Con la conclusione anticipata della stagione, anche in casa Knicks sono iniziate le prime valutazioni sul futuro della squadra. Se da una parte il campo ha lasciato ben poco di positivo, dall’altra la franchigia di New York è pronta ad iniziare un nuovo corso con Leon Rose al comando.
Quali domande dovranno porsi i Knicks in questi mesi di pausa dal basket giocato? Il nuovo Front Office porterà al cambio di rotta invocato dalla piazza?
1) Quale sarà il futuro di Kevin Knox e Dennis Smith Jr?
Knox ha sofferto in maniera importante la mancanza di punti di riferimento nella gestione Fizdale, e neanche l’arrivo di Mike Miller lo ha portato ad avere un ruolo centrale nel roster. La stagione da rookie aveva già fatto sorgere alcuni dubbi sul potenziale del prodotto di Kentucky: nessuno avrebbe però potuto immaginare un crollo verticale già al secondo anno nella Lega.
Rispetto alle 57 partite iniziate in quintetto dell’anno scorso, si è scesi a solamente 4 in questa stagione, dovute solamente a defezioni dei titolari. Il minutaggio è passato da 28.8 mpg a 17.9 mpg, con un progressivo calo nel corso delle settimane. Lo stesso Kevin aveva provato a giustificare queste scelte con un infortunio al ginocchio avuto durante la scorsa estate. Dichiarazioni che non possiamo smentire ma che difficilmente possono essere ritenute valide, considerando che è l’unico giocatore del roster ad essere stato disponibile per tutte le 66 partite stagionali. Poche fiammate durante la stagione, l’unica nella vittoria di squadra contro Miami dello scorso 1 Gennaio.
Parlando di cifre, non era facile fare peggio della scorsa stagione che, nonostante i numeri passabili in termini generali, non lo aveva certo visto brillare al tiro. Le conclusioni a partita sono passate da 12.2 a 6.2, legandosi ovviamente al minutaggio, mentre le percentuali dal campo si sono confermate intorno al 37%, con un 47% di True Shooting. Calo preoccupante ai liberi, dove Kevin è sceso a quota 65%, con poco più di 100 viaggi in lunetta, rispetto al 72% della scorsa stagione con più del doppio di tentativi.
Febbraio è stato certamente il punto più basso della stagione, dove Knox ha toccato il fondo in quasi ogni aspetto del gioco.

Le colpe per un’annata di questo genere vanno spartite sicuramente tra Fizdale e lo stesso Knox. Il primo è colpevole di aver dato poca fiducia ad un ventenne al secondo anno nella Lega, ed aver creato un sistema inadatto per la crescita dei giovani. Il secondo è invece reo di non aver portato nessun tipo di progresso sul parquet, dimostrandosi addirittura un giocatore involuto rispetto alla stagione precedente.
Come per gran parte del roster dei Knicks, è complicato dare una valutazione statistica dell’apporto di Knox nella metà campo difensiva. Le stats sono chiaramente sporcate dalle difficoltà generali di squadra, quindi è più corretto affidarsi soprattutto all’eye test per una valutazione più oggettiva. Detto questo, Kevin per il secondo anno consecutivo è tra gli ultimi della Lega sia per Defensive Real Plus Minus, 471esimo con -1.51, che per Real Plus Minus, 501esimo con -4.21.
Troppa pigrizia nell’aggirare i bloccanti e tante difficoltà nel tenere l’uomo senza cadere nelle finte. Quest’ultimo è chiaramente l’aspetto su cui è stato punito maggiormente, come nella clip sottostante.
Ad oggi il futuro di Knox a New York rimane incerto. Lo stesso Shams Charania ha dichiarato che con l’addio di Steve Mills il giocatore ha perso consensi anche all’interno del Front Office. Sicuramente il valore di mercato di Kevin è ai minimi storici, e svendere dopo solamente due anni una nona scelta del Draft sarebbe un altro segno di debolezza da parte della franchigia. Un eventuale scambio porterebbe al massimo ad una seconda scelta futura, a meno che non venga inserito in una blockbuster trade per qualche giocatore di spessore, ma anche in questo caso il suo peso sul tavolo sarebbe comunque molto basso.
L’unica via per i Knicks è quella dell’attesa. Se il nuovo Coach sarà in grado di rivalorizzare il prodotto di Kentucky, allora gli scenari potrebbero cambiare nuovamente.
