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Il 2020 dei Raptors, tra infortuni e piacevoli conferme

Gianluca Lo Nostro by Gianluca Lo Nostro
19 Gennaio, 2020
Reading Time: 7 mins read
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raptors 2020
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Attraverso l’epica si può scoprire che Ulisse era l’eroe più cattivo che ci fosse in giro. Sì, era diplomatico, era abbastanza bravo a fare le cose di nascosto e tutti lo rispettavano per qualche motivo, ma non faceva le stesse cose di Ettore, Achille -o di Menelao. Ulisse ha ingannato un ciclope, ha attraversato in tutta sicurezza una tempesta, non ha ceduto alla tentazione delle sirene e infine, una volta tornato a casa, ha dovuto scacciare un’orda di pretendenti che cercava di conquistare sua moglie e la sua ricchezza. Ulisse è l’archetipo dell’eroe, un eroe in cui tutti si possono identificare. Tutto questo per dire: impariamo chi siamo dai periodi che ci mettono più alla prova.

I Toronto Raptors, anche se non vogliono ammetterlo, sono stati messi alla prova di recente. Hanno passato le ultime quattro settimane senza Pascal Siakam, Marc Gasol e Norman Powell. Questi tre giocatori sono stati i tre migliori giocatori di Toronto quest’anno. Si tratta quindi di un periodo di difficoltà. Un periodo in cui i Raptors hanno registrato un record di 4-4 a partire dal 20 dicembre, quando tutti e tre si sono infortunati nella stessa partita.

Nick Nurse ha dovuto stravolgere lo stile di gioco di Toronto in maniera significativa. Il pace dei Raptors è sceso da 101,7 a 97,1 nelle ultime otto partite. 97,1 è perfino inferiore al pace stagionale degli Charlotte Hornets e il calo di 4.6 è addirittura la differenza che c’è tra i Milwaukee Bucks e i Dallas Mavericks. Prima degli infortuni del 20 dicembre, Toronto ha segnato 118 punti per 100 possessi in transizione, il secondo miglior risultato di tutta la lega. Da allora, i Raptors hanno segnato solo 108 punti per 100 possessi, crollando in ventitreesima posizione. Hanno giocato in transizione meno spesso e sono stati meno efficaci quando hanno tentato il contropiede. Per una squadra priva di iniziatori di alto livello, anche a pieno regime, perdere quei punti è stato un duro colpo.

Norman Powell è il giocatore più efficiente della lega in transizione.

Gran parte di questa perdita è, come si può facilmente intuire, legata all’assenza di Siakam, Gasol e Powell. Siakam è quinto nella lega per tentativi in transizione a partita; Powell è il marcatore più efficiente in transizione dell’intera lega tra quelli con più di tre possessi a partita; Gasol, invece, è importantissimo in transizione perché i suoi outlet pass innescano sempre il contropiede. Il fatto che quei punti in transizione non siano stati disponibili ha contribuito a far sì che l’attacco dei Raptors sembrasse spesso macchinoso in alcune partite.

Un altro elemento che ha limitato l’attacco di Toronto durante questo prolungato periodo di infortuni è stato il pessimo tiro dalla distanza. I Raptors hanno tirato con il 37,8 per cento dall’arco fino allo scorso 20 dicembre. La percentuale è scesa al 33,1 per cento su un numero quasi identico di tentativi dopo gli infortuni del 20 dicembre. Visto che Toronto è stata una delle migliori squadre al tiro di tutto il campionato fino all’inizio di dicembre, si prevedeva una naturale contrazione. Ha senso che la contrazione sia avvenuta nel momento in cui tre dei migliori tiratori di Toronto sono diventati indisponibili.

Le difficoltà al tiro di Toronto non riguardano però solo la squadra, ma anche la mancanza di alcuni grandi tiratori. Il passaggio di Gasol ai Raptors la scorsa stagione ha apportato grandi miglioramenti e aggiustamenti al tiro, e nonostante ci sia stata qualche variazione casuale in quelle percentuali, l’approdo di Gasol, il pick & roll e il tiro aumentano la precisione dei compagni di squadra.

L’abilità di Siakam in isolamento e in post creano più spazio per i compagni di squadra di quanto possa crearne qualsiasi altro giocatore dei Raptors. Secondo Pbp Stats Toronto ha tirato con il 40,0 per cento da tre con Gasol in campo e il 34,1 per cento senza di lui. Con Siakam in campo, invece, i Raptors hanno tirato con il 39,9 per cento da tre, percentuale praticamente identica a quella di Gasol, e con appena il 32,4 per cento con lui fuori. Si tratta di lacune notevoli, e sono il risultato di molte più variabili rispetto alla mera presenza di Gasol o alle semplici capacità di Siakam di segnare. Infatti, non è solo al terzetto Gasol, Powell  che sono mancati i tiri dal campo.

