Nell’ultimo periodo si sta discutendo molto delle modalità di ripresa della stagione NBA. Kyrie Irving è uno dei vicepresidenti della NBPA (National Basketball Player Association) e con questo ruolo si è espresso sull’argomento con alcune dichiarazioni impopolari, in rappresentanza di una parte dei giocatori.
Il 17 giugno è uscito, con grande scalpore, un rumor riguardante il fatto che Irving avesse detto ai compagni di squadra che ci sarebbe stata la possibilità e la volontà di creare una nuova lega esterna alla NBA.
Sources tell me that Kyrie Irving never stated that the Nets should begin their own league in response to the bubble.
— Taylor Rooks (@TaylorRooks) June 17, 2020
I’m told that after that report came out, he left the group chat.
Il rumor è stato immediatamente smentito ma tutti, inizialmente, ci abbiamo creduto. Perché? Perché da Kyrie una dichiarazione del genere ce la si potrebbe aspettare. In fondo non sono in tanti ad avere un generatore casuale di proprie citazioni.
Andiamo a vedere perché la prima scelta del Draft 2011 è una delle personalità più discusse del panorama NBA.
LA TERRA È PIATTA…
Questa non è una teoria complottista. La terra è piatta, ve lo sto dicendo, è qui davanti ai nostri occhi. Loro ci mentono.
Kyrie Irving
Nel febbraio del 2017, durante la settimana precedente l’All-Star Game di New Orleans, Kyrie viene invitato da Richard Jefferson e Channing Frye, all’epoca suoi compagni di squadra, a partecipare ad una puntata del loro podcast, Road Trippin’ Podcast, dove disse quanto riportato sopra.

Pochi giorni dopo è iniziato l’All-Star Game 2017 e i giornalisti hanno approfittato della situazione come avvoltoi su una carcassa.
Il punto più alto delle risposte riguardo la presunta piattezza della terra lo raggiunge Lebron James, interpellato sulla questione scoppia a ridere per poi rispondere: “Kyrie è il mio fratello minore. Se lui decide che la terra è piatta, la terra è piatta” per poi chiamare Irving, che era nei paraggi, e scherzare con lui sulla questione.
…CI STANNO MENTENDO
Non ci sono informazioni concrete, se non le informazioni che loro ci danno. Loro ci dicono a cosa devi credere e a che cosa non devi credere. La verità è proprio qui davanti ai nostri occhi, devi solo cercarla.
Nel podcast procede con la sua dichiarazione mettendo in dubbio la qualità del sistema scolastico e la veridicità degli argomenti che vengono insegnati. Kyrie sembra condividere questi dubbi con una discreta fetta di popolazione americana.
Qui sotto trovate un’immagine tratta da questo interessante studio condotto da YouGov nel febbraio del 2018.

Vedendo i numeri dei giovani che credono che la terra sia piatta, non me la sento di andare contro ad Irving quando si parla male del sistema scolastico.
A proposito di sistema scolastico e terrapiattisti, anche Adam Silver è stato interpellato a proposito in occasione dell’All-Star Game.
Il commissioner alla domanda dei giornalisti risponde:“Kyrie ed io siamo andati nello stesso college, per poi continuare con un ironico “lui deve aver frequentato corsi differenti rispetto ai miei”
DINOSAURI?

