Sono passati più di due mesi dall’11 marzo, giorno in cui la NBA è stata costretta a sospendere la stagione per cause tristemente note a tutti. Mentre il mondo si impegna a combattere il COVID-19, nel mondo NBA c’è ancora tanta incertezza riguardo le modalità con cui verrà conclusa la stagione 2019-2020.
Nell’inverosimile caso in cui il commissioner Adam Silver dovesse decidere che non ci sono le condizioni per proseguire, che impatto avrebbe sui Clippers? Quali domande rimangono senza risposta?
1) Quanto verrà utilizzato il duo Williams-Harrell?
I due candidati al 6MOY sono stati per un lungo periodo uno dei P&R più temuti della lega, ma l’eccessivo utilizzo e una preparazione migliore da parte delle difese avversarie hanno contribuito a diminuirne significativamente l’efficacia in questa stagione.
Se da un lato l’aumento delle attenzioni fa parte di un fisiologico cambiamento dello status della squadra, l’uso sconsiderato dei due giocatori è interamente responsabilità dell’allenatore.
In tal senso le mani di Doc Rivers sono insanguinate: troppo spesso ha ritardato nel riconoscere il declino di uno dei suoi giocatori prediletti, o più semplicemente l’inefficacia generale in un determinato contesto (si rimanda a Crawford, Johnson, Bradley, ecc.).
Lou Williams è sempre stato un difensore abbondantemente sotto la media, ma quest’anno è stato particolarmente dannoso sotto questo punto di vista: spesso deconcentrato, non è stato raro vedere andare a canestro totalmente indisturbato il suo avversario, come nella partita a Philadelphia:
E ancora, qui si perde il tiratore sul perimetro per la tripla che ammazza la partita:
Queste mancanze di effort e focus nella propria metà campo si accentuano nelle serate in cui il carico offensivo è maggiore, con la fatica di gestire tanti possessi da creatore principale e il discutibile tentativo di risparmiare energie per il finale di gara.
In tal senso l’arrivo di Reggie Jackson è stato un vero e proprio toccasana per il sesto uomo dell’anno in carica: condivisione dei possessi offensivi, possibilità di giocare più da guardia ed essere servito sul perimetro per una tripla aperta e un minutaggio diminuito hanno contribuito a ringiovanire Williams.
I benefici dell’impiego ridotto si sono visti anche nella metà campo difensiva:
Tag sul roll, letture in pre-rotazione, negazione sulla ricezione con palla rubata: sembravano impensabili fino a qualche mese fa.
Se con l’arrivo di Jackson si sono visti miglioramenti per Lou, per Trezz ci sono ancora tanti dubbi. Anche in questo caso la componente fatica ha un ruolo di rilievo nelle performance del lungo da Louisville, ma ciò che più fa storcere il naso sono le rotazioni di Rivers.
Nella stragrande maggioranza delle partite, Harrell ha giocato tutto il quarto periodo, arrivando nei minuti finali senza energie e impattando negativamente il suo gioco: scarse percentuali ai tiri liberi, tagliafuori mancati o fatti con pigrizia, ritardo sugli aiuti, meno esplosività in attacco.
In aggiunta, Harrell inizia sempre il quarto periodo dopo aver giocato già per metà del terzo quarto:

Queste sono le ultime due partite (non blowout) giocate dai Clippers, e si può facilmente notare un trend che ha caratterizzato tutta la stagione.
Le alternative non mancano all’allenatore della squadra di LA, e a dire il vero lui stesso ha più volte dichiarato di voler andare più spesso da JaMychal Green o Marcus Morris per le posizioni da 4 e 5 per un quintetto più leggero e versatile.
Doc Rivers said pregame that he envisions there will be matchups in which he’ll use Marcus Morris at the 5 and deploy a five-out system offensively.
— Jovan Buha (@jovanbuha) February 9, 2020
Rivers also said that he’ll use some five-out lineups with JaMychal Green at the 5 and Morris at the 4 alongside three other shooters.
— Jovan Buha (@jovanbuha) February 9, 2020
“We have a lot of shooting, which is what you want, especially going into the playoffs,” Rivers said. https://t.co/OTUBupD1VS
Col rientro di diversi giocatori infortunati e l’arrivo di Morris, i minuti nel secondo tempo son effettivamente scesi per Harrell, assestandosi sui 12 minuti di media:

Quei 12 minuti consecutivi sono ancora tanti per un giocatore intenso come Trezz, e forse garantirgli qualche pausa usando Green potrebbe essere la migliore soluzione sia per la squadra che per Harrell, che rientrando negli ultimi minuti dopo un breve riposo potrebbe rendere al meglio.
Cosa avrebbe fatto ai playoff Doc Rivers? Avremmo visto più spazio per Green da 5? Ci sarebbero state più occasioni per far rifiatare Harrell?
2) Qual è la closing lineup?
Date le tante opzioni, l’identità dei 5 giocatori della closing lineup è stata uno dei temi principali fin da inizio stagione.
Paul George e Kawhi Leonard, le due stelle della squadra, sono due certezze. Al loro fianco Rivers ha spesso schierato due guardie e Harrell: in particolare, il quintetto che ha giocato più minuti nel 4/4 è quello composto da Beverley-Williams-George-Leonard-Harrell, ma l’arrivo di Morris e la “riscoperta” di Green sopracitata hanno aumentato il numero delle combinazioni possibili.
Abbiamo parlato dei miglioramenti recenti di Lou Williams, ma nei finali di partita è una preda troppo facile per gli attacchi avversari, come abbiamo visto in questo articolo.
