Nella notte tra venerdì e sabato si è tenuta l’attesissima Draft Night della WNBA. La location sarebbe dovuta essere, come di consueto, il classico e romantico Barclays Center ma, per cause che mi sembrano evidenti, quest’anno si è optato per una soluzione diversa, ovvero una video conferenza che ha coinvolto tutte le giocatrici scelte direttamente dalle proprie residenze. Poco male, o almeno, meglio per The Shot, visto che abbiamo avuto la possibilità di prendere parte alla Conference Call organizzata dalla lega, avendo l’opportunità di porgere le nostre domande ai prospetti scelti al primo turno di quest’anno.
In questo pezzo, invece, sfrutterò le dichiarazioni che abbiamo raccolto per farvi conoscere la vera guest star di questo Draft 2020, colei che per molti è già diventata leggenda e che, comunque vada, ha già dato un’enorme mano alla crescita del movimento della pallacanestro femminile in generale. Sto parlando di Sabrina Ionescu, scelta con la numero 1 dalle New York Liberty per essere il nuovo volto della palla a spicchi della Grande Mela, Durant e Irving permettendo…
#1 Sabrina Ionescu – New York Liberty
Mi trovo alquanto in difficoltà ad introdurre una giocatrice che definire come una semplice prima scelta è riduttivo. L’impatto che Sabrina Ionescu ha impresso, sta imprimendo e imprimerà al mondo della pallacanestro, superando le barriere di genere, è un qualcosa che non può essere limitato ad un semplice nominativo in cima ad una lista di altri nomi. Come dicevo nel podcast, ricordo davvero pochissime prime scelte attese con così tanto hype, al punto di diventare la vera attrazione del draft stesso, eclissando il resto.
Ma quali sono le motivazioni di queste aspettative così elevate? Banalmente, numeri alla mano, possiamo parlare della migliore giocatrice collegiale della storia. Una caterva di record, alcuni dei quali forse anche irrilevanti, che all’ingresso in WNBA attendono delle conferme. Giusto per accennarvi cosa è riuscita a fare Sabrina nei quattro anni trascorsi ad Oregon:
- ha stabilito il record di triple doppie mandate a referto in un’intera carriera NCAA, andando in doppia cifra di punti, rimbalzi ed assist contemporaneamente per ben 26 volte, di cui 18 in Division I;
- detiene anche il record per maggior numero di triple doppie in una singola stagione, con 8, eguagliato da lei stessa;
- è l’unica giocatrice di college della storia a poter vantare un bottino di più di 2000 punti, più di 1000 assist e più di 1000 rimbalzi.
Da questa manciata di primati della Ionescu, si può intuire come sia una di quelle triple double-machine, che tanto fanno storcere il naso ai puristi del gioco. Ciò che, invece, rende lo stile di gioco della californiana, con chiare origini rumene, ammirabile, è la capacità che ha avuto di rendere completo il suo arsenale, rinunciando magari a concentrarsi su un miglioramento nello scoring, sebbene nei momenti decisivi riesca a tirare fuori dal cilindro canestri importanti.
Punti | Rimbalzi | Assist | |
2016-17 | 14,6 | 6,6 | 5,5 |
2017-18 | 19,7 | 6,7 | 7,8 |
2018-19 | 19,9 | 7,4 | 8,2 |
2019-20 | 17,5 | 8,6 | 9,1 |
Da queste raw stats si può ricavare il processo di maturazione che lo staff delle Ducks ha improntato su una stella liceale, trasformandola in un All-Around a tutti gli effetti. Basta guardare la colonna degli assist, la più grande evoluzione apportata da Sabrina. Ciò che più impressiona è il fatto che sia al top in quasi tutto, si possono fare paragoni attingendo a giocatrici totalmente diverse fra loro.
Ad esempio, il suo passing è stato più volte accostato a quello di Courtney Vandersloot, probabilmente la migliore nella specialità in WNBA. Altro paragone, che apprezzo se inteso nel modo giusto, è quello che molti fanno con Steph Curry, che tra l’altro ha un buonissimo rapporto con la neo-newyorkese, tanto da essere stato presente a bordocampo durante una sua partita. La similitudine con il 30 dei Warriors sta in piedi sia perché entrambi, in ogni caso, hanno cambiato il gioco, sia perché Sabrina ha sviluppato il Curry range, seppur con le dovute proporzioni dovute alle distanze WNBA.
Certo, immaginare che la Ionescu sia una simil-Stephen con un’efficienza a rimbalzo consistente, una superiore visione di gioco e attitudine al passaggio maggiore rasenterebbe il bionico, eppure credo che sia l’obiettivo che le Liberty aspirino a farle raggiungere, ovviamente in misura rapportata all’atletismo del contesto femminile.
