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Cosa abbiamo imparato dal nono giorno di playoff

La Redazione by La Redazione
28 Agosto, 2020
Reading Time: 7 mins read
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Nono giorno

Copertina a cura di Niccolò Bedaglia

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Il nono giorno di playoff è stato il primo senza le canoniche quattro partite giocate: Boston e Toronto hanno infatti chiuso con un netto 4-0 le loro serie, mentre le due serie dell’Ovest sono ancora in corso. I Los Angeles Clippers hanno avuto la meglio dei Dallas Mavericks e si sono portati sul 3-2; stesso punteggio anche nella serie tra Utah Jazz e Denver Nuggets, nella quale Mitchell e compagni hanno sprecato il primo match point.

 

DENVER NUGGETS – UTAH JAZZ (2-3)

Analisi di Leonardo Spera

Sull’orlo dell’eliminazione, i Denver Nuggets hanno risposto presente e sono riusciti a forzare una gara 6 con una grande prestazione nel secondo tempo.

Il primo quarto è tutto all’insegna di Nikola Jokic: il serbo segna 21 punti con un perfetto 8/8 dal campo, compreso un 5/5 da tre punti. Nonostante il poco incoraggiante 31% in stagione dalla lunga distanza, è importante che Jokic non rifiuti quel tipo di soluzione costringendo Gobert a inseguirlo fuori dal pitturato lasciando l’area sguarnita per gli altri giocatori dei Nuggets.

Nice ate for the @nuggets to start the 4th Quarter:

?Double drag into a stagger punishing the drop coverage with the Pop from Jokic?@HalfCourtHoops @MarioCelebre @Spinella14 @Jammer2233 @MontyPatel pic.twitter.com/27A9mUI1ro

— Roberto Fois (@CoachFois) August 26, 2020

Dopo l’ottima partenza del primo quarto, Denver si “raffredda” (8/20 dal campo) nel secondo e non sembra avere una risposta per il solito Jordan Clarkson che punisce la difesa lenta e disorganizzata degli avversari.

Nel terzo quarto sale in cattedra Jamal Murray, capace di accendersi nei momenti più critici delle partite. In gara 4 Utah aveva provato a droppare nei pick&roll che coinvolgevano il canadese, con scarsi risutati vista la sua prestazione da 50 punti. In questa gara, invece, i Jazz hanno tentato di mettere in difficoltà l’ex Kentucky con raddoppi, aiuti e trap sistematico per soffocarlo e costringerlo a scelte difficili. Nulla di tutto ciò ha funzionato e Jamal ha segnato 17 punti nel solo terzo periodo, riportando a contatto i suoi.

 

 

La trance agonistica di Murray continua anche nell’ultimo periodo (7/8 dal campo e 16 punti), Utah prova ad appoggiarsi a Donovan Mitchell e ad attaccare sistematicamente Jokic quasi ad ogni azione, generando qualche buona occasione.

Alla fine, però, i ragazzi di coach Snyder sembrano non averne più e sprofondano a -10, arrendendosi ai Nuggets.

Questa serie è stata fino ad ora caratterizzata dagli attacchi straripanti più che dalle difese, tuttavia è proprio con la fase difensiva dell’ultimo quarto che Denver è riuscita a strappare la vittoria. Fondamentale è stata la presenza di P.J. Dozier, che ha giocato tutti i dodici minuti della frazione finale. La guardia ex Boston è riuscita a dare un equilibrio e a stabilizzare la difesa perimetrale dei suoi, dando un gran contributo sia off che on-ball e prendendosi i complimenti del suo allenatore.

In sostanza, l’aspetto in cui i Nuggets sono stati più carenti per tutta la serie è quello che ha permesso loro di prolungare la contesa e di non sprecare le ottime prestazioni delle sue due star. Vedremo ora se la squadra di coach Malone saprà ripetersi in gara 6; personalmente vedo ancora Snyder e i suoi come i favoriti per il passaggio del turno, ciononostante non mi stupirei se la serie arrivasse a gara 7 e si confermasse come una delle più interessanti di questo primo turno di playoff nella bolla di Orlando.

 

LOS ANGELES CLIPPERS – DALLAS MAVERICKS (3-2)

Analisi di Lorenzo Pasquali

I Clippers tornano alla vittoria in gara 5, con una prestazione finalmente dominante sui due lati del campo, dopo la deludente sconfitta ai tempi supplementari di gara 4. La squadra allenata da Doc Rivers entra in campo con l’attenzione ai dettagli che era tanto mancata nei precedenti incontri, con le due superstar a illuminare il percorso.

