare un quintetto definitivo per i finali di partita, fattore che tra l’altro li ha portati a perdere quasi tutte le gare finite punto-a-punto. La serie con Miami si preannuncia combattutissima e Budenholzer dovrà essere bravo a scegliere chi affiancare a Giannis e Middleton per non correre rischi eccessivi. Probabilmente un nome insostituibile sarà Hill, più un altro esterno forte in difesa tra Matthews, DiVincenzo e Connaughton, ma bisognerà capire se il coach opterà per un quintetto piccolo o se non vorrà privarsi di Lopez.
Per quanto riguarda Miami, l’aspetto più importante sarà sicuramente il tiro da 3 punti: i Bucks, come accennato in precedenza, preferiscono proteggere il ferro anche a costo di lasciare qualche tiro da 3 smarcato in più agli avversari, anche se questa tendenza è leggermente cambiata nei Playoffs a causa della strategia offensiva impiegata dai Magic nel primo turno. Contro i Pacers, gli Heat hanno tirato con il 39.1% da 3 su 33.3 tentativi a partita (quinti nei Playoffs), e dovranno sicuramente mantenere queste percentuali e questo volume (se non addirittura aumentarlo) per garantire un certo equilibrio in fase offensiva.
Miami, infatti, adotta uno stile di gioco molto moderno, in cui si alternano tiri da 3 punti e incursioni al ferro (il 20.9% della produzione offensiva deriva da tiri liberi), tirando di conseguenza poche volte dal midrange (solo il 7.2% delle volte). Nel caso in cui le percentuali degli Heat dovessero calare, i Bucks potrebbero focalizzarsi quasi esclusivamente sull’efficace difesa interna mostrata nella regular season annullando, o quantomeno limitando pesantemente, l’attacco della squadra di Spoelstra.
Se Miami dovesse mantenere una buona efficienza dall’arco, coach Budenholzer dovrebbe riproporre parte degli aggiustamenti visti nella serie contro i Magic, ovvero far uscire Lopez dal pitturato per contrastare i tiri da 3 o sostituirlo con un giocatore più adatto a difendere l’arco. In entrambi i casi, gli Heat avrebbero comunque liberato l’area per eventuali incursioni da parte di Butler e Dragic in primis o per l’ormai classico give-and-go tra Adebayo e Duncan Robinson.
Se la strategia di Milwaukee non dovesse cambiare, gli Heat potrebbero comunque sfruttare la difesa drop dei Bucks per punirli dal midrange come hanno provato a fare i Magic, sperando che i risultati siano migliori e più costanti.
Se il duello Adebayo-Antetokounmpo sarà il protagonista indiscusso della serie, anche quello tra Butler e Middleton, come accennato sopra, potrebbe rivelarsi altrettanto decisivo, se non addirittura di più. Dato che, come scritto all’inizio, limitare l’MVP della lega con costanza potrebbe rivelarsi un’impresa impossibile, coach Spoelstra potrebbe concentrare l’attenzione della difesa su Khris Middleton, anche a costo di concedere qualcosa in più a Giannis.
Middleton, infatti, per quanto si sia ripreso nelle ultime gare, ha chiuso i primo turno contro i Magic a 15.0 punti di media con un pessimo 47% di true shooting, dando l’impressione di non essere mai entrato nella serie soprattutto mentalmente, nonostante abbia giocato una gara 5 positiva. Uno che su queste cose non lascia scampo è sicuramente Jimmy Butler che oltre a essere un ottimo difensore sulla palla è anche un giocatore in grado di intimorire psicologicamente gli avversari, aspetto che potrebbe rivelarsi molto problematico per Middleton, in quanto verrà marcato quasi sempre dall’ex-Bulls. In generale, Miami dispone di un gruppo di ali difensivamente buone (Iguodala, Crowder, Jones Jr.) che si prenderanno a carico la marcatura del #22 dei Bucks nel corso della serie, cercando di dare continuità alla difesa visto che Butler avrà un carico offensivo importante. Se questo dovesse essere il gameplay difensivo, Giannis sarebbe costretto a creare quasi da solo, e questo aspetto potrebbe non essere efficace per i Bucks nel lungo termine.
Infine, come alternativa alla difesa a uomo, Miami potrebbe utilizzare la sua classica zona 2-3 “invertita” (con le ali nella prima linea al posto delle guardie) che ha messo parecchio in difficoltà i Bucks durante la regular season. Così facendo, gli Heat occuperebbero maggiormente l’area in modo da contrastare le incursioni di Giannis cercando allo stesso tempo di selezionare con attenzione chi lasciare libero da 3 (Bledsoe su tutti che sta tirando con il 28% da 3 nei Playoffs), con in punta due tra Iguodala, Jones Jr. e Butler pronti a sporcare ed eventualmente intercettare passaggi soprattutto nei cambi di lato.
PRONOSTICI
Francesco Cellerino: Bucks 4-2, ma una vocina nella mia testa mi dice che un 4-3 Heat non mi stupirebbe.
Davide Possagno: 4-3 Bucks.
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Articolo a cura di Davide Possagno e Francesco Cellerino