Questo inizio di stagione sta consegnando agli Charlotte Hornets molti spunti di riflessione. La partenza di Kemba Walker, come già precedentemente delineato, ha lasciato sguarnita la batteria delle PG dei calabroni: per questo motivo in estate la dirigenza ha optato per la firma di Terry Rozier dai Celtics. Ma chi ha maggiormente beneficiato di questo spazio è Devonte’ Graham.
Al suo secondo anno in NBA, il prodotto di Kansas sta registrando numeri irreali, dimostrando una maturità che si era vista solo a tratti durante la sua stagione da rookie. In queste partite è stato il leader tecnico ed emotivo della squadra, e le sue prestazioni sono il motivo per cui gli Hornets hanno ricevuto qualche piccola attenzione a livello mediatico.
Charlotte lo ha selezionato con la scelta numero #36 al Draft 2018. I suoi quattro anni a Kansas sono stati molto positivi, e aveva dimostrato di poter essere un floor general con buone capacità al tiro. Questo successo quindi non è del tutto inaspettato, e il lavoro e la libertà di questo inizio di stagione stanno mettendo in luce le sue caratteristiche migliori.
L’annata da rookie
La prima stagione in NBA di Devonte’ Graham è stata per molti aspetti difficile. Gli Hornets erano in lotta per un posto ai playoff, e per questo motivo dirigenza e coaching staff gli hanno preferito l’esperienza di Tony Parker. Per evitare di rallentare la sua crescita, nel corso della sua prima annata tra i professionisti Graham ha disputato 13 partite con la squadra di G-League affiliata a Charlotte, i Greensboro Swarm. Questa esperienza si è rilevata utilissima per il suo percorso di crescita: per lui 34 minuti a partita con 23.3 punti e 4.6 assist di media.
L’utilizzo della squadra affiliata è servito a responsabilizzare il giocatore; minuti e possessi importanti gli hanno permesso di mettersi in mostra e di trovare un po’ di confidenza con il campo. Durante il finale di stagione gli Hornets hanno aumentato il minutaggio dei giovani e Graham è stato utilizzato come sesto uomo, sostituendo l’infortunato Parker. Nelle ultime 13 partite del 2018 ha avuto la possibilità di giocare 18 minuti a partita, facendosi notare come ottimo giocatore da rotazione.
I problemi per lui nel primo anno tra i professionisti erano relativi alla continuità al tiro. Durante tutto il suo rookie year ha registrato pessime percentuali dal campo, sia al ferro sia oltre l’arco: in 46 partite Devonte’ ha chiuso con il 34% dal campo e il 28% da tre punti, e questi numeri sono una delle ragioni per cui il suo minutaggio è stato basso per tutta la stagione. In generale, pur avendo dimostrato di esser un ottimo floor general (24% di AST%), il suo anno da rookie è stato decisamente insufficiente.
Inizio di stagione
L’inizio di stagione di Devonte’ Graham è stato strabiliante da tutti i punti di vista. Nessuno si sarebbe aspettato un miglioramento così netto rispetto all’anno scorso. L’aspetto che più ha impressionato in queste prime 14 partite riguarda alcuni movimenti che il prodotto di Kansas ha messo in mostra. Osserviamo attentamente questo video.
Graham guida la transizione cercando di tenere alto il ritmo come previsto dal piano partita. Supera la metà campo, arresto e tripla. Nella prossima clip Devonte’ attacca una buona linea di penetrazione, si ferma con decisione, assorbe il contatto e segna subendo il fallo.
In gran parte dei momenti sul parquet Graham ha dimostrato di aver fatto sue alcune giocate di Kemba Walker che abbiamo imparato ad apprezzare. Durante il suo anno da rookie il numero #4 ha avuto modo di imparare e di crescere avendo come mentore una delle migliori PG della lega, e i risultati stanno venendo a galla. Oltre al modo di giocare, il ragazzo sembra aver assimilato dall’ex uomo franchigia degli Hornets anche la sicurezza. Il grado di fiducia di Graham in questo inizio di stagione è altissimo, e per questo motivo gli riescono giocate complesse che nessuno avrebbe immaginato di vedere da lui soltanto tre mesi fa.
Riguardo a questo discorso è indicativo fare attenzione alla tipologia delle triple tentate: quasi la metà (45%) sono unassisted, con un coefficiente di difficoltà ben diverso dalle assisted (55%), che lo scorso erano il 76.5% del totale. Devonte’ ha già mandato a bersaglio 49 tiri dalla lunga distanza (contro i 34 della scorsa stagione).
Passiamo ora ad analizzare quali ambiti del suo gioco stiamo imparando ad apprezzare in queste prime partite della stagione NBA.
Miglioramenti al tiro
Come già delineato precedentemente, le percentuali dal campo del prodotto di Kansas nell’anno da rookie erano semplicemente agghiaccianti. Problemi di fiducia e mancanza di continuità sono due motivi utili che possono spiegare questo trend negativo non previsto, viste le qualità messe in mostra nei suoi quattro anni al college. Questa è la sua shot chart nella stagione 2018-2019:

Su tutti, colpiscono alcuni dati: 28% complessivo da tre e 54% al ferro. Su questi aspetti è avvenuto il miglioramento più evidente. Il lavoro in estate gli ha permesso di raggiungere i dati che sta mantenendo dopo 14 partite. Su 2.5 tentativi segna il 60% dei canestri al ferro, e il suo tiro da tre si sta assestando intorno al 40%. Il particolare che rende ancora più interessanti questi dati è relativo al volume medio alto dei tiri nel corso dei 32 minuti sul parquet: Graham tenta 14.1 tiri totali, di cui 8.4 (!) sono triple. Numeri surreali se rapportati rispettivamente ai 4.7 e 2.6 dell’anno precedente.