In questo frangente di gioco, vediamo Ionescu sfruttare il suo senso della posizione per accaparrarsi il rimbalzo, tramutato subito in esplosività, con una transizione offensiva molto velocizzata che diventa quasi un coast to coast. Arrivata in fondo, Sabrina si arresta e imbecca Sabally da dietro l’arco per una tripla piuttosto comoda.
Era proprio qui che volevo arrivare, poiché Sabally, ma anche Hebard, sono i due elementi che hanno permesso alla loro go-to-girl di non sobbarcarsi tutti i compiti offensivi in solitaria. Anzi, ambedue le giocatrici sono stati i principali target degli assist di Sab che, potendo contare su altri terminali realizzativi affidabili, ha potuto focalizzarsi su altri dettagli della sua crescita cestistica. Sarà interessante vedere come si incastrerà con il sistema Liberty, dato che ad Oregon aveva trovato in Sabally un perfetto scarico, grazie alla sua pericolosità perimetrale, che aveva permesso ad entrambe di valorizzarsi a vicenda.
Citavo la sua capacità di risolvere possessi statici e la sua capacità di mandare dentro tiri da distanza NBA. In questa sequenza, sempre tratta dalla sfida delle Ducks a Mississippi State (una delle poche disponibili integralmente), sono condensati entrambi i punti. Il video si apre ancora con un classico rimbalzo e una transizione piuttosto veloce, tuttavia stavolta si gioca uno schema che evidentemente non va a buon fine, probabilmente la palla sarebbe dovuta arrivare in post da Sabally, ma ristagna nelle posizioni esterne: a questo punto Sabrina riceve un hand-off in punta e inchioda la bomba da ben oltre la distanza NCAA.
Tralasciando le deep threes curryane, Ionescu è una tiratrice clamorosa: la sua percentuale da tre punti negli ultimi quattro anni è di .422, mentre in lunetta attenta il 90%, viaggiando in media con l’88%. In più, nell’ultimo atto della sua esperienza collegiale e, in particolar modo, nell’estate che ha preceduto questa stagione, ha limato alcuni meccanismi utilissimi. Ad esempio, è riuscita a ritagliarsi un ruolo anche nei possessi in cui non è protagonista, imparando a prendersi dei tiri piazzati in uscita dai blocchi, o costruendo qualcosa in situazioni di smarcamenti su limitate porzioni di campo.
Questo potrebbe essere stra-funzionale per il gioco esterno delle New York Liberty, che hanno tenuto conto di questi particolari nell’assemblare il roster per il campionato che verrà. Tornando ai workout estivi di Sabrina Ionescu, bisognerebbe specificare che a presiedere questi allenamenti poteva esserci un certo Kobe Bryant, che la ragazza ha sempre indicato come il suo mentore, ideale confermato e ricambiato dalla stessa leggenda dei Lakers
Il messaggio che mi ha trasmesso Kobe è stato enorme, mi sarà di grandissimo aiuto qui a Brooklyn. Mi ritengo fortunata ad aver avuto un’opportunità del genere.
Sabrina Ionescu
Così la prima scelta ha onorato il suo splendido rapporto con il Mamba, che la legava anche alla piccola Gigi: Sabrina rappresentava ciò che il padre di Gianna era per lei stessa. Infatti, in quanto personalità che aveva stretto un forte legame con due delle disgraziate vittime dell’incidente di Calabasas, è stata scelta come rappresentante della pallacanestro femminile alla celebrazione dei defunti di quel terribile evento, che ha avuto luogo allo Staples Center.
Mi piace pensare che sia stato Kobe ad incentivare ed appoggiare il ritorno di Sabrina ad Oregon per l’atto conclusivo di un ciclo collegiale da paura. Nell’offseason scorsa, svariati esperti davano la Ionescu come una delle primissime scelte del Draft 2019. Nonostante ciò, lei decise di onorare il suo anno da Senior, approfittandone per portare il suo gioco a quella completezza che spero di avervi illustrato.
C’è anche da dire che il concetto di one and done nel College Basket donne è praticamente inesistente, l’attaccamento alle università è di gran lunga maggiore rispetto alla sfera maschile, considerando che, prima del relativamente recente avvento della WNBA, la NCAA era l’unica competizione che permettesse di ammirare della pallacanestro in rosa di alto livello negli USA. Dunque, il quarto anno di Ionescu in quella che è stata e sempre sarà la sua casa cestistica, non era affatto scontato, in particolar modo se pensiamo a tutto quello che si è creato attorno a lei.
Purtroppo, non è riuscita a concludere in modo adeguato la sua esperienza collegiale, a causa della cancellazione della March Madness. Per fortuna i nostri amici americani avevano cominciato a creare dei video-tributi già al termine del torneo dello scorso anno. Prendetevi un po’ di tempo per gustarvi questo mixtape di Sabrina Ionescu. Poetry in motion.