Kawhi Leonard e Paul George iniziano la partita molto più aggressivi, arrivando spesso al ferro e guadagnando preziosi tiri liberi.

La serata della coppia losangelina si conclude con 67 punti, 10 rimbalzi, 6 assist, con 24/37 dal campo, in soli 55 minuti di gioco.

Chiaro fin da subito l’intento di mettere in ritmo Paul George, per aiutarlo ad uscire dal brutto periodo al tiro:

Whew. pic.twitter.com/O3hEc1yNuE

— Justin Russo (@FlyByKnite) August 26, 2020

In difesa i Clippers sono fin dal primo quarto molto più attenti nell’esecuzione delle rotazioni. Ancora una volta è Zubac il giocatore chiamato a chiudere gli spazi in area a Doncic:

Chauncey Billups talks about the changes the LA Clippers made defensively against Luka Doncic, namely because of Ivica Zubac’s ability as a defender. pic.twitter.com/IdgsEkUmHo

— Justin Russo (@FlyByKnite) August 26, 2020

Così come nei precedenti incontri, i Clippers cercano di nascondere Zubac sul giocatore avversario meno pericoloso in attacco.

All’inizio del possesso di Dallas, il centro croato si trova in marcatura su Michael Kidd-Gilchrist: l’ex Charlotte Hornets garantisce grandissima difesa al suo allenatore, sia in single coverage su Leonard che in aiuto, ma dà a Zubac la possibilità di giocare da libero per proteggere il ferro dalle penetrazioni della stella slovena.

Con l’aiuto delle due stelle, i Clippers vanno in vantaggio 33-18 dopo i primi minuti di gioco. Nel momento in cui si è riproposto il duello Harrell-Marjanovic, LA non ha smesso di lottare, nonostante il chiaro matchup sfavorevole. Seth Curry, leader della second unit dei Mavs, ha la prima serata no al tiro dei suoi playoffs e Dallas non riesce a tenere il passo con le bocche di fuoco avversarie.

Luka Doncic, ancora dolorante per i problemi alla caviglia, fa estrema fatica a liberarsi dalle attenzioni avversarie e trovare punti facili.

La partita prosegue così con LAC che mantiene e aumenta il vantaggio, con i giocatori in campo dei Mavericks visibilmente nervosi nel secondo e terzo quarto, prima di un intero quarto periodo di garbage time.

I Clippers escono da questa partita consapevoli di avere qualche marcia in più quando tutti sono sulla stessa pagina, ma le percentuali dal campo (62.9% da tre per LAC, 32.4% per Dallas) sono destinate a stabilizzarsi in gara 6.

Molto importante anche la convincente gara di Paul George: il nativo di Palmdale ha ammesso di aver avuto problemi legati all’ansia e depressione negli ultimi giorni, ma grazie anche all’aiuto dei compagni e l’appoggio esterno della famiglia ora sembra esserne uscito nel migliore dei modi.

Clippers’ Paul George said he talked to psychiatrist after slump before Game 5 breakthrough: “I underestimated mental health, honestly. I had anxiety and a little bit of depression. Being locked in here (in the bubble), I just wasn’t there. I checked out.” pic.twitter.com/rwOzAnxSKK

— Ben Golliver (@BenGolliver) August 26, 2020

Back in rhythm.@Yg_Trece became the first player in the Shot Clock Era to score at least 35 points in under 25 minutes in a postseason game. pic.twitter.com/MlfMYXWYKZ

— LA Clippers (@LAClippers) August 26, 2020

Per i Mavericks, la speranza è quella di poter recuperare Porzingis, così da avere un’arma in più a disposizione dell’attacco di Carlisle.

Il lungo dei Mavericks sta giocando una grande serie offensiva, specie dalla lunga distanza (53% da 3 su quasi 6 tentativi a partita), ed è fondamentale per dare un po’ di fiato a Maxi Kleber. Il tedesco sta facendo un lavoro incredibile in difesa su Kawhi Leonard, e nelle ultime due partite è stato chiamato anche ad occuparsi di Ivica Zubac.

Il rientro di KP andrebbe perlomeno a risanare un reparto lunghi già privo di Dwight Powell e Willie Cauley-Stein.

Tags: dallas mavericksDenver NuggetsDonovan MitchellJamal MurrayKawhi LeonardKristaps PorzingisLos Angeles ClippersLuka DoncicNikola JokicPaul GeorgeUtah Jazz
La Redazione

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