Se per Knox sembrano esserci ancora dei margini per un futuro a New York, diversa è invece la situazione per Dennis Smith Jr. Le aspettative per questa stagione erano molto alte, ed erano state alimentate proprio dal giocatore stesso, che si era detto convinto di poter trascinare la squadra ai Playoffs. Tra infortuni vari e scelte tecniche, l’ex Mavericks si è però ritrovato a giocare solamente 34 partite, poco più di 500 minuti in totale.

Smith ha peggiorato le sue percentuali al tiro, già carenti anche in passato, arrivando al 34% dal campo con il 30% dall’arco e il 50% ai liberi, il tutto condito con 2.9 assist a partita. Inoltre, è risultato penultimo della Lega per True Shooting tra i giocatori con almeno 15 minuti di media, con il 39.9%. Solo Al-Farouq Aminu ha fatto registrare un numero più basso, con 39.5%.
Il lavoro estivo per provare a costruire una meccanica di tiro più efficace si è rivelato controproducente, portandolo ad essere uno dei giocatori meno efficaci della Lega. Dennis Smith si è mostrato più vulnerabile anche nell’attaccare il ferro, situazione in cui ha trovato sempre meno convinzione col passare della stagione. Tra i giocatori con almeno 2 drives a partita è infatti uno dei pochi a concludere a canestro con numeri minori al 50%. Queste cifre sono certamente frutto di una shot selection che non ha mai mostrato segni di miglioramento, come si può notare in entrambe le clip.
Le strade di Dennis e dei Knicks sembrano essere pronte a separarsi dopo un anno e mezzo. Le possibilità che il Front Office e il nuovo staff decidano di puntare ancora sul nativo di Fayetteville appaiono come minime, se non nulle. New York è decisa ad andare a caccia di un play in offseason, che sia via Draft o via trade, e la probabile conferma di Ntilikina limiterà ancora di più gli spot per le guardie. In più ci sarà da decidere sul futuro di Payton, con un contratto parzialmente garantito per l’anno prossimo.
Con un valore di mercato ai minimi storici, Smith verrà probabilmente inserito all’interno di qualche scambio. Già durante lo scorso Febbraio era stato vicino a Charlotte insieme a Randle, ma è difficile che si possa riaprire una pista con gli Hornets. L’unica cosa certa è che Smith dovrà trovare una squadra pronta a dargli fiducia e, per provare a dare una svolta ad una carriera che appare già indirizzata nel buio, servirà tanto lavoro per ripagarla.
2) I Knicks troveranno un ruolo a Frank Ntilikina?
Nonostante gran parte dello young core non sia riuscita a portare miglioramenti visibili sul parquet, diversa è stata invece la stagione di Frank Ntilikina. L’ex Strasburgo è riuscito a massimizzare il tempo in campo, facendo vedere sprazzi del suo potenziale.
Frank ha migliorato tutte le percentuali al tiro, in maniera minima ma significativa. In poco più di 20 minuti a partita, Frank ha fatto registrare 6.3 punti e 3 assist di media, con il 39% dal campo, 32% da tre, 86% ai liberi ed un complessivo 50% di True Shooting, rispetto al 43% dello scorso anno. Sembrano essere in parte superate le difficoltà nell’attaccare il ferro: nonostante lo spacing di squadra fosse addirittura peggiore del passato, il 23% dei tiri di Ntilikina è arrivato proprio in penetrazione. Maggiore fiducia nei propri mezzi e più personalità, per arrivare anche ad un passo dal concludere azioni come quella sottostante.
Calano ancora i tentativi dal mid-range, sempre in ribasso rispetto all’anno da rookie. Se solamente 2 stagioni fa i jumpers in area occupavano la metà dei suoi tentativi dal campo, in questa stagione si è arrivati al 39%. Un segno positivo, anche considerando come sia aumentata la sua efficienza dall’arco. Quest’anno, nonostante il 32% da 3 non sia ancora un numero sufficientemente positivo, Frank ha tirato con il 52% dall’angolo. Dalle Shot Charts possiamo notare come l’area si stia pulendo progressivamente, per aumentare le conclusioni da fuori e le penetrazioni.

Importanti segni di miglioramento si sono visti anche in fase di creazione di tiro. La scorsa stagione i tentativi totali a segno di Ntilikina erano per il 48% assistiti, mentre quest’anno solamente il 32%.
Nonostante sia già uno dei migliori difensori sulla palla della Lega, le scelte di Fizdale e Miller non gli hanno dato possibilità di brillare. La costante volontà di cambiare sul play avversario ha punito più volte i Knicks con imbarcate pesanti.
