L’analisi delle 52 partite giocate finora da Donte DiVincenzo dovrebbe partire da una statistica che, ahi noi, non esiste. Non è quantificabile numericamente, infatti, l’importanza del contesto -ambiente, squadra e allenatore- nella performance del singolo. Sono tuttavia convinto che se misurassimo una sorta di correlazione statistica tra le prestazioni di DiVincenzo e l’idea di basket di coach Budenholzer il dato risultante sarebbe molto vicino a 1. Perché ne sono convinto? Perché è ciò che indubbiamente emerge dalle statistiche, quelle “vere” però, e dal giudice supremo che è il campo.
Senza voler analizzare in maniera approfondita la straordinaria Regular Season fin qui giocata dei Bucks è importante fare una puntualizzazione. Non è possibile slegare le prestazioni individuali dei giocatori a roster con la qualità espressa dal collettivo. La creatura di coach Budenholzer, a partire dal centro di gravità Giannis Antetokounmpo, è un sistema perfettamente oliato in cui è adatta la metafora del “mattoncino” posto da ognuno. Ciò che sorprende riguardo DiVincenzo, come vedremo, è il peso specifico del suo “mattoncino”.
Milwaukee, l’Eden di DiVincenzo
I Bucks sono primi per punti segnati a partita, Simple Rating System, Defensive Rating e Pace. Queste statistiche esprimono la capacità della squadra di imporre su entrambi i lati del campo e contro ogni avversario il proprio ritmo e il proprio gioco. Ciò è indubbiamente un vantaggio per un giocatore giovane ed esplosivo come DiVincenzo, che in una situazione sempre “sotto controllo” può esprimere al meglio le proprie qualità.
Un’interessante osservazione, poi, riguarda il tanto discusso e studiato load management. I Milwaukee Bucks appaiono l’unica squadra in grado di non soffrire in nessuna situazione questa gestione maniacale dei minutaggi. Ciò è sicuramente merito dei vari role player in squadra, ma anche di Donte. Con o senza Giannis, da point guard o da shooting guard, la duttilità tattica e la completezza tecnica di DiVincenzo gli permettono di essere sempre una pedina rilevante delle rotazioni.
Infine, una caratteristica importante della pallacanestro di Budenholzer: questi Bucks sembrano giocare senza guardare il tabellone segnapunti. Lo ha recentemente sottolineato anche l’ex Bucks Sidney Moncrief: “They play the game for 48 minutes.”. Costanza, continuità, ritmo alto: le percentuali possono oscillare, ma la squadra è sempre in fiducia e tutti sanno di avere punti nelle mani. Per un sophomore come DiVincenzo avere la fiducia del proprio coach e dei propri compagni è molto importante per prendersi le proprie responsabilità, soprattutto in attacco.
DiVincenzo e l’intesa con Giannis
Partiamo quindi dal centro di gravità per i Bucks e per lo stesso DiVincenzo. Come si sviluppa il gioco di Donte in funzione dell’MVP?
Le spaziature magistrali imposte da Budenholzer sono il punto di partenza del gioco di DiVincenzo. Le sue doti da tiratore sugli scarichi si sposano perfettamente con l’enorme abilità di Giannis di penetrare e far collassare in area la difesa. Nel primo video, tratto dalla partita contro gli Spurs, la sola minaccia di penetrazione di Giannis basta per far sì che Mills si stacchi da DiVincenzo. Scarico dopo un palleggio, la rotazione non può arrivare ed ecco la tripla senza esitare.
Nel secondo video è invece ancora più evidente quanto sia ben spaziato l’attacco di Milwaukee. Giannis attacca in transizione e DiVincenzo capisce immediatamente come la posizione da occupare sia quella nell’angolo sinistro. La difesa si chiude sulla penetrazione dell’MVP che può scegliere tra DiVincenzo (opzione più comoda), Middleton nella posizione di guardia e Kyle Korver nell’angolo opposto. Donte non fa rimpiangere della scelta Giannis e infila la tripla.
Non solo triple sugli scarichi, però. Infatti, DiVincenzo tenta in media 4.0 tiri da due a partita e 3.7 triple a partita. La sua esplosività e i suoi mezzi atletici gli permettono di andare al ferro con efficacia e sfruttare gli spazi generati dai tanti tiratori a roster. In questo video contro i Magic, DiVincenzo sfrutta egregiamente il post-up di Giannis tagliando con convinzione e ricevendo il passaggio per concludere in lay-up.
Le doti offensive
Abbiamo quindi verificato l’importanza delle dinamiche di squadra nella stagione di DiVincenzo. Ora però ragioniamo al contrario. Cosa sta apportando DiVincenzo al sistema Bucks?
