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I progressi di Jaxson Hayes

Giuseppe Crociata by Giuseppe Crociata
25 Gennaio, 2020
Reading Time: 9 mins read
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HAYES
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Nel Draft di Zion Williamson, di Ja Morant e di RJ Barrett, a passare inosservata è stata l’ottava scelta assoluta, Jaxson Hayes. In questo articolo tenterò, perciò, di farvi conoscere meglio il giovane talento dei New Orleans Pelicans, troppo spesso ignorato dagli appassionati.

Figlio di un ex-giocatore della NFL, la sua storia è molto particolare. Sin da piccolo, avendo seguito l’esempio del padre, la sua vera passione era il Football. Al suo primo anno di High School era alto 6 piedi (circa 1,82m) e i dottori gli dicevano che sarebbe cresciuto fino a raggiungere verosimilmente l’altezza del padre (6’5), per poi fermarsi. Tutto nella sua vita sembrava andare verso una direzione ben precisa.

Nell’estate tra il suo junior e senior year all’High School, però, la previsione dei medici era già stata ampiamente superata, e al termine del suo senior year era già 6’11, che è la sua altezza attuale. Ovviamente, le offerte per lui nel mondo del basket -che comunque aveva sempre giocato, anche se con molto meno interesse rispetto al football- non tardarono ad arrivare, e da lì Jaxson capì che la sua strada non sarebbe stata analoga a quella del padre Jonathan.

Nella sua prima e unica stagione al college, dove si è fatto spazio tra i titolari della prima squadra, ha prodotto numeri esaltanti: per lui 10.0 ppg, 5.0 rpg e 2.2 bpg, in 23.3 minuti a partita, con una percentuale al tiro del 72.8%. Ciononostante si tratta di un giocatore che non fa dei numeri il suo punto forte e quindi la valutazione è, come del resto vale per qualsiasi atleta, molto più complessa.

La notte del Draft era quasi sicuro che sarebbe stato scelto tra le prime 14 pick, date le sue caratteristiche fisiche e il suo skillset, che, come molti addetti ai lavori hanno fatto notare, lo rendono un giocatore che qualunque squadra sarebbe contenta di avere a roster.

Tuttavia, l’approdo in NBA del figlio Jonathan Hayes è stato oscurato dalle tante novità in casa Pelicans, di cui si è parlato a lungo. Fino al suo debutto in Summer League, infatti, se aveste chiesto ad un normale appassionato NBA di Hayes, probabilmente non vi avrebbe saputo dire nulla.

Poi la partita contro i Bulls in Summer League, l’8 luglio, in cui la sua schiacciata ha fatto rapidamente il giro del mondo, esattamente come quella che, qualche mese dopo, ha infiammato letteralmente lo Smoothie King Center in una sconfitta contro i Suns, facendo dimenticare per qualche secondo a tutti i tifosi l’infortunio di Zion e il tremendo inizio di stagione dei Pelicans:

Due gesti atletici clamorosi, ma che non sono l’unico motivo per cui il ragazzo dell’Oklahoma si è meritato un posto in squadra e le attenzioni dei tifosi.

L’opportunità di esordire gli è stata data dopo solo 3 partite dall’inizio della stagione, per l’infortunio (uno dei tanti fin qui) di Derrick Favors. Da allora Hayes ha registrato 8.7 ppg, 4.7 rpg e 1.2 bpg in soli 19.8 minuti di gioco a partita.

LA METÀ CAMPO OFFENSIVA

Il Pick&roll

Il pick&roll è sicuramente una delle sue doti migliori e sembra essere già ad oggi molto a suo agio ogni talvolta che lo gioca: l’angolo del blocco è sempre molto buono e il tempismo della rollata gli permette molte volte di essere mandato al ferro dal portatore di palla. Nelle situazione in cui gioca da bloccante, infatti, Hayes genera 1.32 punti per possesso con una media di 2.2 possessi a partita (82° percentile per efficienza). Per intenderci, seppure con qualche possesso in meno, Jaxson fa meglio di giocatori come Bam Adebayo ed Anthony Davis. Non male per un rookie.

Le prossime due clip sono esemplificative delle sue abilità da rollante: nel primo caso Hayes porta il blocco su Herro, che passa sopra, preoccupato dalle abilità al tiro da 3 di Alexander-Walker. L’angolo del blocco è perfetto e la difesa di Miami non è schierata perché si tratta di una transizione offensiva veloce; questo permette a JH di trovarsi da solo al ferro dopo il taglio forte. Il secondo possesso contro Utah stavolta è a difesa schierata, ma la dinamica è molto simile. Il blocco è ancora una volta portato benissimo e la gravity generata da NAW costringe il suo difensore a passare sopra, il che gli permette di alzare un lob al compagno di squadra, che con un altro gesto atletico pazzesco riesce a concludere.

Hayes riesce spesso ad andare al ferro a seguito di un pick&roll, ma non ha alcun tipo di problema a tagliare senza palla, come nella clip di seguito.

Si tratta nuovamente di una transizione in cui la difesa di Miami è posizionata male: Adebayo, che avrebbe dovuto marcare Hayes, decide giustamente di stare su NAW, che altrimenti avrebbe la possibilità di un tiro dall’angolo smarcato, da dove sappiamo essere letale. Stessa cosa vale per Olynyk, che non può andare in aiuto in quanto all’angolo c’è Moore. A questo punto abbiamo Butler e Nunn su Kenrich Williams, mentre Herro è in ritardo. JH ha così la possibilità di tagliare verso il ferro e concludere con una schiacciata, grazie all’ottimo passaggio del 34 dei Pelicans.