Un’alternativa al #23 potrebbe essere Reggie Jackson, che ha stupito nella sua breve esperienza losangelina per dedizione difensiva e ordine nel playmaking, facendo giocate di questo tipo:
Jackson rimane un difensore sospetto, soprattutto se attaccato con un P&R, ma è più facilmente aiutabile rispetto a Williams.
Patrick Beverley è la scelta più convenzionale nel reparto degli esterni. Dopo il solito brutto inizio al tiro, la guardia dei Clippers ha il 45.3% da 3 su 3.9 tentativi a partita e ha sviluppato un ottimo floater dal palleggio:
In difesa è fondamentale per la sua comunicazione e l’abilità nell’aiutare i suoi compagni, disturbando il palleggio dell’avversario, andando a rimbalzo o eseguendo un ottimo closeout:
Con queste skills Beverley si presta a essere il giocatore perfetto per supportare le due superstars senza essere un peso in una metà del campo, motivo per cui è l’esterno più adatto per la closing lineup.
Marcus Morris è un altro candidato che piace molto a Doc Rivers per la sua fisicità e la sua capacità di costruirsi il tiro dal palleggio. Morris non è immune a serate storte al tiro, come dimostrato dallo 0-9 nell’ultima partita del derby di LA, ma rimane un tiratore dal 41% da 3 con quasi 6 tentativi a gara, in grado di sfruttare mismatch sui piccoli avversari e di risolvere situazioni di gioco rotto con un tiro dalla media:
Morris può essere anche utilizzato in situazioni di weakside action, facendolo liberare con un pindown:
L’unica partita in cui ha ceduto al proprio ego è stata la già citata gara contro i Lakers, per il resto il nuovo acquisto dei Clippers è stato bravo a ricamarsi un ruolo differente da quello che aveva a NY, limitandosi a prendere i tiri che il flusso dell’attacco gli concedeva.
In difesa è un giocatore fisico che può stare sia sui 3 che sui 4 avversari, ma difficilmente sarà un valore aggiunto ai playoff nella sua metà campo.
Quasi sempre il ruolo di 5 è stato occupato da Harrell, ma in certe occasioni potrebbe essere più utile la capacità di Green di aprire il campo per portare i centri avversari più pesanti sul perimetro. Con quasi il 38% da 3 nelle ultime due stagioni, la presenza in campo di JaMychal libera l’area per incursioni di questo tipo:
Green è un difensore migliore di Harrell, capace di stare anche qualche possesso sugli esterni più pesanti, e garantisce comunque una buona protezione del ferro. La sua capacità di spaziare il campo non ne pregiudica la possibilità di giocare assieme al compagno di reparto, per dare ai Clippers un assetto più pesante sotto i tabelloni.
Le tante opzioni conferiscono ai Clippers un aspetto camaleontico, in grado di adeguarsi all’avversario e mutare forma a seconda delle esigenze del matchup.
Per questo motivo la curiosità rimarrà tanta finché non avremo modo di vedere quali scelte verranno fatte ai playoff, quando non sarà più il momento di sperimentare.
3) Questo è il roster giusto per vincere un titolo?
L’estate scorsa la squadra di Steve Ballmer ha deciso di andare all-in, ottenendo Paul George via trade e aggiudicandosi Kawhi Leonard dalla free agency.
In seguito, alle ultime aggiunte a stagione in corso, Morris Sr. e Jackson, il nucleo della squadra che proverà a vincere il titolo in questi anni sembra ormai essere inciso nella pietra.
Al termine della stagione scadranno i contratti di diversi giocatori, tra cui Morris Sr., Harrell, Green e i giocatori firmati al minimo salariale: Patterson, Jackson e Noah. I Clippers, ormai privi di assets significativi e con margini di manovra in Free Agency prossimi allo zero, si troveranno costretti a rinnovare questi contratti, se non altro per mantenere una minima flessibilità per eventuali scambi a stagione in corso.
In quella che si delinea come una finestra di mercato con pochissime squadre con spazio salariale (la pandemia avrà sicuramente un impatto significativo sul salary cap), le uniche in grado di offrire contratti sostanziosi sono squadre da lottery, come Atlanta, Charlotte, Detroit e New York. Di queste, l’unica che sembra aver bisogno di uno dei giocatori sopracitati è Charlotte.
Harrell è un lungo di 26 anni che ha aggiunto qualcosa al proprio bagaglio tecnico ogni stagione ed è nativo della Carolina del Nord, per cui potrebbe essere interessato a un’offerta degli Hornets. Ma la dirigenza dei Clippers è, come abbiamo detto precedentemente, obbligata a conservare i propri assets, per cui soltanto un’offerta folle sarebbe in grado di portare via il lungo ex Louisville.
La concorrenza per la squadra di Doc Rivers non sembra essere quindi così agguerrita e probabilmente le parti cercheranno di venirsi incontro, permettendo ai Clippers di mantenere il nucleo della squadra intatto.
In ottica futura sarebbe fondamentale avere l’opportunità di giocare i playoff quest’anno, per cercare di capire quali giocatori possono contribuire, e in quale misura, in una pallacanestro di quel tipo.
Che impatto può avere Harrell contro la difesa Bucks in una serie al meglio delle 7? Riesce a sopravvivere al P&R James-Davis? Queste sono alcune delle domande per cui potremmo dover aspettare per avere una risposta.
Le due stelle della squadra, Kawhi Leonard e Paul George, hanno rispettivamente 28 (29 a giugno) e 30 anni. I due leader dello spogliatoio, Beverley e Williams, 31 e 33. Costruire una squadra favorita al titolo è enormemente complicato e richiede anni di lavoro meticoloso. Le finestre competitive nella NBA stanno diventando sempre più brevi, e perdere un’occasione del genere sarebbe devastante per i Clippers.