Convinzione, efficacia e pericolosità. In nuce, l’apporto di DiVincenzo potrebbe essere riassunto così. Le sue giocate nella metà campo offensiva sembrano ciò che oltre oceano chiamano uno statement. DiVincenzo è a tutti gli effetti una opzione d’attacco importante e non ha timore nel prendere le sue responsabilità.
Da questo punto di vista, il primo video è sicuramente molto indicativo. La situazione è simile a quelle analizzate in precedenza con la penetrazione e lo scarico di Antetokounmpo. Questa volta, però, il greco viene ben arginato e lo scarico è basso e lento. DiVincenzo non ha alcun vantaggio su Barnes che ha completato un egregio close out. Ricezione, finta di partenza con il piede destro e tripla senza ritmo in faccia all’ex Dallas Mavericks. Talento offensivo e personalità, canestro tutt’altro che banale.
Nella seconda clip altra situazione di gioco rotto. DiVincenzo raccoglie all’altezza della metà campo una palla vagante e punta il suo difensore per concludere l’azione. Il blocco di Giannis è improvvisato e il greco non rolla lasciando DiVincenzo uno contro uno con il lungo avversario. Palleggio, arresto e tiro e gioco potenziale da tre punti.
L’elevazione, il rilascio molto veloce e la capacità di assorbire il contatto rendono DiVincenzo un attaccante pericoloso da tre punti, dal mid-range e al ferro. Aggiungendo la sua capacità di incidere ed essere pericoloso fin dai primissimi secondi dell’azione si nota quanto può essere decisivo per questi Bucks.
L’energia e la difesa
Abbiamo definito da subito DiVincenzo un giocatore giovane ed esplosivo. Il suo apporto in termini di energia e aggressività è fondamentale per gli equilibri difensivi dei Bucks. Attento nelle rotazioni, veloce nelle linee di passaggio e rapido negli scivolamenti. Anche grazie alla difesa di DiVincenzo, non sorprende affatto che i Bucks siano al top per Defensive Rating e creino spesso contropiede e transizioni efficaci.
Difesa d’anticipo, cambio guarda e velocità di mani nel rubare il pallone sull’hand-off. Attento e concentrato, questa azione fa capire il perché sia il giocatore di Milwaukee con più rubate a partita (1.4). DiVincenzo sfrutta la sua rapidità sulle gambe per convertire la sua difesa in una schiacciata facile in contropiede.
Inoltre, nonostante i “soli” 193 cm di altezza Donte è un ottimo rimbalzista catturando 4.8 rimbalzi di media a partita, di cui 1.0 in attacco. Nel video precedente i Bucks sono sotto contro gli Charlotte Hornets. Al termine del terzo quarto una tripla aperta dall’angolo di uno specialista come Kyle Korver sembra il modo più logico per completare la rimonta. La panchina è già in piedi, ma l’ex Hawks sbaglia. Balzo impressionante e tap-in da manuale di DiVincenzo. Non tagliarlo fuori è un errore madornale.
Le ambizioni di DiVincenzo
“The Big Ragù”, o “The Michael Jordan of Delaware” come era stato simpaticamente soprannominato, sta dimostrando di essere un giocatore capace di fare la differenza. La sua crescita tecnica è continua e procede spedita sotto l’esperto occhio di coach Budenholzer. Dal punto di vista della personalità e della capacità di incidere nelle partite importanti ci sono pochi dubbi, basti pensare all’incredibile final four NCAA giocata con Villanova. Fino a dove si può spingere, quindi, DiVincenzo?
Difficile dirlo. Lo #0 è stato finora il sesto giocatore più utilizzato (22.8 MPG) del roster, dato che potrebbe crescere vista la situazione di classifica molto tranquilla per i Bucks. Le ambizioni personali sono certamente quelle di essere pedina importante anche nei Playoff, ma molto dipenderà dagli avversari e dall’estremizzazione delle scelte che avviene nella post-season. Di certo DiVincenzo avrà il compito di farsi sempre trovare pronto per poter diventare una delle chiavi della corsa al titolo di Giannis e soci.
Un’ultima considerazione è importante farla anche dal punto di vista della nazionale. Vi erano indiscrezioni riguardanti la presunta volontà di DiVincenzo di partecipare al pre-olimpico con la maglia azzurra. Pare che il passaporto sia in arrivo e la procedura per renderlo un “oriundo” quasi completata. Complicato immaginare ora se potrà essere un’opzione per Coach Sacchetti o se l’allenatore di Cremona vorrà confermare Brooks come unico nazionalizzato disponibile nel roster. Di certo, per ciò che sta dimostrando, un futuro con la maglia azzurra ci gasa parecchio!