Come esempio si può facilmente portare quello di Trae Young: il giocatore degli Hawks questa stagione ha messo a referto 42, 48 e 42 punti nelle tre partite stagionali contro i Knicks, tirando complessivamente con il 49%. Nei 9 minuti totali in cui Young si è trovato marcato da Ntilikina però, le sue percentuali sono calate al 33%.
La conferma nel roster per la prossima stagione sembra al momento scontata, il lavoro sta iniziando a dare i suoi frutti e New York ha il dovere di aspettare il suo French Prince. Sarà comunque importante per i Knicks trovare un ruolo adatto alle caratteristiche di Ntilikina, in modo che possa accelerare il suo processo di crescita e migliorare il suo apporto in campo.
Nonostante l’ottimo Mondiale giocato da guardia con la Francia la scorsa estate, quest’anno non è stato quasi mai provato da 2. Appare difficile immaginarsi un futuro prossimo con Ntilikina nello starting-5, è più facile che possa diventare l’arma in più dalla panchina. Sarà interessante vedere che ruolo gli verrà ritagliato dal nuovo Coach, considerando che la convivenza con Barrett aveva già mostrato discreti risultati. Ora servirà continuare a lavorare per sbocciare definitivamente e guadagnarsi il rinnovo nella prossima estate.
3) Come si muoverà New York sul mercato?
Altro tema fondamentale sarà capire quali saranno le mosse dei Knicks in Offseason. Ripartendo quasi da zero con un nuovo Front Office ed un nuovo allenatore, verranno fatte molte valutazioni su quello che potrà essere il futuro del roster. Questo perchè la squadra allestita durante la scorsa Free Agency era stata ideata esclusivamente da Steve Mills, il primo ad essere stato allontanato nell’operazione di ricostruzione della nuova dirigenza.
Per la prossima stagione i Knicks hanno solamente sei contratti interamente garantiti. Entro metà Ottobre verrà esercitata o meno la Team Option di Bobby Portis, mentre si deciderà se tagliare i parzialmente garantiti di Elfrid Payton, Taj Gibson, Wayne Ellington e Reggie Bullock. Probabilmente a partire saranno i giocatori che hanno convinto meno durante questa stagione, come Portis ed Ellington; sugli altri verranno fatte valutazioni più approfondite, ma ad oggi l’unico quasi sicuro della permanenza sembra essere Bullock. L’ex giocatore dei Pistons, nonostante non abbia brillato nella seconda metà di stagione, veniva da un’operazione delicata alla schiena che lo ha limitato nelle poche partite giocate. Il contratto favorevole da 4.2 mln e la possibilità di rivalutarlo come asset per qualche contender durante la prossima Deadline potrebbero spingere New York a confermarlo, anche considerando che è l’unico giocatore di sistema attualmente in squadra.
Ian Begley di ESPN ha già annunciato che i Knicks punteranno ad avere una forte presenza di veterani da amalgamare con i giovani per la prossima stagione: per questo motivo rimane da tenere d’occhio il nome di Chris Paul, ex-assistito di Leon Rose. Se i Knicks non riuscissero a selezionare un play di livello nel prossimo Draft, potrebbero decidere di andare a caccia di una Point Guard via trade. Il nome di Paul potrebbe tornare nelle idee della dirigenza, considerando che New York rimane una delle poche franchigie con abbastanza spazio salariale per assorbire il contratto oneroso dell’ex Rockets. D’altro canto, un’operazione di questo genere limiterebbe le possibilità dei Knicks di puntare forte sulla Free Agency 2021.
In uscita rimane in bilico anche Julius Randle. Il prodotto di Kentucky potrebbe ritrovarsi alla porta dopo solamente una stagione, nella quale ha mostrato di essere difficilmente integrabile con Barrett e Robinson. Se dovesse essere ceduto, New York potrebbe decidere di puntare su un’ala con più raggio di tiro e più complementare alle caratteristiche dei suoi punti fermi. Via Free Agency i Knicks valuteranno certamente i profili di Christian Wood e di Danilo Gallinari, ma sarà complicato riuscire a convincerli senza offrire dei pluriennali onerosi.
Il primo passo sarà la scelta del nuovo Coach, attesa a giorni. Non sarà facile, ma New York si prepara ad un nuovo capitolo della sua storia. Anche questa volta, il futuro sarà solamente nelle sue mani.