Al ferro

La Restricted Area è l’ambiente naturale di Hayes, e non solo per tutte le volte che arriva a schiacciare. Il tocco di JH è assolutamente sopraffino, molto più di quanto si possa pensar e, dunque, le sue percentuali al ferro sono d’élite: si parla del 71.2% da meno di 5 piedi.

Se questo non bastasse, Hayes va in lunetta 3.5 volte a partita, con un Free Throw attempt rate del 70,7%. Meglio sia di Harden che di Antetokounmpo.

Rimbalzi offensivi

Sebbene non sia un giocatore fisicamente fortissimo, le sue braccia interminabili e la sua esplosività lo rendono un ottimo rimbalzista offensivo. Le sue statistiche sono molto buone: ogni 36 minuti prende di media 3.2 rimbalzi in attacco, dato che è non troppo inferiore a quello di Andre Drummond e di Clint Capela (rispettivamente 4.7 e 4.3), considerati 2 dei migliori rimbalzisti della NBA.

In molte occasioni, i suoi rimbalzi offensivi si trasformano in put back dunk, come nel caso del seguente possesso, in cui dopo aver portato il blocco ad Holiday, segue l’azione e finisce, come di consueto, con una schiacciata:

LA METÀ CAMPO DIFENSIVA

La difesa di Hayes è uno dei motivi principali per cui è stato selezionato così in alto al Draft. Sia al college che in NBA, infatti, ha dimostrato di avere tutte le caratteristiche necessarie per impattare positivamente nella metà campo difensiva.

Le stoppate

Il suo atletismo, che come vedete ritorna sempre, e la sua wingspan clamorosa (7’4) gli permettono di essere già adesso uno degli stoppatori migliori della NBA. Inoltre, grazie alla sua velocità, riesce a contenere anche giocatori molto più piccoli di lui, e quando non riesce, è in grado di recuperare e stoppare il tiro da dietro. Nelle clip seguenti si vede esattamente ciò che abbiamo appena detto: nel primo possesso Hayes si fa superare in velocità da un guardia rapida come Booker, ma riesce a stargli dietro abbastanza da stopparlo, anche grazie all’aiuto di Ball; nel secondo possesso la vittima è ancora una volta la star dei Suns, che, convinto di aver generato abbastanza separazione, prova a tirare una tripla in faccia a Jaxson, che rimanda al mittente, grazie alle sue braccia infinite.

Il terzo ed ultimo video è una sequenza di possessi in cui, in 30 secondi, Hayes mostra tutto il suo potenziale difensivo. Nel primo possesso Rubio, che ricordiamo essere circa 20 centimetri più basso del centro dei Pelicans, viene contenuto splendidamente, per poi essere stoppato. Subito Kelly Oubre, dopo aver stoppato Lonzo, tenta di andare al ferro, venendo a sua volta respinto. Bisogna precisare, ovviamente, che in questo caso parte del merito va dato ad Ingram, il quale è bravo a rallentare la penetrazione di Oubre.

Ovviamente non è tutto rose e fiori e le lacune nella metà campo difensiva sono chiare: oltre ai problemi dovuti all’inesperienza comuni a tutti i rookie, Hayes ha bisogno di sviluppare il suo fisico per riuscire a tenere i giocatori più forti. Ad oggi infatti, JH soffre quasi tutti i centri della NBA e questo, molto spesso lo porta ad avere problemi di falli.

Anche quando, per contrastare un tiro al ferro, salta dritto (il che comunque accade non poche volte), la sua poca fisicità lo porta non assorbire bene il contatto e quindi ad abbassare le braccia, facendolo uscire così da suo cilindro.

Nell’azione del video qui sopra, dopo aver ruotato perfettamente dal lato debole sulla penetrazione, si vede chiaramente come, pur tenendo il controllo del corpo durante il salto, al momento del contatto viene spostato senza nessun problema da Bobby Portis. Questo lo porta ad abbassare le braccia e a rischiare il fallo (che in questo caso non è stato fischiato).

Questo non è un problema da poco ed è una delle cose su cui lui e lo staff dei Pelicans dovranno lavorare di più, in modo tale da farlo diventare un Rim protector con la “r” maiuscola.

In aiuto

Una delle caratteristiche del suo gioco che più mi ha colpito è la sua intelligenza difensiva. Come già visto anche nel possesso di prima, contro i Knicks, Hayes è sempre attento allo sviluppo dell’azione e ruota sempre nel momento giusto e nel modo giusto. Per essere un rookie questa caratteristica è piuttosto rara:

CONCLUSIONI

In pochi, compreso il sottoscritto, si sarebbero aspettati un giocatore così pronto e così consapevole, non solo del suo ruolo in squadra, ma anche di ciò che succede in campo. Il suo potenziale è innegabile e sono convinto che sarà in grado di svilupparlo al meglio, in un ambiente come New Orleans che, come dissi in un altro articolo, è ideale per un giovane come lui per crescere e per diventare il giocatore che tutti si augurano possa essere.

Tags: Jaxson HayesNew Orleans Pelicans
Giuseppe Crociata

Giuseppe Crociata

Amante dello sport nelle sue diverse sfaccettature. Sogna di diventare un medico e prega ogni giorno affinché Zion non si spacchi il ginocchio.

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