L’assetto attuale degli Hornets mette alla prova ogni singolo componente che si sente stimolato nel prendere le redini della squadra, attualmente senza un vero leader. Il comando di Charlotte al momento è senza dubbio in mano proprio a Graham. Nella prossima clip si vede quanto il #4 creda nei suoi mezzi in questo periodo: con il cronometro che si avvicina allo scadere dei 24 secondi, Devonte’ ottiene il cambio difensivo con Ariza e si prende la tripla in step-back con alcuni passi di distanza dalla linea da tre punti.
Coach Borrego sembra voler insistere con Devonte’ su alcuni dei set usati molto spesso con Kemba Walker nella passata stagione, su tutti il semplice pick and roll centrale portato molto lontano dalla linea dei tre punti. In questo video vediamo come il blocco di Zeller sia portato a una discreta distanza dall’arco, e grazie a questo Graham ha spazio e tempo per poter sparare dal palleggio per il gioco da quattro punti.
Abilità di passaggio
Pur partendo dalla panchina in 10 delle 14 uscite della sua squadra, Graham è primo per minuti a partita (32) e ha il compito di gestire gran parte dei possessi degli Hornets. Nei 4 anni al college ha sempre tenuto una AST% superiore al 19%, con un picco del 31.4% nel suo anno da senior. Le sue capacità da passatore sono ben note, e in queste prime 14 partite, a causa dell’elevato numero di possessi che si trova a gestire, si classifica tra i primi quindici per assist a partita e 14esimo per AST% tra i giocatori con almeno 20 minuti a partita.
La prossima clip è perfetta per spiegare che tipo di passatore sia Devonte’. In questa situazione il #4 gioca un semplice pick and roll con il rookie P.J. Washington, il quale non ha nemmeno il tempo di chiamare palla che se la ritrova in mano per poter schiacciare in libertà.
Graham è un giocatore con un elevato QI cestistico, in grado di capire le giocate in anticipo e di organizzare un attacco in maniera efficiente. Tra i giocatori con almeno 7 possessi da ball handler in situazioni di pick and roll, Graham è sesto con 1.04 PPP, numero simile al 1.01 registrato da Kemba Walker nella scorsa stagione. Guardando invece all’AST/TO ratio, il numero #4 di Charlotte registra un numero di 2.39 assist ogni palla persa, che lo pone comunque tra i migliori ball handler della lega.
Come cambiano le rotazioni
In queste 13 partite gli Hornets, nonostante l’esplosione di Graham, hanno un record di 6 vittorie e 7 sconfitte. La principale motivazione riguarda le difficoltà dei componenti del backcourt : Bacon ha avuto un inizio di stagione molto complesso e Rozier non sembra ancora pronto a organizzare un attacco per tutta la partita. Tra tutte le possibili combinazioni di due giocatori del roster di Charlotte, il duo Rozier-Bacon ha il peggior Net Rating, con -21.1 in 181 minuti giocati.
Per questo motivo si pensa a un possibile inserimento del numero #4 degli Hornets tra i titolari. Rozier trae molto vantaggio della convivenza con Graham, infatti questa coppia ha un Net Rating tra i migliori, pur essendo comunque negativo (-2,2) . L’ex Celtics è un giocatore molto più efficiente quando riesce a tirare in catch and shoot o attaccare il canestro dopo una ricezione dinamica, e giocare con un ottimo ball-handler come Devonte’ esalta le sue migliori qualità. Non si può dire lo stesso di Bacon, al momento il più in difficoltà del roster di Charlotte.
Il 13 novembre 2019, nella sconfitta contro Memphis, Borrego ha inserito Graham per la prima volta nel quintetto iniziale al posto di Dwayne Bacon, non presente a causa di un’infiammazione al ginocchio. Il coach degli Hornets ha sempre apprezzato la possibilità di giocare con due PG, e potrebbe decidere di continuare così per tutto il resto dell’anno. In questo modo la second unit avrebbe come portatore di palla primario Malik Monk, che sta mostrando ottime doti da passatore e potrebbe avere possessi e minuti per continuare la sua crescita.
Il 16 novembre 2019, alla sua terza partita da titolare consecutiva, Devonte’ Graham ha siglato il suo primo game winner a due secondi dalla fine nella vittoria di Charlotte contro i Knicks. Grazie a una rimessa perfettamente pensata da coach James Borrego, P.J. Washington trova con un passaggio schiacciato il numero #4 degli Hornets, che sigla la tripla del vantaggio finale.
Tirando le somme, è facile intuire quanto la stagione di Devonte’ sia di livello sopraffino. Graham, Doncic, Harden, Irving e Young sono gli unici giocatori nella lega con almeno 7 tentativi dalla lunga e 7 assist per partita. La sua esplosione ha modificato le rotazioni e i piani di Charlotte, che al momento non può permettersi di frenare la crescita dei giovani che dimostrano più potenzialità. P.J. Washington, Miles Bridges e ora Devonte’ Graham stanno dimostrando di meritarsi minuti e responsabilità.
A questo punto mi sembra giusto condividere queste due provocazioni. Era proprio necessario firmare una point guard come Terry Rozier? Ma soprattutto, è (già) arrivato il momento di parlare di Devonte’ Graham? A voi le risposte.