Nel gennaio del 2018 J.J. Redick, prodotto di Duke, come Irving, ha ospitato Kyrie nel suo podcast e ha tirato fuori dal cilindro un interessante argomento: l’esistenza dei dinosauri.
J.J. ammette che probabilmente si sbaglia sulla questione, ma afferma di non essere convinto dell’esistenza dei dinosauri. “Ci siamo espansi sulla terra, abbiamo avuto diversi imperi su tutta la terra…e in tutto questo tempo abbiamo trovato il primo fossile solo 150 anni fa? Questo ti fa pensare!”
Al di là dei dubbi che io, autore dell’articolo, sto iniziando ad avere nei confronti del sistema formativo di Duke (aspetto dichiarazioni sull’allunaggio da parte di Zion per avere delle certezze), Kyrie non ha perso occasione per aggregarsi alle parole di Redick:
“Sono d’accordo con te su questo. Il modo in cui la gente pensa è un’idea e quando tu segui questi idea e la approfondisci con delle ricerche per conto tuo, ti sembrerà quasi che quell’idea non fosse vera, sai cosa intendo.”, affermando di essersi informato dal noto mezzo di divulgazione scientifica: Instagram.
BISTECCHE E BRILLANTINA
Spero facciano un nuovo “Grease”
Le dichiarazioni particolari fatte da Irving negli anni si sprecano, ma questa è una delle mie dichiarazioni preferite, essendo anche appassionato di cinema.
Nell’agosto del 2012, intervistato dopo la sua stagione da rookie, parla del suo amore per il cinema e per i classici del passato, specialmente il famoso musical “Grease”. La ragione? Semplice, “La grafica è terribile”, ma la cosa più divertente è che Irving si è anche proposto come Danny Zuko, per sostituire John Travolta. Ce lo vedete bene nella parte?
Le bistecche non provengono da niente di naturale
Nel 2017 ha invece iniziato una dieta vegana, diventando anche sponsor di Beyond Meat, la carne sintetica. Scelta curiosa, perché Tom Haberstroh, giornalista di NBC, dichiarò che Irving gli disse che aveva deciso in autonomia di non mangiare più bistecche, perché non provenivano da niente di naturale. Haberstroh aggiunge, ironicamente, che l’ultima volta che ha controllato le mucche erano a tutti gli effetti qualcosa di naturale.
AH, È MEDICO LEI ? NON LO SAPEVO
Passiamo ad un argomento più spinoso, le dichiarazioni riguardante il basket e i compagni di squadra. Irving, dal 2017 in poi, ha spesso avuto parole al veleno per i compagni e questo non ha favorito il clima negli ambienti in cui si è trovato a giocare.
Il 23 marzo 2019 si sfidano allo Spectrum Center di Charlotte i Celtics di Kyrie Irving e gli Hornets di Kemba Walker. La partita verrà vinta dai padroni di casa guidati da Kemba che esplode sfiorando la tripla doppia con 36 punti, 11 rimbalzi e 9 assist.
Kyrie nel post partita si scaglia contro la decisione di Brad Stevens, il suo coach, di non usare la difesa trap contro Kemba Walker, “Come ogni altra squadra nella lega“. Forse era meglio evitare dichiarazioni pubbliche in cui critichi l’operato dell’allenatore, no?
Ho aiutato Coach Stevens ad allenare
Non contento delle dichiarazioni fatte in seguito alla partita contro gli Hornets dopo poco meno di una settimana Irving getta benzina sul fuoco. La giornalista di ESPN Lisa Salter gli chiede qualcosa sulla coesione della squadra. Al Horford, prima della partita, aveva pubblicamente elogiato Irving per il modo in cui si era comportato durante il volo da una parte all’altra della nazione, cercando di migliorare il clima dello spogliatoio, proponendo argomenti di conversazione e giochi di carte con i compagni.
Irving, a conoscenza della dichiarazione di Horford, cita le parole del compagno di squadra per darsi credito riguardo la gestione delle squadre. Il problema? Afferma di aver passato parte del volo aereo da Boston a Los Angeles ad aiutare Brad Stevens e a dargli consigli su come allenare.
CHI È LO RE?
Vi ricordate il famoso film italiano “Attila – Flagello di Dio” interpretato da Diego Abatantuomo? Durante quel film c’è una protesta tra i barbari che si lamentano perché Attila sta comodo sul carro trainato dagli altri uomini che si definiscono dei “cavalli”. A quel punto Attila risponde “A parte che non siete dei cavalli, ma siete degli asini e poi io sono lo Re?”.
L’atteggiamento grottesco di Diego Abatantuomo nel film mi ricorda, per certi tratti, l’atteggiamento di Kyrie, che vuole essere il Re delle squadre in cui gioca, proponendosi, almeno da quando traspare dalle dichiarazioni, ai compagni di squadra come superiore e incriticabile.
Sarebbe meglio se avessimo un veterano con 14-15 anni di esperienza
Dopo una serie di 4 sconfitte consecutive, nel novembre del 2018, Irving parla dei problemi della squadra e dice che ci sarebbe bisogno di giocatori con più esperienza, 14 o 15 anni di esperienza nella lega, in modo da guidare la squadra.
Il problema? Il problema è che Kyrie, quando rilascia queste interviste, non sembra mai pensare a come si possano sentire i compagni di squadra dopo che vengono continuamente incolpati pubblicamente. Al Horford, il suo compagno con più anni di esperienza nella lega, nel 2018 era alla sua 13esima stagione. La dichiarazione di Irving sembra dunque un attacco ad Horford, o forse un ripensamento sul fatto di aver abbandonato Lebron, che all’epoca aveva esattamente 14 stagioni alle spalle.
La scena si è ripetuta durante questa nuova avventura in maglia Nets.
Collettivamente penso che abbiamo degli ottimi pezzi, ma è chiaro che abbiamo bisogno di uno o due pezzi in più da affiancare a me, KD, DJ, GT, Spence, Caris e poi vedremo come si evolverà la situazione
In seguito ad alcune domande su che cosa mancasse alla squadra per essere competitiva Irving dice la frase riportata qui sopra. Le conseguenze di una frase del genere all’interno di uno spogliatoio dovrebbero essere palesi, ma a quanto pare per lui non lo sono. Come dovrebbero sentirsi i compagni non citati da Kyrie? Perché ha dovuto citare alcuni giocatori e altri no?
Che cosa passa per la testa di Irving quando risponde pubblicamente in questo modo?
Non credo avremo mai risposte, ormai abbiamo capito che questo è il suo modo di porsi.
A me viene, quindi, in mente un’altra scena dello stesso film, che, decontestualizzandola, è perfetta per descrivere la gestione dello spogliatoio da parte di Kyrie:
“A come Ankle breaker, doppia T come Terra e Tavola, I come Isolamento, L come LeBron mi manchi e A come Adesso vengo e ti vinco la partita”