Fred VanVleet, in particolare, è stato protagonista di una serie negativa durante le ultime otto partite, tirando con il 32,8 per cento su 8 triple tentate a partita. È tornato da una contusione al ginocchio destro nella prima partita senza i tre Siakam, Gasol e Powell. VanVleet non ha certamente dichiarato di essere completamente sano, ed è possibile che ci siano ancora problemi persistenti al ginocchio, alla caviglia, alla spalla o alla schiena che possono ostacolare il suo tiro. Tuttavia, potrebbe trattarsi di qualcosa in più. VanVleet è sempre stato più bravo nel catch-and-shoot che nei pull-up shots, e dal 20 dicembre la sua scelta di tiro si è spostata più verso i secondi.

Senza alcuni dei migliori giocatori di Toronto, VanVleet è costretto a tentare più tiri da tre, eppure non ne ha più segnati. Molti dei suoi tiri in più sono stati eseguiti con poco movimento della palla e nessun vantaggio creato contro le difese. VanVleet sta forzando sempre più tiri contro le difese, che si sono adattate per arginare la sua bravura. La percentuale di catch-and-shoot di VanVleet rimane alta, anche se non è eccezionale. La sua precisione complessiva è tuttavia diminuita. VanVleet forse più di tutti ne ha risentito dell’assenza delle stelle di Toronto.

Ciononostante, VanVleet ha giocato ancora a fianco di una superstar. Mentre VanVleet e gli altri giocatori di Toronto sono stati limitati senza Siakam, Gasol e Powell, Kyle Lowry ha saputo approfittarne. Nelle ultime otto partite, Lowry ha segnato una media di 23,9 punti, 7,5 assist e 4,3 rimbalzi a partita. Ha messo a segno il 36,9 per cento dei tiri da tre, tentandone 10 a partita. Naturalmente sono solo otto partite, e non una stagione intera, quindi la seguente statistica non è rilevante, ma è interessante. Lowry, inoltre, non ha mai realizzato una media di 23 punti a partita in una stagione, quindi possiamo dire che in questo momento è su un altro pianeta.

raptors shooting

Per chiunque abbia prestato attenzione nel corso degli anni, è stato chiaro fin da subito che Lowry potesse ancora essere quel tipo di giocatore speciale quando necessario. È stato quel giocatore in gara 6 delle ultime finali NBA, aprendo la partita con un parziale di 11-2 in solitaria. Non c’è bisogno di ripeterlo perché la gente ci creda. Ma quando serve, Lowry può tornare indietro nel tempo.

La sua caratteristica principale è saper tirare sia marcato che smarcato e non gli manca di certo la clutchness, anche se qualcuno ricorderà il contrario. In alcune vittorie dei Raptors ha disputato delle partite da vero capolavoro, segnando 32 punti e giocando l’intero quarto quarto in una rimonta di 30 punti contro i Dallas Mavericks, realizzando 30 punti con soli 17 tiri contro i Boston Celtics dopo essere stato annullato da Boston nella partita precedente, e segnando 20 punti nella seconda metà di un’altra rimonta contro i Brooklyn Nets. Così come Lowry è stato produttivo,  anche i Raptors hanno seguito grossomodo il loro leader.

Le triple in transizione di Lowry sono una delle giocate più note del playmaker dei Raptors. In questo caso, Toronto è riuscita a rimontare il più grande svantaggio della storia della franchigia, vincendo poi la partita contro i Mavericks:

Anche se l’attacco in transizione e il tiro da tre punti di Toronto sono stati deludenti di recente, la prontezza di Lowry è stata sufficiente per portare la squadra a un record positivo durante una serie di partite difficili . Questa è una piacevole lezione che i Raptors hanno imparato.

In un certo senso, gli infortuni hanno solo confermato quello che i Raptors già sapevano: la regular season è costituita da 82 sessioni d’allenamento. La vittoria non è il risultato più importante di un allenamento. Quindi la presenza delle stelle della squadra in allenamento, come ha giustamente affermato Allen Iverson, non è importante quanto il loro gioco nelle partite vere e proprie. I Raptors hanno perso alcuni dei loro migliori giocatori durante alcuni allenamenti carichi di lavoro. Non è una grande perdita. Si qualificheranno comunque per i playoff, e si spera che avranno tutta la squadra a disposizione quando le partite cominceranno ad avere importanza. Come Toronto ha imparato più volte nel corso dell’ultimo decennio, la classifica finale è spesso sopravvalutata. 

Tags: Kyle Lowrytoronto raptors
Gianluca Lo Nostro

Gianluca Lo Nostro

Campione in carica di critiche distruttive. Ama il Canada e se potesse ne chiederebbe immediatamente la cittadinanza. Da anni porta con sé il fardello di tifare una squadra che per molti è ancora oggi una barzelletta. A ciascuno il suo.

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